5 PASSI-INCORAGGIAMENTO IN QUESTI TEMPI DIFFICILI


5 Passi
Incoraggiamento della settimana.

Cinque passi per andare avanti nelle perdite.

La vita è piena di perdite. È triste ricordare che nulla intorno a noi è permanente. Cari amici, tutti nelle nostre congregazioni attraversiamo periodi di perdita in cui perderemo le proprie finanze, il lavoro, la salute, il matrimonio o i propri cari. E dobbiamo aiutarci in questi periodi.

Ecco cinque passaggi che possiamo condividere con i nostri cari per aiutarli a superare le stagioni di perdita:

Aiutali a liberare il loro dolore.
La tragedia produce sempre forti emozioni: perdita, rabbia, paura, depressione, preoccupazione e talvolta senso di colpa. Alcune persone non affrontano mai questi sentimenti. Li spingono semplicemente giù e fanno finta che non ci siano. Poi stanno ancora lottando con le loro emozioni irrisolte 30 anni dopo.

Esiste un mito secondo cui Dio vuole che andiamo sempre in giro con il sorriso sui nostri volti, indipendentemente da come ci sentiamo o ciò con cui abbiamo a che fare all’interno. Gesù ha insegnato l’esatto contrario. Ha detto in Matteo 4: 4, “Beati quelli che piangono, perché saranno confortati” (NIV). Quando una persona cara muore, è naturale che ci mancherà.

È importante che invece di provare questi sentimenti nella nostra testa, iniziamo ad affrontarli. Lo facciamo gridando a Dio. Salmo 62: 8 dice: “Abbiate sempre fiducia in lui, gente. Apri i tuoi cuori alla sua presenza. Dio è il nostro rifugio ” (GW).

Incoraggiali a ricevere aiuto dagli altri.
È umano voler allontanarsi dagli altri quando stiamo soffrendo. Ma dobbiamo fare esattamente l’opposto. Galati 6: 2 ci ricorda di essere coinvolti nella vita delle persone durante questi periodi difficili. Paolo scrive: “Aiutandovi a vicenda nei vostri guai, obbedite veramente alla legge di Cristo” (NCV).

Quando le persone attraversano periodi di perdita, hanno bisogno del sostegno e della prospettiva degli altri. È difficile vedere l’intera immagine quando il dolore restringe la loro attenzione. Non puoi fornire tutto quel sostegno e prospettiva nemmeno alle persone della tua congregazione. Ecco perché è importante coinvolgere le persone in piccoli gruppi prima che affrontino periodi di perdita. È molto più facile sviluppare questi ponti relazionali prima in modo che quando si verifica la perdita, abbiano già una rete di supporto.

Mostra loro come combattere l’amarezza.
Saremo sempre feriti da altre persone intenzionalmente e involontariamente. Non c’è modo di aggirarlo. Ma quando permettiamo all’amarezza di crescere nelle nostre vite, stiamo solo facendo del male a noi stessi, rendendoci infelici. Ebrei 12:15 dice: “Guardati dal voltarti indietro dalla grazia di Dio. Nessuno diventi come una pianta amara che cresce e causa molti guai con il suo veleno ” (GNT).

Ecco perché è così importante aiutare le persone ad essere oneste riguardo all’amarezza nelle loro vite. Come lo facciamo?

In primo luogo, insegniamo loro ad accettare ciò che non può essere cambiato. La fede non sta ignorando le difficoltà nelle nostre vite. La fede rifiuta di lasciarsi scoraggiare da queste realtà.
In secondo luogo, li aiutiamo a guardare cosa è rimasto piuttosto che cosa è rimasto . Incoraggia le persone a fare un elenco di 100 cose per cui sono grate. Una persona non può essere grata e depressa allo stesso tempo.
Ricorda loro cosa è importante.
Le perdite e le tragedie hanno un modo per mettere tutto in prospettiva. Chiariscono i tuoi valori e ti aiutano a capire le tue priorità. Una volta Gesù disse: “State attenti e guardatevi da ogni tipo di avidità; perché la vera vita di una persona non è composta dalle cose che possiede, non importa quanto ricca possa essere ” (Luca 12:15 GNT). A volte è facile per noi confondere il nostro patrimonio netto con la nostra autostima, ma c’è una grande differenza tra i due. Durante una stagione di sconfitta, è importante chiarire ciò che conta davvero.

Insegna loro a fare affidamento su Cristo.
Paolo ci insegna il segreto per affrontare il dolore in Filippesi 4: 12-13: “Non importa quale sia la situazione, ho imparato il segreto di come vivere quando sono pieno o quando ho fame, quando ho anche molto o quando ho troppo poco. Posso fare tutto per mezzo di Cristo che mi rafforza “.

Ci indica Gesù.

Le persone in lutto devono imparare tre cose:

Appoggiati a Dio per la stabilità. Una grave perdita ci fa sempre perdere la testa e avremo fame di stabilità.
Ascolta Gesù per ricevere istruzioni. Dobbiamo riposare nella speranza che Dio abbia un piano per il nostro futuro.
Guarda a Cristo per la salvezza. Molte persone sono più aperte alla buona notizia del Vangelo durante i periodi di perdita che in qualsiasi altro momento.
Aiutare le persone ad affrontare i periodi di perdita è una parte importante del ministero. Non è compito tuo spiegare tutte le tragedie della vita. Ma puoi dare loro una ragione per sperare.

Tradotto da:
Ev. Giuseppe Scaringella
Presidente nazionale MCRI
Formatore europeo del piano
P. E. A. C. E. di R. Worren
Fonte: Pastors.com

Gioire nelle difficolta’.


“…LO SPIRITO ENTRO’ IN ESSI: TORNARONO ALLA VITA E SI ALZARONO IN PIEDI…” (Ezechiele 37:10)Le tue speranze possono essere anche morte e i tuoi sogni sepolti, Dio, però, può soffiare su loro il Suo alito vitale. Ezechiele fu trasportato in spirito in una valle cosparsa di ossa secche: un luogo peggiore sarebbe difficile da immaginare, vero? Eppure, proprio qui, ebbe luogo qualcosa di assolutamente straordinario. L’Eterno disse al profeta: “…«Profetizza… e di’…: Così parla Dio il Signore: Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa’ che rivivano!». Io profetizzai, come egli mi aveva comandato, e lo Spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo” (vv. 9-10). Ogni qualvolta incontri un credente che sta lavorando con ottimi risultati per il regno di Dio, è molto probabile che abbia, prima, attraversato una valle di desolazione, dolore e rifiuto. Fu dopo essere stato cacciato dalla città, lapidato e lasciato per morto, che Paolo racconta di essere stato rapito fino al terzo cielo, dove sperimentò cose troppo grandi perché possano essere raccontate qui sulla terra (2 Corinzi 12:2-4). Fu dopo essere stato esiliato nell’isola di Patmos, che Giovanni scrisse queste parole: “…udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba…” (Apocalisse 1:10); fu così chescrisse il libro dell’Apocalisse. Il salmista, magnificando il Signore, scrisse: “…in giorno di sventura… la mia testa s’innalza sui miei nemici che mi circondano… offrirò… sacrifici con gioia; canterò e salmeggerò al Signore” (Salmo 27:5-6). Ecco come “gioire nelle tribolazioni”: guardare alle prove passate e dire – “Grazie, Signore, per quest’esperienza. Senza di essa non sarei mai riuscito a conoscerTi come oggi”.

SE STAI PASSANDO UN MOMENTO DIFFICILE…..


David Wilkerson  2“Credere quando ogni mezzo viene a mancare è assai gradito a Dio ed è molto accettevole. Gesù disse a Tommaso, ‘Tu hai creduto perché hai visto, ma Benedetti coloro che credono pur non avendo veduto’ (Giovanni 20:29).
“Benedetti coloro che credono quando non vi è segno di una risposta alle loro preghiere —che si fidano al di là delle speranze quando ogni mezzo è venuto meno.
“Qualcuno si trova nel luogo della disperazione — la fine della speranza — la fine di ogni mezzo. Una persona cara è vicina alla morte e I dottori non vi danno speranze. La morte sembra inevitabile. La speranza è svanita. Il miracolo per cui avete pregato non succede.
“E’ in quel momento che le orde sataniche attaccano la vostra mente con paure, rabbia, domande angoscianti: ‘Dove è il tuo Dio adesso? Hai pregato fino a consumare tutte le tue lacrime. Hai digiunato. Hai citato le promesse. Ti sei fidato.’
“Pensieri blasfemi ti entrano in testa: ‘La preghiera è fallita. La fede è fallita. Non abbandonare Dio — ma semplicemente non ti fidare più di Lui. Non ci guadagni niente!’
“Anche domande sull’esistenza di Dio ti vengono suggerite. Questi sono da secoli I sistemi usati da Satana. Alcuni dei più santi uomini e donne di Dio sono stati attaccati così.
“Per coloro che stanno passando attraverso la valle dell’ombra della morte, sentite questo: Il pianto dura per una lunga, terribile notte — ed in quel momento di tenebre sentirete presto il Padre che vi sussurra, ‘Sono qui con te. Non posso dirti il perché ora, ma un giorno tutto avrà un senso. Vedrai che sarà tutto parte del mio progetto. Non è stato per caso. Non è stata una tua mancanza. Tieni duro, e lascia che Io ti abbracci nella tua ora del dolore.”
“Cari, Dio non ha mai smesso di agire nella Sua bontà ed amore. Quando ogni mezzo viene a mancare — il Suo amore continua. Tenete stretta la vostra fede. State Fermi sulla Sua Parola. Non vi è altra speranza in questo mondo.”
(David Wilkerson)

LA SEDIA VUOTA


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LA SEDIA VUOTA In un villaggio della Spagna, la figlia di un uomo chiese
al sacerdote che si recasse a casa sua per un momento di preghiera con suo padre che era molto malato.
Quando il sacerdote arrivò alla camera trovò questo pover’uomo nel suo letto con il capo sollevato da due cuscini.
C’era una sedia a lato del suo letto, per cui il sacerdote pensò che l’uomo sapesse che sarebbe venuto a trovarlo.
“Suppongo che mi stesse aspettando…” gli disse.
“No, chi è lei?” , disse l’uomo malato.
“Sono il sacerdote che sua figlia ha chiamato perché pregasse con lei; quando sono entrato ed ho notato la sedia vuota a lato del suo letto ho supposto che lei sapesse che sarei venuto a visitarla”
“Ah sì, la Sedia. Le dispiace chiudere la porta?”. Disse l’uomo malato.
Il sacerdote, sorpreso, chiuse la porta.
L’uomo malato gli disse:
“Questo non l’ho mai detto a nessuno, però ho trascorso tutta la mia vita senza sapere come pregare.
Quando sono stato in chiesa ho sempre ascoltato quanto mi veniva detto circa il rispetto della preghiera, come si deve pregare ed i benefici che porta……però oltre questo della preghiera non so…!
Mi entra per un orecchio e mi esce dall’altro.
Comunque non ho idea di come fare. Allora… molto tempo fa abbandonai completamente la preghiera.
Ho continuato così dentro di me fino a circa quattro anni fa, quando, conversando con il mio migliore amico, egli mi disse:
“Giuseppe, la preghiera è semplicemente avere una conversazione con Gesù, ti suggerisco di fare così…: Ti siedi su una sedia e collochi un’altra sedia vuota davanti a te, quindi con fede guardi Gesù seduto davanti a te. Non è una scemenza farlo poiché Lui ci disse:
-“Io sarò sempre con voi”-
Quindi parlagli ed ascoltalo allo stesso modo in cui lo stai facendo con me ora”.
Così ho fatto una volta e mi è piaciuto talmente che ho continuato a farlo per almeno un paiod’ore al giorno da allora.
Presto sempre molta attenzione a non farmi vedere da mia figlia… altrimenti mi internerebbe subito in un manicomio”.
Il sacerdote provò una grande emozione ascoltando tutto questo e disse a Giuseppe che ciò che faceva era qualcosa di molto buono e che non avrebbe dovuto mai smettere di farlo.
Quindi pregò con lui. 
Gli impartì la benedizione e tornò alla sua parrocchia.
Due giorni dopo, la figlia di Giuseppe chiamò il sacerdote per dirgli che suo padre era morto.
Il sacerdote le chiese:
-E’ morto in Pace?-.
-Sì, quando uscii di casa circa alle due del pomeriggio mi chiamò ed andai da lui a lo vidi nel suo letto. 
Mi disse che mi amava molto e mi dette un bacio.
Quando ritornai dal fare alcune commissioni un’ora dopo lo trovai già morto. 
C’è tuttavia qualcosa di strano rispetto alla sua morte, poiché proprio prima di morire si avvicinò alla sedia che era a lato del suo letto ed appoggiò la sua testa su di essa, ed infatti così l’ho ritrovato.
Che cosa crede lei che possa significare questo?”.
Il sacerdote profondamente commosso, si asciugò le lacrime dell’emozione e le rispose:
”Magari tutti noi potessimo andarcene in questo modo”…