Le tempeste past.Michele Mango


La Bibbia ci presenta tre tipi di tempeste.

1) Quelle che Dio stesso ci chiama ad attraversare.

Questo tipo di tempesta è benefica per la nostra anima e serve alla nostra crescita Spirituale.

Dio ci guarda e ci accompagna, in questi periodi della nostra vita, donandoci la saggezza per gestire e superare le difficoltà.

2) Quelle scatenate dal nemico delle nostre anime

Queste tempeste, come quella che ha travolto la vita di Giobbe, vorrebbero isolarci e distruggerci.

Sono comunque sottoposte alla Sovrana Signoria di Dio.

Esse non possono andare oltre il limite che Dio pone, Dio dice “…fin qui è non oltre…” , in questo modo le cose che avrebbero voluto distruggerci risulteranno per il nostro bene e scopriremo che

” tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio”. Che grande certezza, non esiste malattia, fallimento, tradimento, accusa, ferita, cattiveria, maldicenza, ed altro che possa impedire alla benedizione di Dio di continuare nella nostra vita.

3) Quelle che creiamo noi con la nostra

disubbidienza

Questo tipo di tempesta sono come quella di Giona, il profeta che non voleva piegarsi alla volontà di Dio.

Una tempesta che poteva essere evitata ma che purtroppo Giona deve attraversare.

Anche in questo caso Dio non ci abbandona, infatti se noi siamo infedeli Egli rimane fedele.

Giona sarà recuperato, miracolosamente, dall’amore e dalla pazienza di Dio.

Addirittura quando si troverà sul fondo dell’abisso, nel ventre del pesce, Lui in maniera inconsapevole diventerà un messaggio profetico per tutta l’umanità, un messaggio che avrebbe parlato alle future generazioni della morte e della resurrezione del Messia.

Gesù stesso affermerà che come Giona era stato nel ventre del pesce 3 giorni e tre notti così “il Figliuol dell’uomo starà nel ventre della terra 3 giorni e 3 notti” .

Straordinario amore di Dio che non solo non ci lascia, ci recupera, ma addirittura ci usa per la Sua Gloria nel momento peggiore della nostra vita.

Che Dio grande, meraviglioso, per Lui vogliamo vivere e morire, la Sua Parola dona speranza alla nostra vita e sappiamo con certezza che non esiste tempesta che può distruggere quelli che gli appartengono.

Anche oggi scegliamo di rimettere in Lui la nostra fiducia e come disse la madre di Mosè a sua figlia Maria, quando lasciò il piccolo nelle acque del fiume Nilo, “stai a guardare cosa succede”, siamo sicuri e certi che Egli non ci lascerà soli, non l’ha mai fatto e mai lo farà, Egli sarà con noi in ogni tempesta e ci libererà.

Un abbraccio forte

Michele Mango

GESU’ CALMA LE TEMPESTE- M.LUISA


Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte, andò incontro a loro, camminando sul mare;

Vediamo intorno a noi tante persone in affanno: malattie, problemi lavorativi, famigliari, ledono la calma e la serenità di molte famiglie, anche di quelle cristiane.
Gesù è attento ai nostri affanni, li vede e ci vuole aiutare, proprio come fece per i suoi.
Di solito ci sentiamo in affanno quando una prova, un dolore o un’afflizione si dilungano nel tempo, quando il pianto prende il posto della gioia, quando il dubbio prende il posto della fiducia in Dio.
I discepoli, pur remando con tutte le loro forze, non riescono a raggiungere l’altra riva, a causa del vento a loro contrario. Il mare è in tempesta e le loro forze vengono meno.
Ecco, però, che Gesù va loro in soccorso, non lasciando i discepoli in balia del vento e della tempesta.
Oggi, allo stesso modo, Gesù non ci lascia nell’affanno, in balia degli eventi che minacciano la nostra vita.
Egli calma la tempesta e fa tacere il vento, toglie dal nostro cuore l’affanno.
Perciò dobbiamo custodire Gesù nella nostra barca (cuore), poiché Lui porta serenità e pace.
Gesù è indispensabile, è Colui che dà respiro all’anima con la Sua presenza.
Egli è la soluzione ad ogni nostro affanno.
Stai ancora remando, desideri arrivare all’altra riva, cerca quindi ciò che è santo, rimani nell’amore di Dio, custodendo nel tuo cuore i Suoi sentimenti.
Lascia che Gesù raggiunga la tua barca e tutto si calmerà, il vento contrario non soffierà più, la tempesta si placherà e tu raggiungerai l’altra riva.
Dio ti benedica, MLuisa

SERVIZIO O CARRIERA ? Past.Mango


La chiamata al Ministero è una chiamata a servire l’intera Umanità.

I Ministeri sono doni che Dio ha fatto agli uomini.

L’intera umanità deve beneficiare del Servizio di chi è chiamato da Dio.

Parlando dei Ministeri l’apostolo Paolo ha detto :

” …Salito in alto (Gesù)… ha fatto dei doni agli uomini.” Efesini 4: 8

Doni fatti agli uomini e non solo alla Chiesa.

Quando perdiamo la visione Missionaria dei Ministeri, quando li chiudiamo nella vita ecclesiastica, quando contiamo i membri di chiesa e non contiamo più quanti sono i perduti, quando siamo più interessati alla vita interna alla Chiesa e non alla manifestazione esterna della stessa, corriamo il pericolo di perdere di vista il servizio cristiano e lasciando il posto al carrierismo ecclesiastico.

Il Ministro di Dio ha ricevuto una chiamata a Servire e non è affatto interessato a “fare carriera” nelle gerarchie ecclesiastiche.

Oggi la sfida è poter dire “voglio salvarne il maggior numero” oppure dire come la Chiesa di Laodicea, che aveva perso di vista i bisogni del mondo perduto, “sono ricca, mi sono arricchita, non ho bisogno di nulla”, non sapeva che agli occhi di Dio era diventata “…miserabile, povera, cieca e nuda…”.

Gesù era alla porta di questa Chiesa e chiedeva di entrare per ristabilire la Sua Autorità(Apocalisse 3:20).

Si perché quando la Carriera ecclesiastica diventa più importante del servizio, senza saperlo siamo diventati inutili per gli scopi di Dio.

Dobbiamo rimanere fedeli alla Chiamata che ci è stata rivolta, dobbiamo resistere, non dobbiamo imitare quelli che desiderano un cristianesimo che risponde ai gusti del mondo. Un cristianesimo egoistico, che poi non è più il vero cristianesimo.

Manteniamo il desiderio di servire, di spenderci per l’avanzamento del Regno di Dio, nessuna Carriera è paragonabile alla benedizione che sarà riservata ai servitori di Dio che a motivo della loro chiamata vivono per Gesù servendo l’intera umanità che anela alla salvezza che solo il Vangelo può dare.

Cosa sceglieremo Servizio o Cartiera?

M. Mango

Perchè non accade?


Perchè la preghiera sacerdotale fatta da Gesù in Giovanni 17 sembra non adempiersi?

Queste sono le Sue parole:

“Padre che siano Uno…come io e te Siamo uno anch’essi siano perfetti nell’unità…affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.”

Tutte le altre preghiere di Gesù hanno ottenuto adempimento, ma questa non ancora, vediamo tra le organizzazioni cristiane a livello mondiale grandi resistenze e ostacoli a una vera e duratura comunione, eppure Gesù ha pregato per tutti i credenti, di ogni tempo, di ogni nazione, appartenenti a qualsiasi organizzazione, per tutti quelli che sono stati salvati dalla Sua Grazia, lavati con il Suo sangue, per tutti i Nati di Nuovo che siano Uno, perfetti nell’unità.

Sono tre le immagini che Gesù usa per parlare del lavoro spirituale della Chiesa:

1) Il Seminatore

2) Il Pescatore

3) Ricercatore

Il Seminatore

Del Seminatore non è importante sapere quanto è alto, quanti anni ha, a che popolo appartiene o altro, ma che tipo di Seme semina. Se il seme è buono (la Parola di Dio), il Suo lavoro è buono.

In questo la Chiesa si Unisce e si riconosce Chiunque semina “La Parola” nella guida dello Spirito Santo è Chiesa.

Il Pescatore

Gesù ha detto che ci avrebbe fatto pescatori di uomini. L’immagine del Pescatore di uomini mette l’accento maggiormente sui metodi di lavoro usati.

Qui possiamo differenziarci e usare metodi diversi a secondo del popolo e della Cultura a cui apparteniamo, a secondo se ci rivolgiamo a bambini, a giovani o ad altre età o categorie di persone di diverso tipo, popolo e cultura

Queste differenze non devono dividerci in quanto necessarie, il mare di questo mondo è pieno di pesci diversi e dobbiamo pescarli tutti con metodi diversi.

Il Ricercatore

Il Maestro ha affermato “io sono venuto per cercare e per salvare quelli che sono perduti”

Quest’immagine ci parla della chiamata specifica che Dio ci rivolge e che ci porta ad avere per ciascuno di noi una zona di “ricerca” dei perduti.

Per noi per esempio. Che siamo missionari tra l’etnia albanese, ci sarà concessa luce e saggezza per essere efficaci nel campo di azione della nostra chiamata. Così Dio farà con ciascuno di noi. Ed anche per la nostra chiamata specifica svilupperemo convinzioni culturali e strategie diverse l’uno dall’altro. Anche questo non deve dividerci ma arricchirci e completarci.

Preghiamo per l’unità della Chiesa Universale, come ha fatto Gesù, lavoriamo per raggiungere questo obbiettivo, benediciamo il lavoro di tutti quelli che veramente e sinceramente seminano la Parola di Dio, anche se lo fanno con metodi diversi dai nostri e in campi di ricerca che Dio non ha affidato a noi.

Ricordiamoci come Chiesa che chi non è contro di noi è per noi.

Gesù stà per tornare i segni sono chiari e noi vogliamo che il maggior numero di anime siano salvate.

Michele Mango