GESÙ IL DOTTORE DEI DOTTORI


“Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe” (Geremia 30:17)

Il nostro cuore, definito dal profeta Geremia insanabilmente maligno, è prezioso agli occhi di Dio al punto che ci invita con amore a metterlo nelle Sue divine mani per purificarlo e renderlo un cuore nuovo alla luce della santità di Cristo.
Sia questo il primo passo di fede ossia quello di riconoscere la malvagità del nostro cuore e arrenderlo all’amore di Cristo che trasforma la vita di un uomo salvandolo dalla perdizione eterna.
Oggi siamo salvati e trasformati dalla grazia di Dio avendo iniziato un percorso di purificazione e progresso spirituale per assomigliare sempre di più al Suo unigenito Figlio Cristo Gesù, esempio di uomo perfetto, senza macchia e senza peccato ubbidiente a Dio Padre fino alla morte di croce, per poi risorgere per la potenza dello Spirito di Dio.
Il nostro cammino non è privo di difficoltà e cadute che possono far male al nostro cuore e sappiamo bene come Gesù disse: “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio io ho vinto il mondo!” (Giovanni 16:33). Con questa certezza andiamo avanti di vittoria in vittoria perché Gesù è sempre con noi, Lui che ha vinto il male di questo mondo.
Possiamo subire delle ferite da buoni “soldati” di Cristo, possiamo avere piaghe spirituali che lacerano l’anima, ma ricordiamoci delle promesse di Dio e andiamo tempestivamente a Colui che ci dice “Io medicherò le tue ferite e ti guarirò dalle tue piaghe”: per le lividure di Cristo abbiamo guarigione. Gesù è il Dottore dei dottori.

Dio ci benedica

Alex

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CINA: CRISTIANI ARRESTATI PER AVER CANTATO INNI DI LODE


In occasione della visita da parte di un gruppo di cristiani evangelici cinesi presso l’abitazione di una fratello sono stati effettuati degli arresti da parte della polizia locale, il tutto perché si sono elevati degli inni di lode al Signore.
Ad essere arrestati, e incarcerati per cinque giorni, sono stati Zhao Qi, che conduceva la lode, ed il proprietario di casa Ren Demei.
La polizia ha giustificato l’arresto perché i cristiani con i loro canti recavano disturbo all’ordine pubblico oltre ad accusarli di attività religiose illegali.
L’avvocato degli imputati a loro difesa sostiene che l’atto di accusa non ha alcun fondamento legale sia perché i canti si sono svolti in modo da non disturbare la quiete pubblica e sia perché non si svolgevano attività proibite dal governo come la predicazione e l’insegnamento della Parola di Dio.

Il Signore possa preservare i nostri fratelli cinesi da queste forme di persecuzioni ingiuste e che hanno il solo scopo di ledere la libertà personale e di ostacolare l’intento di proclamare Cristo con attività evangelistiche per l’avanzamento del Suo regno.

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LIBERAZIONE DALL’ANGOSCIA Salmo 107:1-9


Gesù può liberarci dall’angoscia. Cause dell’angoscia possono essere lo smarrimento e la confusione, l’aridità e l’arsura, la solitudine, la frustrazione, la disperazione. Magari pensiamo che non ci sia più speranza per noi, ma in Gesù c’è speranza.

La soluzione all’angoscia è gridare al Signore, aprire il cuore a Lui; Dio è vicino a noi. Dio ascolta il grido di chi si arrende a Lui con fede. Quando gridiamo al Signore, Egli ci risponde e cambia la nostra vita. Se gridiamo al Signore, Egli ci prende per mano e ci guida per i Suoi sentieri, ci dona esuberanza, ci libera dalla frustrazione.

Andiamo al Signore! Quando gridiamo a Lui, è tutto in nostro favore. Mettiamo alla prova il Signore, vedremo la Sua bontà!

Marco 10:46-52

Bartimeo era nell’angoscia, gridò al Signore e sperimentò una potente liberazione. Bartimeo era presso Gerico e le sue mura erano la sua cecità. Ma Gesù stava passando presso Gerico. Mentre siamo presso Gerico, Gesù è accanto a noi per far crollare ogni muro.

Qual è la nostra Gerico? Forse il nostro problema è fisico o una cecità spirituale; Gesù può intervenire. Bartimeo aveva anche perso ogni dignità. Se la nostra dignità è crollata, Dio in Cristo ci eleva ad alta dignità. Se siamo presso la Gerico della più totale trasandatezza, dell’arresa, se abbiamo smesso di lottare, guardiamo a Dio: da Lui ci verrà l’aiuto.

Quale sarà la nostra reazione nella presenza di Gesù? Gridiamo a Gesù perché ci aiuti! Vogliamo avere una reazione accorata, ma anche fondata. La nostra reazione si fondi sul fatto che Gesù può salvare la nostra vita, ha compassione di noi e ci ama. La nostra reazione sia determinata. Vogliamo gridare più forte dei nostri dubbi e dei nostri pregiudizi.

Che farà Gesù per noi? Gesù ci chiama perché Gli diamo il nostro cuore. Gesù vuole parlare con noi, ci chiede cosa vogliamo che Egli faccia per noi. Egli purificherà il nostro cuore e poi ci guarirà, ci risponderà. Quando il Signore interviene lo fa immediatamente, potentemente e definitivamente. Poi Gesù ci chiamerà al Suo servizio.

INVESTIGARE NELLA RICHIESTA DI PREGHIERA


foto di Davide Dilettoso.

INVESTIGARE NELLA RICHIESTA DI PREGHIERA; è come scrutarne il cammino del nostro dialogare con DIO. Piegare il mio cuore, le mie ginocchia, il mio essere alla SUA sovranità ed alla SUA Santita’. Constatando che il mio chiedere a LUI, non sempre seguirà una risposta immediata o la risposta che io mi aspetto. E’ di rilevante importanza, invece, sentire che sempre, EGLI mi ascolta. Da questo capirò, che se EGLI ascolta, vuol dire che sta tenendo in considerazione la mia supplica. Quanto basterà a dar pace all’anima mia. E se la mia richiesta è dinnanzi al cospetto di DIO, ne deduco basilarmente che è dinnanzi all’IDDIO di VERITA’.

Si, DIO non mente; da quando abbiamo incontrato LUI nella nostra vita, ci sentiamo sicuri ed al sicuro, dovuto al fatto che EGLI è verità. Il principio di ogni nostra richiesta di preghiera, innanzi tutto è direzionata sulle SUE promesse di Grazia: poi dovrà seguirne un percorso, quasi tortuoso; il cui attacco di ogni nostro perché, di ogni nostro dubbio, di ogni nostra stanchezza, cercherà di ostruirne la destinazione. Ma se MIRIAMO che DIO è VERITA’, questo basterà a spezzare ogni barriera che possa impedire la nostra preghiera, perché essa non si perda. La nostra fede in DIO, ovvero la nostra fiducia, nasce dal fatto che EGLI è VERITA’. Dunque se io depongo una richiesta di preghiera dinnanzi al SUO cospetto, il tempo che potrebbe trascorrere, non cambierà le SUE promesse al nostro riguardo, perché la SUA verità è immutabile nel tempo, piuttosto, potrebbe essere il tempo a logorare la nostra fede che mirava alla verità di DIO.

Così, se dovesse decadere la nostra fiducia verso l’IDDIO della verità, è come se lo rendessimo bugiardo; la SUA promessa all’esaudimento, sarà quindi impedita. Avviene invece, che se io prego con certezza, questo è poggiato, sulla mia buona fede che EGLI E’ DIO, e soprattutto, su quello che più conta, cioè, che E’ DIO di VERITA’; perché se EGLI non sarebbe tale, la mia fede sarebbe vana. Infatti tutti coloro che poggiano le preghiere su dii di menzogna, basterà loro l’attesa per far crollare ogni speranza. Ma grazie a DIO, la SUA <VERITA’> è il punto di riferimento delle nostre preghiere; la base, e soprattutto, la forza della nostra fede.

Se la preghiera si poggia sulla verità di DIO, essa trova fondamenta sulle promesse di DIO. Il fulcro della preghiera, così diviene, un legame tra la fiducia del credente e la verità di DIO. DIO, potrebbe consolidare questo legame, con il tempo dell’attesa, ed il credente realizzare le SUE promesse, semplicemente, rimanendo costante sulla verità di DIO (come avvenne con Abramo). Una cosa è certa; ogni richiesta di preghiera che rimane in attesa, rimane in un deposito, il cui nome è “verità”. Il centurione Cornelio, accumulò preghiere nel tempo, in tale deposito, e DIO alla fine gli rispose. Perché sarà l’amore di DIO a custodire tali preghiere e sarà altresì la Grazia SUA, a donarci l’esaudimento. CRISTO è la “via” che ci fa giungere alla “verità” di DIO! Da questo percorso giungeremo alla “vita” che sarà eterna.

Un vaso adatto al servizio del Maestro di Charles E. Greenaway



“La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, in questi termini: “Levati, scendi in casa del vasaio, e quivi ti farò udire le mie parole”. Allora io scesi in casa del vasaio, ed ecco egli stava lavorando alla ruota; e il vaso che faceva si guastò, come succede all’argilla in man del vasaio, ed egli da capo ne fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo. E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: O casa d’Israele, non posso io far di voi quello che fa questo vasaio?, dice l’Eterno. Ecco, quel che l’argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, o casa d’Israele!” (Geremia 18:1-6).


L’uomo è stato creato dalla polvere della terra. Ho osservato il lavoro dei vasai e per me è stato motivo di grande insegnamento. L’argilla non può far nulla e non ha alcun valore.
Siamo soltanto argilla e non possiamo nulla da noi stessi. Soltanto il Vasaio può fare di noi ciò che dobbiamo essere; soltanto Gesù può salvare la tua vita per farti ciò che a Lui è maggiormente gradito. Quell’argilla deve essere estratta e trasportata nella casa del vasaio; se il vasaio vuole lavorarla, deve prima procurarsela. L’argilla è informe, non ha nulla di attraente… senza Gesù siamo privi di qualsiasi bellezza! Egli però scava; nell’argilla si possono trovare anche sassi o altri elementi che fanno parte del terreno, come radici di piante, ecc., ed è proprio per questa ragione che il vasaio la porta a casa. Vi sono tanti cristiani che non vogliono raggiungere la casa del vasaio, preferiscono restare argilla e basta: “Non scavare in me, non togliermi quelle pietre”, ma Dio ha un progetto per l’argilla. Perciò la porta in casa e la prima cosa che fa la lava: noi credenti non siamo purificati finché non veniamo lavati con il sangue di Gesù. Non puoi soltanto desiderare di diventare un bel vaso, ma potrai esserlo prima di tutto perché sei stato lavato con il sangue di Gesù. Dopo averla lavata, il vasaio prende l’argilla, la solleva e la scaglia a terra ripetutamente. Così dice il Signore a Geremia: “Guarda come fa il vasaio, fammi fare lo stesso con te!” Perché il vasaio si comporta così? Perché getta l’argilla a terra? In questo modo si disperde tutta l’aria, perché se c’è dell’aria nell’argilla, ovvero nei credenti tutto ciò che non ha valore ed è nocivo, non si potrà mai trarne un vaso. Infatti, una volta posto nel forno, tutti questi vuoti d’aria esplodono e il vaso va in frantumi. Perciò, deve uscire tutto da noi, tutto ciò che appartiene al nostro “io”. Dobbiamo fare molta attenzione agli inutili vuoti d’aria.
Ricordo di aver visto un meraviglioso elefante scolpito nel granito. Un giorno ho incontrato un uomo che aveva conosciuto l’autore di quell’opera stupenda e mi ha raccontato che una volta un visitatore entrò nello studio dello scultore per ringraziarlo di aver fatto un’opera così bella. In quella occasione gli chiese: “Come è possibile ricavare una figura così perfetta da un blocco di granito?”. Lo scultore gli rispose: “Prendi lo scalpello e il martello, vieni qui, vicino a questo blocco di pietra e ti mostrerò come si scolpisce un elefante”. Il visitatore prese il martello con lo scalpello e si avvicinò al marmo e disse: “Cosa debbo fare ora?” , e lo scultore gli rispose: “Togli da quel pezzo di granito tutto quello che non sembra un elefante!”. Finche non abbandoniamo tutto quello che non assomiglia a Gesù non saremo mai un vaso adatto per l’uso del Maestro. Signore aiutaci, spezzaci, modificaci, formaci, fa tutto ciò che vuoi con ciascuno di noi, ma usaci! Vogliamo essere vasi adatti al servizio del Maestro, ma se vogliamo esserlo dobbiamo permettere al Vasaio di lavorarci.

Il vaso sulla ruota

Dopo averla lavata e liberata da tutta l’aria, allora il vasaio mette l’argilla sulla ruota, che comincia a girare, perché l’argilla non può essere assolutamente lavorata se la ruota non gira. Questo è il nostro problema! Non ci piace stare sulla ruota, ci fa male. Qualche volta il vaso si frantuma e il vasaio lo mette di nuovo sulla ruota perché è determinato a farne un’opera adatta per l’uso a cui è destinata. Molti desiderano essere usati da Dio, ma non vogliono rimanere sulla ruota, non vogliono essere formati e non possono diventare ciò che Dio vuole finché non sono disposti a restare sulla ruota.. Oggi c’ è la tendenza ad andare in chiesa per cantare, per pregare, ma non per restare sulla ruota. Se non si rimane sulla ruota il canto svanirà, il desiderio di pregare verrà meno e dobbiamo fare molta attenzione che non ci rechiamo in chiesa soltanto per abitudine. Ogni volta che frequentiamo la riunione di culto e lo Spirito Santo interviene siamo sulla ruota, perché vuole renderci dei vasi migliori, perché ci ama! Non è facile restare sulla ruota, fa male, “fa girare la testa”. Quando scendiamo dalla ruota pensiamo: “Adesso finalmente tutto è passato!”. Quando si diventa più anziani si pensa di conoscere tutte le soluzioni. Ho i capelli bianchi, ho predicato per tanti anni, ho viaggiato su tutte le strade, son passato per la giungla, ho attraversato i deserti, ho scalato montagne e penso che ormai tutto sia concluso. Ma non è così! Negli ultimi due anni, mia moglie ed io, abbiamo affrontato la tempesta, la più grave della nostra vita. Siamo stati grandemente provati: non arriva mai il momento in cui si può scendere dalla ruota! Quel pochino di fede è stata affinata: non si scende mai dalla ruota del Signore perché dobbiamo essere adatti per l’uso del Maestro!

Il vaso nel forno

Quando il vaso è tolto dalla ruota, è messo poi nel forno, nella fornace, in mezzo al fuoco, e quando il vasaio li mette nel forno, i vasi non si possono toccare l’uno con l’altro, debbono restare separati. Dio non vuole che ci disintegriamo nel fuoco. Purtroppo, sovente vedo qualcuno che si frantuma perché non comprende che nel fuoco bisogna rimanere soli.
Mia madre aveva ventinove anni e rimase vedova con sei bambini durante il periodo della grande depressione americana. Non aveva nessuno che l’aiutasse, era una vedova senza speranza, praticamente sul lastrico, e per anni attese “sulle sue ginocchia”, in silenziosa preghiera. Tornavamo a casa alle due del mattino, non eravamo ancora convertiti al Signore, pian piano salivamo i gradini e arrivavamo vicino alla sua stanza sperando che stesse dormendo, ma ogni volta la sentivamo pregare: “O Dio, abbi misericordia dei miei figli, falli dei vasi adatti per l’uso del Maestro!”. Andavamo a letto e ci sentivamo come Giuda Iscariota. Ma mia madre continuò a pregare per i suoi figli. Ricordo la sera che il Signore mi salvò, perfino quella sera non volevo, ma lei continuava a pregare: mia madre era rimasta sulla ruota! Non ha mai potuto disporre di un anello con brillante, non ha mai indossato un vestito di seta, se voleva accarezzarci doveva tirar fuori dall’acqua le sue mani da lavandaia; lavorava giorno e notte, ma era un vaso adatto per l’uso del Maestro! Rimase sulla ruota, da sola passò attraverso il fuoco, ma visse per vedere i suoi figli andare a piantare “la croce di Cristo” lontano nel mondo!
Rimanete sulla ruota, siate disposti a passare anche attraverso il fuoco, ma alla fine siate un vaso adatto per l’uso del Maestro! Mia madre visse fino a tardissima età, l’ho seppellita due anni fa (1988). Gli ultimi tre anni non mi riconosceva più, entravo e mi chiedeva: “Chi sei?”. “Sono Carlo”. “Carlo è morto”, rispondeva. Io piangevo, per tre anni sono andato a visitarla per starle vicino e dirle soltanto: “Ti amo mamma”, mi guardava per un po’ e mi diceva: “Anch’io ti amo… ma ti chi sei?”. E questo mi avviliva. Quando morì, una delle inquiline della casa dove abitava mi disse: “Signor Greenaway, sua madre era una donna eccezionale, quando si arriva ad essere anziani come lei si dicono cose incomprensibili, si fanno cose inspiegabili, ma sua madre non era così. La Bibbia era sempre lì, sul suo comodino, accanto a lei, nei momenti di lucidità, che duravano forse venti minuti, afferrava la Bibbia e cominciava a leggere e a parlare delle cose di Dio, e tutte le ricoverate anziane si accomodavano attorno a lei e dopo venti minuti si guardava intorno e si domandava cosa facesse tutta quella gente. Signor Greenaway, sono certa che almeno cinque donne sono in cielo col Signore perché sua madre le ha condotte a Cristo in quei momenti di lucidità” Dio è fedele!
Mio fratello è cresciuto in chiesa, suonava la tromba nell’orchestra. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale fu chiamato alle armi, affrontò la guerra ma una volta finita non è mai più entrato in chiesa. Quello che cerco di dirvi è che la ruota è sempre lì, attuale com’è attuale il fuoco del forno, ma il Maestro, il sommo Vasaio dice ancora: “Cosa posso fare con te, non posso forse fare quello che il vasaio fa a questo vaso?”. Abbiamo pregato per mio fratello. Intanto si è sposato, ha avuto quattro figli che non hanno mai varcato la soglia di una chiesa. Chiamavo mia madre e le domandavo: “Che ne pensi di Melvin?”, ella rispondeva: “Mio figlio tornerà al Signore”. “Come lo sai mamma?”. “Dio è fedele”, era la risposta. Non ho mai smesso di credere che basta essere un vaso nelle mani di Dio! Soltanto Dio può farci il vaso che vuole che siamo.
Puoi andare a scuola, essere brillante, intraprendere una promettente carriera, ma non sarai mai un vaso ad onore finche non sarai disposto a lasciarti formare dalle Sue stesse mani. Sommo vasaio cosa vuoi fare di me? Mettimi sulla ruota, spezzami, piegami, formami, ma fa che io sia un vaso adatto per il Tuo servizio. Passarono diciassette anni e mio fratello non era ancora tornato al Signore, mia madre diceva: “Ce la farà”. Ricordo che un giorno, mentre lasciavo l’ufficio, mi dissero che c’era una telefonata per me. All’altro capo del filo una voce mi comunicò: “Tuo fratello è morto stamattina”. Piansi ma non per me, non piangevo neanche per lui, era troppo tardi, ma piangevo per mia madre, uno dei vasi di Dio che aveva creduto che quel ragazzo sarebbe tornato al Signore ed ora invece era morto. Dovevo partire per l’Europa la sera stessa, ma desideravo vedere mio fratello. Presi l’aereo e mi recai a Boston; noleggiai un’automobile e mi diressi verso la camera mortuaria; entrai, lo baciai piangendo. Poi sentii che qualcuno mi si era avvicinato, era sua moglie che mi disse: “Carlo, vieni, siediti accanto a me, voglio raccontarti qualcosa, forse ti consolerà. Non capisco nulla di queste cose, ma ieri sera quando stava per coricarsi, Melvin ha baciato i bambini poi è entrato in camera. Si è messo in ginocchio, vicino al letto, e ha cominciato a fare qualcosa che non sapevo facesse: ha alzato le mani verso il cielo iniziando a pregare mentre le lagrime scorrevano sul suo viso. La cosa strana è che tuo fratello ha cominciato a pregare in una lingua che non conoscevo”.

Quel ragazzo era tornato al “calvario”, era tornato all'”alto solaio”. Alcune ore dopo aveva preso l’automobile, l’aveva messa in moto e in un istante aveva reclinato il capo sul volante. Dio è fedele! Rimani sulla ruota! Passa pure attraverso il fuoco, lascia che Egli ti formi e ti renda un vaso che possa essere usato da Lui!

USA: MARINE CONDANNATO DA CORTE MARZIALE PER ESSERSI RIFIUTATO DI RIMUOVERE UN VERSO BIBLICO DAL COMPUTER DI LAVORO


Un marine Usa è stato processato dalla corte marziale per aver mostrato versetto della Bibbia su carta e rifiutandosi di rimuoverla, dopo che il superiore glielo ha ordinato, dal computer assegnatole sul posto di lavoro.
Fox News riporta che Monica Sterling ha scritto in un piccolo foglio di carta riportandolo sul Pc da lavoro, il versetto di Isaia 54:17: “Nessun’arma fabbricata contro di te riuscirà”
Monica Berling, tramite il suo difensore Michael Berry, ricorrerà in appello; l’avvocato Berry ritiene palesemente incostituzionale la restrizione della libertà di esercizio di religione a carico dei Marines.

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SATANA È UNO SCONFITTO NEL NOME DI GESÙ CRISTO!


“Il Dio della pace presto stritolerà Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi.” (Romani 16:20)
Satana è il nemico delle anime nostre, il suo compito è quello di portare a dannazione eterna la nostra anima con il suo fare bugiardo e il suo dire subdolo; lui sa la fine che gli aspetta ossia lo stagno di fuoco e in questo inferno vuole portare anche noi.
Ma ringraziato sia il nostro Dio che per mezzo di Gesù Cristo, morto sulla croce e risorto il terzo giorno, ha operato la salvezza nelle nostre vite giungendo con il Suo raggio di luce fino alle profondità del nostro cuore toccandolo con il Suo Santo Spirito.
Siamo dei peccatori salvati per la grazia di Cristo, una grazia che non meritiamo, ma che Dio ci ha elargito per i meriti del Suo unigenito figlio Cristo Gesù che abbiamo riconosciuto come il figlio di Dio e accettato come personale Salvatore dell’anima nostra. Possiamo attraversare periodi cupi ma la luce di Cristo continua a splendere nei nostri cuori; possiamo attraversare momenti difficili ma la forza di Cristo non ci abbandona; possiamo vivere momenti tristi ma avere nel cuore la gioia del Signore.

Tutto questo è possibile vivendo una vita di preghiera accompagnata dalla costante ricerca di Cristo in tutto quello che facciamo, perché Gesù deve essere al centro della nostra vita poiché è dal Suo Spirito che deriva quella forza, quella sapienza che ci mette nelle condizioni di sgridare Satana e di non essere raggirati dalla sua malvagia e ingannevole sapienza: la forza di satana e la sua sapienza non sarà mai pari a quella del nostro Signore Gesù che già lo ha vinto sulla croce.
Il Dio della pace è dalla nostra parte e la Sua grazia ci accompagna in ogni circostanza per lo Spirito di Cristo che Dio stesso ha messo in noi.
Dio ci benedica

alex

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LIBERIA: LA POPOLAZIONE GLORIFICA DIO DOPO CHE L’OMS HA DICHIARATO IL DEBELLAMENTO DEL VIRUS EBOLA


L’ OMS ha ufficialmente dichiarato debellata l’epidemia causata dal virus Ebola, in Liberia, dopo che trascorsi 42 giorni non si è rilevato nessun caso di contagio. Molti sono scesi in strada per festeggiare e ringraziare Dio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato la morte di 11.000 persone vittime di Ebola in Liberia, Guinea e Sierra Leone. L’incubo è finito, non ci sono ospedali stracolmi di pazienti o pazienti in attesa per le ambulanze.
Fino all’anno scorso, sembrava impossibile eliminare la malattia nel paese. Ora lo stato sta cercando di ricostruire tutto a partire dal sistema sanitario, l’educazione, l’economia e l’immagine internazionale.
La Chiesa del regno di Dio ha celebrato un culto speciale, dove i membri hanno cantato e adoravano Dio con grande gioia.
Chiese evangeliche terranno servizi speciali, per ringraziare Dio per aver preservato molti cristiani dall’orrore e dalla disperazione che ha colpito la vita quotidiana delle persone.

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Turkmenistan: sempre più difficile parlare di Gesù


Aumenta il controllo su chiese e comunità cristiane. Pastori seguiti e monitorati. Multe e licenziamenti sono forme di pressioni che i cristiani devono affrontare. Si stringe la morsa del controllo dei media con nuovi provvedimenti, rendendo sempre più difficile ogni attività cristiana.

Aumenta il controllo da parte dello stato sulle chiese e le comunità cristiane, in una svolta sempre più da regime totalitario delle autorità turkmene. Nurjamal è un pastore di una chiesa locale e vive costantemente seguito dalla polizia. Non è libero di visitare nemmeno i membri della sua comunità senza essere sorvegliato. La moglie Madina è una dottoressa e lavora in un ospedale locale. Recentemente sta sperimentando pressioni al lavoro e minacce di licenziamento, e appare sempre più chiaro che il motivo è la sua fede cristiana. Quasi il 90% della popolazione in Turkmenistan è musulmana, soprattutto sunnita, con la presenza di comunità sciite.

A marzo 2015 Nurjamal è stato condannato a pagare una multa (pari a 2 volte lo stipendio medio mensile) dopo che la polizia aveva fatto irruzione nella casa di un provato cittadino suo amico e aveva trovato delle Bibbie e degli Injil (Nuovi Testamenti) in turkmeno. La multa dunque era legata all’accusa di aver distribuito letteratura religiosa cristiana. Anche il pastore Zaurek, in un’altra zona, vive le stesse difficoltà, seguito e monitorato in ogni suo passo.

E’ difficile vivere da cristiani in un paese come il Turkmenistan, che occupa la posizione 20 della nostra lista dei primi 50 paesi dove esiste la persecuzione. Nei primi mesi del 2015 una serie di provvedimenti del governo ha ordinato la chiusura di tutti i canali TV e satellitari privati presenti nella nazione. “Per la Chiesa in Turkmenistan questo avrà un enorme impatto. Non ci potranno essere programmi cristiani da vedere o ascoltare e ciò limita la diffusione del Vangelo. Questa restrizione si aggiunge ad altre già presenti: 1) accesso a internet limitato; 2) tutta la produzione e distribuzione interna di materiale religioso è controllata dallo stato; 3) le frontiere turkmene sono strettamente sorvegliate per evitare importazione di materiali ritenuti illegali. Portare il Vangelo in Turkmenistan diventerà sempre più difficile“, ci aggiorna un nostro collaboratore.