GUARITA DALLA CELIACHIA-Sharon


1381307_605105746217015_489466585_nMi chiamo Sharon e ho 23 anni.
Sono nata in una famiglia “semi-cristiana” perché solo mia madre era credente.
Ho accettato Cristo come mio personale Salvatore all’età di 15 anni e mezzo. Ero sempre andata in chiesa, ma ho sempre messo Dio fuori dalla mia vita, perché mi rifiutavo di credere in Lui.
Ero una ragazza “tranquilla” e “per bene”, ma comunque avevo i miei problemi adolescenziali…Ero infelice, insoddisfatta, mi sentivo vuota e priva di emozioni. Vivevo la mia vita senza uno scopo e un significato. Mi sentivo tanto forte quanto debole. Vivevo male l’instabilità emotiva e mentale, mi sentivo sempre su un filo di rasoio, pronta a cadere ma non a rialzarmi.
Mi convincevo sempre più di stare bene anche senza Dio, perché secondo la mia “teoria” accettare Dio avrebbe comportato rinunciare a tutto quello che avevo, ma che in realtà non avevo…PERCHÉ SENZA IL SIGNORE NON SI HA NULLA CHE POSSA FARE DEL BENE ALLA NOSTRA VITA!!!
All’età di 6 anni mi avevano diagnosticato una patologia inguaribile, la celiachia, che è stata la mia spina nel fianco per ben 12 anni.
L’8 dicembre 2011, ad un convegno cristiano, il Signore in modo sorprendente e meraviglioso parlò al mio cuore. Partecipai convinta di mettere nuovamente Dio fuori dalla mia vita, ma non fu così, PERCHÉ DIO HA TOLTO IN ME IL CUORE DI PIETRA ED HA MESSO UN CUORE DI CARNE.
Dio mi pose 4 domande:”CHI SEI?”; “PERCHÉ SEI QUI?”; “COSA STAI FACENDO DELLA TUA VITA?”; “COSA VUOI CHE IO TI FACCIA?”.
Sin dalla prima domanda “crollai” alla presenza di Dio, perché non mi aspettavo che il Signore mi parlasse in un modo così forte. L’ultima domanda mi fece riflettere tanto, soprattutto sulla benignità e l’amore del Signore, perché non mi stavo comportando bene nei Suoi confronti.
È lì che accettai Cristo ed è lì che ricevetti la prima promessa da parte di Dio. La promessa era che mi avrebbe guarita.
Da quando ho accettato Cristo, la mia vita è cambiata radicalmente, sono cambiati i miei pensieri, il mio parlare, il mio comportamento, i miei sentimenti, È TUTTO MERAVIGLIOSAMENTE BELLO! Mi sento viva e Dio ha colmato tutti i miei vuoti. Se guardo alla persona che ero, oggi posso dire di essere un’altra, perché ho una mente ed un cuore trasformati da Dio.
Nel frattempo, però, c’è da dire che ero diventata incredula alla promessa di guarigione che Dio mi aveva fatto. Era passato per me “troppo tempo”, non vedevo l’adempimento della promessa e quindi iniziai a dubitare. Ma ancora una volta, Dio fu buono e mi dimostrò che la mia causa gli stava dinanzi e che non se ne era dimenticato.Noi diamo un tempo alle cose di Dio e sbagliamo, perché Dio non ha un tempo, Dio interviene sempre al momento giusto, Egli sa cosa fa!
Il 21 giugno del 2014 andai ad un culto e nella preghiera ci fu l’appello per la guarigione, io mi alzai perché volevo vedere e sperimentare ciò che Dio mi aveva detto…per me la celiachia era un peso e quindi gridavo a Lui che potesse guarirmi.
Quella sera, quando mi alzai all’appello, sentii che Dio aveva operato.
Nel frattempo, i medici non mi davano speranze e chiedevo al Signore come potevo dimostrare che Lui mi avesse guarita.
Vissi un mese e mezzo a star male fisicamente perché il cibo senza glutine mi faceva l’effetto contrario, cioè non mi faceva stare più bene.
Il 13 agosto chiesi al Signore di rivelarmi la mia guarigione in un sogno e quella sera stessa gli promisi che per fede avrei iniziato a mangiare tutti i cibi contenenti glutine. Il Signore, quella notte stessa, mi rivelò in un sogno la mia guarigione ed il giorno seguente iniziai a mangiare cibi contenenti glutine. Sono sempre stata bene, perché DIO È FEDELE FINO ALLA FINE!!!
Dopo 2 settimane feci degli esami per la celiachia e grazie a Dio, dopo 12 anni, i risultati erano NEGATIVI!
Ringrazio il Signore perché ho il privilegio e l’onore di poter testimoniare della Sua grazia ed invito anche te a fare una reale e solida esperienza con Lui, che ti darà ciò di cui hai bisogno.

UNA DOMANDA AL SIG.AVENIA DI RADIO BLAST,MA IL CILE NON ERA LA NAZIONE TRANQUILLA DOVE RIFUGIARSI?


 

Il falsario Giuseppe Avenia continua ad incoraggiare a rifugiarsi in Cile terra promessa dove tutto fila liscio si’ lui il falso Avenia non aveva previsto,non ha avuto la rivelazione di cio’ che sta’ accadendo in questa nazione,Dio forse non gli ha parlato Lui che afferma di avere contatto con Dio,e mi chiedo quale Dio conosce? Riaffermo la sua falsita’ ecco lo’ definito falso come altri,la Bibbia parla chiaramente che negli ultimi si manifesteranno falsi cristi  e falsi profeti.RIPORTO NOTIZIE FRESCHE DI CIO’ CHE STA’ ACCADENDO IL CILE IN QUESTI GIORNI E RIPETO E RIPETERO’ NON SEGUITE IL SIG.GIUSEPPE AVENIA E NON ASCOLTATE RADIO BLAST.

Cile: proteste contro il carovita, 3 morti. Coprifuoco a Santiago, come ai tempi di Pinochet

Escalation di tensione e violenza dopo l’aumento del biglietto della metro. Da settimane si susseguivano proteste contro il rincaro dei prezzi.

Scatta il coprifuoco a Santigo e in Cile tornano gli spettri del passato. Era dai tempi di Pinochet che non scattava la drammatica misura per mettere a tacere le proteste di piazza, esplose negli ultimi tre giorni dopo l’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana: il provvedimento ha aperto il vaso si Pandora di un malcontento popolare in Cile che covava sotto la cenere in seguito al progressivo aumento del costo della vita, e che ha trovato il suo sfogo in manifestazioni massicce, scaturite soprattutto dalla mobilitazione degli studenti a Santiago. Nelle ultime ore violenti gli scontri fra manifestati e forza dell’ordine: tre persone hanno perso la vita nell’incendio scoppiato in un supermercato saccheggiato nel comune di San Bernardo. E in serata è stato imposto nella capitale e in altre zone limitrofe il coprifuoco dalle 22 alle 7 del mattino, nell’ambito dello stato di emergenza proclamato dal governo. L’esercito aiuterà la polizia a pattugliare le strade per 15 giorni, durante i quali le autorità potranno limitare la libertà di movimento e di riunione. Il presidente del Cile Sebastian Pinera ha intanto annunciato la sospensione dell’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana, ultimo di una serie di rincari che aveva fatto esplodere il malcontento popolare in proteste di piazza e violenze. «Ho ascoltato con umiltà la voce della gente – ha detto Pinera – e non avrò paura di continuare a farlo, perché così si costruiscono le democrazie. Ho deciso di sospendere l’aumento del metro, ciò che richiederà la rapida approvazione di una legge, finché concorderemo un sistema per proteggere meglio i nostri compatrioti».

Cile: proteste contro il carovita, 3 morti. Coprifuoco a Santiago, come ai tempi di Pinochet

Incendio nella sede Enel

Nella notte tra venerdì e sabato il centro della città era rimasto a lungo avvolto nel fumo dei lacrimogeni, usati dalle forze dell’ordine per disperdere la folla di manifestanti. In serata le proteste si erano estese in tutta Santiago con gli studenti che allestivano barricate agli ingressi delle stazioni della metropolitana. Immagini televisive hanno mostrato dimostranti attaccare veicoli della polizia, lanciare pietre e bruciare almeno un autobus, oltre a scene di distruzione e vetri frantumati all’interno di varie stazioni della metropolitana. Coinvolto anche l’edificio che ospita la sede dell’Enel a Santiago, dove è divampato un incendio poi domato. I danni «sono circoscritti alla scala antincendio e agli interni di alcuni piani» e «al momento sono da escludere possibili crolli», ha affermato il gruppo in una nota. L’incendio, ha proseguito Enel, è stato «un atto doloso avvenuto nell’ambito delle proteste, in corso nella città e compiuto da persone non ancora identificate». L’azienda ha quindi informato che «non ci sono feriti tra i propri dipendenti e che i pochi colleghi presenti nell’edificio al momento del rogo, appiccato in tarda serata, sono stati tutti immediatamente evacuati senza disordini» e ha annunciato che «dei sopralluoghi tecnici per accertare l’entità dei danni».

Le mosse del governo

La protesta degli studenti è iniziata lunedì scorso quando centinaia di giovani hanno assalito diverse stazioni di Santiago per protestare contro l’aumento del prezzo dei biglietti. I disordini hanno indotto all’interruzione del servizio di trasporto pubblico in quanto «impossibile contare sulle condizioni minime di sicurezza per passeggeri e dipendenti» ha comunicato l’azienda responsabile, disponendo poi la chiusura dell’intera rete oggi e domani e riservandosi di valutare l’opportunità di riaprire il servizio lunedì 21. Lo stato di emergenza riguarda intanto Santiago e, come previsto dalla costituzione, può estendersi fino a 15 giorni e conferisce al governo poteri aggiuntivi per imporre limiti alla libertà di movimento e di assembramento. I militari tornano così a presidiare le strade di Santiago per la prima volta dal devastante terremoto che colpì Paese nel 2010.

 

“IL PULSANTE ROSSO”


1381307_605105746217015_489466585_nNegli anni cinquanta del ventesimo secolo, mentre in Cina infuriava un’altra ondata di persecuzione, il pastore Li fu arrestato nella provincia meridionale di Guangdong. Fu dichiarato colpevole di ‘attività controrivoluzionarie’ e condannato ai lavori forzati in una miniera di ferro nel più lontano nord-est della Cina. La moglie di Li e i suoi cinque figli, incluso un bambino appena nato, non avevano altro mezzo di sostentamento; essi decisero di unirsi al pastore Li nel suo viaggio di 2000 miglia fino a Heilongjiang, dove forse essi avrebbero potuto visitarlo occasionalmente, e dove avrebbero potuto stargli vicino nel caso fosse stato rilasciato miracolosamente. Vendettero tutto quello che possedevano e comprarono i biglietti per quel viaggio di una settimana sul treno. Quando arrivarono a destinazione, usarono delle vecchie tavole e un telone impermeabile per costruire una fragile capanna sulla strada che conduceva al campo dei lavori forzati. Il pastore Li lavorò come uno schiavo per 14 ore ogni giorno, con scarso cibo e a temperature ben sotto lo zero. Dopo tre mesi morì. Quando la famiglia ebbe la notizia del suo decesso, tutti si disperarono e furono profondamente depressi. Sua moglie non vedeva nessun futuro, e voleva morire. Trascurò terribilmente i suoi figli. Alla fine ella disse ai suoi figli che avrebbe dovuto cercarsi un lavoro. La figlia maggiore disse: ‘No, mamma, tu non puoi andare a lavorare’. Il neonato ha bisogno di te. Lui piange per te tutto il giorno. Andrò io a lavorare’. Quella ragazza dodicenne andò dal Direttore del campo dei lavori forzati, e gli disse: ‘Mio papà fu mandato in questo posto ‘dimenticato da Dio’ a causa del suo amore per Gesù Cristo. Quello fu il suo solo crimine. Egli era un uomo buono, che amava ed aiutava la gente. Ora egli è morto, e noi non abbiamo nè cibo, né soldi e neppure un posto dove vivere. Non possiamo neppure tornare al sud. Vorrei sapere se c’è qualche lavoro che io potrei fare nel campo’. Il Direttore si ricordò del pastore Li, e riconobbe che la bambina era sua figlia. Egli cedette a quel piccolo barlume di compassione che c’era nel suo cuore, e disse: ‘Ho un lavoro per te, ma è noioso, e la paga è scarsa’. Ella accettò immediatamente il lavoro.
Il Direttore la portò al posto dove 3000 prigionieri lavoravano nella miniera di ferro. Egli le disse: ‘Lo vedi quel pulsante rosso? Il tuo lavoro è quello di stare a fianco del pulsante tutto il giorno, e se qualcuno ti dice di premerlo, lo devi premere immediatamente. E’ il pulsante dell’allarme, che fa suonare una sirena sotto terra in profondità. Quando i minatori sentono la sirena, essi escono fuori dalla miniera il più velocemente possibile. Non devi mai premerlo per caso, ma solo quando uno di noi ti dice di farlo’. Così la piccola sorella Li stava a fianco del pulsante giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Lei e la sua famiglia furono ricolmi di gioia quando ella ricevette la sua prima paga, nonostante si trattasse solo di pochi dollari. Un pomeriggio ella sentì all’improvviso una voce che le disse: ‘Premi il pulsante!’ Ella si voltò, cercando di scoprire chi aveva parlato, ma in quel posto non c’era ancora nessuno. Sentì ancora la stessa voce alcuni momenti dopo che le disse: ‘Presto! Premi il pulsante ora!’ Non c’era nessuno che si poteva vedere in quel posto, ed allora lei cominciò a pensare che stava perdendo la testa. Ella doveva premere il pulsante solo in caso di emergenza, e tutto sembrava essere normale. Alcuni secondi dopo, sentì ancora una volta la voce dirle con grande urgenza: ‘Sorella Li, premi il pulsante ora!’ Solo allora ella comprese che era il suo Signore che le stava parlando. Ella non capiva perché doveva premere il pulsante, ma sapeva che doveva ubbidire. La sirena suonò, e 3000 uomini salirono su alla superficie il più velocemente possibile, confusi e curiosi di scoprire che cosa era accaduto. Il Direttore venne correndo dal suo ufficio, chiedendo di sapere perché ella aveva premuto il pulsante. Pochi attimi dopo che l’ultimo prigioniero ebbe lasciato la miniera, la zona fu scossa da un grande terremoto. Tutta la miniera crollò, e fino ad oggi nessuno ha potuto ritornarci. Uno strano silenzio si diffuse quando il terremoto finì, e tutti guardavano a quella fragile figura che aveva premuto il pulsante rosso. Alla fine il Direttore riuscì a domandare: ‘Compagna Li, come …. come hai saputo che dovevi premere il pulsante rosso?’ Li rispose più forte che poteva, dicendo: ‘Il Signore Gesù Cristo mi ha comandato di premere il pulsate rosso. Per tre volte mi ha detto di premerlo prima che io lo premessi. Gesù Cristo è la sola via tramite cui voi potete giungere a conoscere il vero e vivente Dio. Egli vi ama, e vi ha appena dimostrato il suo amore salvando le vostre vite. Voi dovete convertirvi dai vostri peccati e dare le vostre vite a lui!’ Tutti i 3000 prigionieri e il direttore si inginocchiarono e pregarono che Gesù li perdonasse e venisse a vivere nei loro cuori.
Testimonianza tratta da: Asia Harvest Newsletter #80,

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COMUNICATO IMPORTANTE-IMPORTANT PRESS RELEASE


 

COMUNICATO URGENTE LE NOSTRE RADIO NON SONO PIU’ ASCOLTATE NEGLI STATI UNITI ED IN MOLTE PARTI DEL MONDO,vi diamo qui’un link alternativo per ascoltare RADIO EVANGELO INTERNAZIONALE-NEL MONDO TOTALE..LINK…https://www.radionomy.com/…/rad…/radioevangelointernazionale
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GUARISCE I CUORI


Giuseppe postMarco 2:17 E Gesù, udito ciò, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento». Salmo 147: 2 L’Eterno edifica Gerusalemme e raccoglie i dispersi d’Israele. 3 Egli guarisce quelli che hanno il cuore rotto e fascia le loro ferite. Dio, penso, vuole un popolo (chiesa) dedita a guarire cuori rotti e fasciare le piaghe. Questa è principalmente la missione della chiesa: ristorare rovine, fasciare piaghe, lavare piedi (cammino santo) e saper guarire cuori rotti, delusi, affranti e scoraggiati… Questa è la teologia del Maestro e tale è la missione dei Suoi discepoli. I discepoli da lui chiamati hanno ricevuto il corredo di fasce di misericordia, unguenti di Pietà e olio celeste per guarire i cuori rotti. Ovunque puoi trovare cuori affranti, ma rari sono i curatori… Dio ci vuole curatori più che predicatori… Prego che le chiese, più che prestarsi a teatralità e proclami propagandistici, siano Betania d’amore e d’accoglienza; case del pane di misericordia. La voce di Gesù, sia la tua, che guarisce i cuori spezzati, spesso da carnali predicatori che impongono pesi, regole e comandi, creando negli animi sensi di colpa che non sono graditi a Dio. Le tue mani siano come quelle di Gesù, pronte a fasciare le piaghe (spesso) inflitte da quelli di casa tua e asciugare lacrime… quando qualcuno ti (insegna) o ordina di tagliare… Rispondigli con fermezza: io sono stato chiamato e ammaestrato a curare… non a tagliare. Solo Dio può tagliare… Ricordiamo e facciamo secondo le parole di Gesù: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento». Non ci rimane che lasciarci curare, per curare a nostra volta altri. Cura l’anima mia, Signore, OGGI! Amen

“… espresse il desiderio di morire…” (1 Re 19:4)


10385135_379524885523294_200348759_nAlle volte, dopo aver profuso tutto se stessi, ci si può sentire stremati. Rifletti sull’esempio di Elia. Dio lo aveva grandemente usato sul monte Carmelo, per far scendere il fuoco dal cielo sui profeti di Baal, eppure crollò quando Iezebel lo minacciò. Datosi alla fuga per salvarsi la vita ” …andò a mettersi seduto sotto una ginestra ed espresse il desiderio di morire” dicendo “Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE…!”. Nel momento in cui spostò la sua attenzione da Dio al nemico, fu sopraffatto, perciò, Dio gli parlò nuovamente e, questa volta, non in modo spettacolare, bensì in “un mormorio di vento leggero”(v.12), invitandolo a riposare e a trascorrere del tempo con Lui. Rispondi a questa domanda: “La tua attenzione si è, per caso, spostata dalla persona di Dio alle “cose che devi fare”? Qualora fosse così, hai bisogno di prenderti una pausa da spendere unicamente con LUI. Quando Egli ti invita al riposo, fallo! Nulla è più fallimentare del successo senza Dio. Pensare di aver acquisito la capacità di farcela da solo; è proprio allora che ti sconnetti da Dio, fonte della tua forza. Davide disse: “…IL SIGNORE è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?” ( Salmo 27:1) La baldanza e’ follia salvo che non sia fondata sulla fede in Dio. Ancora un pensiero: DIO mandò Eliseo ad assistere Elia, perciò può mandare una persona giusta in tuo soccorso poiché sa esattamente cosa sia necessario per rimetterti nuovamente in cammino! Se sei fermo Dio non ti manda un aiuto x stare fermo comincia a camminare nelle Sua volontà e al momento necessario ti sostiene con l’aiuto che hai bisogno Dio ti benedica tanto tanto

ASCOLTA E FAI CONOSCERE DANDO IL LINK DI RADIO MUSICA CRISTIANA,TANTA BELLA MUSICA CHE ALLIETA IL CUORE – LISTEN AND GET TO KNOW BY GIVING THE LINK OF RADIO CHRISTIAN MUSIC, SO MUCH BEAUTIFUL MUSIC THAT HEELS THE HEART


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Miracolo nel braccio della morte…


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“Mia madre faceva la prostituta e non sapeva chi fosse mio padre. Sono cresciuta in strada, e non ero ancora maggiorenne che già avevo conosciuto tutti i tipi di droga. Avevo un ragazzo e ci procuravamo la roba insieme, rubando e facendo piccole rapine che più di una volta mi hanno fatto finire in carcere. Ogni volta che uscivo ritornavo alla vecchia vita, perché era l’unica che conoscevo e non riuscivo neanche a immaginarne una diversa. Io ero nata per morire era solo una questione di tempo.
Un giorno uccisi un uomo durante una rapina. Fui arrestata e condannata alla pena capitale, restando ad aspettare qui nel braccio della morte. Sono già passati più di 10 anni e adesso sembra che sia venuta la mia ora. Un giorno un uomo che portava i giornali mi disse: “Il pastore che cura la cappella nel carcere mi ha chiesto se tu fossi interessata a leggere un nuovo Testamento”. Io non sapevo niente di Dio né di quando riguardava il mondo spirituale, così accettai tanto per leggere qualcosa di diverso, ma finii presto per buttare il libro sullo scaffale, dove rimase: credevo che non fosse per me, una ladra, assassina, spacciatrice e cocainomane che Dio sicuramente odiava e non vedeva l’ora che mi uccidessero. A dir la verità non sapevo nemmeno se Dio esistesse, finché un giorno presi la Bibbia e finalmente incominciai a leggerla.
Non lessi mai di un Gesù che condannava i peccatori, ma solo gli ostinati e gli ipocriti; ma nemmeno trovai che Gesù avesse perdonato un’assassina. La notte pensavo molto a questi fatti, chiedendomi se fossero veramente accaduti. Il paradiso, l’inferno, Dio, gli angeli… se fossero esistiti io sarei certamente andata all’inferno. Piansi chiedendomi come mai ero nata senza un padre e perché mia madre non si fosse mai presa cura di me. Pensai che se solo fossi nata in una famiglia normale forse ora non starei per finire all’inferno. La lettura del nuovo Testamento ora aveva tutto il mio interesse. Una notte vidi la cella illuminarsi; subito mi alzai pensando ad un’ispezione speciale delle guardie, ma non vidi nessuno, mentre la luce si faceva sempre più intensa fino a diventare accecante. Stavo cominciando ad avere paura, ma sentii qualcuno dire: “Elisabeth, perché hai paura di me?” – “Chi sei Signore?” domandai. “Sono Gesù, – mi disse – Colui che ha dato la vita per te. Io verrò a prenderti, tu verrai con me nel mio Regno; non avere paura, Io cambierò il tuo cuore, nel frattempo prega e abbi fede”. Riuscii solo a dire grazie e poi non riuscii più a parlare. Incominciai a piangere di gioia e a pregare, ma non sapendo cosa dire allora dicevo solo “grazie Gesù, grazie”. All’improvviso, sentii una corrente attraversare il mio corpo, incominciai a parlare in un’altra lingua (Atti 2:4). La gioia e la pace erano incommensurabili. Rimasi forse tutta la notte in preghiera. Dio mi aveva salvata, ripulita da ogni peccato e adesso ero Sua. La mattina venne una guardia per la colazione, ma il vassoio gli cadde dalle mani, e mi domandò: “Che hai al viso?” Io risposi: “Niente, perché? – “Hai un viso angelico!” – mi disse, e scappò via. La notizia fece il giro del carcere ed anche il pastore mi mandò le sue benedizioni. In quel braccio non ero la sola ad aver accettato Gesù, ma fui una delle tante donne che lo fecero. La mia gioia era indescrivibile, anche le guardiane mi incominciavano a guardare con meraviglia. Dopo una settimana arrivò la lettera che fra meno di due mesi sarei stata soppressa per iniezione letale. Sentii Gesù vicino a me che mi diede forza. Scrissi al New York Times e raccontai la mia testimonianza, ma soprattutto volli chiedere perdono alla famiglia a cui avevo fatto del male. Mi inviarono un giornalista a farmi un’intervista e dove chiesi nuovamente il perdono per il mio reato, che mi fu respinto, anche se sapevo che Gesù mi aveva già perdonato”. Fin qui la testimonianza di Elisabeth.
Il giorno dell’esecuzione erano presenti tutti nella stanza della morte. Elisabeth fu messa su un lettino, mentre intorno a lei c’era una vetrata che separava il pubblico dalla morente. Man mano che il veleno incominciava a circolare nelle vene della donna, la vita terrena la lasciava, mentre la vita eterna gli spalancava le braccia. Girò la testa, e guardando negli occhi uno dei presenti, disse:“I love Jesus” (che significa “io amo Gesù”), e poi fu accolta in cielo. La legge terrena aveva compiuto il suo corso, ma la Grazia di Dio aveva compiuto il Suo. Ai Farisei del suo tempo, Gesù disse: “Io vi dico in verità: i pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio….”
(Matteo 21:31)

A Dio la Gloria ..

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