“STABILÌ DEI CANTORI CHE CANTASSERO LE LODI DEL SIGNORE” 2 CRONACHE 20:21


La lode è un’arma potente, che può girare a tuo favore la battaglia. Quando il re Giosafat affrontò la forza congiunta di tre eserciti diversi, sapeva che non avrebbe potuto competere. Dunque, si rivolse a Dio dicendogli: “Noi siamo senza forza di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!” (v. 12). Dio gli rispose: “Non temete e non vi sgomentate a causa di questa gran moltitudine, poiché questa non è battaglia vostra, ma di Dio” (v.15). Poi gli diede un’incredibile strategia per la vittoria. Gli disse di mettere un coro di fronte all’esercito e di andare in battaglia cantando le lodi del Signore. Immagina di dire una cosa del genere all’Esercito Italiano? Probabilmente ti manderebbero dallo psichiatra. Ma Giosafat lo fece: “Stabilì dei cantori che cantassero le lodi del Signore e, camminando alla testa dell’esercito, dicessero: Celebrate il Signore, perché la sua bontà dura in eterno!” (v. 21). Se questo ti stupisce, continua a leggere: “Appena cominciarono i canti di gioia e di lode, il Signore tese un’imboscata contro i figli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir che erano venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti” (v. 22). Invece di attaccare Giuda, i tre eserciti combatterono tra di loro. Israele non fece una mossa, non ebbe alcun ferito e impiegarono tre giorni per portare via il bottino. Quindi quando sei in una battaglia che non puoi vincere, comincia a lodare Dio e le forze del cielo verranno in tuo aiuto.

Quando l’avversario smetterà di cercarti!


“Davide disse in cuor suo: «Un giorno o l’altro perirò per mano di Saul; non vi è nulla di meglio per me che rifugiarmi nel paese dei Filistei. Così Saul, perduta ogni speranza, smetterà di cercarmi per tutto il territorio d’Israele e io sfuggirò alle sue mani»……Allora Saul, informato che Davide era fuggito a Gat, SMISE DI CERCARLO.” (1 Samuele 27:1,4)

Davide, nonostante le dimostrazioni di amore nei confronti Saul e non vedendo alcun miglioramento della sua ingiusta latitanza, stanco e scoraggiato, prese la situazione in mano e decise di rifugiarsi nel paese dei Filistei.

Questa soluzione si rivelò “buona”, infatti, Saul smise di dargli la caccia; Davide però, dovette sacrificare la Verità per un anno e quattro mesi, non solo, ma da questa esperienza ne uscì con le “ossa rotte”.

Se per caso sei stanco di essere perseguitato e vuoi che il nemico smetta di darti problemi, puoi decidere di mollare e fare la stessa cosa, ma dovrai scendere a compromessi!

Se decidi di continuare ad affidarti a Dio, il nemico ti darà la caccia, ma non sarai solo, perché Dio sarà con te!

Pace e benedizioni!

LA ROSA E LA RANA


C’era una volta una rosa rossa molto bella; si sentiva soddisfatta di sapere che era la rosa più bella del giardino.

Ma si accorse che la gente la guardava solo da lontano, perché accanto a lei c’era una rana che faceva repulsione.

Indignata per quello che aveva scoperto, la rosa ordinò alla rana di andarsene subito, e la rana obbedì:

“Va bene”, rispose, “se così vuoi”.

Poco tempo dopo, la rana passò dov’era la rosa e la trovò senza foglie e senza petali, e le chiese:

“Come mai sei conciata così male? Che ti è successo?”.

La rosa rispose: “Da quando te ne sei andata, le formiche mi hanno mangiata giorno dopo giorno, e non potrò mai più tornare ad essere come prima”.

La rana disse: “E’ ovvio, perché quando io ero lì, mangiavo tutte le formiche, per questo eri sempre la più bella del giardino”.

Questa storia ci insegna che spesso disprezziamo gli altri perché crediamo di essere superiori a loro, più in gamba o più astuti, e pensiamo che chi ci circonda non serva a niente.

Ma tutti abbiamo qualcosa da imparare dagli altri, o qualcosa da insegnare, e nessuno deve disprezzare nessuno.

Tieni in considerazione chi ti circonda perché è fatto ad immagine di Dio e per esserti di aiuto!