NON OSPITARE PENSIERI SBAGLIATI-pastore Giuseppe Tramentozzi


“CUSTODISCI IL TUO CUORE PIÙ DI OGNI ALTRA COSA, POICHÉ DA ESSO PROVENGONO LE SORGENTI DELLA VITA”. PROVERBI 4:23

Quando satana vuole distruggerti, inizia piantando pensieri sbagliati nella tua mente. Gesù ha illustrato questa modalità quando disse: “Voi avete udito che fu detto: “Non commettere adulterio”. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:27-28). Prima di arrenderti concretamente al peccato, lo ospiti come fantasticheria. I pensieri cattivi non sono veramente tuoi fino a quando non permetti loro di “traslocare da te e sistemare l’arredamento secondo le loro necessità”. Lasciato incontrollato a divagare nella tua mente, un pensiero può attaccarsi a un episodio del tuo passato o ad una tua inclinazione del momento e nutrirsi di ciò, fino a crescere in te come un tumore. Paolo ci avverte: “Facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo” (2 Corinzi 10:5). E Salomone scrive: “Custodisci il tuo cuore… poiché da esso provengono le sorgenti della vita.” Non dare nemmeno un dito ai pensieri sbagliati o si prenderanno tutto il braccio. Sfrattali prima che indeboliscano la tua relazione con Cristo e ti lascino solo con il rimorso. Generalmente, quando puliamo casa nostra ci focalizziamo su dove gli altri possono vedere e controllare. Immagina quante cianfrusaglie mentali collezioniamo perché pensiamo che nessuno entri nella nostra testa ad esaminarne i pensieri. Ma Dio lo fa! Davide disse: “Signore, tu mi hai esaminato e mi conosci” (Salmo 139:1). Questo dovrebbe portarti a pregare così: “Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o Signore” (Salmo 19:14).

VITTORIA NELLA PREGHIERA-pastore Giuseppe Tramentozzi


Nato in esilio e coppiere del re Artaserse I, Neemia, sebbene conducesse una vita agiata, aveva sempre il cuore legato al pensiero di Gerusalemme devastata. Egli aveva un’alta concezione dell’opera di Dio e per questo motivo i suoi nemici tentarono di condurlo in un villaggio della Valle di Ono a circa 40 km a nord di Gerusalemme dove non avrebbe potuto difendersi, per poi ucciderlo, ma l’inganno non riuscì. Tentarono di esortarlo ad andarsene spargendo false voci di ribellioni che sarebbero giunte al Re di Persia, ma Neemia, con prudenza evitò tutte le insidie. Vista l’inutilità delle loro trame, i nemici di Neemia assoldarono, per i loro scopi, Noadia, falso profeta, che esortò Neemia a rifugiarsi nel tempio, luogo questo riservato esclusivamente ai sacerdoti, per salvarsi la vita. Tuttavia Neemia evitò anche questa ennesima insidia. Egli, infine, trovo la soluzione nella preghiera a Dio.

Ogni iniziativa per procedere e portare a compimento l’opera cominciata, ha bisogno del Suo aiuto. Infatti, Gesù ci ricorda: “Senza di me non potete fare nulla”. Neemia poteva dire come Paolo “Io sono in chi ho creduto” e “Io ho creduto, perciò ho parlato”. Egli poteva ben dire: “Vedete la mia fede, la mia costanza, il mio lavoro, le mura edificate, questa restaurazione della città; tutto questo è avvenuto per opera dell’Iddio in cui mi confido in preghiera”. La nostra vittoria, non dimentichiamolo, risiede ancora oggi nella potenza della preghiera. Soltanto quando, perfettamente consci dei nostri e degli altrui limiti, andremo a Dio lasciando nelle Sue mani le nostre ansie e le nostre preoccupazioni, Egli farà prosperare la nostra vita.

Riconosciamo il nostro bisogno di Lui ed eleviamo questa preghiera: “Ma ora, o Dio, fortificami!

RESISTI FINCHÉ NON ARRIVA LA TUA GIOIA -pastore Giuseppe Tramentozzi


Il dolore è una parte inevitabile della vita e della crescita; una parte benefica! Fermati e considera alcuni dei suoi benefici: 1. Ti consente di sapere quando c’è qualcosa che non va nel tuo corpo che deve essere risanata. 2. Ti costringe a riconoscere una condizione della quale non sapevi l’esistenza, che potrebbe potenzialmente costarti la vita. 3. Ti fa riorganizzare le tue priorità e i tuoi programmi e cercare aiuto. 4. Ti rende disponibile a sottoporti a un trattamento che potrebbe non essere piacevole, con la certezza che ti farà guarire. Comprendi l’idea? Per quanto strano possa sembrare, più temi e resisti al dolore, più aumenti l’effetto che ha su di te. Ciò a cui facciamo resistenza, persiste; più resistiamo al dolore, più aumentano gli effetti che il dolore ha su di te. Quando una donna incinta inizia il travaglio, il consiglio che generalmente riceve dai sanitari è di “rilassarsi”. Loro sanno che più combatterà il dolore, più questo diventerà forte e allungherà i tempi del parto. Quindi, quando provi dolore, non combatterlo. Attraversalo e permettigli di raggiungere il suo scopo. La Bibbia dice: “Considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, Perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti” (Giacomo 1: 2-4). Quindi la parola per te oggi è: impara a sopportare questa stagione di dolore, sapendo che Dio ti ha promesso gioia dall’altra parte!