…..ed IO, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me”-MLuisa


Ben presto TUTTI riconosceranno in Gesù i il Messia, IL SALVATORE DEL MONDO, e la mia gioia diventerà perfetta, quando restando sola, vedrò le genti volgersi al Cristo. ❤️

…..ed IO, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me”

Ci stiamo avvicinando all’evento pasquale, la commemorazione della morte di Gesù e relativa Resurrezione. Importante ricordare il sacrifico del Signore che ci ha salvato dalla morte eterna, dato che tutti noi eravamo morti nei nostri peccati.
Le parole sopracitate non furono comprese, forse fraintese, infatti i suoi stessi discepoli pensarono che il loro maestro sarebbe stato “innalzato” su di un trono regale dal quale avrebbe “regnato” .
Forse pensarono a una corona e a uno scettro regale.
Proviamo ad immaginare la frustrazione quando queste parole si realizzarono in un modo così diverso da quello che avevano immaginato.
Effettivamente avvenne quello che Lui aveva predetto: FU INNALZATO, MA NON SU UN TRONO MA SU UNA CROCE.
Sul Suo capo fu veramente posta una corona….ma una corona di spine.
Pronunciò parole di vittoria ma….sul peccato e sulla morte.
Fu veramente innalzato “dalla terra” ma lo fu attraverso una croce.
Veramente attirò e attira tutti a Sé…con il Suo amore.
Si, ancora oggi, quella croce è un richiamo per tutti gli uomini.
Ancora oggi, quella morte sofferta per noi, quel prezzo pagato al nostro posto, attira e conquista ogni cuore.
Ancora oggi Gesù attira a SE, IL GIOVANE, IL VECCHIO, L’UOMO, LA DONNA, IL PICCOLO FANCIULLO.
Uomini potenti hanno cercato di attirare le folle con strategie umane, con l’oratoria, con la paura,con la manipolazione, con la seduzione, con la sottomissione, con la ricchezza, con la forza, con l’apparenza ma Lui NO, si è servito della sua umiltà e della sua purezza per attirare cuori rotti ed intaccati dal male e dal peccato.
Oggi, sussurra ancora a chi lo vuole ascoltare:” VIENI A ME!”
Se adesso nel tuo cuore avverti quella dolce voce piena d’amore e di grazia …non resistere…. lasciati attirare e lasciati condurre su un sentiero di santità e giustizia che ti porterà diritto al cielo.
Dio ti benedica ❤️MLuisa

Ironia di Dio-past Mango


La parola “Ironia” viene dal Greco, precisamente dalla parola “Eìrõneìa” ed ha un significato che può essere reso con le seguenti parole “un gioco di parole con significato nascosto e contrario a quello espresso in maniera diretta”.

In altre parole dico una cosa intendendo dire perfettamente l’opposto.

Forse non tutti sanno che Dio, nella Sua Parola, ha fatto uso dell’Ironia diverse volte rivolgendosi agli uomini.

Paolo stesso descrivendo la scelta di Dio riguardo gli uomini ha scritto : “…la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini…Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose sono…”.

In questo testo l’apostolo Paolo fa largo uso dell’ironia, definisce gli uomini lontani da Dio “Sapienti”, “Forti”. Uomini che si autodefiniscono “Persone (Cose) che sono”.

In realtà l’apostolo, ispirato dallo Spirito Santo, facendo uso dell’Ironia, vorrebbe portare l’intera umanità a riconoscere che senza Dio ogn’uno è “Stolto”, “Debole” e “Insignificante”.

Di Dio stesso l’apostolo mette in evidenza, quella che l’uomo, ironicamente ha definito, “La pazzia di Dio”,

“La debolezza di Dio”.

In realtà “La Croce” che è definita dagli uomini in maniera ironica : “Pazzia e Debolezza di Dio” è invece la “Sapienza e la Potenza di Dio”.

L’ironia di Dio non è mai offensiva, mai banale, mai inopportuna, mai senza senso, ci spinge a pensare, ci obbliga a vedere, ci vuole far capire che con le nostre convinzioni, col nostro modo di vivere “Senza Dio e senza speranza” diventiamo ridicoli, bisognosi, vunnerabili eppure continuiamo a sentirci “Saggi”, “Forti” e capaci di “Grandi cose”.

L’Ironia di Dio ci chiama al ravvedimento ci porta a dire: “Signore Salvaci” perchè abbiamo capito che “senza di te non possiamo fare nulla”.

L’Ironia di Dio è una tesoro prezioso, sparso qua e la nel testo Biblico che vuole aiutarci a capire quanto siamo fragili, quanto abbiamo bisogno di Lui, e quanto egli ha fatto per noi dando il Suo Unigenito Figlio a morire sulla Croce per i nostri peccati.

Grazie a Dio che siamo stati conquistati da Lui e viviamo per Lui ogni giorno consapevoli della nostra debolezza e della Sua Forza.

Dio ci benedica oggi.

Michele Mango

IL PENTIMENTO, IL RAVVEDIMENTO E LA CONVERSIONE DEL LADRONE SULLA CROCE


Carissimi fratelli e sorelle, oggi faremo qualche riflessione intorno ai due ladroni che furono crocifissi insieme al nostro amato Signore Gesú Cristo. Vi comunico che il post è un po’ lunghino perché sono riportati molti passi biblici. Buona lettura a chi lo desidera. Durante questa riflessione vedremo che il pentimento, il ravvedimento e la conversione, sono tre passaggi indispensabili per poter essere salvati. Qualcuno di voi probabilmente si chiederà cosa centrino il pentimento, il ravvedimento e la conversione con i due ladroni crocifissi con il Signore Gesú, ebbene, se avrete la pazienza di leggere questo post fino alla fine, proverò a spiegare cosa intendo dire. Parlando dei due ladroni crocifissi con il Signore Gesú, ci viene subito in mente la conversazione riportata nella scena del film tratta dal Vangelo secondo Luca che ho pubblicato insieme al post. Tutti ci ricordiamo che uno dei due ladroni insultava, scherniva e provocava il Signore Gesù, mentre l’altro lo difendeva dagli insulti e dalle provocazioni. Leggiamo insieme il testo biblico nel Vangelo secondo Luca capitolo 23 i versi da 39‭ a 43. “Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» Ma l’altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». E diceva: «Gesú, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno!» Gesú gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».”Sulla base di questa conversazione, abbiamo spesso concluso che il ladrone salvato, fu salvato semplicemente per aver riconosciuto nel Signore Gesù un innocente che pagava per una colpa non commessa, a questa conclusione abbiamo poi aggiunto che questo suo riconoscere nel Signore Gesù un giusto, fu sufficiente ad aprirgli le porte del paradiso. Penso che sulle conclusioni di cui sopra siamo tutti d’accordo. A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi ancora cosa centrino il pentimento, il ravvedimento e la conversione con il passo biblico che stiamo esaminando. Per rispondere a questa eventuale domanda, bisogna leggere i Vangeli secondo Matteo e Marco dove si parla dei due ladroni crocifissi con il Signore Gesú. Leggiamo prima nel Vangelo secondo Matteo e poi nel Vangelo secondo Marco. VANGELO SECONDO MATTEO 27:38‭-‬44 Allora furono crocifissi con lui due ladroni, uno a destra e l’altro a sinistra. E quelli che passavano di là, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi giú dalla croce!» Cosí pure, i capi dei sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare sé stesso! Se lui è il re d’Israele, scenda ora giú dalla croce, e noi crederemo in lui. Si è confidato in Dio: lo liberi ora, se lo gradisce, poiché ha detto: “Sono Figlio di Dio”». ⏩E nello stesso modo lo insultavano anche i ladroni crocifissi con lui.⏪VANGELO SECONDO MARCO 15:29‭-‬32 Quelli che passavano lí vicino lo insultavano, scotendo il capo e dicendo: «Eh, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso e scendi giú dalla croce!» Allo stesso modo anche i capi dei sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l’uno all’altro: «Ha salvato altri e non può salvare sé stesso. Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» ⏩Anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.⏪Come abbiamo potuto leggere, sia Matteo che Marco ci riportano che ENTRAMBI i ladroni si facevano beffe del Signore, mentre Luca ci dice che solo uno dei due ladroni Lo insultava, ora, siccome la Scrittura non si contraddice mai, è evidente che mentre Matteo e Marco parlano dello stesso episodio, Luca parla di un episodio successivo a quello riportato da Matteo e Marco. Cosa era successo? È successo che con il lento procedere dei minuti accadde qualcosa di meraviglioso, uno dei due malfattori si pentí e quando l’altro ricominciò ad insultare il Signore, il ladrone ravveduto lo rimproverò con le parole che ci riporta l’evangelista Luca. La Scrittura non ci da maggiori particolari, tuttavia, come già scritto sopra, siccome la Parola di Dio non si contraddice ci è lecito pensare che qualcosa cambiò la mente e il cuore del ladrone pentito, forse le parole che pronunciò il Signore Gesù quando chiese a Dio perché lo avesse abbandonato, forse il silenzio del Signore Gesú di fronte agli insulti e alle beffe, siccome la Parola del Signore non dice molto, la saggezza suggerisce cautela nel dare delle interpretazioni certe. L’unica cosa certa che sappiamo, è che in precedenza entrambi i ladroni insultavano il Signore, successivamente invece, mentre un ladrone Lo continuò a insultare, l’altro si schierò a difesa del Signore. In tutta questa riflessione, noi vediamo che non è vero che il ladrone non fece nulla per andare in paradiso, egli si pentí di quanto fatto prima, si ravvide non facendolo più e si convertí dagli insulti e le beffe al riconoscere che il Signore Gesú era il Giusto che moriva per delle ingiustizie non commesse. Un altro aspetto importante della storia dei due ladroni, è che entrambi rappresentano l’umanità intera, da una parte c’è quella umanità che continua a farsi beffe del Signore, dall’altra parte c’è quella umanità che si pente, si ravvede e si converte al Signore. Che tu possa far parte di quella umanità rappresentata dal ladrone pentito e sentirti dire dal Signore:«Io ti dico in verità, tu sarai con me in paradiso».”Pentiti e riconosci di aver bisogno di salvezza e ricorda sempre che: senza pentimento, ravvedimento e conversione non può esserci salvezza! Dio ti benedica.

IL DOLORE MAESTRO DI VITA


peppe 6Luca 22: 40 Giunto sul posto, disse loro: «Pregate per non entrare in tentazione». 41 E si allontanò da loro, circa un tiro di sasso e, postosi in ginocchio, pregava, 42 dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua». 43 Allora gli apparve un angelo dal cielo per dargli forza. 44 Ed egli, essendo in agonia, pregava ancor più intensamente; e il suo sudore divenne simile a grumi di sangue che cadevano a terra. Il dolore è il più grande dei nostri maestri, ci accompagna nelle svariate fasi della nostra vita. Esso ci ammaestra portandoci doni e lezioni che ci formano a figli diletti del Signore. Se ci pensi bene, la nostra vita comincia nel dolore, basta pensare al parto. Da lì, la nostra vita sarà costellata da grandi e piccole sofferenze, tra le quali le più insidiose saranno quelle che rimarranno invisibili agli occhi. Quelli che non hanno provato il dolore poco comprendono l’agonia e tempeste che si vanno scatenando contro il santo e la sua casa e non capiscono la mano fedele di Dio all’opera anche nelle cose più dolorose. Nessuno è in grado di vedere la mano benedetta del Signore se non vi è santa inclinazione all’amore verso Dio. Immaginiamo quanto fu dolorosa ai discepoli il messaggio della croce annunciata dal Maestro tanto amato. Chiunque l’avrebbe lasciato solo, ma l’amore che portavano al loro Signore era più forte dei loro concetti religiosi. “La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore.” (Ebrei 4:12) Chi si avvia verso la redenzione, si prepari ad incontrare il giudizio della spada; la quale convince della propria iniquità ( Giustificare se stesso è una delle grandi radici dell’iniquità ). Perciò Gesù avvertì i suoi discepoli, che quanto sarebbe venuto lo Spirito Santo avrebbe convinto il mondo di peccato, di giudizio e di giustizia ( Giovanni 16:8 ), e che Lui avrebbe molte cose da dire ma che i discepoli non potevano portare. Sarebbe venuto il tempo anche del giudizio, giacché esso inizia dalla casa di Dio. Amen

Se non è un coronavirus sarà altro a creare scompiglio nel mondo!


Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita. Numeri 21:9

Israele si scoraggiò e iniziò a mormorare contro Dio e Mosè! I serpenti velenosi furono usati come strumento di giudizio. Lo scoraggiamento arriva, ci si perde d’animo, ma la soluzione è guardare la CROCE non appesa al muro, ma capire veramente il motivo della morte di Cristo.

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Giovanni 3:14‭-‬16

Se non è un coronavirus sarà altro a creare scompiglio nel mondo! Il giudizio di Dio è sul mondo, è inevitabile. La buona notizia è che lui ci ama, e Gesù ha pagato per ognuno il prezzo del peccato. Nessuno con le sue buone azioni può comprare Dio, nessuno. Alza lo sguardo su Gesù, perché lui solo ha pagato un prezzo altissimo, e ricevi e credi che lui è il solo che può salvare te e la tua casa. La salvezza non è per questo mondo, anche se la croce è GUARIGIONE FISICA. Dio è interessato al dopo, e dovresti essere anche tu intelligente da capire esiste un dopo chiamato ETERNITÀ, più importante di una PARENTESI chiamata vita terrena.

Sii grato a Dio e alza gli occhi, invoca il nome di Gesù Cristo.

Giusy Leonardi

VERA SANTITA’ CRISTIANA


Immagine

 

Ciò che Dio considera santità è molto diverso da come la intendiamo noi. Per Dio santità è perfezione assoluta senza il minimo difetto, per noi significa fare del nostro meglio, sapendo però che non possiamo essere perfetti. Gesù in noi è la nostra santificazione agli occhi di Dio, non la conseguenza delle nostre azioni esteriori. Dio si relaziona a noi solamente attraverso la santità di Gesù. Questa produce poi un frutto di santificazione anche al di fuori di noi, nel nostro comportamento, nelle nostre parole e nei nostri pensieri. Attraverso questa santificazione esteriore siamo in grado di dare sempre meno spazio al diavolo nella nostra vita, di essere di buona testimonianza per gli altri e di mantenerci sensibili alla guida dello Spirito Santo. Pensare però che Dio si muova nella nostra vita in proporzione alla “nostra” santificazione è sinonimo di presunzione ed è offensivo nei confronti di Gesù perché sminuisce il Suo immenso sacrificio per noi!