Sapere di essere in Cristo-pastore Giuseppe Tramentozzi


“TU SEI MIO.” Isaia 43:1

Sentiamo di persone rilasciate dalla prigione dopo aver scontato la pena per un crimine che non avevano commesso. Era un errore d’identità. Identificare qualcuno significa avere la capacità di riconoscere e dire esattamente chi è quella persona. Satana vuole che ti identifichi con chi la gente dice che tu sia, contro chi Dio dice che tu sia. E a meno che tu non sappia chi sei agli occhi di Dio, satana ti martellerà con sentimenti di condanna e indegnità. La grazia di Dio e il Suo amore incondizionato per te sono gli unici fondamenti sicuri su cui basare la tua salvezza e la tua autostima. Oggi Lui ti dice: “Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio.” Gesù si identificava solo con l’opinione di Dio: “So da dove sono venuto e dove vado” (Giovanni 8:14). Le persone hanno detto cose terribili su Gesù, ma questo è quello che Dio ha detto di Lui: “La pietra che i costruttori avevano disprezzata è divenuta la pietra angolare” (Salmo 118:22). A volte siamo così occupati nel dire alle persone cosa fare che le priviamo dal dirle chi sono. Sapere chi sei in Cristo ti da quella sicurezza di tenere la testa alta. Sei “completo” grazie alla tua relazione con Cristo (vedi Colossesi 2:10). Dio ti vede rivestito della giustizia di Cristo (vedi 2 Corinzi 5:21). Quando avrai accettato questo, smetterai di non sentirti costantemente all’altezza. Quando hai soldi in banca e hai bisogno di prelevarli, non ti senti oppresso perché sai che il conto è a tuo nome. Allo stesso modo, non devi sforzarti di avere l’approvazione degli altri quando sai che sei amato e accettato da Dio.

GUARITI DA GESU’


peppe 6Isaia 53: 5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. Non sei da solo ad affrontare le difficoltà di oggi! DIO È ACCANTO A TE! Rivolgiti in preghiera al Signore con piena fiducia e con il cuore aperto alla Sua parola che ti dice Giosuè 1:5: “Nessuno ti potrà resistere tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò “, ed ancora Isaia 41:10: “Non temere, perché io sono con te, non smarrirti, perché io sono il tuo DIO. Io ti fortifico e anche ti aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia”. Credi con fede e otterrai il miracolo!!! Amen

AUTORE COMPITORE DELLA NOSTRA FEDE.-M.L. Campus


Luisa 9“Io metterò lo Spirito mio sopra di lui, ed egli annuncerà la giustizia alle genti. Non contenderà né griderà e nessuno udrà la sua voce sulle piazze. Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. E nel nome di lui le genti spereranno…”(Mt 12:18-21).

In questo meraviglioso passo biblico si sta parlando di Gesù.
L’ unico nome nel quale ogni ginocchio si piegherà ed ogni lingua confesserà.
In questo mondo , Esso è l’unica nostra speranza. La speranza è, ancora oggi, una parola difficile da comprendere per noi, in molte situazioni di vita, nella storia che oggi stiamo vivendo, nella nostra fatica quotidiana… Eppure la speranza è davvero una delle tre virtù, che ci accompagnano nel cammino con Gesù e ci permettono di andare avanti e di andare oltre…
Quando toccheremo con mano ed avremo considerato, che gli uomini, i beni materiali, il nostro intelletto, il nostro essere, non ci daranno mai una speranza, allora comprenderemo, davvero, che Lui solo ci darà quella piccola fiammella che ancora illuminerà la nostra vita… spenta, vuota e fate di cose effimere, di apparenza e di superficialità.
Sapete, non abbiamo altro rimedio se non quello di alzare al Signore, l’ Eterno, gli occhi dei nostri cuori e delle nostre menti, invocando il suo aiuto verso di noi.
È necessario alzare lo sguardo in alto, verso Gesù, AUTORE COMPITORE DELLA NOSTRA FEDE.
Infatti, ciò che troveremo, guardando in basso, saranno solo peccati infiniti, tentazioni, provocazioni, delusioni, inganno, MALVAGITà, IPOCRISIAi quali non faranno altro che accrescere i nostri timori dentro noi stessi.
Non facciamo come Lot che dal monte scelse di guardare in basso verso Sodoma e Gomorra.
Non dobbiamo basarci sulla nostra visione, ma sulla fedeltà di Dio.
Puntiamo gli occhi su noi stessi e osserviamo la grande distanza tra ciò che siamo e ciò che desideriamo essere.
Alziamo lo sguardo Cielo, al Trono dell’Eterno, dove siede il nostro Salvatore che ci darà forza e aiuto.
Egli non verrà mai meno, non conosce la stanchezza, né permetterà che ci sviamo:
“Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il SIGNORE,spererò nel Dio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà” ❤
(Michea 7:7).

Ricorrere a un tribunale è cristiano?


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Preciso: non parlo di questioni penali gravi, nelle quali si è chiamati a difendersi, anche perché l’Autorità esiste per volere di Dio (“non a caso essa porta la spada”), ma di beghe civili che spesso sono emerite cretinate (litigi per confini, liti condominiali, questioni di eredità, ecc.).
Meditavo quindi questo passo di San Paolo (1Cor 6):

“V’è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita! Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello? No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli! E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l’ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? Siete voi invece che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli!” Dunque, un cristiano, cosa deve fare se arriva chi cerca con la legge di sottrargli un diritto, un bene, o di fargli causa per qualche motivo, essendo egli innocente?
Come si interpreta correttamente questo passo della Scrittura?
Se sono chiamato in giudizio in una questione civile, è cristiano difendersi?
S. Paolo si rivolge alle comunità cristiane primitive, che erano piccole, molto coese e ben distinguibili dalla massa dei pagani, e pagani erano anche i giudici. La situazione oggi è ben diversa, nel bene e nel male. A ben guardare S. Paolo non consiglia di subire sempre e comunque tutte le ingiustizie, ma insegna il valore della concordia, del perdono, della paziente sopportazione delle persone moleste; non dice si soccombere sempre e comunque dinanzi a tutti, ma invita se possibile a ricorrere a rimedi extragiudiziali, ricorrendo magari a un fratello nella fede che faccia da paciere, piuttosto che a un giudice, tanto più pagano (non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello?)
Ebbene: nulla vieta che un credente ricorra alla giustizia civile, purchè però lo faccia con onestà e rettitudine sopratutto se subisce soprusi evidenti che possono essere appianati solo dopo un giudizio dei Tribunali , tesi che diventa molto evidente quando un cristiano per Amore tenta mille strade di mediazione e conciliazione e l’incredulo rifiuta tutte le proposte prendendolo in giro e preferisce lo status – quo perchè ne trae indebiti vantaggi.

VERA SANTITA’ CRISTIANA


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Ciò che Dio considera santità è molto diverso da come la intendiamo noi. Per Dio santità è perfezione assoluta senza il minimo difetto, per noi significa fare del nostro meglio, sapendo però che non possiamo essere perfetti. Gesù in noi è la nostra santificazione agli occhi di Dio, non la conseguenza delle nostre azioni esteriori. Dio si relaziona a noi solamente attraverso la santità di Gesù. Questa produce poi un frutto di santificazione anche al di fuori di noi, nel nostro comportamento, nelle nostre parole e nei nostri pensieri. Attraverso questa santificazione esteriore siamo in grado di dare sempre meno spazio al diavolo nella nostra vita, di essere di buona testimonianza per gli altri e di mantenerci sensibili alla guida dello Spirito Santo. Pensare però che Dio si muova nella nostra vita in proporzione alla “nostra” santificazione è sinonimo di presunzione ed è offensivo nei confronti di Gesù perché sminuisce il Suo immenso sacrificio per noi!