ABBIAMO BISOGNO L’UNO DELL’ALTRO-pastore Giuseppe Tramentozzi


La prossima volta che cammini in questo bosco, fermati e pensa che cosa sta succedendo proprio sotto i tuoi piedi. Le radici degli alberi intrecciandosi tra loro formano un sistema di supporto. Una ha l’accesso all’acqua, l’altra ai nutrienti, un’altra alla luce del sole. Nessun albero da solo possiede tutte e tre le cose, ma insieme riescono a crescere, a prosperare e a resistere alle tempeste della vita. “Ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell’amore” (Efesini 4:15-16). Alcune persone individualiste hanno difficoltà con questo concetto. Vogliamo volare in solitaria, fino a che non ci facciamo del male e comprendiamo allora che abbiamo bisogno di:

1. Incoraggiamento. Persino Paolo ebbe bisogno di essere risollevato: “Tu sai questo: che tutti quelli che sono in Asia mi hanno abbandonato, tra i quali Figello ed Ermogene. Conceda il Signore misericordia alla famiglia di Onesiforo, perché egli mi ha molte volte confortato e non si è vergognato della mia catena; anzi, quando è venuto a Roma, mi ha cercato con premura e mi ha trovato” (2 Timoteo 1:15-17).

2. Benevolenza. “Rivestitevi di benevolenza (Colossesi 3:12). Tutti vorremmo essere compresi e che i nostri sentimenti venissero riconosciuti. A volte però andiamo così di fretta ad “aggiustare” gli altri che non abbiamo tempo per solidarizzare con loro.

3. Grazia: “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.” (Colossesi 3:13). Che cosa ci spinge a mostrare grazia agli altri? La grazia di Dio per noi! Non ti verrà mai chiesto di fare grazia più di quanto Dio non ne abbia elargita a te.

L’altro giorno mi chiama una sorella e mi dice – Ti sei dimenticata di me? Non mi pensi più! -MLuisa


L’altro giorno mi chiama una sorella e mi dice – Ti sei dimenticata di me? Non mi pensi più!
Effettivamente, nonostante le mie giustificazioni, si, non la pensavo più. Gli impegni quotidiani, la vita frenetica, e la famiglia ed il lavoro, sono così pesanti che, a volte, non troviamo nemmeno il tempo di una telefonata. Eppure, il tempo volendo, lo possiamo trovare, ma la superficialità ci porta a dimenticare e a trascurare…a nostra vergogna!
E pensavo…ma Dio si è mai dimenticato di me? No, Lui non l’ha mai fatto! E se oggi, tu hai pensato questo, ti sbagli, Dio non ti dimenticherà mai, non si dimenticherà di te!
Sorella, fratello, sappi che Lui non si è dimenticato le tue preghiere, quando le preoccupazioni ti assalivano;
non ti ha dimenticato, quando vedevi il tuo futuro senza speranza e le tue giornate piene di angoscia e di tormento e ti sembrava che non passassero mai!
Egli non ha dimenticato il tuo amore e il tuo zelo per Lui..
Quel servizio, quel sorriso che hai avuto per il disperato, quella parola per chi non aveva più parole, quella stretta di mano per sostenere il debole e lo scoraggiato; quel gesto di comprensione verso colui che era caduto; SAPPI, DIO NON HA DIMENTICATO!!!
Nel cuore di Dio sono depositati i giorni di testimonianza e di fedeltà verso di Lui, anche quando le persone ti avevano deluso e tradito; Dio non ha dimenticato l’ obbedienza alla Sua Parola che ha esercitato sugli altri una profonda convinzione di peccato,… quando questa testimonianza parlava più forte delle tue parole,…. quando gli altri hanno visto Gesù in te e attraverso di te!
Dio non si è dimenticato e non dimenticherà i momenti nella tua cameretta, in preghiera, dove hai lottato contro le potenze che cercavano di allontanarti da Colui che ti ha tanto amato e ha dato la Sua vita per te!
E non ha neppure dimenticato le tue lacrime mentre confessavi: “Abbi pietà di me”.
Ancora ricorda i tuoi pochi spiccioli dati al misero, anche se tu non ne avevi abbastanza per te… non ha dimenticato il servizio reso agli anziani e ai disabili, Lui lo ha registrato nel Suo Libro eterno, …e un giorno lo leggerà davanti agli angeli del cielo e dirà : “Vieni, mio buon servitore”.
Come Egli non si è dimenticato dell’ umiltà della donna Cananea; ….della fede del Centurione;… dell’adorazione di Maria nella casa dell’arrogante Fariseo;… e dell tocco della Sua veste, di una donna malata che guarì all’istante….
SAPPI, DIO NON HA DIMENTICATO!
La tua fatica è davanti a Lui e mentre altri ricevono elogi e acclamazioni, tu rimani UMILE, IL POSTO più importante è nel CUORE DI DIO, potrai essere nessuno per gli uomini ma RICORDA SEI PREZIOSO ED IMPORTANTE PER DIO!
Dio ti benedica , MLUISA

GESU’ L’AMO’-pastore Giuseppe Tramentozzi


Marco 10:17 Ora, mentre stava per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro; e inginocchiatosi davanti a lui, gli chiese: «Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 18 E Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu conosci i comandamenti: “Non commettere adulterio. Non uccidere. Non rubare. Non dire falsa testimonianza. Non frodare. Onora tuo padre e tua madre”». 20 Ed egli, rispondendo, gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza». 21 Allora Gesù, fissandolo nel volto, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca; va’, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguimi». 22 Ma egli, rattristatosi per quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. Questa parola ci insegna ad applicare il giusto rapporto con la fratellanza e con il prossimo. È importante farlo perché essa ci esorta ad essere imitatori di Dio, cioè amare come Lui ama. Dio ama l’uomo ma non la sua inclinazione a peccare. Spesso noi, credendoci migliori degli altri, venendo a conoscenza di un fratello scivolato nel peccato, l’abbiamo condannato ed emarginato. Non siamo stati capaci, come Gesù, di odiare il suo peccato e le sue scelte, ed amare il peccatore. L’amore non è mai indifferenza o distacco, anche se deve riprendere e correggere; non è mai compromesso, ma è compatimento. Non è mai ignorare il peccato, far finta che non sia mai stato mai commesso e nemmeno ignorare chi l’ha commesso. L’amore al quale siamo chiamati deve essere simile a quello di Gesù. Egli amò quel giovane ricco. Certamente non amò la sua decisione, ma l’amò come uomo peccatore. Impariamo da Gesù ed amiamo come Lui ama. Amiamo le creature di questo mondo che sono schiave del peccato e lasciate in preda di satana. Facciamo loro sentire l’amore di Dio che è in noi affinché possano ravvedersi e salvarsi da questa tremenda schiavitù accettando Gesù come loro personale salvatore. L’amore vince, prevale, copre, è forte come la morte ed essa strapperà anime a satana portandole nella meravigliosa luce di Gesù Cristo facendole gustare la salvezza. Amen

Perchè non accade?


Perchè la preghiera sacerdotale fatta da Gesù in Giovanni 17 sembra non adempiersi?

Queste sono le Sue parole:

“Padre che siano Uno…come io e te Siamo uno anch’essi siano perfetti nell’unità…affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.”

Tutte le altre preghiere di Gesù hanno ottenuto adempimento, ma questa non ancora, vediamo tra le organizzazioni cristiane a livello mondiale grandi resistenze e ostacoli a una vera e duratura comunione, eppure Gesù ha pregato per tutti i credenti, di ogni tempo, di ogni nazione, appartenenti a qualsiasi organizzazione, per tutti quelli che sono stati salvati dalla Sua Grazia, lavati con il Suo sangue, per tutti i Nati di Nuovo che siano Uno, perfetti nell’unità.

Sono tre le immagini che Gesù usa per parlare del lavoro spirituale della Chiesa:

1) Il Seminatore

2) Il Pescatore

3) Ricercatore

Il Seminatore

Del Seminatore non è importante sapere quanto è alto, quanti anni ha, a che popolo appartiene o altro, ma che tipo di Seme semina. Se il seme è buono (la Parola di Dio), il Suo lavoro è buono.

In questo la Chiesa si Unisce e si riconosce Chiunque semina “La Parola” nella guida dello Spirito Santo è Chiesa.

Il Pescatore

Gesù ha detto che ci avrebbe fatto pescatori di uomini. L’immagine del Pescatore di uomini mette l’accento maggiormente sui metodi di lavoro usati.

Qui possiamo differenziarci e usare metodi diversi a secondo del popolo e della Cultura a cui apparteniamo, a secondo se ci rivolgiamo a bambini, a giovani o ad altre età o categorie di persone di diverso tipo, popolo e cultura

Queste differenze non devono dividerci in quanto necessarie, il mare di questo mondo è pieno di pesci diversi e dobbiamo pescarli tutti con metodi diversi.

Il Ricercatore

Il Maestro ha affermato “io sono venuto per cercare e per salvare quelli che sono perduti”

Quest’immagine ci parla della chiamata specifica che Dio ci rivolge e che ci porta ad avere per ciascuno di noi una zona di “ricerca” dei perduti.

Per noi per esempio. Che siamo missionari tra l’etnia albanese, ci sarà concessa luce e saggezza per essere efficaci nel campo di azione della nostra chiamata. Così Dio farà con ciascuno di noi. Ed anche per la nostra chiamata specifica svilupperemo convinzioni culturali e strategie diverse l’uno dall’altro. Anche questo non deve dividerci ma arricchirci e completarci.

Preghiamo per l’unità della Chiesa Universale, come ha fatto Gesù, lavoriamo per raggiungere questo obbiettivo, benediciamo il lavoro di tutti quelli che veramente e sinceramente seminano la Parola di Dio, anche se lo fanno con metodi diversi dai nostri e in campi di ricerca che Dio non ha affidato a noi.

Ricordiamoci come Chiesa che chi non è contro di noi è per noi.

Gesù stà per tornare i segni sono chiari e noi vogliamo che il maggior numero di anime siano salvate.

Michele Mango

LA ROSA E LA RANA


C’era una volta una rosa rossa molto bella; si sentiva soddisfatta di sapere che era la rosa più bella del giardino.

Ma si accorse che la gente la guardava solo da lontano, perché accanto a lei c’era una rana che faceva repulsione.

Indignata per quello che aveva scoperto, la rosa ordinò alla rana di andarsene subito, e la rana obbedì:

“Va bene”, rispose, “se così vuoi”.

Poco tempo dopo, la rana passò dov’era la rosa e la trovò senza foglie e senza petali, e le chiese:

“Come mai sei conciata così male? Che ti è successo?”.

La rosa rispose: “Da quando te ne sei andata, le formiche mi hanno mangiata giorno dopo giorno, e non potrò mai più tornare ad essere come prima”.

La rana disse: “E’ ovvio, perché quando io ero lì, mangiavo tutte le formiche, per questo eri sempre la più bella del giardino”.

Questa storia ci insegna che spesso disprezziamo gli altri perché crediamo di essere superiori a loro, più in gamba o più astuti, e pensiamo che chi ci circonda non serva a niente.

Ma tutti abbiamo qualcosa da imparare dagli altri, o qualcosa da insegnare, e nessuno deve disprezzare nessuno.

Tieni in considerazione chi ti circonda perché è fatto ad immagine di Dio e per esserti di aiuto!

ABBIAMO BISOGNO L’UNO DELL’ALTRO


La prossima volta che cammini in questo bosco, fermati e pensa che cosa sta succedendo proprio sotto i tuoi piedi. Le radici degli alberi intrecciandosi tra loro formano un sistema di supporto. Una ha l’accesso all’acqua, l’altra ai nutrienti, un’altra alla luce del sole. Nessun albero da solo possiede tutte e tre le cose, ma insieme riescono a crescere, a prosperare e a resistere alle tempeste della vita. “Ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell’amore” (Efesini 4:15-16). Alcune persone individualiste hanno difficoltà con questo concetto. Vogliamo volare in solitaria, fino a che non ci facciamo del male e comprendiamo allora che abbiamo bisogno di:1. Incoraggiamento. Persino Paolo ebbe bisogno di essere risollevato: “Tu sai questo: che tutti quelli che sono in Asia mi hanno abbandonato, tra i quali Figello ed Ermogene. Conceda il Signore misericordia alla famiglia di Onesiforo, perché egli mi ha molte volte confortato e non si è vergognato della mia catena; anzi, quando è venuto a Roma, mi ha cercato con premura e mi ha trovato” (2 Timoteo 1:15-17). 2. Benevolenza. “Rivestitevi di benevolenza (Colossesi 3:12). Tutti vorremmo essere compresi e che i nostri sentimenti venissero riconosciuti. A volte però andiamo così di fretta ad “aggiustare” gli altri che non abbiamo tempo per solidarizzare con loro. 3. Grazia: “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.” (Colossesi 3:13). Che cosa ci spinge a mostrare grazia agli altri? La grazia di Dio per noi! Non ti verrà mai chiesto di fare grazia più di quanto Dio non ne abbia elargita a te.

DIO È AMORE!


Quanta cattiveria e odio nel mondo! Chi parla d’amore e spesso guardato con un senso di compatimento, ma l’amore è l’argomento cardine della Parola di Dio. Per amore l’uomo è stato creato e posto in un luogo perfetto: il paradiso terrestre. Soltanto l’uomo poteva distruggere questa condizione meravigliosa. Purtroppo quando il peccato è entrato nel suo cuore, l’amore di Dio non vi ha più trovato posto. Eppure l’amore perfetto di Dio ha trovato la sua massima espressione quando Gesù è morto sulla croce per noi. Non credi a questo amore? Non lo conosci? Avvicinati al Signore che rivolge a te il Suo amore, proprio a te che credevi di essere solo e che eri convinto di essere lasciato al tuo destino, abbandonato da tutti, Dio compreso! L’amore è un dono di Dio che non può essere acquistato, ma che nella sua grandezza può solo essere accolto nel cuore. Per riceverlo non devi fare nulla se non volerlo! Non importa quale sia la tua condizione in questo momento ;Dio non ti guarda con disprezzo, ma ti ama! Come puoi realizzare questo amore? Invoca il Suo Nome con fede, dona il tuo cuore a Cristo e inizia a vivere con lui!

AFFRONTARE I DISACCORDI


Lezione numero uno: a volte, la soluzione migliore di un conflitto è la separazione, anche se temporanea. Quando sei sopraffatto dalle emozioni, serve spazio per chiarire le idee. Dio può usare questo tempo di separazione alla Sua gloria. A causa della separazione di Paolo e Barnaba (Atti 15), il Vangelo venne predicato in più città. Ma qualora una separazione momentanea sia l’opzione migliore, è necessario concordare la sua durata. A volte, in una relazione di amicizia, uno dei due può perdere interesse nella relazione. Questa condizione dovrebbe essere gestita con amore e saggezza, cercando di ricordare che possiamo tutti imparare dai nostri errori e maturare grazie ad essi. In seguito, Paolo scriverà: “Prendi Marco e conducilo con te, poiché mi è molto utile per il ministerio” (2 Timoteo 4:11).Lezione numero due: quando ti accorgi di aver sbagliato, devi riconoscerlo. Per un leader single e totalmente dedito alla propria missione com’era Paolo, fare questo richiedeva umiltà. Di certo, è confortante per noi sapere che qualcuno unto e brillante come Paolo abbia potuto rivedere la propria posizione e giungere a conclusioni diverse. Gli errori sono un male, ma mai quanto l’orgoglio necessario a difenderli e perpetuarli. Lezione numero tre: devi imparare ad esprimere il disaccordo senza essere spiacevole. Sia Paolo che Barnaba erano centrati sulle rispettive missioni. L’unico comportamento che puoi cambiare è il tuo. E questa dovrebbe essere il motivo per farlo: “Seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo” (Efesini 4:15).

L’invidia questa sconosciuta!-Eddie Calo


Eddie Calo

Quando mi sono convertito agli inizi degli anni ’90 c’erano pochissime chiese, giravano pochissimi soldi e le riunioni si facevano nelle case di quei fratelli e sorelle disponibili ad ospitare (quasi sempre tutti a rotazione)

Il clima era disteso, le preghiera erano a turno, passavano due/tre ore alla presenza di Dio, senza nemmeno rendercene conto… e poi quasi sempre una piccola agape messa in piedi dal padrone di casa serviva da pasto per tutti.

Che bei tempi, che spiritualità che si provava, quanto operava lo Spirito Santo, guarigioni e liberazioni era all’ordine del giorno! Quei tempi puo’ capirli solo chi li ha vissuti!!!

Poi qualcosa comincia a guastarsi, entrano nella chiesa di tutto e di più, si inizia a perdere il controllo, iniziano le invidie tra gruppi, si aprono comunità e chiese con il diritto di dominio… insomma si comincia a scombussolare ogni cosa… la nuova generazione evangelica convertita sulla carta, ma non nello spirito inizia a fare i suoi danni!

I veri adoratori continuano ad adorare in spirito e verità, le nuove leve evangeliche invece non adorano si dedicano alle chiacchiere, gli spettacoli, le recite, i musical, nella chiesa entra il mondo!!!

Comincia l’infezione dell’invidia: “la mia chiesa è migliore della tua” e pian piano si dimentica che la chiesa appartiene a Cristo!

Allora sono iniziate le divisioni, i gruppi, le denominazioni sistematiche di ogni genere… ecco come Satana ha ridotto alcune chiese. Allora mi chiedo “il cuore sano” dov’è! Un cuore sano è pronto all’obbedienza, all’unione, alla pace, e ad abbattere le denominazioni, mentre per gli invidiosi la denominazione rappresenta la loro distinzione, il loro modo di essere evangelici di prima classe!

Quanta stoltezza nella chiesa… per questo non ci sono più veri miracoli, reali conversioni, sincere cadute sulle ginocchia per chiedere perdono a Dio… l’invidia tra chiese sta consumando i credenti e tutto ciò non viene da Dio.

Allora che fare? Perdoniamo! Perdoniamo e Perdoniamo… e poi chiediamo al Signore perdono per le nostre divisioni, per le nostre sette, per il modo “perverso” di vivere la settarietà evangelica.

Dio ci ha chiamato alla testimonianza, ma fino a quanto ci sarà invidia tra di noi, questa testimonianza non verrà mai fuori!!!

A Dio la gloria!

ESSERE SOBRI


peppe 61Pietro 4: 7 Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere, 8 avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l’amore coprirà una moltitudine di peccati». 9 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. 10 Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11 Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen. 12 Carissimi, non lasciatevi disorientare per la prova di fuoco che è in atto in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anche la fine del Covid-19 è vicina per le continue preghiere dei santi, coraggio rimaniamo vigilanti, rimanendo nell’amore gli uni per gli altri e soprattutto per il Signore. Per me Dio è un Padre sobrio ed equilibrato in tutto, così, vuole che siano i Suoi figli: sobri, senza esagerazioni, ma dosati, portatori, nel parlare e fare edificazione, pace ovunque e quella luce quieta, sobria e senza abbagliare e accecare nessuno. Mai cercando di attrarre a se con false luci o tentare di rubare gloria a Dio, o al prossimo, ma fare sempre in modo di essere nascosti “in” Cristo, sapendo che anche una mosca morta può fare imputridire l’olio del profumiere… Siate sobri dunque, nel parlare, nel vestire e nel servire (operare), sapendo che, l’eccesso, l’esagerazione, il gonfiare viene dal maligno e guasta tutto. Fammi e tienimi sobrio sotto l’olio dello Spirito Santo, sempre, Signore. Amen.