La Bibbia non sbaglia mai… Leggi cosa è scritto qua…


II Timoteo 3:1-4

1 Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; 2 perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, 3 insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, 4 traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio

Sfido chiunque di voi a sostenere che

non pensa prima ai propri bisogni piuttosto che a quelli del proprio prossimo; (EGOISMO)

a non essere felice se la propria tasca è piena di soldi trattenendo e spendendo a proprio piacere senza pensare ai bisogni della Chiesa e/o del prossimo (AMANTI DEL DENARO)

a mettere in risalto le proprie qualità piuttosto che ad evidenziare i propri limiti (VANAGLORIOSI)

A non sentirsi migliore di chi ti sta dinanzi (SUPERBI)

Chi non disprezza chi ti sta intorno (La bestemmia procede dalla superbia: è una forma di disprezzo. S’intende naturalmente la bestemmia voluta, non l’imprecazione sfuggita.) (BESTEMMIATORI)

Chi vuole essere sottomesso alle autorità costituite (RIBELLI AI GENITORI)

Chi si accontenta dello stato in cui si trova senza pretendere di più? (INGRATI)

Chi non offende il Signore con il suo comportamento e il suo disprezzo nei confronti di Dio? (IRRELIGIOSI)

… continuate voi… è facile….

Signore abbi pietà di noi. E insegnaci a combattere strenuamente per la fede che una volta ci è stata insegnata GIUDA 3

MANCA IL PANE, MANCA L’ ACQUA!-past.Gennaro Chiocca


“Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, Dio, in cui io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete di ascoltare la Parola del Signore…. In quel giorno le belle ragazze e i giovani verranno meno per la sete” (Amos 8: 11,13)Quello che stiamo sperimentando ( almeno in Italia) credo sia una delle peggiori carestie spirituali che la Chiesa di Gesù Cristo abbia mai affrontato. Si vedono in giro ( in senso largo per le chiese, sui social..) un numero imprecisato di credenti “affamati” che chiedono ai loro pastori, ai loro leaders, di provvedere loro del cibo sostanzioso che sia vita, un cibo che sia di vero nutrimento adatto a sostenerli durante questi giorni di tenebre, proprio come fu ai tempi di Noè, durante il giudizio del diluvio (Genesi 6: 21). Eppure nonostante la presenza di ministeri nella Chiesa molte greggi stanno rimanendo senza cibo. Alcune anime stanno vivendo con “briciole” spirituali. Molti credenti lasciano i loro culti insoddisfatti, vuoti, stanchi di accostarsi alla tavola sparecchiata della casa di Dio. Tutto questo ha contristato lo Spirito Santo, il quale, lentamente, ha smesso di visitare alcune chiese. È fuori alla porta, come a Laodicea ( apocalisse 3:20), perché la Sua presenza è diventata un problema; si cercano doni mentre il donatore risulta essere un ostacolo. Per ora si parla ancora di Lui, ma senza di Lui! Il Signore ha provveduto da sempre pane in abbondanza per le anime in modo da sfamare tutti quelli che si accostano alla sua tavola. La sua Parola è per farci vivere, e no sopravvivere! È vita nel senso più pieno. La ragione di questa carestia è perché molti ministeri si stanno dando ad altro. Alcuni di questi hanno smesso di predicare le Scritture, come Pane disceso dal cielo. Certi pulpiti sono diventati “aule di tribunali” dove difendersi. I loro sermoni sono studiati come “difese” dal gregge, perchè inconsapevolmente accusati dalla fame dei credenti, che spesso si manifesta semplicemente attraverso i loro sguardi. Il Pane di Dio è Gesù stesso. Questo pane manca quando a mancare è la Sua presenza. Se la predicazione non è “a forma di Gesù” c’è carestia e mal nutrimento. Bisogna mangiarLo ogni giorno perché questo cibo produce la qualità di vita di cui lo stesso Gesù godeva. È questo pane che sta mancando oggi nelle chiese, eppure si avverte un bisogno disperato. Non molto tempo fa, uno dei maggiori attuali esponenti del movimento pentecostale in Italia, dichiarò a un raduno di pastori nel nord Italia, che il movimento pentecostale stava finendo. Un brivido mi ha percorso tutta la schiena all’udire questa affermazione. In realtà era quello che lui vedeva, in quanto sottometteva a un processo storico la morte del movimento. Lasciatemi dire che il movimento dello Spirito non finirà mai! Muoiono i movimenti denominazionali, chiese istituzionalizzate, muoiono i ministeri secolarizzati, ma non muore ciò che viene dallo Spirito. La fame di tanti credenti oggi testimonia ancora che lo Spirito produce ancora in alcuni il grido d’aiuto, il grido disperato di chi vuole essere tratto in salvo. Oggi manca il pane fresco, quello di giornata. Quello cotto sulle ginocchia della devozione, quello preparato nel forno della meditazione quotidiana, come ci insegna il “Padre Nostro”. Alcuni pezzi di pane sono dei veri e propri prodotti imbustati “dall’industria internet “; predicazioni copiate, ascoltate da altri e riprodotte come proprie, scaricate dal web …. Questi pezzi di pane ammuffiscono presto di compromessi, di peccati, di mondanità. In alcune “fette” si scorge una patina di mucido di religiosità apparente, di politicità, di poltronismo che rende le pecore inermi e invecchiate sulle dure panche dei locali di culto. Molte pecore rischiano infatti in alcune “chiese” di morire!David Wilkerson ne aveva già parlato in diversi suoi testi e in molte predicazioni aveva annunciato un periodo molto difficile per la Chiesa. La Carestia è arrivata e in questi ultimi 5 anni sta progredendo vertiginosamente. Più ci allontaniamo da Gesù, fonte di Vita, più la morte riacquista il diritto sulla nostra esistenza. Questo è quello che sta succedendo: in molte chiese e’ entrata la morte, molti ministeri stanno morendo perché hanno perso il contatto con Cristo, sono tralci che lentamente si sono staccati dalla vite. Per molti è più importante la denominazione a cui appartengono e il parere dei loro governi che Cristo stesso e la sua Parola. La sicurezza di uno “stipendio ecclesiale” da più garanzie di quanto possa dare la fede in questo preciso momento storico. Si preferisce rimanere senza pane celeste e andare avanti con piccoli pacchetti di cracker. Per molti credenti ahimè è iniziata una lenta decomposizione spirituale. Il livello spirituale per molti è questo: poca gioia, poco entusiasmo, molto rammarico, tanta maldicenza. Manca il Pane fresco e questo è il risultato! La carestia che sta imperversando su molte realtà ecclesiastiche sta facendo si che alcuni movimenti, di cui Dio se ne usato in passato, si allontanino da Gesù Risorto per abbracciare il “Gesù storico”, riponendo di nuovo “il corpo del Signore” nella tomba. Tutto questo mette in grave pericolo numerose pecore del gregge del Sommo pastore, da qui il desiderio di numerosi giovani di far parte di una chiesa dove ci sua una qualche forma di vita. Molti realizzano lo stato di morte della propria chiesa, e stufi, stanchi, la lasciano mettendosi alla ricerca di altre chiese, facendo a volte molti km pur di raggiungere un luogo benedetto dalla presenza di Dio. La profezia di Amos sembra proprio parlate di questi tempi; nonostante ci siano innumerevoli predicazioni, tanti insegnamenti, molte “rivelazioni” la fame e la sete continuano ad aumentare nel popolo di Dio. Il motivo è perché non viene offerto all’’uditorio il Pane disceso da cielo, l’Acqua che scaturisce a vita eterna. Troppi cibi precotti, ammuffiti e alcuni anche scaduti o meglio fuori dal tempo che viviamo! È una triste realtà: ma si muore di fame anche nella casa di Dio. Ho sentito da alcuni pastori che hanno visto numerosi credenti lasciare la chiesa parlare di “scrematura” piuttosto che ammettere che siamo in tempo di carestia. Alcuni che hanno lasciato le chiese troppo in fretta sono stati giudicati come dei criticoni. Forse lo sono pure stati….ma forse erano anche molto affamati. Non è certamente corretto abbandonare la propria chiesa, ma se rimanere in un determinato luogo significa perdersi allora è meglio che trovino altra pastura! La chiesa morta e’ diventato il miglior luogo per nascondersi dal Signore….. qui difficilmente potrai sentire il tuo cuore tremare, le tue viscere venire meno. Qui non dovrai preoccuparti molto se fumi ancora, se passi ore al bar, se salti i culti per stare ai compleanni, se ti assenti per un leggero mal di testa. Nelle chiese dove lo Spirito Santo è stato messo alla porta i predicatori hanno smesso di portare il lettuccio con il paralitico da calare davanti a Gesù e hanno iniziato invece a portare verso il cimitero il lettuccio con sopra il feretro del figlio della vedovia di Nain. In quelle chiese va tutto bene, non bisogna preoccuparsi di nulla: non bisogna andare per le strade, cercare i poveri, pregare per i “disgraziati”… va tutto bene si MUORE SOLO DI FAME E DI SETE!D. W. Ad Gennaro Chiocca

Viviamo un Cristianesimo Dopato?


Sono cresciuto in chiese evangeliche dove mi sono attenuto a una dieta costante fatta di spettacolo e montature sceniche.

Quando avevo sei o sette anni, ho partecipato a un musical natalizio in una mega chiesa a Houston. I miei ricordi sono un po’ confusi, ma credo ci fosse una scaletta di brani che andavano per la maggiore nel corso degli anni, e ogni pezzo musicale rappresentava il modo in cui questa festa veniva celebrata in un determinato decennio. Hanno cantato “Rockin’ Around the Christmas Tree” (Dondolandosi intorno all’albero di Natale) per gli anni Cinquanta e “I’ll Be Home for Christmas” (Tornerò a casa per Natale) legato agli anni Quaranta, tutti avevano un abbigliamento che cercava di essere coevo a quel periodo.
La scena cui ho partecipato strizzava l’occhio agli anni sessanta. Indossavo pantaloni bianchi a zampa di elefante che avevano un triangolo di stoffa a pois nella parte più bassa, una tunica di raso arancione sformata e una catenina di perle colorate tipica della cultura hippie.

Alcuni mesi prima, mi sono battezzato in un’altra mega chiesa battista a Houston. Nei miei ricordi, questo posto condivide le dimensioni e l’estetica di un centro congressi. Massiccio, moderno e freddo. Il pastore che mi battezzò indossava pesanti stivali di gomma, si sistemò i capelli in uno specchio, si infilò una veste bianca sulle spalle e si aggiustò di nuovo i capelli. Chiese educatamente a tutti coloro che venivano battezzati di non bagnargli i capelli nel momento in cui entravamo e uscivamo dall’acqua.

Quello stesso pastore ha ora la sua denominazione, diffusa in vari Stati, dove proiettano i suoi sermoni sui grandi schermi. Ho sentito che l’hanno filmato con le telecamere RED, che costano quasi quanto una casa. Ha un blog su cui si discute dell’abbigliamento dei pastori, parlando di tutto ciò che tra di loro fa tendenza. Ha scritto un libro sul sesso e ha passato un giorno e una notte a trasmettere interviste su quest’argomento da un letto collocato sul tetto della sua chiesa. Ha anche dei video rap su YouTube. No, non mi sto inventando nulla.

Più tardi ci trasferimmo da Houston a New Albany, nell’Indiana, e non passò molto tempo prima che iniziassi a frequentare il gruppo giovanile. Sebbene fosse guidato da persone sincere, gentili e di buon cuore, era sicuramente strano. Lo spettacolo e il clamore erano di sicuro una componente imprescindibile e l’elemento caratterizzante del gruppo.
Le riunioni settimanali, anziché essere dei momenti di lode e rappresentare degli autentici culti spirituali, erano un tempo dedicato sostanzialmente a delle attività ludiche.

Ecco perché dico che sono allenato a resistere a tutto ciò che è effetto scenico e “turbo spiritualità”. La mia crescita spirituale è andata ben al di là di questi giochi. Nei gruppi giovanili, nei campeggi e nelle gite, la maggior parte dei relatori erano giovani di venti o trent’anni che, a ben vedere, mi ricordavano un motivatore. Ricordo una conferenza che si è conclusa con una clip del film Glory – Uomini di gloria. Era la scena dei momenti che precedevano la battaglia finale con la quale si concludeva il film. Matthew Broderick chiede chi porterà la bandiera se l’alfiere dovesse cadere durante la battaglia. Questa scena era usata come metafora: “La bandiera della nostra fede è caduta”, disse il relatore, “chi la porterà nella prossima generazione?”. Ci fu una pausa, e poi, in fondo alla stanza, un’anima coraggiosa urlò: “Lo farò io”. Presto l’intero auditorium mormorò, i ragazzi si alzavano in piedi ripiegando le pesanti sedie del teatro, mentre da ogni angolo della stanza si elevavano delle grida: “Lo farò io”. Sembrava una competizione, per vedere chi lo diceva più forte e con maggiore convinzione.
L’anno successivo, a questa stessa conferenza, lo stesso scenario si è ripetuto, soltanto che al posto di Glory il videoclip era la scena “Oh capitano! mio capitano” dell’Attimo Fuggente. Il mio amico Lachlan si sporse e disse: “Ci farà alzare tutti in piedi sui banchi”. Certo, dopo un po’ di preparazione ci fu una pausa e, “Oh capitano! mio capitano!”, tutti in piedi sui banchi. Tutti quelli che non avevano frequentato l’anno prima erano profondamente commossi.
L’anno successivo, si ripeté di nuovo.

In mezzo a questi momenti in cui andava in onda una precisa “messinscena spirituale”, ce n’erano molti altri in cui eravamo radunati in piccoli gruppi e abbiamo parlato della nostra fede in modo diretto e decisamente più silenzioso. Questi momenti erano intensi e sinceri, eppure rimanevano marginali. Erano episodi poco frequenti che nascevano spontaneamente. Raramente qualcuno si è seduto per parlarci degli aspetti della fede più ordinari, potremmo dire quotidiani e del tutto normali. Non corrispondeva alla logica di tutto ciò che ci dicevano a proposito della fede: essere cristiani era troppo forteNon si poteva essere “ordinari”. Così sono stato addestrato a rincorrere un’esperienza pirotecnica dopo l’altra, vivendo dei picchi emozionali per poi mettermi subito alla ricerca della prossima sensazione straordinaria.

La mia esperienza è stata comunque modesta rispetto a ciò che molti cristiani hanno visto e vissuto nelle chiese. Ci sono innumerevoli esempi di guaritori prezzolati, incantatori di serpenti e carismatici istrionici, che non arretrano di fronte a nulla, fossero pure le risate sante, il ruggire sacro, cadute nello spirito e molto altro ancora.
Una stranezza più recente sono state le manifestazioni della nuvola di gloria avvenute nella chiesa Bethel a Redding, in California. Per alcuni mesi, durante i servizi di culto nella chiesa, una nuvola di brillantini appariva nell’aria sopra le teste degli adoratori mentre cantavano, ballavano e gridavano affinché Dio operasse. Le persone hanno riferito di aver visto dei gioielli sul tappeto o persino nelle loro case dopo che avevano la sciato la chiesa. Pellegrini alla ricerca dell’evento straordinario hanno viaggiato fino a Bethel per vedere la nuvola gloriosa, e iscriversi alla loro “Scuola di Ministero soprannaturale”.

Un mio amico ha partecipato a uno di questi culti. Mentre la nuvola appariva in questo culto, era accompagnata da piume (le persone naturalmente presumevano fossero piume d’angelo). Il mio amico stava guardando una piuma cadere verso di lui quando una ragazza estatica lo spinse di lato, aprì le braccia al cielo e prese la piuma nella sua bocca. E la ingurgitò!

Puoi guardare scene come questa su YouTube. Puoi anche vedere diversi video che analizzano il fenomeno, compresi quelli che esaminano le cose al microscopio. Si scopre che la polvere della nuvola gloriosa assomiglia molto al tipo di brillantini cosmetici usati dalle ragazze pompon e dalle spogliarelliste. Si scopre anche che il punto da cui si diffonde la nuvola nella sala è vicino alle prese d’aria della chiesa.

C’è una linea sottile tra il desiderio di coltivare un’esperienza emotivamente trascendente e la diffusione di brillantini luccicanti tramite le prese d’aria. E mentre le bufale religiose sono vecchie quanto l’umanità stessa, c’è un filo che collega questo a campeggi dove tutto è incentrato sui giochi, a raduni di chiesa emotivamente manipolativi e a ogni altro fenomeno di clamore e spettacolo che imperversa nella chiesa di oggi. Tutti sono radicati in un profondo cinismo.

Rivelano una perdita di fiducia nelle attività che hanno formato e unificato la Chiesa nelle generazioni precedenti: pratiche radicate nella Parola di Dio, nella preghiera, nella comunione fraterna, incontri che celebrano la vita condivisa e condivisibile di una comunità di fede (Atti 2:42). Se non abbiamo fiducia che Dio si riveli in queste pratiche spirituali, sperimentiamo l’esigenza pressante di fare accadere qualcosa a tutti i costi.

Impariamo a dipendere da questi stati d’animo e ci sentiamo male quando siamo in astinenza. Tanto per dire, potremmo trovarci perfino nel vero luogo in cui è morto Gesù e non essere in grado di provare nulla. Dov’è il discorso motivazionale tanto atteso? Dov’è il gruppo musicale? Chi mi aiuterà a provare qualcosa? Il potere dell’abitudine fa sì che il corpo e la nostra anima si sintonizzino solamente a certe condizioni, quando cogliamo determinati ritmi. Viviamo in funzione della prossima dose, e quando questa viene a mancare siamo in crisi, poiché viviamo un cristianesimo dopato.

C’è un denominatore comune che lega queste esperienze. Tutti i nostri sforzi religiosi scaturiscono da un cuore che desidera ardentemente la redenzione, la spiritualità e, soprattutto, il contatto con Dio. Perciò Lo cerchiamo in oggetti incantati, come croci di plastica o piume dal cielo, o nei momenti più estatici di un servizio di culto.

Più di ogni altra cosa, stiamo cercando una sorta di assicurazione che Dio sia ancora lì, che si mostrerà ancora benigno nei nostri confronti. Per ritrovare quella sicurezza, dobbiamo separare ciò che siamo soliti aspettarci, come le esperienze di vario genere in “cima al monte”, e ciò che Dio promette: il tranquillo conforto della Sua presenza reale.

Nelle Scritture vediamo che Dio non arriva in una tempesta, ma in una voce dolce e sommessa. Non come un guerriero che fa sfaceli, ma come un falegname. Non viene in una tribù vittoriosa, ma in una chiesa impoverita e perseguitata. La vera meraviglia è che questo è ciò che vogliamo davvero. Le esperienze sulla “cima del monte” non bastano, ma la presenza di Gesù riesce in questo intento, e Lui ha promesso che non ci abbandonerà.
È presente quando stiamo cucinando o discutiamo con il nostro capo. Mentre rispondiamo a una chiamata alla consacrazione o nei nostri tranquilli momenti di preghiera individuale. È misterioso e nascosto, eppure è una promessa fondamentale del Nuovo Testamento: Dio è con noi.

Dobbiamo imparare a distinguere il nostro bisogno di quella presenza reale, dall’eccitazione che sperimentiamo in occasione di un culto di adorazione particolarmente guidato. Abbiamo bisogno di scoprire che la presenza di Dio è spesso più semplice, tranquilla e sottile di quanto certe esperienze cristiane ci abbiano insegnato a credere.

Questo non vuol dire che i momenti più intensi non siano importanti. Abbiamo bisogno di queste esperienze. Abbiamo bisogno di momenti in cui i mari si separano, le montagne si abbassano e i morti risuscitano. Ma abbiamo anche bisogno della presenza di Dio in modo ordinario, nella guida costante di una nuvola di giorno e di un fuoco notturno. Abbiamo bisogno della luce della lampada che illumini i nostri passi e della vicinanza e dell’umiltà di un pastore. E abbiamo bisogno di fiducia in quella presenza quando sopraggiungono le tempeste e la sofferenza ci lascia stanchi e tristi, le notti buie al capezzale di un malato e negli ospedali, quando l’ultima cosa che ci possa consolare è proprio un’adorazione in stile rock con laser e fumo.

Soltanto quel tipo di presenza “ordinaria” può permetterci di mettere radici profonde, in un mondo disincantato e scettico. È una presenza che arriviamo a conoscere più intimamente nella quiete della preghiera e nella semplicità della Parola di Dio. Di contro, una spiritualità che non ci insegna a pregare nelle ore più buie o non ci spinge ad ascoltare la voce di Dio attraverso le Scritture, ci lascerà morire di fame, e allora andremo sempre alla ricerca del “qualcosa di più o comunque di diverso”.

666: Il marchio della bestia


666-il-marchio-della-bestia-1-638

  1. 1. 666: IL MARCHIO DELLA BESTIA Sul marchio e sul numero della bestia circolano varie teorie, tra queste quella che va per la maggioranza è il microchip. Sono in molti a sostenere che presto verrà impiantato sottopelle, sulla fronte o sulla mano destra. In questo studio vedremo che la Bibbia non avvaloro per nulla questa teoria, anche se, crediamo che il microchip avrà un suo ruolo in questo scenario apocalittico, ma di certo non è questo il marchio della bestia. La Bibbia ci fornisce molti elementi utili per scoprire cosa sia il marchio. Andiamo ora a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle; solo dopo aver incastrato tutte le tessere avremo una visione d’insieme, e solo allora scopriremo la verità e sapremo cosa insegna realmente la Bibbia su questo argomento. Nel libro dell’ Apocalisse al capitolo 13, troviamo “due bestie” ed un “marchio”, il quale verrà imposto con la forza sulla mano destra e sulla fronte di alcune persone, dalla seconda bestia; il marchio però appartiene alla prima bestia. Ora, visto che siamo in presenza di immagini simboliche è bene capire per prima cosa chi è la “bestia” e cosa rappresenta, poiché solo allora comprenderemo il suo “marchio”; visto che questo segno distintivo è di sua proprietà e la contraddistingue. Come vedremo da questo studio il microchip non può appartenere alla bestia, poiché questo marchio corrisponde al nome della bestia o al numero del suo nome. Inoltre è interessante notare che entrambe le bestie ricevono potere ed autorità da un “dragone”, che tra poco vedremo chi è. La prima bestia di Apocalisse 13
  2. 2. Apocalisse 13: 1-3 E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia. E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità. E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia. La seconda bestia di Apocalisse 13 Apocalisse 13:11-12; 16,17 Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita…. Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome. Coloro che accetteranno il marchio della bestia simbolica periranno nel fuoco distruttore della morte definitiva.
  3. 3. Apocalisse 14:10-11 Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello. E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome». IN QUESTO STUDIO VEDREMO: A – Che cosa rappresenta la bestia simbolica? B – Che cosa rappresenta il numero della bestia simbolica? C – Che cos’è il marchio o sigillo? D – Che cos’è il marchio della bestia simbolica? E – Qual è l’ultimo appello di Dio? A – CHE COSA RAPPRESENTA LA BESTIA SIMBOLICA? 1. Che cosa rappresenta il simbolo della bestia? Nelle profezie, le bestie rappresentano poteri politici: regni, imperi, stati, principati, nazioni. Oppure rappresentano i loro relativi capi regnanti: re, imperatori, principi, capi di stato (vedere Daniele 7:15-17,23). Daniele 7: 17 “Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra; Dal contesto del capitolo e dal libro stesso oltre che dalla storia sappiamo che le quattro bestie che il profeta Daniele vide in visione sono: Babilonia (Leone alato), Medio Persia (Orso), Grecia (Leopardo con 4 teste), e Roma (Bestia mostruosa con 10 corna). Questa bestie simboliche sono un regno, uno stato.
  4. 4. La differenza tra Daniele ed Apocalisse sta nel fatto che Daniele vede un regno alla volta e sempre distinto da quello successivo, mentre nella visione di Giovanni questi regni sono conglobati in un’unica bestia con 7 teste, inoltre Giovanni mette l’enfasi dalla 5° fino alla 7° testa, che sono i regni a venire. Infine, l’Apostolo descrive la 7°testa che non è ancora presente sulla scena mondiale come la rinascita della 5°testa, la quale si ripresenterà con modalità simili, dove l’ultimo Impero mondiale sarà formato da 10 regni che saranno presieduti dall’Anticristo finale. Le dieci corna come le 10 dita della statua rappresentano 10 Regni o nazioni. 2. Chi è il dragone? Il dragone rappresenta Satana Apocalisse 12:9 Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli. In Apocalisse 13:2 è specificato che il dragone ossia Satana conferisce alla bestia la sua potenza, il suo trono e la sua autorità. Le 7 teste della bestia di Apocalisse 13 sono 7 periodi storici che si intrecciano con la storia del popolo di Dio e con le persecuzioni che Satana
  5. 5. attua attraverso alcuni Imperi e imperatori contro il popolo di Dio. Satana agisce mediante agenti umani. Quale agente umano rappresenta Satana in questo contesto storico? Siamo in pieno Impero Romano, la quarta testa della bestia è Roma imperiale che sta declinando, siamo verso la caduta dell’Impero Romano e la nascita dell’Europa, in questo contesto nasce la quinta testa che è quella che subirà una ferita a morte. Apocalisse 13: 3,4 E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia. E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?» 3. Perché il dragone perseguita la donna? Chi o cosa rappresenta la donna? Apocalisse 12:1-4 La donna e il dragone Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto. Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito. La donna nella profezia rappresenta la Chiesa o il popolo di Dio; il figlio, Gesù; colui che lo voleva divorare, cioè uccidere Gesù alla sua nascita fu Erode, il quale rappresentava l’Impero Romano. Infatti Erode cercò di uccidere Gesù mediante la strage degli innocenti, per conto dell’Impero Romano. Poi lo stesso Impero Romano crocifisse Gesù e perseguitò i Cristiani. Il dragone in questo periodo regna attraverso l’Impero Romano (quarta testa). Ma che cosa sono la potenza, il trono e la grande autorità, che Roma pagana diede allo stato rappresentato dalla bestia simbolica? – La potenza rappresenta il potere dell’Impero Romano che viene ereditato dalla bestia simbolica. – Il trono è la città capitale dell’Impero: Roma, il trono dei Cesari. – La grande autorità è un’autorità politico-religiosa
  6. 6. Vediamo ora il passaggio da Roma pagana (Impero Romano) a Roma Papale (Stato del Vaticana); come si è passati dalla quarta alla quinta testa . 4. Dove si trova il trono del dragone ? Apocalisse 2: 13 Io conosco le tue opere e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me neppure nei giorni in cui il mio fedele testimone Antipa fu ucciso tra di voi, là dove abita Satana. I testi di Apocalisse capitoli 2 e 3 narrano di sette lettere mandate a sette chiese, le quali rappresentano 7 fasi storico-profetiche che la Chiesa di Cristo ha dovuto e deve attraversare lungo i secoli. La prima lettere è indirizzata alla prima Chiesa che è Efeso, la quale rappresenta la Chiesa degli Apostoli; poi si passa a Smirne che copre il periodo dal 100 – al 313 d.C. e via discorrendo fino ai giorni nostri. Questo passo di Ap. 2:13 descrive la fase della Chiesa di Pergamo e si colloca tra il 313 e il 538 d.C. L’epoca in cui la Chiesa si unisce allo Stato La Chiesa di Pergamo rappresenta l’epoca in cui la Chiesa cristiana si unisce allo Stato Romano, sotto l’imperatore Costantino nel 313 d.C. e con Teodosio nel 380 d.C., che ha fatto del Cristianesimo la religione ufficiale dell’Impero Romano, mediante l’editto di Tessalonica. Dio condanna fortemente l’unione tra la Chiesa (religione) e lo Stato (politica), nella Sua Parola è detta: “fornicazione spirituale” ! Nel linguaggio profetico è d’uopo cambiare la realtà con un simbolo, per tanto in Apocalisse al posto della parola Chiesa troviamo un’altra parola che la descrive perfettamente, il simbolo usato è: “donna” (Ap. 12 e 17) ed anche la “sposa”, la quale deve esser fedele solo a Dio (lo “sposo o marito” simbolico è Cristo; vedi Matteo 25:1-13). Abbandonare Dio, per unirsi al potere temporale dell’Impero Romano, dal quale ricercare protezione e sostegno ed altro, viene descritto come un atto grave, ed è stato profetato come “fornicazione”, con annessa ira di Dio. “I re della terra hanno
  7. 7. fornicato con lei (chiesa) e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione” Apocalisse 17:2 Al tempo di Pergamo (periodo storico-profetico che va dal 313 al 538), si assiste allo sviluppo e consolidamento del papato in Roma. Il Papa nella Bibbia è chiamato anche come: “l’uomo del peccato” (poiché rappresenta l’istituzione religiosa che ha osato cambiare la Legge di Dio, alterando i 10 Comandamenti, come profetato in Daniele 7:25); ed anche “figlio di perdizione” poiché nato come “figlio” dall’unione di Stato e Chiesa “fornicazione spirituale ”, e porta in perdizione tutti coloro che accettano le tradizioni e gl’insegnamenti errati di questo potere politico pseudo- cristiano che contraddice la Bibbia (vedi 2 Tessalonicesi 2:1-4; Apocalisse 17:8, 11). Il trono di Satana Gesù Cristo dice alla chiesa di Pergamo: “Io conosco là dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana” Apocalisse 2:13. Quindi, Satana ha un “trono” qui in terra dal quale governa. Questo “trono” è menzionato anche in Apocalisse 13:2,4 “… il dragone (Satana) le diede la sua potenza, ed il suo trono e una grande autorità … e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia”, questo testo descrive il passaggio da Roma Imperiale a Roma “cristiana” con il Papato. Inoltre per capire meglio questo versetto è necessario conoscere qualche dettaglio storico. Nell’anno 133 a. C. il re Atalo III re di Pergamo, non avendo eredi, lasciò il suo regno alla repubblica di Roma. Sotto il Nota: Fu a Pergamo che per la prima volta un imperatore romano venne adorato come un dio, nel 29 a.C. In seguito fu eretto un tempio alla dea Roma e all’imperatore Augusto. Sono questi dei particolari significativi, atti ad illuminare il contenuto della lettera a Pergamo e il periodo storico rappresentato da questa Chiesa
  8. 8. controllo dell’Impero Romano, Pergamo (città storica) divenne capitale della provincia romana dell’Asia Minore. Per tanto Pergamo, divenne parte di questo impero e fu sottoposta a Roma, “dov’è il trono di Satana”. Ed è da questo “trono di Satana” (Roma) che la dottrina di Cristo si corrompe. Dall’unione della Chiesa con il paganesimo, la Chiesa comincia a declinare ed ingloba menzogne ed apostasie che mescolerà alla Verità. Com’è che avvenne il passaggio del titolo di pontefice maximus dai Cesari al Vescovo di Roma? Pergamo era una città pagana molto religiosa, piena di templi e divinità, l’idolatria era pratica comune ed è in questa città che si comincia a adorare l’imperatore romano, anche se le origini del culto imperiale vanno ricercate nel II secolo a.C., quando nacque il culto della dea Roma, personificazione del dominio imperiale dello Stato romano. In particolare fu Giulio Cesare a dar vita al culto dell’imperatore. Alla sua morte Giulio Cesare venne proclamato divus, equiparato quindi ad un dio, e venne istituito il suo culto. Quando Ottaviano venne proclamato Augusto, numerose città orientali chiesero di poterlo onorare, il culto dell’imperatore vivente era diffuso solo nell’oriente, per cui Augusto diede indicazioni precise: il suo culto doveva essere associato a quello della Dea Roma. Nonostante ciò, il suo culto venne distinto da quello di Roma, così che a Pergamo si praticava il culto dell’imperatore come un dio in terra. Con la caduta dell’Impero Romano, la venerazione o adorazione dell’Imperatore passa al Vescovo di Roma. Il culto imperiale, come tutti gli altri culti pagani, ebbero termine con l’editto di Tessalonica di Teodosio I. Da notare che gli imperatori erano figure religiose e venivano chiamati: pontefice massimo o pontifex maximus. Ed è in questo contesto storico che c’è la transazione da Roma pagana a Roma Papale, il “trono” del potere mondiale passa definitivamente dall’imperatore romano al Vescovo di Roma, con annesso titolo di Pontefice. In tutta la Bibbia è espressamente vietato adorare o venerare un altro essere umano che sia vivo o defunto, è detto: “essi, che hanno mutato la
  9. 9. verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito (o venerato) la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Romani 1: 25 . Persino lo stesso Pietro, che alcuni erroneamente lo definiscono il primo Papa, rifiuta ogni forma di venerazione o adorazione… “Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, anch’io sono uomo!” Atti 10:25-26 5. Cosa è la ferita mortale delle bestia? Apocalisse 13: 3 E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia. Roma Papale o Vaticana è uno stato politico-religioso, il quale succedette all’Impero Romano d’Occidentale e regnò incontrastato per 1.260 anni, esattamente come predetto nel testo di Apocalisse. Questo potere subisce una “ferita” da parte di Napoleone e una “guarigione” con Mussolini. Vediamo ora più distintamente come la profezia si è adempiuta nei dettagli. Abbiamo visto che Satana conferì il proprio potere a Roma pagana, e questa lo consegnò alla bestia simbolica (Papato), con il suo potere, la propria autorità ( Imperatore – Pontefice) e la propria capitale (Roma). Nel 538 d.C. il Papato viene riconosciuto come stato politico-religioso con sede a Roma, e da quel momento dominò incontrastato su tutta l’Europa esattamente per 1.260 anni, con le sue terribili scomuniche temute da tutti e la sua intol- leranza religiosa fece oltre 50 milioni di vittime in Europa. L’incredibile ascesa del Papato è tale che da nulla raggiunge l’apice dello splendore e impera incontrastato sull’Occidente per 1260 anni. Però, nel 1798 d.C., la Rivoluzione Francese le inflisse una dura sconfitta: il generale Bertier scese a Roma, per conto di Napoleone, il quale deporto il Papa ad Avignone come prigioniero. Facciamo il calcolo: dal 538 d.C. al 1798 d.C. sono 1.260 anni, esattamente come aveva predetto la profezia. Tuttavia, questo stato si riprese e acquistò nuovamente grande prestigio, esattamente come era stato predetto. Infatti, quando il Papa fu fatto prigioniero dal generale Bertier, il mondo intero pensò che il Papato fosse finito per sempre, invece l’11 febbraio 1929 Mussolini diede nuovamente potere alla Chiesa di Roma, mediante i Patti Lateranensi. Da allora il suo potere, sia pure su basi diverse da quello temporale, è andato crescendo al punto che oggi, pur essendo il più piccolo stato del mondo, è quello che gode di maggiore prestigio.
  10. 10. Apocalisse 13:5 “E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie; e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi”. Ma a quale bestemmia allude il testo? Anche Gesù fu accusato di bestemmia, ma cosa intende la Bibbia con questo? In ben due episodi Gesù fu accusato di bestemmia; la prima volta fu incolpato di bestemmia perché diceva di avere il potere di perdonare i peccati (Marco 2:5-7), mentre la seconda volta perché si dichiarava uguale a Dio (Giovanni 10:30,33). Gesù, essendo Dio, poteva perdonare i peccati e dire di essere Dio, mentre il Papa è un uomo come tutti e NON ha il potere di perdonare i peccati e meno che mai di essere Dio in terra come spesso dichiara di essere. Definirsi “Vicario di Cristo” è una bestemmia, poiché il Vicario di Cristo in terra è solo lo Spirito Santo, ma non solo si fa chiamare anche “Santo Padre” che sappiamo dalla bocca di Gesù Cristo che questo titolo è solo di Dio Padre e nessun uomo può farlo suo. Matteo 23:9 “Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli”. 2Tessalonicesi 2:4 “l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio”. Il Papato ha provato a cambiare la legge di Dio che è immutabile; ha soppresso il secondo comandamento, cambiato il quarto e diviso il decimo in due (basta confrontare i comandamenti contenuti in Esodo 20 con quelli del catechismo cattolico). “ Il papa ha così grande autorità e potere che può modificare, esporre, o interpretare anche leggi divine. […] Può modificare la legge divina, poiché il suo potere non è d’uomo, ma di Dio. ” (Lucius Ferraris, “Prompta Bibliotheca”, articolo “Papa” II vol. 6, pag. 29) “Domanda: Perché osserviamo la Domenica invece del Sabato? Risposta: Noi osserviamo la Domenica invece del Sabato, perché la Chiesa Cattolica ha trasferito la solennità dal Sabato alla Domenica.” (Peter Geiermann, “The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine”, St. Louis, B. Herder Book Co., 1957 ed., pag. 50) “La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dall’osservanza del Sabato alla Domenica ne è la prova.” (“The Catholic Record” , London, Ontario, Canada, 1° settembre 1923). 6. Durata del suo dominio Il versetto appena letto afferma che la bestia simbolica avrebbe avuto potere incontrastato su tutta l’Europa per 42 mesi. Facciamo il calcolo: 42
  11. 11. mesi X 30 (perché il mese ebraico era composto da 30 giorni) = 1.260 giorni. Però, nel simbolismo profetico, un giorno equivale a un anno (Ezechiele 4:6; Numeri 4:34). Quindi, dalla sua nascita, questo stato avrebbe avuto supre- mazia su tutta l’Europa per 1.260 anni.: “E le fu dato potestà di operare per quarantadue mesi” (v. 5). Questo tempo profetico si trova anche nel libro di Daniele, il quale descrive il dominio del piccolo corno, che è il Papato che sorge in mezzo alle 10 corna (Daniele 7- 8). Questo stessa porzione di tempo è calcolata in giorni, mesi ed anni. – 1260 giorni (cfr. Apocalisse 12:6) – 42 mesi (cfr. Apocalisse 13:5) – 3 ½ anni (cfr. Apocalisse 12:14 e Daniele 7:25) Nei capitoli di Apocalisse 12, 13 e 14, c’è il fulcro del libro stesso; in questi tre capitoli è descritta tutta la storia della terra. La visione di Giovanni parte dalla ribellione di Satana e di un terzo degli angeli in cielo, prima della creazione (Apocalisse 12) e arriva fino al ritorno di Gesù, culmine della storia (Apocalisse 14); in mezzo c’è la lotta di Satana contro il popolo di Dio nella storia (Apocalisse 12), la crisi finale del marchio della bestia (Apocalisse 13) e l’ultimo messaggio di avvertimento al mondo prima del ritorno di Gesù
  12. 12. (Apocalisse 14). Il centro attorno a cui ruota la crisi finale è il tema dell’adorazione: chi adorare? Dio o la bestia? 7. La bestia simbolica riceve l’adorazione Apocalisse 13: 4 E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?». Ci sono ben sette riferimenti alla falsa adorazione: > “ E adorarono il dragone… e adorarono la bestia” (v. 4) > “E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra” (v. 8) > “e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia” (v. 12) > “…e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine del la bestia fossero uccisi” (v. 15) > “Se uno adora la bestia e la sua immagine…” (v. 9) > “e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine” (v. 11) Essere adorato è il desiderio di Satana, fin dall’inizio della sua ribellione: “… sarò simile all’Altissimo” (Isaia 14:14). Voleva salire sul trono di Dio e ambiva a ricevere l’adorazione che spetta solo a Dio, il Creatore. Quando Satana tentò Gesù nel deserto, gli chiese di adorarlo: la creatura chiese di essere adorata dal suo Creatore ( Matteo 4:8-10)! Satana sa bene che nessuno lo adorerebbe consapevolmente, quindi si fa adorare per mezzo d’intermediari, in questo caso lo strumento nelle sue mani è la bestia di Ap 13: 1- 9. Scrivendo ai Tessalonicesi, l’apostolo Paolo aveva predetto l’apostasia della chiesa cristiana e l’avvento dell’Anticristo, il quale si sarebbe innalzato al di spora di Dio, proclamando di essere Dio (v. 4). Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, definì l’Anticristo come “il figlio della perdizione” (v. 3); troviamo questa espressione solo in un altro punto del Nuovo Testamento, nella preghiera sacerdotale di Gesù: “Io ho custodito coloro che Tu Mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura” (Giovanni 17:12). Gesù, pregando il Padre, stava parlando dei discepoli; il figlio della perdizione è Giuda Iscariota, il traditore, uno dei dodici discepoli; esteriormente era un seguace di Gesù, ma si rivelò uno strumento nelle mani di Satana. Paolo, chiamando l’Anticristo “il figlio della perdizione”, affermò che questo potere sarebbe stato un potere apparentemente cristiano! E così è: il Papato è un potere apparentemente cristiano. Satana si maschera dietro un potere esteriormente cristiano: egli, quindi, userà il Papato per ricevere
  13. 13. l’adorazione degli uomini! Quindi tirando le somme la prima bestia di Apocalisse 13 è il Papato… adesso vediamo qual è il suo marchio. B – CHE COSA RAPPRESENTA IL NUMERO DELLA BESTIA SIMBOLICA? 1. Decifriamo il numero della bestia Il numero corrispondente al nome della bestia simbolica, che è il Papato, ed è il 666. Apocalisse 13:18 Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei. Le possibili interpretazioni sono due, vediamole entrambe: Prima interpretazione Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo si riposò e lo santificò. I sei giorni creativi senza il settimo sarebbero stati il simbolo di incompletezza e imperfezione; mentre i sei giorni creativi comprensivi del settimo divengono il simbolo della pienezza e della perfezione. Su questa scia, nella Bibbia il numero sette acquista il significato di perfezione divina, mentre il sei diviene l’espressione dell’imperfezione umana. Il fatto poi che in questo caso il sei diventa 666 è un accrescitivo e rappresenta l’imperfezione per antonomasia: l’uomo che pretende di sostituirsi a Dio. È quello che avviene, come abbiamo visto, nel caso della bestia simbolica. Ed è per questo che il 666, dice il testo, è un numero di uomo. Seconda interpretazione Anche ai nostri giorni usiamo un numero corrispondente al proprio nome, che serve alle strutture dello stato per identificare la persona a cui appartiene: il numero fiscale. Nei tempi passati si faceva qualcosa di simile. Venivano usati i numeri romani, corrispondenti ad alcune lettere dell’alfabeto latino. Per esempio: V = 5; C = 100; L = 50. Come facevano per ottenere il numero corrispondente al nome? Sommando i numeri di tutte le lettere si otteneva il valore numerico del nome di una persona, e il totale rappresentava l’identità della persona stessa. Nel nostro caso non deve essere preso in considerazione il nome di un singolo papa, perché la profezia non si riferisce alle persone, ma all’istituzione. Per cui, dobbiamo prendere in considerazione il titolo
  14. 14. nobiliare comune a tutti i papi; e che rappresenta perciò l’istituzione del Papato. Il titolo nobiliare è: VICARIVS FILII DEI (ricordiamo che la “U” in latino si scrive come la “V”), che significa Vicario del Figlio di Dio, ossia di colui che fa le veci di Gesù, o colui che pretende di mettersi al posto di Dio. Cerchiamo, quindi, il valore numerico di questo titolo. V = 5 F= 0 D = 500 I = 1 I = 1 E = 0 C = 100 L = 50 I = 1 A = 0 I = 1 R = 0 I = 1 I = 1 V = 5 S = 0 112 + 53 + 501 = 666 C – CHE COS’È UN MARCHIO O SIGILLO? 1. A cosa serviva un sigillo o marchio nell’antichità? E’ bene sapere che gli antichi re sigillavano i propri editti, nei documenti o nelle leggi che emanavano erano impresse tre cose importanti che costituivano il sigillo: il nome, l’autorità, il dominio. Un esempio lo troviamo nell’antica Mesopotamia dove i sigilli erano realizzati in pietra o altro materiale e su di essi era inciso un disegno la cui impronta veniva impressa in rilievo che solitamente era d’argilla. Il sigillo garantiva l’identità della persona che aveva fatto un documento. I re usavano identificarsi citando il proprio nome, l’autorità e il dominio. Anche la Bibbia menziona questa pratica. Per esempio l’editto di Ciro con cui si permetteva al popolo d’Israele di lasciare Babilonia per tornare in
  15. 15. patria e ricostruire il tempio del loro Dio, si apriva così: “Così dice Ciro (il nome), re (la ragione per cui ha autorità) di Persia (il suo dominio)” (Esdra 1:2). Tale pratica di sigillare i documenti e cosa assai comune in moltissime cultura. I sigilli governativi sono usati per identificare leggi nazionali e dare valore ufficiale a documenti legali. Un tale sigillo, in rapporto al legislatore, indica: il nome, il titolo e il territorio sul quale egli esercita la sua autorità. Per esempio, il sigillo di uno dei re d’Italia, che appariva anche sulle monete, era il seguente: “Vittorio Emanuele III, re d’Italia” Questo sigillo conteneva i tre elementi costitutivi di un sigillo: – Nome: Vittorio Emanuele III – Titolo ( autorità): Re – Territorio: Italia 2. Il sigillo di Dio Per capire che cos’è il marchio della bestia simbolica, bisogna capire prima che cos’è il marchio di Dio, o, come lo chiama la Bibbia, il sigillo di Dio. Presentiamo due testi chiave che indicano come Dio, in qualità di suoi figli, ci offre il sigillo della sua protezione. Apocalisse 7:2,3 “Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non
  16. 16. danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio»”. Coloro che avranno accettato il sigillo di Dio, al ritorno di Gesù verranno condotti presso il trono di Dio e otterranno la vita eterna. Il sigillo simbolico di Dio è rappresentato da due elementi: uno in senso interiore, e uno in senso esteriore. I). Il sigillo di Dio interiore Efesini 4:30 “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”. Essere sigillati con lo Spirito Santo significa avere la certezza della salvezza, ma soprattutto indica che ci lasciamo plasmare e guidare dallo Spirito Santo per somigliare sempre di più a Gesù Cristo. Con questo sigillo riceviamo l’approvazione di Dio e la nostra appartenenza a lui. II°. Il sigillo di Dio esteriore La nostra ubbidienza allo Spirito Santo si manifesta con dei comportamenti esteriori ed uno stile di vita cristiana che riflette il carattere di Dio, il che ci porta inevitabilmente ad osservanza i Comandamenti, siamo naturalmente predisposto a fare la Sua volontà. Tale ubbidienza è soprattutto visibile nell’osservanza di tutti e 10 i Comandamenti, con particolare enfasi sul 4° che la cristianità in generale non osserva più. Qual è questo comandamento speciale, che diviene il sigillo esteriore di appartenenza a Dio ed è il simbolo della sua prote- zione? E’ il sabato o settimo giorno, sacro all’Eterno! Esodo 20:8-11 “Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; poiché in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il
  17. 17. settimo giorno; perciò il Signore ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato”. Ecco presenti i tre elementi di un sigillo: – Nome: Il Signore tuo Dio o l’Eterno – Titolo: Creatore – Territorio: il cielo e la terra Il Sabato, sigillo esteriore di Dio Che l’accettazione e l’osservanza del Sabato rappresenti il sigillo esteriore di Dio è affermato più chiaramente dal Creatore in persona. Ezechiele 20:20 “Santificate i miei sabati e siano essi un segno fra me e voi, dal quale si conosca che io sono il Signore, il vostro Dio”. La santificazione del Sabato è un segno dimostrante l’appartenenza a Dio. Infatti il sigillo di Dio viene simbolicamente applicato sulla fronte (Apocalisse 7:3), che rappresenta la mente, simbolo di accettazione volontaria. Così, quando noi decidiamo di seguire il Signore e accettiamo di mettere in pratica la Sua volontà, osservando tutti Comandamenti incluso il Sabato, riceviamo il sigillo di Dio. Deuteronomio 6:6-8 “Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi ”. La legge di Dio è un segno che è un marchio o sigillo; dove la FRONTE o mente, è il luogo dove meditarla e farla propria, mentre la MANO è l’azione che ne scaturisce dall’averla compresa. Allo stesso modo anche l’Anticristo imporrà la sua legge, ma con la forza e tutti dovranno sottostare ed agire sotto imposizione.
  18. 18. Che cosa rappresenta il sigillo, o il marchio, o il segno di Dio? Il Sabato è il sigillo di Dio. Che cos’è allora il marchio della bestia? D – CHE COS’È IL MARCHIO DELLA BESTIA SIMBOLICA? Apocalisse 13:16 “ Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte ”. 1. Il marchio della bestia simbolica Se il sigillo di Dio è il Sabato, il marchio della bestia deve essere la sua contraffazione. Infatti, la Chiesa Cattolica afferma che il cambiamento del Sabato con la domenica rappresenta il marchio dell’autorità papale. “Il Sabato, il giorno più glorioso della legge, è stato sostituito con la domenica. Questo cambiamento non è avvenuto in virtù dell’insegna- mento di Cristo, ma in virtù dell’autorità della Chiesa Cattolica” (G. D. Mansi, Sacrorum Conciliorum Nova et Amplissima Collectio, Vol. 33, p. 520). “La Chiesa Cattolica riconosce che il cambiamento del Sabato con la domenica è dovuto alla sua autorità, e rappresenta il marchio del suo potere religioso” (Cardinale James Gibbons: lettera al suo cancelliere C. E. Thomas del 28.10.1895). «La domenica è il nostro marchio d’autorità… La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dell’osservanza del giorno del Signore ne è la prova!» (Verbali Cattolici – 1° settembre 1923). Come abbiamo visto la bestia simbolica rappresenta il Papato (Apocalisse 13:1-9). Dalla Strong’s Concordance scopriamo che il sigillo descritto in Apocalisse 7:2 è tradotto dal greco sphragis (σφραγίς) che descrive un’impronta fatta nella cera o nell’argilla allo scopo di autenticazione. Il marchio di Apocalisse 14:9 è tradotto da charagma (χάραγμα), un marchio applicato da un’immagine incisa. Nel primo caso si vede la duttilità dell’essere plasmati e quindi sigillati (opera che compie lo S.Santo in noi), mentre nel secondo caso si vede la durezza di una cosa imposta. 2. Che cosa rappresenta invece l’immagine della bestia simbolica?
  19. 19. Se la prima bestia ha esercitato la sua autorità in Europa, diffondendo il cattolicesimo; la seconda bestia esercita la sua autorità dall’altra parte dell’oceano, terra nella quale si è diffuso il protestantesimo. Ricordiamo che il protestantesimo è nato in Europa, ma si è dovuto rifugiare in America a causa delle persecuzioni della Chiesa cattolica romana; però questo protestantesimo non è rimasto nella “sana dottrina”, si è corrotto ed è diventato apostata. La Bibbia descrive questo protestantesimo d’importazione, che non più in linea con la Bibbia ed i 10 Comandamenti come il Falso Profeta. Apocalisse 16:13 “E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane”.
  20. 20. Apocalisse 13:12-14 “Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini, e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita”. Il Falso Profeta istiga la gente a costituire un’immagine della prima bestia: il Protestantesimo, che diventa simile (immagine, fotografia) al Papato. Apocalisse 13: 15 “E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi”. Il processo di costituzione di quest’immagine passa attraverso quattro fasi: – viene formata (il Protestantesimo diviene simile al Cattolicesimo) – prende vita (la religione americana acquista potere politico) – parla (la religione americana acquista autorità legislativa) – perseguita (chiunque non si adegua alle imposizioni di questi poteri viene perseguitato ed eliminato fisicamente) Dio ci esorta a non conformarci a questi sistemi politico-religiosi, poiché solo così potremo ricevere il Suo sigillo e sfuggire dalla Sua ira. Purtroppo però l’immagine della bestia farà pressione perché tutti accettino il sigillo del Papato, detto il marchio della bestia. Apocalisse 13:16,17 “Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome”. L’immagine della bestia sollecita la gente ad accettare il marchio della bestia, cioè il suo nome o il numero del suo nome. Per comprendere meglio, decifriamo i simboli: – la bestia: il papato – il nome: la sua autorità
  21. 21. – il numero del suo nome: 666 che è Vicarius Filii Dei o Vicario del Figlio di Dio/Vice di Cristo / Colui che si mette al posto di Gesù. Adesso rileggiamo il testo con i simboli decifrati: “Il Protestantesimo apostata americano, divenuto simile al Cattolicesimo, solleciterà la gente ad accettare il marchio del Papato, che rappresenta la sua pretesa di autorità pari a quella di Gesù”. 3. Che cosa rappresenta il marchio della bestia? Quindi, se il Sabato è segno dell’autorità del Creatore e rappresenta il Suo sigillo, la domenica ne è la sua contraffazione, essendo il segno dell’autorità papale e rappresenta il marchio della bestia. Il Papato, infatti, afferma che il cambiamento del Sabato con la domenica rappresenta il marchio dell’autorità papale: “Il Sabato, il giorno più glorioso della legge, è stato sostituito con la domenica. Questo cambiamento non è avvenuto in virtù dell’inse- gnamento di Cristo, ma in virtù dell’autorità della Chiesa Cattolica” (G. D. Mansi, Sacrorum Conciliorum Nova et Amplissima Collectio, Vol. 33, p. 520).Il cardinale cattolico Giacomo Gibbons, più chiaramente, afferma: “La Chiesa Cattolica riconosce che il cambiamento del Sabato con la domenica è dovuto alla sua autorità, e rappresenta il marchio del suo potere religioso” (James Gibbons, in una lettera al suo cancelliere C. E. Thomas del 28.10.1895). Fu l’imperatore romano Costantino che nell’anno 321 emanò una legge che obbligava ad osservare un riposo nel “giorno del sole”, in tutto l’Impero Romano, ogni cittadino doveva cessare qualsiasi attività lavorativa nel “dies solis”. Trascorsero 62 anni, e l’imperatore romano Teodosio cambiò il nome da “dies solis” (giorno del sole) in “dies dominicus” (giorno del Signore / domenica), camuffando in questo modo il “giorno del sole” pagano con uno pseudocristiano.
  22. 22. Inoltre, in quel contesto di apostasia cristiana fanno la comparsa altre eresie come: • Uso delle candele di cera (320 d.C.). • Venerazione di angeli, santi, morti, ed uso di immagini votive (375 d.C.). • Uso di una “tavola” (altare) per il rito del sacrificio quotidiano (394 d.C.). • Si comincia a venerare Maria, come “Madre di Dio”… Concilio de Efeso (431 d.C.) • Uso di paramenti sacerdotali (500 d.C.) • E molto altro…ma tutte pratiche proibite nella Bibbia. Ecco perché coloro che accettano volontariamente il marchio della bestia piuttosto che il sigillo di Dio, saranno condannati. Apocalisse 14:9,10 “Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell’ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello»”. Il marchio della bestia (l’imposizione legale di osservare la domenica) avrà una realizzazione futura, di cui allo stato attuale constatiamo i segni. Nell’evoluzione della storia americana si hanno tracce di un lento e progressivo mutamento per ottenere una legge che obblighi l’osservanza della domenica. – 1890: vengono presentate proposte di leggi per rendere obbligatoria l’osservanza della domenica: ma non passano alla Camera, perché incostituzionali. – 1961: la Corte Suprema dichiara che simili leggi non sono inco- stituzionali.
  23. 23. – 1981: quasi tutti gli stati USA approvano leggi sull’obbligo di os- servanza della domenica, ma non operanti in maniera stretta. Ecco perché diventa perentorio per noi rimanere ubbidienti al Signore e accettare il sigillo di Dio e non il marchio della bestia che è la domenica come giorno del Signore. E- QUAL È L’ULTIMO APPELLO DI DIO? Apocalisse 18:1-4 “Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso». Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe…” Gesù dichiara: “Babilonia è decaduta, non è più la mia Chiesa! Per questo, uscite da essa, voi tutti che appartenete al mio popolo! Altrimenti, sarete considerati complici dei suoi peccati!” 1. Che cosa rappresenta Babilonia simbolica? Apocalisse 17:3 “Quindi egli mi trasportò in spirito in un deserto, e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e che aveva sette teste e dieci corna”. Giovanni vede in visione una serie di simboli, dicendo: “Seduta su una bestia, ho visto una prostituta vestita sontuosamente, il cui nome è Babilonia…” – Che cos’è la bestia su cui è seduta la donna? Il Papato.
  24. 24. – Che cos’è la prostituta? Come la vera chiesa è rappresentata da una donna fedele, così la donna infedele rappresenta la Chiesa falsa. – Perché viene anche chiamata Babilonia? Perché Babilonia deriva da Babele e vuol dire “Confusione”. Infatti, la falsa Chiesa proclama un miscuglio di verità e di menzogne: una confusione. Il primo elemento simbolico identificativo associato a Babilonia la grande è: Donna > Madre> Prostituta Ci sono molti passaggi nella Bibbia dove il termine “donna” è sinonimo del popolo di Dio o della chiesa. La Chiesa stessa nel nuovo testamento viene paragonata alla “Sposa” di Cristo. L’apostolo Paolo afferma: “Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine” (2Corinzi 11:2). La verginità è simbolo di purezza; Giovanni, però, vide una prostituta che rappresenta, quindi, una chiesa infedele a Dio. “Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice. […] e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto” (Apocalisse 17: 1,3). Osea 2:16; 19,20 In quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chia- merai: “Marito mio… Ti fidanzerò a me per l’eternità; sì, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni. Ti fidan- zerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno. Apocalisse 19:7 Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, per- ché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. Quando Dio vuole enfatizzare l’infedeltà o l’apostasia del Suo popolo usa un’immagine diversa della “donna”, la chiama “prostituta o adultera”. Il testo di Osea sopracitato dimostra esattamente questo. Al profeta Osea, viene ordinato di sposarsi una prostituta, una donna adultera, e così avvenne. Con questa immagine che è allegorica, Dio sta
  25. 25. parlando dell’infedeltà del Suo popolo verso i suoi statuti e comandamenti. Lo stesso linguaggio lo ritroviamo in Apocalisse dove si descrivere una Chiesa apostata, la quale si è allontanata dalla verità ed è corrotta dottrinalmente. Il termine “madre” è anch’esso simbolico, vuol dire che ha generato altre “figlie”, che sono anche loro delle Chiese apostate, come vedremo più avanti. Quindi la prima caratteristica è: una chiesa infedele! Apocalisse 17:4 “La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d’oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione”. I suoi colori ufficiali sono proprio la porpora e lo scarlatto. Altra caratteristica… questa chiesa ha accumulato grandi ricchezze. Nella Città del Vaticano trovano sede tre istituti finanziari: l’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell’Economia o Prefettura per gli Affari economici; e lo IOR. L’Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dei funzionari dello Stato. Fra i suoi compiti c’è anche quello di coniare moneta. Già nel 1998 l’Ue ha autorizzato l’Apsa ad emettere 670 mila euro l’anno.
  26. 26. Altra caratteristica… Una chiesa corrotta che si compromette sia spiritualmente che politicamente. La simbologia del “fornicare” vuol dire avere rapporti illeciti. Le sue dottrine non sono più quelle degli apostoli, ma sono dottrine deviate, apostate. Altra caratteristica… “E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù” (v. 6); questa chiesa ha perseguitato il vero popolo di Dio. Le persecuzioni, torture e la morte che questa chiesa a causato ne mondo ha numeri che fanno rabbrividire Riportiamo solo qualche esempio: Nel 782, 4.550 Sassoni vengono “cristianamente” decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico. Nel 1096, 800 ebrei vengono massacrati dai cattolici a Worms, in Germania ed altri 700 ebrei vengono massacrati a Magonza.
  27. 27. Nel 1191, 2.700 prigionieri di guerra musulmani sono cristianamente decapitati dai cristiani in Palestina. Nel 1208, 20.000 “eretici” catari vengono massacrati dai Crociati a Beziers in Francia. Nel 1219 altri 5.000 catari sono massacrati a Marmande, sempre in Francia. Nel 1391, 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna. Le Crociate: nella cosiddetta crociata dei pezzenti vi furono violenze inenarrabili che causarono la morte di migliaia di persone: venivano arrostiti allo spiedo perfino i bambini! Quando, nel corso della prima crociata, fu presa Gerusalemme nel 1099, furono trucidate dai sedicenti cristiani 60.000 persone, senza nessuna distinzione tra musulmani, ebrei, donne e bambini. Le violenze si ripetettero per tutte le altre Crociate. Ma la perla della storia della Chiesa fu l’istituzione della Santa Inquisizione (ancora oggi esistente con il nome di Congregazione per la Dottrina della fede) ufficialmente avvenuta in Spagna nel 1478, ma già operante in altri paesi europei, con altri nomi, da secoli prima. Forse il suo vero atto di nascita fu la Bolla di Papa Innocenzo IV con la quale nel 1252 si autorizzava l’uso della tortura contro chi fosse in disaccordo con la Dottrina della Chiesa Cattolica. Si calcola in varie centinaia di migliaia il numero delle persone bruciate vive sul rogo dalla Chiesa con le accuse più varie, dall’eresia alla stregoneria. Prima del rogo, le confessioni venivano estorte ai condannati con le torture più varie. La lista è molto più lunga. Altra caratteristica… “E la donna che hai visto è la grande città che regna sui re della terra” (v.18). È una chiesa potente “con la quale hanno fornicato i re della terra” (v.2); ha rapporti con il mondo politico ed esercita la sua autorità su di esso, poiché è anch’essa una potenza politica. Apocalisse 17:18 “E la donna (chiesa apostata) che hai visto è la grande città (Roma-Vaticano) che regna sui re della terra”. La chiesa cattolica contrae (accordi-alleanze) con i re della terra (capi di stato) e domina su di essi.
  28. 28. Perché è chiamata Babilonia la Grande? Apocalisse 17:5 Sulla sua fronte era scritto un nome: «Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra». La Chiesa Cattolica viene identificata con il nome di Babilonia. Questo nome è denso di significato nella Bibbia; troviamo le origini di Babilonia raccontate fin dalla Genesi. Babilonia, secoli più tardi, sarà nemica del popolo d’Israele, deportando gli abitanti del regno di Giuda e distruggendo Gerusalemme e il tempio di Salomone. Quale fu l’origine di Babilonia? Genesi 11:1-9 Gli abitanti della terra, appena tre generazioni dopo il diluvio, sotto la guida di Nimrod Genesi 10:8-10), costruirono la città di Babele. Il nome stesso di Nimrod significa “ribelle”. Dio confuse le lingue degli uomini per impedire loro di mettere in atto il loro piano; per questo motivo la città fu chiamata Babele. La radice della parola ebraica Bâbel significa confusione. Babele sorgeva nella pianura di Scinar, in Mesopotamia; queste sono le origini della città di Babilonia. Essa, nella Bibbia, è simbolo di: ➢ Ribellione contro la Parola di Dio: dopo il diluvio, Dio aveva ordinato a Noè e ai suoi figli: “Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra” (Genesi 9:1). Gli abitanti della terra costruirono la città di Babele “per non essere dispersi sulla faccia di tutta della terra” (v. 4), in contrasto con l’ordine di Dio di spargersi su tutta la faccia della terra. ➢ Orgoglio umano: “Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome” (v. 4); gli abitanti della terra
  29. 29. volevano farsi un nome, erano mossi dal loro orgoglio. Babilonia è l’immagine dell’uomo che vuole innalzare se stesso al di sopra di Dio. Nabucodonosor, re di Babilonia a cavallo tra il VI e il VII secolo a.C., guardando la città esclamò: “Non è questa la grande Babilonia, che io ho costruito come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?” (Daniele 4:30). ➢ Salvezza per opere: dopo il diluvio, Dio aveva promesso che non avrebbe più distrutto la terra per mezzo dell’acqua (cfr. Genesi 9:14-15); gli abitanti della terra volevano costruire una torre che arrivasse fino al cielo, perché evidentemente non si fidavano della promessa di Dio. La torre sarebbe stata la loro salvezza in caso di un altro diluvio e rappresenta il tentativo dell’uomo di salvare sé stesso con i propri mezzi. Ogni religione al di fuori del Cristianesimo insegna in qualche forma che l’uomo può guadagnarsi con i suoi sforzi l’accesso al cielo. ➢ Culto degli idoli: Babilonia era un regno pagano, dove si adoravano gli idoli (cfr. Geremia 50:2,51:47). Il secondo comandamento vieta l’adorazione delle immagini (cfr. Esodo 20:4-5). “Babilonia fu la sorgente prima dalla quale tutti questi sistemi idolatri sono sgorgati.” (“The Two Babylons”, pag. 12, Dr. Alexander Hislop) ➢ Culto degli antenati: in ogni religione pagana si credeva di poter comunicare con i morti. L’insegnamento dell’anima immortale presente in molte Chiese sia cattoliche che evangeliche arriva da molto lontano ed è anti-biblico. ➢ Culto del dio-sole: a Babilonia il sole era adorato; questo culto era praticato anche in Israele che aveva seguito le nazioni pagane intorno a lui. Il profeta Ezechiele vide in visione degli uomini adorare il sole nel tempio di Dio (cfr. Ezechiele 8:15-16). “Nell’antica Babilonia il sole era adorato da tempo immemorabile” (“The Worship of Nature”, Volume 1, pag. 529, Sir James Frazer) Che cosa aveva profetizzato Paolo che sarebbe accaduto alla chiesa cristiana? 2Tessalonicesi 2:3 L’apostolo Paolo predisse che sarebbe venuta un’apostasia nella chiesa cristiana; la parola greca significa letteralmente abbandono, divorzio. La chiesa avrebbe divorziato dal suo sposo, Gesù Cristo. L’apostasia della chiesa cristiana fu lenta e continua; alcuni eventi cruciali ebbero luogo nel
  30. 30. IV° secolo d.C., quando l’imperatore romano Costantino si convertì ufficialmente al Cristianesimo; esso divenne la religione ufficiale dell’impero che fino ad allora aveva perseguitato ferocemente i cristiani. Masse di pagani entrarono a far parte della chiesa cristiana e con loro, purtroppo, anche i loro riti e le loro credenze: “Il cristiane simo diventò nell’impero romano la religione di stato prendendo il posto del paganesimo … Il cristianesimo del Medio Evo può essere definito un Paganesimo battezzato.” (Church History, Century 2, Cap. 2, Sez. 7). Le verità della Parola di Dio furono sostituite dalle teorie umane, quali il culto alle immagini, l’immortalità dell’anima e la sacralità della domenica, il giorno pagano del dio sole: “Il sole era il più importante dio pagano. […] C’è in realtà qualcosa di reale, di principesco nel sole, che lo fa essere un emblema adatto a Gesù: il Sole di giustizia. Per cui la chiesa in questi paesi è come se avesse detto: «Mantenete il vecchio nome pagano. Resterà sacro e santo». E così la domenica pagana, dedicata a Balder, divenne la domenica cristiana, consacrata a Gesù.” (“The Catholic World”, marzo 1994, Padre O’Brien). Babilonia, la Chiesa Cattolica, è la “madre delle meretrici” (Apocalisse 17:5); se è la madre, significa che ha delle figlie. Le chiese protestanti hanno riscoperto alcune verità bibliche, ma continuano a ignorarne altre; non hanno rifiutato interamente gli insegnamenti di Babilonia come la domenica, l’immortalità dell’anima, l’inferno eterno… etc. , perciò sono parte di essa. “E gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della sua fornicazione” (Apocalisse 17:3); gli abitanti della terra sono come storditi dal vino di Babilonia che rappresenta i suoi falsi insegnamenti. Questo è il desiderio di Dio per tutti: “… conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32); “Santificali nella Tua verità; la Tua parola è verità” (Giovanni 17:17). Dio desidera che tutto ciò in cui crediamo venga dalla Sua Parola e non dalle tradizioni umane. L’antica Babilonia diceva in cuor suo: “Io sarò signora in perpetuo io non rimarrò vedova” (Isaia 47:7-8); non pensava al giudizio che la fece cadere repentinamente. Così la cristianità infedele non si preoccupa né dell’avvento di Cristo, né del giudizio cui va incontro e che deve cominciare proprio dalla casa di Dio. Allo stesso modo la Chiesa Cattolica romana, (Babilonia la grande) ripercorre le orme di quella antica affermando che:
  31. 31. Apocalisse 18:7 Nella misura che essa ha glorificato sé stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: “Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio”. Invece, il giudizio di Dio è già decretato ed è stata condannata alla rovina. Apocalisse 18:2 (Babilonia è decaduta, non è più la mia Chiesa!) Apocalisse 18: 1-5 Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso». Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Dio si rivolge a tutti i credenti sinceri che sono ancora in Babilonia, poiché Dio ha un popolo in Babilonia da salvare! Gesù disse: “Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ ovile; anche quelle Io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la Mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore” (Giovanni 10:16). Dio chiama il Suo popolo sparso nelle varie chiese a uscire da Babilonia, affinché entrino nel Suo ovile, nella vera Chiesa di Gesù Cristo che è sabatica. Cari amici e fratelli, Babilonia è caduta! Il Creatore dell’Universo non la riconosce più come la sua Chiesa. Egli vuole una Chiesa fedele alle Sue dottrine o insegnamenti, ed è per questa ragione che vi esorta ad uscire da Babilonia! Il Signore vi aspetta a braccia aperte nella Sua casa, nella Sua nuova Chiesa, la Chiesa del Rimanente! Il Signore si rivolge a tutti noi con un appello accorato e solenne: “Non accettate il marchio della bestia simbolica, né il numero del suo nome!”
  32. 32. 2Corinzi 6: 4-18 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo». Perciò «uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente». Cari amici e fratelli, rompete i ponti con Babilonia! Non tornate indietro ora che state avanzando sulla strada della verità. Non siate paurosi, pronti a ritirarvi di fronte alle difficoltà. Abbiate il coraggio della verità! Osservate tutti gl’insegnamenti contenuti nella Sua Parola, avendo cura di osservare tutti e 10 i Comandamenti di Dio incluso il Sabato; mettete in pratica la Sua volontà. Lasciatevi sospingere dall’amore di Dio, che vuole la vostra sal- vezza… Uscite da Babilonia! Fate dei piani per entrare nella vera Chiesa di Gesù Cristo.

NON SI SCHERZA!ATTENZIONE


Trump USAAutunno 2020: si decide il destino dell’umanità

In autunno, l’Italia e il mondo subiranno un altro attacco da parte del mondialismo, probabilmente definitivo con l’accelerazione dell’operazione terroristica del coronavirus.

Si decideranno gli equilibri mondiali da qui ai prossimi decenni. Il nuovo ordine mondiale sta per lanciare il suo assalto finale all’Italia e al mondo intero.

L’umanità si trova di fronte ad una battaglia epocale che deciderà il destino di tutti per i prossimi anni a venire.

Se vincerà il mondialismo, l’uomo per come lo si conosceva sparirà definitivamente. Non più essere pensante dotato di libero arbitrio, ma uomo/macchina sottoposto all’esecuzione di vaccini e impianti microchip sottocutanei, senza i quali non avrà più facoltà di fare nulla.

Se vince la resistenza contro il mondialismo, ci sarà spazio per ricominciare a vivere in una società realmente umana, non più fondata sull’odio per il prossimo e sull’odio contro le nazioni.

Una società che dovrà inevitabilmente rimettere al centro il culto di Dio e non dell’uomo se non vuole consegnarsi alla sua distruzione come sta facendo quella attuale.

Ora tocca all’America. Il destino, o forse la Provvidenza, ha voluto che il Paese da sempre braccio armato del deep state si trovasse ad essere il Paese che deve impedire che il mondo cada nel baratro del nuovo ordine mondiale.

Monsignor Viganò nella sua lettera a Trump ha mandato chiaramente questo messaggio: ora tocca a lei, presidente.

Se Trump vuole vincere questa battaglia, dovrà avere Dio dalla sua parte e soprattutto dovrà impedire che l’Italia venga divorata definitivamente dal mondialismo.

E’ per questo che le élite lo vogliono a tutti i costi fuori dalla Casa Bianca e lo stesso presidente americano lo ha lasciato chiaramente intendere in un suo recente intervento, nel quale ha detto che i suoi nemici sono potenti e molto ricchi e che per un po’ potrebbe non farsi vedere pubblicamente.

Il presidente degli Stati Uniti ha voluto avvertire che la sua vita è in pericolo e che deve proteggersi prima delle elezioni di novembre?

Il deep state non è certo nuovo a risolvere i suoi “problemi” in questo modo, e a questo proposito basti pensare all’omicidio del presidente Kennedy.

I prossimi mesi decideranno cosa ne sarà dell’umanità. Per ora, solo un fatto appare certo. Se la culla del cristianesimo mondiale viene liberata, il nuovo ordine mondiale non potrà sorgere.

Adesso, come non mai, è il momento di pregare per Trump e per l’Italia.

Claudio Lombardi

PAURA E SICUREZZA


Corona Virus 666

“La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro”
(Proverbi 29:25)


Mentre mi accingo a scrivere queste brevi riflessioni, il nostro paese sta vivendo un periodo al quale non era preparato.
Pensavamo che i progressi della scienza medica, la collocazione geografica e il livello socio-culturale che abbiamo raggiunto ci potessero tenere al riparo dal pericolo di epidemie o addirittura pandemie rispetto al resto del mondo. Non essendo uno specialista del settore non posso entrare nello specifico, ma le conseguenze psicologiche e sociali del Coronavirus sono sotto gli occhi di tutti e ciascuno di noi può trarne delle considerazioni.
Un piccolo e invisibile virus ha portato allo scoperto qualcosa di inaspettato: non siamo imbattibili. Questa realtà ha procurato, di conseguenza, uno strano senso di paura.
Da una parte i mezzi di comunicazione, per giorni, hanno elencato con insistenza i “numeri del virus” (contagiati, deceduti, ecc.), continuando – allo stesso tempo – a dire “non dobbiamo drammatizzare”. A questo si sono aggiunte misure restrittive e urgenti, da parte di chi è chiamato a governare il Paese, a beneficio della salute pubblica.
La conseguenza di tutto questo è stata proprio la paura che, in alcuni casi, è degenerata in vero e proprio panico [senso di forte ansia e paura che un individuo può provare di fronte a un pericolo inaspettato, e che determina uno stato di confusione ideomotoria, caratterizzata per lo più da comportamenti irrazionali – Diz. Treccani].
Sono seguite reazioni collettive dettate da tali sentimenti: vendite straordinarie di mascherine e gel di vario tipo per la disinfezione delle mani. I supermercati sono stati presi d’assalto come se da un momento all’altro tutto dovesse finire.
Non sappiamo se, come e quando il Covid-19 sarà archiviato con le paure e le ansie collegate. Ma anche se tutto dovesse tornare alla normalità, le scuole riaprire regolarmente, le attività riprendere come al solito, prima o poi qualcos’altro, qualche nuova incertezza o un nuovo imprevisto farà di nuovo affiorare la fragilità dell’essere umano. E a quel punto, stiamo pur certi che si ripresenterà ancora lei, la Paura.
Nella vita di quanti hanno conosciuto Dio personalmente, esiste qualcosa che li rende differenti nel reagire alle circostanze e agli imprevisti della vita: i credenti, infatti, in ogni tempo, confidano nel Signore!
Questo non significa che chi confida nel Signore non debba attraversare momenti difficili, a volte anche le tempeste che la vita inaspettatamente riserva.
Confidare nel Signore non significa ingenuità o superficialità, bensì consapevolezza che Colui nel quale hanno riposto la loro fiducia non li abbandonerà e non li lascerà mai.
Confidare in Dio non significa ignorare le proprie paure, ma affidarle a Lui insieme alle proprie preoccupazioni.
Confidare è credere sinceramente che Dio non solo è in grado di sostenerci nelle prove, ma che Lui vuole sostenerci: “Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia” (Isaia 41:10).
Si, esiste una differenza fra chi crede in Dio e chi non crede: mentre gli increduli vivono nell’instabilità e nelle incertezze che generano paura, … chi confida nel Signore è al sicuro. Perciò: “Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sì il Signore, è la roccia dei secoli” (Isaia 26:4).

Francesco CARVELLO
Comitato ADI-aid

LA CHIAVE INTERPRETATIVA DEI QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE


15723542_10207825947862525_4761208810325402631_oIn Apocalisse 6:1-8, quando l’Agnello apre i sigilli, appaiono quattro cavalieri: il primo cavalcava un cavallo bianco, e «aveva un arco e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori come vincitore e per vincere»; il secondo cavalcava un cavallo rosso e gli «fu dato di togliere la pace dalla terra, affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada»; il terzo cavalcava un cavallo nero e «aveva una bilancia in mano», indicando con questo una grande carestia; e il quarto cavalcava un cavallo giallastro «e…aveva nome la Morte, e dietro ad essa veniva l’Ades». Di questi quattro cavalieri viene detto che «fu loro data potestà sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la morte e mediante le fiere della terra».

 

  1. La chiave univoca

Gli attuali commentari del Libro dell’Apocalisse suppongono, normalmente, che la chiave per capire il libro sia scoprire una corrispondenza biunivoca tra le figure in esso presenti, e i personaggi reali della vita. La maggior parte dei commentari, tuttavia, considerano il secondo, il terzo e il quarto cavaliere non come figure reali ma come personificazioni di calamità. Ma che dire del primo cavaliere (il conquistatore sul cavallo bianco)? Perché la maggior parte dei commentari pensa che il primo cavaliere debba corrispondere a una diversa chiave interpretativa, cioè che esso rappresenti un reale personaggio storico? Facendo ciò si viola una delle più elementari regole esegetiche. L’ipotesi, credo, è sbagliata. L’interpretazione corretta dei quattro cavalieri si ha soltanto quando si considerano tutti e quattro i cavalieri come simboli di calamità. [In alternativa dovrebbero essere tutti e quattro dei personaggi reali].

Dovrebbe essere osservato che gli studiosi e i commentatori suppongono che il primo cavaliere faccia riferimento a un’importante figura storica. Benché essi siano divisi sull’identità precisa di questa figura, quasi tutti accettano uno di questi due punti di vista tra loro opposti: il cavaliere è Cristo oppure l’Anti-Cristo. Personalmente, argomenterò che il primo cavaliere non è una persona, bensì una calamità e come tale rappresenta lo “spirito dell’Anticristo”, cioè il suo modo di agire.

Come con tanti altri passi del Nuovo Testamento, la chiave corretta per comprendere Apocalisse 6:1-8 si trova prestando attenzione ad alcuni particolari del Vecchio Testamento. La chiave per capire il passo, credo, si trova in Geremia 15:2, come pure nella versione della Septuaginta di Ezecechiele 5:12 “un quarto di voi sarà consumato dalla morte e un quarto di voi perirà dalla fame in mezzo a te, e un quarto di voi sarà disperso a tutti i venti e un quarto di voi cadranno per il pugnale intorno a te, e la spada sarà sguainata contro di voi”. (La Septuaginta è una traduzione greca dell’Antico Testamento e veniva ampiamente utilizzata ai tempi del Nuovo Testamento). Geremia 15:2 legge:

«Se poi ti dovessero dire: “Dove andremo?”, dirai loro: Così dice l’Eterno: Alla morte i destinati alla morte, alla spada i destinati alla spada, alla fame i destinati alla fame, alla cattività i destinati alla cattività».

Da notare che le calamità riportate qui sono le stesse di quelle rappresentate dai quattro cavalieri dell’Apocalisse (sebbene l’ordine sia differente). La prima calamità di Geremia, la «morte», corrisponde al quarto cavaliere; la «spada» corrisponde al secondo cavaliere; la «fame» corrisponde al terzo cavaliere; e, poiché la dispersione geografica di un popolo conquistato costituisce l’aspetto permanente e quindi più dannoso di una sconfitta nazionale, sembrerebbe che la «cattività» sia la calamità rappresentata dal primo cavaliere. (Tra le altre cose, il colore bianco ha sempre indicato un conquistatore nel mondo antico. Questa è la ragione per cui il primo cavaliere e il Cristo vincitore di Apocalisse 19 cavalcano entrambi un cavallo bianco). La correlazione tra Geremia 15 e Apocalisse 6 conferma l’idea che il primo cavaliere non rappresenti una figura storica a sé stante, ma è piuttosto un simbolo di “prigionia”, una delle quattro grandi calamità che insieme implicano il caos totale.

 

  1. Coincidenze con il Covid 19

C’è da considerare alla luce degli odierni fatti riguardanti il Covid 19 una serie di “coincidenze” piuttosto particolari.

  1. Il cavaliere bianco aveva una corona. È vero che la corona era il simbolo del vincitore, ma è alquanto inquietante sapere che il Covid 19 è un “coronavirus”.
  2. Il colore del cavallo bianco. Un’altra coincidenza particolare è il colore del cavallo: bianco. Può indicare la purezza, ma nel caso di una calamità sarebbe un controsenso. Dobbiamo registrare che il colore che è predominante in questa pandemia è il bianco del personale sanitario, medici, infermieri e paramedici. Qualcuno ha anche fatto notare che il bianco in Cina è il colore del lutto, e il virus ha avuto origine in Cina.
  3. La messe è bianca. Un’altra interpretazione del colore bianco del primo cavaliere riporta alle parole di Gesù: “Alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura” (Giovanni 4:35). Potrebbe essere il momento della “Grande Raccolta” prima del ritorno del Signore.
  4. La cattività. Geremia indica la quarta pestilenza in una “prigionia”. Noi e altri 4 miliardi di persone siamo “costretti” nelle proprie case, impediti della “libertà di movimento”. È una vera e propria “cattività” cui sono costrette le nazioni. Bisogna anche considerare che il greco usa il termine νικῶν nikòn Può essere anche tradotto come conquistatore (colui che porta in cattività i prigionieri).
  5. Uno spirito che insemina. Un’altra coincidenza particolare la troviamo nella descrizione di Ezechiele: “Una terza parte di te morirà di peste, e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà per la spada attorno a te, e ne disperderò a tutti i venti l’altra terza parte, e sguainerò contro di essa la spada”. Anche nel caso di Ezechiele abbiamo tre cavalieri che sono praticamente identici a quelli di Apocalisse e uno che è diverso sia da Geremia sia dal Cavaliere Bianco di Apocalisse 6:2. Ezechiele descrive la “pestilenza” come una dispersione a tutti i venti. Una traduzione più letterale sarebbe: “inseminerò tutti gli spiriti (fiato, respiro) l’altra terza parte”. Potrebbe fare pensare al contagio “aereo” del coronavirus.

 

  1. Passi Paralleli

Dobbiamo notare che Apocalisse 6:1-8 è una descrizione degli ultimi tempi e per comprendere bene un passo biblico, una regola di corretta ermeneutica è quella, di paragonare due brani che descrivono lo stesso evento.

Facciamo un Parallelismo tra il capitolo 6 dell’Apocalisse e i Vangeli di Matteo e Luca (i capitoli che riguardano la fine dei tempi)…

 

1) Apocalisse 6:1, 2 “Poi, quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere”.

 

Matteo 24:4 “Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca. 5 Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: ‘Io sono il Cristo’. E ne sedurranno molti”.

 

2) Apocalisse 6:3, 4 “Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni». E venne fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada”.

 

Matteo 24:6, 7 “Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine.  Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno”.

 

3) Apocalisse 6:5,6 “Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi, che diceva: «Una misura di frumento per un denaro e tre misure d’orzo per un denaro, ma non danneggiare né l’olio né il vino»”.

 

Matteo 24:7 “…ci saranno carestie…”.

 

4) Apocalisse 6:7,8 “Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte; e gli veniva dietro l’Ades. Fu loro dato potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra”.

 

Luca 21: 11 “vi saranno… in vari luoghi pestilenze…”.

 

5) Apocalisse 6:9-11 “Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro”.

 

Matteo 24:9 “Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome”.

 

6) Apocalisse 6:12-17 “Guardai di nuovo quando l’Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?»”.

Matteo 24:29 “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate”.

 

Conclusioni:

Il cavallo bianco descritto non rappresenta Gesù, ma uno dei modi con cui l’anticristo porta le pestilenze nel mondo. Il fatto che sia il cavaliere di Apocalisse 6:2 e quello di 19 cavalcano entrambi un cavallo bianco è proprio relativo al fatto che lo spirito dell’Anticristo è in azione nel mondo. Perciò tutte e quattro i cavalieri rappresentano un aspetto e un modo di agire dell’Anticristo.

ad esempio nel capitolo 13 dell’Apocalisse si dice che la bestia ha 2 corna simili a quelle di un agnello… Nel capitolo 6 dell’apocalisse l’anticristo viene mostrato come un leader vincitore…. arriverà al potere per via diplomatica…

Infatti, Giovanni vide un cavaliere montare un cavallo bianco con un arco in mano senza frecce Apocalisse 6:2 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. Il bianco come l’arco privo di frecce è simbolo di pace (Ma è anche il simbolo dei “camici bianchi” cioè la medicina che la fa da padrona in questi tempi.

Questo cavaliere raggiungerà una posizione di potere: e gli fu data una corona apocalisse 6:2 e lo farà senza rumore: ossia senza l’uso delle armi

Daniele Cap.11 “Poi, al suo posto, sorgerà un uomo spregevole, a cui non spettava la dignità regale; verrà senza rumore e s’impadronirà del regno a forza di intrighi”. Il suo trionfo sarà diplomatico e apparirà come l’uomo desiderato da tutti, il liberatore dal caos in cui entrerà il mondo.

Agli occhi del mondo sarà l’uomo ideale. Ecco come verrà visto:

– Intelligente (Daniele 8:25)

– Eloquente (Daniele 7:11 / Apocalisse 13:5)

– Adulatore, lusingatore (Daniele 11:32)

– Lottatore (Apocalisse 13:4)

– Stratega e politico (Daniele 8:23; 11:21-23)

 

Inoltre quando in Apocalisse 6:2 si dice che egli usci vincendo per vincere ancora, in Daniele capitolo 11 versetto 23 per descrivere l’anticristo dice queste parole:

Nonostante gli accordi fatti, tradirà i suoi alleati; così affermerà il suo potere e sarà vittorioso, pur avendo poca gente”.

Anche il Corona-Virus fa parte del 666 il numero dell’anticristo


Corona Virus 666

Per favore, anche tu che sei incredulo, ateo fermati e leggi per 5 minuti e poi pensa quello che vuoi. Ma leggi e rifletti.

666 il numero della bestia

”Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è 666″ (Apocalisse 13:16-18).

Cominciò tutto a Babele

“Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra” (Genesi 11:4). Nimrod con la sua ribellione, rovesciò i principi di questa nuova legge, instaurando un nuovo governo e una sola religione. La sua oppressione non si limitò a governare da tiranno, ma sfidò lo stesso Dio e se gli fosse stato possibile, tutta l’armata celeste. In lui si riscontra lo stesso spirito della ribellione di Satana. Non c’è da stupirsi se il mistero del “666”, il numero dell’anticristo a venire, operava già in lui. Nell’antica Roma si festeggiava la nascita di Nimrod con il nome si saturnia (Saturno). In lingua caldea, la lingua di Nimrod, Saturno si scrive STUR. Le lettere di questo nome corrispondono, in lingua caldea, ai seguenti numeri:

S = 60
T = 400
U = 6
R = 200
_____
666

Per formare un governo mondiale ci vuole un motivo e ai tempi di Nimrod il motivo fu”…affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra” (Genesi 11:4). Biblicamente parlando, oltre questo traspare il vero obiettivo da raggiungere: l’adorazione di Satana.

L’Impero Romano
Più Roma cresceva in potenza e in ricchezza, più i governanti erano arroganti ed egoisti, sino al punto di preoccuparsi solo dei piaceri e di passare la loro vita in continue feste. Nerone, nella sua malvagità, diede fuoco alla città per il solo piacere di guardare da lontano le fiamme dell’incendio. Mezza Roma fu distrutta. E quando il popolo diventò furioso per la perdita delle sue case, si allarmò e cercò su chi gettare la responsabilità dell’incendio. Un malvagio pensiero gli consiglio di incolpare i cristiani. La bestia che vide Daniele era differente da tutte le altre, e lo fu davvero. Babilonia, la Persia, la Grecia non si macchiarono di tale infamia. Il mistero della malvagità e del numero 666 non potevano essere assenti da Nerone, Infatti è considerato, dai padri della Chiesa dei primi secoli e dai teologi cristiani di ogni tempo, una tipica figura del “mistero d’iniquità”, e dell’anticristo avvenire. Il suo nome in lingua ebraica è uguale a NRONKRS. Se applichiamo a queste lettere i loro relativi numeri avremo il numero 666.

N = 50
R = 200
O = 6
N = 50
K = 100
R = 200
S = 60
____
666

Il papato, benedicendo e alleandosi con gli imperatori, ha giocato un grande ruolo nel tentativo di restaurare l’Impero romano, ma ha avuto anche frequenti conflitti con loro per la podestà suprema sull’Europa cristiana. Inoltre, non si può negare che secoli di terrore e d’ipocrisia sono stati influenzati da papi audaci e senza scrupoli. Non vediamo lo spirito d’anticristo nel potente dominatore Gregorio VII e in quelli del tempo dell’inquisizione domenicana di Spagna? O nella figura di Giulio II che ad ogni costo cerca di rinsaldare e fortificare il potere temporale dei papi? E non è presente nei Borgia amanti dei veleni e dell’intrigo? Per questo desiderio di potenza del papato e per i tanti errori e colpe commessi fu facile al “ministero d’iniquità” di continuare la sua opera. Per questo il numero 666 fu applicato, a suo tempo, al Papa. Questo numero risulta dalle lettere del “Vicarius Filii Dei” che sono scritte sulla mitra del papa. Usando l’alfabeto latino ed applicando alle relative lettere i loro numeri abbiamo:

V = 5
I = 1
C = 100
A
R
I = 1
U = 5 (come V)

F
I = 1
L = 50
I = 1
I = 1

D = 500
E
I = 1
______
666

Il Dr. Herry Kissinger, ex segretario di stato e membro del CFR, è stato un accanito e convinto assertore della necessità di creare un governo mondiale. Il giornalista Paul Scott del Washington Post ha scritto: “Kissinger crede che controllando gli alimenti si possa controllare il popolo e controllando l’energia, il petrolio, si possano controllare le nazioni e i loro sistemi finanziari. E’ convinto che mettendo il cibo e il petrolio sotto un controllo internazionale e istituendo un nuovo ordine mondiale, almeno agli inizi sotto l’egida delle Nazioni Unite, diventi una realtà prima del 1980”. Il sogno di Kissinger non si è realizzato perché la Bibbia, per la costruzione di un governo mondiale, indica un’altra strada, quella dell’Europa; ma nonostante l’insuccesso avuto dal Dr. Kissinger e, per la sua idea, per la sua origine ebraica, per la sua qualità di abile negoziatore internazionale, una debole espressione del “ministero d’iniquità” che vorrebbe manifestarsi e pertanto il suo nome corrisponde al numero 666. Infatti applicando il sistema di progressione aritmetica all’alfabeto inglese abbiamo:

K = 66
I = 54
S = 114
S = 114
I = 54
N = 84
G = 42
E = 30
R = 108
____
666

N.B.
Il sistema di progressione aritmetica all’alfabeto inglese si applica così: la lettera “A” deriva dalla parola “Abba” che significa padre, uomo. Ora il numero 6 è un numero d’uomo. Allora se diamo alla lettera A il numero 6, alla lettera B il numero 12, alla lettera C il numero 18 e così via, e per le altre lettere dell’alfabeto, avremo i valori numerici delle lettere. Applicando poi i numeri alle lettere della parola Kissinger e addizionandoli avremmo il 666.

Nei suoi sogni di grandezza, nei suoi piani ambiziosi, Mussolini credeva di far risorgere l’Impero Romano. Un dispaccio della “Associated Press” del 9 maggio 1936 diceva: “Benito Mussolini, dopo 15 secoli, ha proclamato, questa sera, la restaurazione dell’Impero Romano dei Cesari. Ha dichiarato la totale sovranità sull’Etiopia e proclamato Vittorio Emanuele re e imperatore. Sui sette colli fatali di Roma ha proclamato la rinascita dell’Impero Romano”. Nello stesso giorno dal balcone del palazzo di piazza Venezia, Mussolini dichiarava: “il popolo italiano ha creato con il suo sangue l’Impero. Lo feconderà con il suo lavoro e lo difenderà con le sue armi”. Ma dopo sette anni, nel 1943, quell’Impero finì, non durò perché era l’Impero italiano, non quello europeo, era l’Impero fascista, non quello profetizzato dalla Scrittura, non era l’Impero europeo della bestia apocalittica che avrà dieci nazioni confederate e non la sola nazione italiana. Mussolini, per la sua aspirazione politica, è associato all’azione del “mistero d’iniquità”, del piccolo corno, dell’anticristo e come tale al mistero del numero 666.
Usando l’espressione “W IL DUCE” e applicando a queste lettere i loro relativi numeri latini, abbiamo:

V = 5
V = 5

I = 1
L = 50

D = 500
U = 5
C = 100
E = ______ ( E nessun valore numerico)
666

Il ministro Hess, che più tardi fuggì in Inghilterra, giurò, per il partito, la fede in Hitler. All’inizio dell’anno 1934 disse: “Con questo giuramento noi leghiamo la nostra vita ad un uomo e crediamo che attraverso di lui forze superiori agiscano per l’adempimento del nostro destino. Non cercate Adolf Hitler con il cervello ma cercatelo con tutte le forze del vostro cuore. Adolf Hitler è la Germania e la Germania è Adolf Hitler”. Lo stesso Hitler diceva “la Germania è il nostro Dio in terra”. Pertanto non è difficile, riconoscere in lui non solo il precursore dell’anticristo ma un grande sforzo del “mistero d’iniquità” di manifestarsi e di presentarsi al mondo con il numero del suo nome: il 666.
E questo numero, dato il suo spirito d’anticristo, lo possiede veramente. Se applichiamo alle lettere dell’alfabeto i numeri della progressione aritmetica semplice (100 = A; 101 = B; 102 = C; ecc.), abbiamo:

H = 107
I = 108
T = 119
L = 111
E = 104
R = 117
_____
666

I supercomputer di Bruxelles chiamato “La Bestia” non è certo l’anticristo perché quest’ultimo sarà una persona. Ma questo supercomputer, collegato con tutta la rete computerizzata del sistema mondiale, sarà lo strumento con il quale l’anticristo raggiungerà i suoi scopi. Il programma e gli scopi di questo supercomputer non sono altro che una preparazione alla manifestazione del “mistero d’iniquità” che, si comprende bene, non è lontana. Pertanto il computer, per la sua possibilità di realizzare il controllo totale, è strettamente connesso con il controllo totale che avrà la bestia apocalittica; in altre parole esiste una inquietante coincidenza tra lavoro del computer, nei suoi più alti livelli internazionali, e la parola profetica relativa all’anticristo che dice: “e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione”. Di conseguenza il computer è anche associato al mistero del 666.
Infatti applicando alle lettere della parola computer i suoi valori numerici secondo i numeri di progressione aritmetica dell’alfabeto inglese, abbiamo:

C = 18
O = 90
M = 78
P = 96
U = 126
T = 120
E = 30
R = 180
______
666

Ricordiamo che il supercomputer di Bruxelles viene messo in opera con il prefisso internazionale 666, e naturalmente tutto il sistema ad esso collegato opera secondo il medesimo principio tecnico. Aggiungiamo anche che i programmatori del supercomputer del Mercato Comune Europeo hanno previsto di mettere il numero personale di ognuno non solo sulla carta d’identità computerizzata, ma anche sulla mano destra e sulla fronte. Un efficace e perfetto sistema di controllo non può fare a meno di mettere un segno sul corpo umano perché una volta stampato il numero con i raggi laser, sotto la pelle ed invisibile ad occhio nudo, non sarà più possibile toglierlo o cancellarlo, rimarrà un marchio permanente per tutta la vita. Il marchio è solo individuale dai raggi-rossi con uno scanner o sotto i raggi di un fascio luminoso.

EAN 666 (European Article Numbering)
Che cosa significa?
E’ un codice numerico europeo di identificazione che si applica sia sui prodotti sia sul corpo umano. In altre parole trattasi di un marchio che si stampa sugli articoli di consumo e sulle persone secondo il principio tecnico del sistema EAN-666.

Pandemia. “Corona” un nome che indica potere. Chi ha la Corona se non un Re o una Regina? Anche qui vediamo il diavolo scimmiottare con il Re dei re. Cristo Gesù! Satana pensa di tenere tutti sotto scacco con il Virus Corona. Ha bloccato praticamente tutto il mondo è si sente come un re potente. Ma lui è già stato sconfitto alla croce. E quelli che appartengono a Gesù non devono temere niente. Gesù già ha vinto! Alleluia!
Infatti applicando alle lettere della parola Corona i suoi valori numerici secondo i numeri di progressione dell’alfabeto Italiano, abbiamo:

C = 3
O = 15
R = 18
O = 15
N = 14
A = 1
_______
666

Che combinazione che Corona faccia 666 vero? No! La Parola di Dio non mente!

Il numero 666 è associato sempre ad uomo come abbiamo letto nel passo dell’Apocalisse. Anche se a volte sono gruppi o nazioni che si muovono per il controllo totale del mondo, sarà sempre una persona che dirigerà il tutto, l’anticristo. Oggi lo possiamo vedere nella globalizzazione del pianeta, nel potere delle Banche, negli Illuminati, nei Massoni ma sopratutto nella povertà mondiale. Siamo un pianeta che abbiamo tutto per essere ricchi, ma ci sono famiglie come i Rockfeller, i Rothschild, gli Onassis, Blatter, Bush padre e figlio, McDonald etc., che creano quanto più povertà possibile nel mondo per acquistare maggiore potere mondiale. Non sono interessati ai soldi, oramai non sanno più che farsene, ma vogliono il controllo del pianeta. Mettono e tolgono Politici e Banchieri. Avendo il potere sulle banche e sulle nazioni possono tranquillamente governare il mondo. Questa idea diabolica è partita come abbiamo visto dall’inizio, dalla Torre di Babele, già all’epoca l’uomo sfidò Dio per il controllo del mondo. In America c’è la Banca Federal Riserve, una banca privata. Sia John Kennedy, che Abramo Lincoln la volevano togliere e coniare i soldi pubblici da banche del governo americano. Ma entrambi i Presidenti furono assassinati.

Con questo è chiaro che ogni genere di commercio sarà controllato dalla bestia-anticristo. I preparativi sono già bene in vista, per chi vive con gli occhi aperti. Oggi ti fanno credere che tutto ciò serve alla razionalizzazione della vita e dei suoi beni, ma domani ognuno sarà obbligato ad accettare il sistema già previsto, precedentemente dalla Bibbia. Ma chi si sta preparando per tutto questo? E’ la Grande Cospirazione di Satana che ci ha messi tutti dentro una pentola d’acqua fredda sul fuoco. Finché l’acqua si mantiene fredda e tiepida non ce ne accorgiamo, ma quando incomincia a scaldarsi e poi a bollire allora sarà troppo tardi per uscire dalla pentola e liberarsi. Bisogna considerare in tempo l’epoca senza precedenti in cui viviamo in modo da non essere sorpresi nell’ora della prova che verrà su tutto il mondo (Apocalisse 3:19).
Ferrentino Francesco La Manna
https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it

SEMPRE SU GIUSEPPE AVENIA DI RADIO BLAST-IN RISPOSTA A DEI MESSAGGI GIUNTI QUI’


RADIO BLAST

Cara sorella Teresa ed altri per quanto mi riguarda non e’ un giudizio verso Lavenia Giuseppe di Radio Blast ma ho notizie certe anzi certissime che non se la passa poi cosi’ male anzi ha macchine di alto costo …fuori strada e chiedo da dove arrivano questi denari visto che li sig.Giuseppe non lavora….. a si’ certo dalle offerte di chi magari si trova nella difficolta’,per non parlare del sua casa molto comoda,si’ ripeto sono le offerte dei credenti,ma quanto parla bene il sig,Giuseppe Avenia,ma razzola male,Dio ce ne’ scanzi,Dio pieta’.Past.Giuseppe Tramentozzi

RICORDO INOLTRE CHE GIA’ DA MOLTO HO ATTIVATO UN SITO DOVE SI POSSONO TROVARE TANTE NOTIZIE SU RADIO BLAST E GIUSEPPE AVENIA, E VIDEO BEN FATTI MOLTO BIBLICI,IL SIG AVENIA NON HA LUI SOLO LA VERITA’….ECCO IL LINK DEL SITO…..https://radioiltempodellafine.jimdofree.com/

INOLTRE C’E’ UNA RADIO CHE TRASMETTE 24 ORE SU 24 DA SEGUIRE RADIO IL TEMPO DELLA FINE ECCO IL LINK PER ASCOLTARLA……….http://www.radionomy.com/en/radio/radioiltempodellafine/index

Satana se ne pentirà!


lode 3

L’inferno questa volta l’ha fatta grossa! I santi si sono svegliati!

Povero illuso; pensando che, mediante questo virus, sarebbe stata la volta buona per poter atterrare la chiesa fermando le attività di evangelizzazione e di edificazione, ma non sa invece che ha scatenato il moltiplicarsi delle preghiere dei cristiani di mondo!

Anzi, ci ha fatto anche un favore perché se per caso c’eravamo assopiti o eravamo dormienti, con questa tempesta non ha fatto altro che svegliarci da ogni eventuale torpore e tiepidezza e adesso saranno guai seri per l’inferno!

Milioni di miliardi di preghiere dei santi si stanno elevando al Trono della Gloria del Grande DIO!

Tra non molto, i nostri locali di culto saranno ancora più gremiti e pieni della Gloria del Signore con la conversione di altre migliaia di persone!

Adesso sono guai seri per Satana!

Sarà l’ennesima Vittoria della Chiesa!

Pace e buona giornata!