Vi raccomando FEBE… ha prestato assistenza a molti e anche a me.-MLuisa


Quando ho incoraggiato qualcuno ad andare avanti nella vita spirituale, io stessa mi sono sentita incoraggiata.

Febe, una donna che collaborava con Paolo, è stata elogiata dallo stesso per l’opera sua. Donna molto apprezzata, lo si evince dall’accorata richiesta dell’apostolo, è stata una donna di EDIFICAZIONE PER I CREDENTI.

Lo studioso della Bibbia Moule descrive Febe come una CAMPIONESSA che si è sacrificata per gli altri… che ha combattuto battaglie di protesta quando ha trovato oppressione… e che ha invocato la causa dei poveri.

Oggigiorno, è sempre più difficile trovare donne di questo calibro, o uomini…

Eppure, la Bibbia ci esorta ad incoraggiare, consolare ed edificare gli altri, e così facendo anche noi avremo un buon risultato spirituale per la nostra Vita. Tutto quello che seminiamo raccoglieremo.

Quando investi su un’altra persona fai a te stesso un dono, perché non puoi illuminare il loro percorso senza illuminare il tuo. Forse, qualcuno ha bisogno del tuo incoraggiamento, ha bisogno di sapere che credi in lui, che ci sei per lui, che pensi che lui abbia ciò che serve per avere successo.

Se ti guardi indietro, è probabile che qualcuno abbia svolto un ruolo fondamentale nell’aiutarti ad arrivare dove sei oggi, UN GENITORE, UN INSEGNANTE, UN DIRIGENTE CHE HA AVUTO FIDUCIA IN TE.

Siamo chiamati a sostenere ed incoraggiare tutti, iniziando dalla nostra famiglia e via dicendo verso l’esterno. Tutti abbiamo IL MINISTERIO DELL’INCORAGGIAMENTO, mettiamolo in pratica e renderemo Dio felice.

Dio ti benedica ❤ MLuisa

L’amicizia Cristiana.past.Michele Mango


È uno dei doni più belli che Dio ci ha fatto.

L’apostolo Paolo cita nei suoi scritti almeno settanta persone che Egli reputa amici e che sono stati di incoraggiamento e di benedizione ala sua vita.

Alcuni l’hanno accolto e ospitato in casa come un figlio, la mamma si Rufo, per esempio, egli la definisce anche madre sua.

Aquila e Priscilla che hanno messo a rischio la propria vita per l’apostolo.

Luca che ha dedicato gran parte del suo tempo e della sua professione per prendersi cura della salute del missionario dei pagani.

Tanti altri che l’hanno visitato, incoraggiato, sostenuto, amato, difeso.

Sono innumerevoli gli accenni a Benedizioni ricevute attraverso “gli amici” che Dio gli aveva donati.

Anche io ed Elena dobbiamo ringraziare Dio per tutti i nostri amici.

Dobbiamo molto di quello che siamo a loro, senza di loro non saremmo quello che siamo, dono un dono di Dio e vogliamo ringraziarli tutti.

Grazie a Dio per l’amicizia Cristiana È preghiamo anche noi di esserlo per molti.

Michele Elena Mango

5 PASSI-INCORAGGIAMENTO IN QUESTI TEMPI DIFFICILI


5 Passi
Incoraggiamento della settimana.

Cinque passi per andare avanti nelle perdite.

La vita è piena di perdite. È triste ricordare che nulla intorno a noi è permanente. Cari amici, tutti nelle nostre congregazioni attraversiamo periodi di perdita in cui perderemo le proprie finanze, il lavoro, la salute, il matrimonio o i propri cari. E dobbiamo aiutarci in questi periodi.

Ecco cinque passaggi che possiamo condividere con i nostri cari per aiutarli a superare le stagioni di perdita:

Aiutali a liberare il loro dolore.
La tragedia produce sempre forti emozioni: perdita, rabbia, paura, depressione, preoccupazione e talvolta senso di colpa. Alcune persone non affrontano mai questi sentimenti. Li spingono semplicemente giù e fanno finta che non ci siano. Poi stanno ancora lottando con le loro emozioni irrisolte 30 anni dopo.

Esiste un mito secondo cui Dio vuole che andiamo sempre in giro con il sorriso sui nostri volti, indipendentemente da come ci sentiamo o ciò con cui abbiamo a che fare all’interno. Gesù ha insegnato l’esatto contrario. Ha detto in Matteo 4: 4, “Beati quelli che piangono, perché saranno confortati” (NIV). Quando una persona cara muore, è naturale che ci mancherà.

È importante che invece di provare questi sentimenti nella nostra testa, iniziamo ad affrontarli. Lo facciamo gridando a Dio. Salmo 62: 8 dice: “Abbiate sempre fiducia in lui, gente. Apri i tuoi cuori alla sua presenza. Dio è il nostro rifugio ” (GW).

Incoraggiali a ricevere aiuto dagli altri.
È umano voler allontanarsi dagli altri quando stiamo soffrendo. Ma dobbiamo fare esattamente l’opposto. Galati 6: 2 ci ricorda di essere coinvolti nella vita delle persone durante questi periodi difficili. Paolo scrive: “Aiutandovi a vicenda nei vostri guai, obbedite veramente alla legge di Cristo” (NCV).

Quando le persone attraversano periodi di perdita, hanno bisogno del sostegno e della prospettiva degli altri. È difficile vedere l’intera immagine quando il dolore restringe la loro attenzione. Non puoi fornire tutto quel sostegno e prospettiva nemmeno alle persone della tua congregazione. Ecco perché è importante coinvolgere le persone in piccoli gruppi prima che affrontino periodi di perdita. È molto più facile sviluppare questi ponti relazionali prima in modo che quando si verifica la perdita, abbiano già una rete di supporto.

Mostra loro come combattere l’amarezza.
Saremo sempre feriti da altre persone intenzionalmente e involontariamente. Non c’è modo di aggirarlo. Ma quando permettiamo all’amarezza di crescere nelle nostre vite, stiamo solo facendo del male a noi stessi, rendendoci infelici. Ebrei 12:15 dice: “Guardati dal voltarti indietro dalla grazia di Dio. Nessuno diventi come una pianta amara che cresce e causa molti guai con il suo veleno ” (GNT).

Ecco perché è così importante aiutare le persone ad essere oneste riguardo all’amarezza nelle loro vite. Come lo facciamo?

In primo luogo, insegniamo loro ad accettare ciò che non può essere cambiato. La fede non sta ignorando le difficoltà nelle nostre vite. La fede rifiuta di lasciarsi scoraggiare da queste realtà.
In secondo luogo, li aiutiamo a guardare cosa è rimasto piuttosto che cosa è rimasto . Incoraggia le persone a fare un elenco di 100 cose per cui sono grate. Una persona non può essere grata e depressa allo stesso tempo.
Ricorda loro cosa è importante.
Le perdite e le tragedie hanno un modo per mettere tutto in prospettiva. Chiariscono i tuoi valori e ti aiutano a capire le tue priorità. Una volta Gesù disse: “State attenti e guardatevi da ogni tipo di avidità; perché la vera vita di una persona non è composta dalle cose che possiede, non importa quanto ricca possa essere ” (Luca 12:15 GNT). A volte è facile per noi confondere il nostro patrimonio netto con la nostra autostima, ma c’è una grande differenza tra i due. Durante una stagione di sconfitta, è importante chiarire ciò che conta davvero.

Insegna loro a fare affidamento su Cristo.
Paolo ci insegna il segreto per affrontare il dolore in Filippesi 4: 12-13: “Non importa quale sia la situazione, ho imparato il segreto di come vivere quando sono pieno o quando ho fame, quando ho anche molto o quando ho troppo poco. Posso fare tutto per mezzo di Cristo che mi rafforza “.

Ci indica Gesù.

Le persone in lutto devono imparare tre cose:

Appoggiati a Dio per la stabilità. Una grave perdita ci fa sempre perdere la testa e avremo fame di stabilità.
Ascolta Gesù per ricevere istruzioni. Dobbiamo riposare nella speranza che Dio abbia un piano per il nostro futuro.
Guarda a Cristo per la salvezza. Molte persone sono più aperte alla buona notizia del Vangelo durante i periodi di perdita che in qualsiasi altro momento.
Aiutare le persone ad affrontare i periodi di perdita è una parte importante del ministero. Non è compito tuo spiegare tutte le tragedie della vita. Ma puoi dare loro una ragione per sperare.

Tradotto da:
Ev. Giuseppe Scaringella
Presidente nazionale MCRI
Formatore europeo del piano
P. E. A. C. E. di R. Worren
Fonte: Pastors.com

……gettando su di Lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi. (1 Pietro 5:6-7)


Luisa 14

Cari nel Signore, buongiorno, stamattina leggo da 1 Pietro questo incoraggiamento:” Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo, gettando su di Lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi.”

Il Signore conosce i nostri cuori e le nostre preoccupazioni. Stamattina, ascoltavo, in un’intervista, tante persone che si lamentavano per tutto: lavoro, soldi, famiglia, preoccupazioni su preoccupazioni e con mio figlio valutavano le varie problematiche. ma la cosa che sconcerta è che tutti sono ansiosi, per il domani, per la loro vita, il lavoro…Quando la preoccupazione bussa alla tua porta, fermala sulla soglia o entrerà e prenderà dimora. “Gettando su di lui ogni vostra sollecitudine perché egli ha cura di voi”
Dio, da sempre, si cura delle cose che ti preoccupano e che occupano i tuoi pensieri. Lui se ne cura molto più di te. Nessun pensiero doloroso, noioso, preoccupante, che ti fa rodere il fegato, che ti fa alzare la pressione può sfuggire alla sua attenzione. Tu sei il suo tesoro particolare. Egli veglia su di te giorno e notte.
Ma sappiamo cosa è la preoccupazione? La definizione è la seguente:pensiero che occupa l’animo destandovi ansia, apprensione, inquietudine; in pratica, qualsiasi cosa che ti priva della gioia, tutto quello che non puoi cambiare, tutto ciò del quale non sei responsabile, ciò che non puoi controllare, ciò che ti tormenta, ciò che ti tiene sveglio quando dovresti dormire.
Per stare sereno dovresti trasferire queste COSE dalla tua lista di preoccupazioni alla tua lista di preghiera.
Infatti, leggiamo nella parola di Dio: “Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori ed i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Filip. 4:6-7).
In conclusione, Il Signore ci sta dicendo di affidare ogni preoccupazione, una ad una, a Lui. Ti sorprenderai nel vedere con che facilità Lui sa trattare le cose che ti sopraffanno. Ricordati che il Signore è capace di risolverle, vuole risolverle ed aspetta solo che tu gliele dia: “Getta sul Signore il tuo affanno ed Egli ti sosterrà”.
Coloro che vivono senza preoccupazioni sono quelli che gettano continuamente i loro pesi sul Signore, tanto che questo diventa per loro naturale come respirare….. 
Dio ci benedica, MLuisa,