Nepal: sradicare il cristianesimo


Attacchi dinamitardi contro chiese evangeliche dopo l’approvazione della nuova costituzione nepalese. Gli estremisti indù emettono un comunicato in cui definiscono il cristianesimo “il principale ostacolo all’unità religiosa della nazione”.

Un comunicato emesso dal gruppo estremista operante in Nepal “Hindù Morcha Nepal” si scaglia contro la nuova costituzione introdotta di recente nel paese. Secondo i militanti di questo gruppo, la costituzione è stata imposta senza considerare il pensiero di tutti i gruppi e le culture del Nepal, e basata su una profonda influenza straniera (quindi troppo laica). Meno di 24 ore dopo l’approvazione degli articoli della costituzione riguardanti la religione (14 settembre scorso), 2 bombe sono esplose in prossimità di chiese evangeliche del distretto di Jhapa (Jyoti Church di Damak ed Emmanuel Church di Khajuragachi), e un altro ordigno è stato rinvenuto in una chiesa a Gauradaha (alcuni sospetti sono stati arrestati). Autori di questi attentati come di altri disordini sarebbe proprio Hindù Morcha Nepal, che, come dicevamo, ha poi emesso il succitato comunicato.

In esso dichiarano che il Nepal dovrebbe essere dichiarato un regno indù e minacciano scioperi e manifestazioni. Nel secondo paragrafo del comunicato si dice chiaramente che il cristianesimo è il principale ostacolo all’unità religiosa della nazione e si rende pubblico l’inizio della loro missione di sradicare il cristianesimo dal Nepal e la loro richiesta ai cittadini del Nepal è di mantenere il paese libero dal cristianesimo. Hanno anche chiesto ai leader cristiani di lasciare il Nepal e coloro che hanno abbracciato il cristianesimo di tornare alla loro religione originale(cioè l’induismo).

“Hindù Morcha Nepal” è un gruppo formato da tanti piccoli partiti estremisti indù e può rappresentare una seria minaccia per le minoranze religiose in Nepal (soprattutto per i cristiani). Mentre il paese lotta economicamente e politicamente, l’intolleranza contro i cristiani sembra essere in aumento. Il Nepal oggi non è presente nella nostra WWList, ma è decisamente un osservato speciale.

BRASILE: UN UOMO TENTA IL SUICIDIO MA VIENE SALVATO SALVATO DA UN POLIZIOTTO ATTRAVERSO LA PAROLA DI DIO


Un uomo che era in procinto di suicidarsi ha cambiato idea quando un poliziotto ha cominciato a parlare con Lui parlandogli di Dio citando i versetti della Bibbia e affermando la bellezza della vita quale dono di Dio.
Il dialogo è durato circa mezz’ora, a quanto pare i motivi che avevano spinto il ragazzo al tentato suicidio sono da rinvenire in uno stato di depressione che lo tormentava da tempo.
Grazie a Dio il poliziotto, di cui resta l’anonimato, che lo ha convinto è stato guidato dallo Spirito Santo nel salvare quest’anima.

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USA, TEXAS: EX DETENUTO CHE HA ACCETTATO GESÙ CRISTO PREGA CON L’AGENTE POLIZIA CHE ANNI PRIMA LO AVEVA ARRESTATO


Edward Amey è un ex detenuto che ha trascorso gran parte della sua vita a commettere crimini contro la legge, così è stato più volte arrestato dalla polizia ed è stato condannato tre volte. La sua vita ha avuto un cambiamento radicale quando in prigione gli hanno parlato di Gesù Cristo accettandolo come suo personale Salvatore.

Quando Amey è uscito dal carcere, ha cominciato a partecipare alle riunioni di culto di una chiesa, e da ex detenuto diventa un uomo di preghiera. Egli ha detto che prima temeva la polizia, ma ora crede che hanno bisogno di Dio.

“Mi sento il bisogno di pregare per gli agenti di polizia”, ​​ha detto Amey. Così qualche giorno fa si è avvicinato all’ufficiale Salvador Chapa, che una volta lo aveva arrestato per possesso illegale di armi pregando con lui, secondo KHOU.

L’immagine di questo incontro di preghiera è stata immortalata tramite cellulare da un collega che ha filmando l’evento. “Ho potuto vedere qualcosa di così incredibile che mi ha lasciato senza parole”, ha detto l’agente Kevin Woods.

La pagina ufficiale di Facebook del Dipartimento di Polizia del Texas ha condiviso l’immagine con un messaggio chiaro. “Dovremmo vedere più questo negli Stati Uniti. Non dovrebbe mai essere considerato il colore della pelle e questo è la prova che la razza non conta. Tutte le vite sono uguali davanti all’Iddio vivente”.

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Nigeria: una petizione in favore dei cristiani


13.000 chiese hanno cessato di esistere nel nord-est della Nigeria a causa della persecuzione anticristiana. Parte la “Campagna Nigeria”, una petizione basata sull’invio di lettere al Presidente nigeriano e all’Ambasciatore nigeriano in Italia per dare voce ai cristiani perseguitati nigeriani.

Con il protrarsi, da alcuni anni, di violenze rivolte principalmente contro i cristiani del nord del Paese, l’impatto sulla Chiesa nigeriana è visibile e devastante. La persecuzione dei cristiani ha in Nigeria una duplice matrice: il noto gruppo terroristico Boko Haram e gli allevatori di etnia Fulani. Di queste dinamiche persecutorie vi abbiamo dato, nei mesi scorsi, informazioni dettagliate attraverso le news settimanali e il dossier di approfondimento di maggio 2015 (che, se non avete ricevuto, potete richiedere rispondendo a questa mail o abbonandovi da QUI ai nostri dossier di approfondimento).

Abbiamo condotto una ricerca approfondita sull’impatto e sui risultati di queste violenze e i dati che ne sono emersi sono realmente scioccanti. La nostra ricerca, infatti, indica che negli ultimi anni nel nord est della Nigeria ben 13.000 chiese locali hanno semplicemente cessato di esistere, mentre molte altre hanno visto diminuire, talvolta drasticamente, il numero dei membri. In alcune zone addirittura non risulta più essere aperta nessuna comunità cristiana perché tutti i cristiani sono emigrati in zone più sicure. A breve diffonderemo tutti i dati attraverso un rapporto ufficiale.

Riteniamo urgente, alla luce di questi dati, aumentare la consapevolezza della comunità nazionale e internazionale circa la situazione dei cristiani nel nord della Nigeria.

La nostra “Campagna Nigeria” parte in questi giorni attraverso una lettera di patrocinio che vi chiediamo di inviare al nuovo Presidente nigeriano Muhammadu Buhari e all’Ambasciatore nigeriano in Italia e culminerà in marzo/aprile 2016 (in corrispondenza dello scadere del primo anno del mandato del Presidente) con ulteriori iniziative di cui vi informeremo prossimamente.

Potete trovare sul nostro sito internet tutte le informazioni e le indicazioni necessarie per partecipare a questa petizione e potete scaricare le lettere  in inglese da inviare agli indirizzi segnalati.

NEPAL: GRUPPO DI MISSIONARI EVANGELIZZANO MONACI BUDDISTI


Secondo il sito Dio report, Tyler e un gruppo di missionari mentre distribuivano Bibbie predicando la Parola di Dio in un villaggio, hanno incontrato un monaco che li ha accolti presentandosi: “Mi chiamo Jems”, parlando un inglese perfetto invitandoli a venire far visita al loro monastero?»;
Tyler e compagni si guardavano con stupore e non sapevano cosa fare, ma sentendo che ciò veniva da Dio, decisero di recarsi al monastero; entrarono e videro che c’erano diversi uomini e ragazzi di tutte le età, che studiavano. Tyler si presenta dicendo:”Noi siamo seguaci di Gesù, il nostro Dio è più grande di qualsiasi altro dio”

Jems è un monaco che ha studiato con il Dalai Lama a Dharamsala, in India e ha imparato l’inglese lì e dice: “Una volta ho sentito parlare di Gesù in India, ma non sono riuscito a trovare una certa letteratura per scoprire chi fosse», uno dei missionari gli risponde: “Se vuoi possiamo farti conoscere Gesù attraverso la potenza dello Spirito Santo.” Il monaco ha detto sì, e Tyler ha proceduto a pregare imponendo le mani su di lui.

Tylor ha raccontato che : “Jems poi ci ha detto che non aveva mai provato questa pace. Quando gli abbiamo donato una Bibbia lui ha insistito sul fatto di tornare la mattina successiva per pregare per i suoi amici»

Il giorno dopo siamo andati al monastero e siamo stati accolti da un altro monaco. Questo disse loro che aveva sentito parlare di Gesù, 15 anni fa, quando un uomo è venuto al suo villaggio e raccontò storie su Gesù, ma non sapeva di più, e non ha avuto modo di comprendere appieno chi era Gesù.

“Grazie a Dio, abbiamo avuto un traduttore e spiegato il Vangelo dandogli una Bibbia. Era felice e grato, e ha detto che voleva saperne di più e che avrebbe pregato chiedendo a Gesù di rivelarsi a lui.

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India: Dio non mi ha mai lasciata sola


Sarita (nome cambiato per ragioni di sicurezza) è una donna cristiana che a causa della sua fede è stata abusata fisicamente e psicologicamente per 13 anni prima di essere abbandonata, insieme ai suoi due figli, da suo marito. Purtroppo però non è un caso isolato perché sono numerosi i casi di persecuzione in India centrale.

A causa del crescente numero di conversioni al cristianesimo in India centrale, gli indù locali sono molto ostili verso i cristiani. Essi pensano che le nazioni e i missionari occidentali offrano soldi a chi si converte. Di conseguenza, odiano chiunque accetti il cristianesimo.

Sarita è una delle tante donne cristiane di questa regione che pagano un prezzo molto alto per aver accolto Cristo nella loro vita. “Per oltre 13 anni mio marito mi ha tormentata fisicamente e psicologicamente a causa della mia fede cristiana. Alla fine ha abbandonato me e i miei figli a dicembre dell’anno scorso“, condivide la donna ad una collaboratrice di Porte Aperte in India.

Tutto andò bene per i sei mesi successivi al matrimonio. In seguito mio marito iniziò ad abusare fisicamente di me. Tornava a casa ubriaco, diceva che la mia fede era una vergogna per la sua famiglia. Mi chiedeva di abbandonare la mia fede e di adorare gli idoli indù. Quando rifiutai mi picchiò sempre di più“.

Nonostante le sfide, Sarita ha rifiutato di arrendersi e ha continuato a vivere con il marito. “Pregavo giorno e notte; era difficile, ma Dio mi dava la forza“, ci ha condiviso.

Dopo ripetuti abusi fisici e mentali, l’uomo l’ha lasciata andando a vivere con un’altra donna.

Nello stesso periodo la figlia di Sarita si è ammalata gravemente. “Non avevo i soldi per pagare le parcelle mediche. Mio marito non mi avrebbe aiutato. Porte Aperte è venuta in mio soccorso e mi ha aiutata a pagare i conti“, racconta Sarita.

Ora la ragazza sta meglio, ma richiede cure costanti.

Anche se pressata da tutti i lati, Sarita non perde di vista la mano di Dio che la sostiene. “Dio non mi ha mai lasciata sola, nemmeno una volta“.

Il numero di incidenti che coinvolgono aggressione fisica, boicottaggio sociale, o addirittura l’omicidio è molto alto in questa parte dell’India. Negli ultimi 3 mesiabbiamo notizia di almeno 5 cristiani uccisi a causa della fede, di  15 arresti causati da false accuse, di più di 15 aggressioni contro cristiani (tra cui unadecina di responsabili di chiesa), di 2 violenze sessuali, di una chiesa distrutta, diproprietà di cristiani danneggiate e di alcune espulsioni di cristiani dai villaggi.

Dio non li lascerà soli, ma non facciamolo neanche noi!

ASCOLTA LE DUE RADIO WEB DELLA CHIESA CRISTIANA EVANGELICA ADI GUIDONIA


DUE RADIO WEB PER VOI,SCEGLIETE……………
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ASCOLTATE ASCOLTATE….RADIO EVANGELICA ITALIA clicca…..http://radioevangelicaitalia.playtheradio.com
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ASCOLTATE ASCOLTATE… RADIO EVANGELO CENTRO ITALIA..clicca…..http://radiowebdellachiesacristianaevangelicaadiguidonia.playtheradio.com/index.cfm

foto di Chiesa Adi Guidonia Webtv.

BRASILE: 43 INDIGENI HANNO ACCETTATO GESÙ CRISTO COME PERSONALE SALVATORE


Circa il 43 indigeni di una tribù brasiliana, hanno accettato Gesù Cristo come personale Salvatore e sono stati battezzati in ubbidienza al mandato biblico.

Il pastore evangelico e missionario, Reinaldo Mattos e sua moglie, hanno organizzato la cerimonia di battesimo, che si è svolta in un fiume vicino al villaggio di Xerente , nel comune di Tocantíni. Essi sono responsabili per il progetto di diffusione del Vangelo in quella regione, secondo JM News.

La maggior parte delle persone che sono state battezzate, testimoniando la loro fede in Gesù Cristo, sono giovani che hanno iniziato ad ascoltare il Vangelo da bambini.

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USA, KENTUCKY: FUNZIONARIO COMUNALE ARRESTATO PER ESSERSI RIFIUTATO DI RILASCIARE CERTIFICATI DI MATRIMONIO ALLE COPPIE GAY


Kim Davis, un funzionario del comune di Rowan (Kentucky), è stata imprigionata per essersi rifiutata di rilasciare certificati di matrimonio alle coppie gay violando le recenti leggi approvate in favore dei matrimoni omosessuali.
Il provvedimento penale è stato emesso dal giudice David Bunning il quale ha stabilito che la pena detentiva durerà fin quando la funzionaria non ordinerà il rilascio dei certificati indistintamente a tutte le coppie.
Kim ha dichiarato di non riuscire ad andare contro i suoi insegnamenti cristiani perché il suo desiderio è quello di amare il Signore con tutto il suo cuore, con tutta la sua mente, con tutta la sua anima e con tutta la sua forza.
Mat Stever, fondatore e presidente di Liberty Counser, un organismo che rappresenta Kim, ha dichiarato: “Sono sorpreso di come Kim sia trattata come un criminale perché non riesce a violare la sua coscienza cristiana che rimane libera nonostante la stessa Kim si trovi in prigione”.
2Timoteo 3:12 Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.

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Nigeria: aumentano gli attacchi


Dall’elezione del presidente Buhari, cresce la violenza in Nigeria e nei paesi confinanti Camerun, Ciad e Niger. Dati allarmanti mostrano questa escalation. Preghiamo per la Nigeria!

La violenza cresce in Nigeria e ora anche nei paesi confinanti. Mercoledì 2 settembre, un gruppo di uomini armati ha ucciso almeno 5 abitanti del villaggio Mainari, a 20 km da Maiduguri (capitale di Borno), prima di essere respinto dalle truppe governative. L’attacco segue a un altro incidente di lunedì 31 agosto quando, sospetti membri di Boko Haram a cavallo hanno ucciso almeno 24 persone in 2 diversi villaggi del nord-est. Questi attacchi si sono verificati prima di sabato 5 settembre quando il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari ha festeggiato i primi 100 giorni di governo.

L’Istituto per gli Studi sulla Sicurezza (ISS) fa notare che da quando si è insediato Buhari, il 29 maggio 2015, Boko Haram ha intensificato i suoi attacchi in Nigeria nel tentativo di intimidire il nuovo presidente e forzargli la mano. Secondo i dati raccolti dall’ISS sui principali atti di terrorismo riportati in Africa, Boko Haram ha effettuato più di 200 attacchi fino al 31 agosto con oltre 5.000 morti nei 4 paesi attorno al bacino del lago Ciad (Nigeria, Camerun, Ciad e Niger). Da gennaio a maggio, prima che Buhari si fosse insediato, Boko Haram aveva effettuato 115 attacchi in tutti e 4 i paesi (una media mensile di 23 attacchi). Sotto il governo Buhari sono avvenuti 86 attacchi in 3 mesi (una media mensile di 27 attacchi). Sono stati registrati 3.466 decessi tra gennaio e maggio, con una media di 693 morti al mese, ora aumentata come vedete.

Un importante cambiamento nelle tattiche di Boko Haram nel corso degli ultimi 100 giorni sta nel maggior uso di attacchi suicidi (soprattutto ragazze adolescenti). Solo 19 attacchi suicidi hanno avuto luogo nei 5 mesi prima che fosse eletto Buhari, mentre almeno 33 si sono verificati negli ultimi 3 mesi. Boko Haram ha usato gli attacchi suicidi non solo per raggiungere obiettivi difficili, ma anche per infliggere perdite di massa.

L’ISS fa notare che, anche se ci sono cose da festeggiare, come i successi nella foresta Sambisa, questi successi creano la falsa impressione che Boko Haram sia stato reso inefficiente e sia sull’orlo della sconfitta. Solo qualche giorno fa, 2 attentati suicidi nella città di Kerawa (Cameroon settentrionale, al confine con la Nigeria), hanno provocato la morte di oltre 20 persone e il ferimento di 140. Sono numeri disturbanti, che chiariscono un’ulteriore escalation delle violenze dove i cristiani sono le vittime più ricercate.

Per favore continuare a pregare per le migliaia di persone che hanno perso i propri cari per mano di Boko Haram. Pregate per la Chiesa in queste circostanze che continui ad essere un luogo di speranza per le persone che hanno perso così tanto negli ultimi anni. Pregate per Porte Aperte che sappia aiutare con saggezza le chiese a resistere alle pressioni che devono affrontare nel nord-est della Nigeria e oltre.