Cosa significa adorare?


 Come definiresti la parola “adorare”? A cosa la associ mentalmente? Al canto? Alla preghiera? Ma l’adorazione che vuole Dio è molto, molto di più… ed è un percorso che durerà per  tutta la vita!

Due domande circa l’adorazione

1) Cosa è “adorare”?

Come definiresti con una frase, o una parola, l’adorazione? Canto? Preghiera? Inginocchiarsi?
Ringraziamento a Dio?

2) A chi serve l’adorazione?

A Dio? Quali benefici Dio trae dalla mia adorazione? Quali benefici traggo io dall’adorazione?

In altre parole: chi è il cacciatore…e chi la preda? E’ Dio che sta cercando di me, o sono io che sto cercando lui?

Dove trovo le risposte?

Gesù ha detto questo:

“L’ora viene, anzi, è già venuta, in cui coloro che adorano sinceramente il Padre, lo faranno in spirito e verità. È questa l’adorazione che Dio cerca, perché Dio è spirito, e chi lo adora deve adorarlo in spirito e verità” (Giovanni 4:23-24 PV)

Dio CERCA chi lo adori. Ma non è un’attività che si risolve con un canto, una preghiera, un pensiero un paio di volte a settimana. Il cammino di un adoratore è un modo di vita. Riguarda lo scoprire il segreto dell’amicizia con Dio. Non riguarda tanto il fare qualcosa ma riguarda piuttosto essere qualcuno: non “fare” l’adorazione”, ma “essere” un adoratore.

Paolo dice questo:

“Vi esorto dunque fratelli, a ragione della misericordia di Dio ad offrire i vostri corpi a Lui in sacrificio vivente, santo, tale che Dio possa accettare con piacere. È questo il vero atto di adorazione. Non adattatevi alla mentalità e alle usanze di questo mondo, ma lasciatevi trasformare mediante il rinnovamento della vostra mente. Allora sarete in grado di determinare qual è la volontà di Dio, vale a dire ciò che a lui è buono, gradito e perfetto.” (Romani 12:1-2 PV)

Ognuno adora qualcosa

Ognuno adora qualcosa.  Perché l’adorazione è un’idea che Dio ha messo in noi, nel nostro DNA. Solo che non tutti adorano la medesima cosa.  Si può capire cosa adori ciascuno, semplicemente vedendo la maniera in cui vive: alcuni adorano idoli: il lavoro, lo sport, le auto, il fisico, la famiglia, una rock star.


Il problema è che le macchine si rompono, il fisico invecchia, il lavoro può non esserci, e le rock star passano di moda.

Ma noi vogliamo parlare dell’adorazione di qualcosa che non può né morire, né rompersi, né passare di moda; vogliamo parlare di adorare un Dio eterno, vivente, “colui che era che è che che sta per venire” dice Apocalisse.1:8

Cosa è “adorazione”?

L’adorazione è più del semplice cantare, o di qualsiasi altra attività religiosa

Adorare: composto dal latino “orare” = parlare + suffisso “ad” = a,  ovvero “parlare a qualcuno”. Se parliamo a qualcuno, è perché egli “vale”. Se adoro Dio, dunque, sto affermando che Dio “vale” per me
adorare è perciò “parlare a qualcuno che vale”.

Quanto vale  Dio per me?

Vi è mai capitato di scoprire un’amicizia importante solo quando l’amico (o l’amica) vi ha confessato quanto valevate per loro? Solo allora avete capito il valore dell’altro per voi, quando avete saputo che l’atro vi pensava, vi amava, vi cercava!

Allo stesso modo, per poter capire quanto valga Dio per me, la prima cosa che bisogna fare è capire quanto io valgo per Dio. La Bibbia afferma che:

“Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.” (1 Giovanni 4:19 PV)

Dio è colui che crea, fa sempre le cose per primo: è lui che inizia le cose, anche quando si tratta di relazioni: Adamo non ha desiderato di avere rapporto con Dio, ma Dio ha desiderato di creare Adamo per avere rapporto con lui. Adamo non ha cercato Dio dopo il suo peccato, ma Dio ha cercato Adamo nel posto dove si stava nascondendo.

Se non fosse stato Dio a cercare  di Adamo, e se non fosse stato Dio a cercare  di  me, e di te, nonostante tutti i miei peccati, l’adorazione mia e tua sarebbe assolutamente senza speranza, inutile; staremmo rivolgendoci a qualcuno che non ne vuole sapere di noi.

Per poter quindi scoprire quanto Dio valga per me, devo prima scoprire quanto io valga per lui: devo poter vedere me stesso con gli stessi occhi con cui mi sta guardando Dio. E Romani 12:1 afferma che Dio mi sta guardando “ a ragione della misericordia di Dio”. Lo sguardo di Dio su di me non è malevolo, ma misericordioso.

Perché Dio vuole la mia adorazione?

A questo punto però, mi viene da domandarmi: com’è che il creatore del mondo brama che io lo adori?
Non ha altro di meglio da fare che attendere che questo figlio irrequieto e disobbedente gli rivolga la parola? Il salmo 8dice:

“Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita,la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura?” (Salmo 8:3-4)
Pensa per un momento: perché Dio ci ama? Non ha senso! Dobbiamo però ricordarci che l’amore non è quello che Dio fa, ma , l’amore è quello che Dio E‘. E’ il suo carattere, è la sua natura. La Bibbia afferma che dio E‘ amore. Non importa quante volte lo abbiamo deluso, lui continua ad amarti, più di quanto tu possa immaginare!

Il figliol prodigo

In Luca 15 Gesù racconta la storia di un figlio che chiede al padre la sua parte di eredità in anticipo: è come se gli stesse dicendo :” mi piacerebbe tu fossi già morto”. E, incredibilmente il padre lo accontenta!Dopo aver dilapidato tutto, Gesù dice che il figlio “rientrato in se” capì che persino i servi più umili di suo padre stavano meglio di lui. Allora ritorna, elaborando lungo il cammino il discorso con cui farsi riprendere in casa come servo. Ma Gesù dice che, mentre si avvicinava a casa, “suo padre lo vide, e ne ebbe compassione, corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò”, dicendo: “questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato “  Gli mise scarpe nuove, lo vestì col vestito più bello, e gli diede l’anello che simboleggiava l’appartenenza alla famiglia. Gli rende dignità, identità, autorità

Il significato sbagliato di “prodigo”

Gesù non ha mai chiamato il figlio “prodigo” lungo tutta la storia. E in realtà “prodigo” in italiano non significava nemmeno “essere spendaccione”, sino a quando nel 1551 un tipografo francese,  durante un lungo viaggio in carrozza da Lione a Parigi, per ammazzare il tempo non decise di mettere i numeri e titoli.

“Prodigo”, in realtà, (dal latino “pro-agere”= spingere avanti”) significava “donare con molta larghezza, dare tutto se stesso per aiutare gli altri”. Se rileggiamo il brano alla luce di questa definizione, chi è il “prodigo”?  Il figlio o il padre? Non è certo il figlio, che è vero, ha fatto un bel po’ di casino. Lo è il padre, perché “dona con molta larghezza” e “da tutto se stesso per aiutare il figlio” che non se lo sarebbe proprio meritato.

Dio è così! Non importa quello che hai fatto, lui ti aspetta a braccia aperte se torni da lui. Lui ti conosce, ed è per questo che la Bibbia dice:

“Vedete, dunque, quanto ci ama Dio Padre: ci permette di essere chiamati suoi figli e lo siamo davvero!” (1 Giovanni 3:1)

Un mio amico pastore mi ha raccontato di aver assistito ad un padre che sollevava il suo figlio paralizzato e cieco durante un culto e gli cantava perché il figlio potesse sentire le sue braccia e sentire la sua voce. E il figlio, con uno sforzi immane, riuscì a sollevare un braccio solo per metterlo attorno al collo del priprio padre.

Penso che l’immagine di questo padre che canta affinché suo figlio disabile, incapace di vederlo, incapace di muoversi, ma solo capace di essere sostenuto e sfiorato, in qualche modo abbracciato, sia già stata descritta in un passo dell’Antico Testamento:

“ Il SIGNORE, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per causa tua; si acqueterà nel suo amore, esulterà, per causa tua, con canti di gioia” (Sofonia 3:17)
Pensi che quel padre non amasse il proprio figlio, solo perché era cieco e incapace di muoversi? Pensi che a quel padre non nutrisse interesse per il futuro di suo figlio? Non c’era nulla che il ragazzo potesse fare per poter guadagnare l’amore o il rispetto del padre. Ma agli occhi del padre quel figlio era una creatura perfetta, stupenda!

E con quegli stessi occhi che Dio ti guarda, e vede in te una persona stupenda! Dio ti ama senza curarsi dei tuoi problemi la tua e nonostante i tuoi limiti, le tue disobbedienze, i tuoi peccati. Non c’è nulla che puoi fare per guadagnarti il suo amore. Ma lui ti ama lo stesso, perché ha iniziato ad amarti dal principio, e Dio è un dio che non cambia. E’ un dio che  “esulterà, per causa tua, con canti di gioia”

Cosa farai?

Cosa farai, dunque, con un amore così? Come risponderai a questo amore stravagante, alla grazia e alla misericordia? Ci sono due modi:

  • con incredulità
  • o con gratitudine

Puoi rifiutarlo e andartene. Oppure puoi scegliere di restare, o di riconnettere la tua vita a Lui, mettere un braccio attorno al suo collo, e lasciare che lui esulti “per causa tua, con canti di gioia” e aggiungere la tua voce alla sua,  e vivere la tua vita stessa come un atto di adorazione,  non come un obbligo,  o temendo qualche sua ritorsione,  o provando a ripagarlo in qualche modo,  ma come una risposta di amore e gratitudine verso un Padre che ti ama così tanto.

Sappiamo che noi valiamo per Dio; valiamo così tanto che non ha esitato a far morire suo Figlio in Croce per noi. Non è morto per altri (per la terra, gli animali, gli angeli caduti), ma per noi. E noi siamo gli unici che possono adorarlo con un cuore redento, un cuore salvato.

Sappiamo che valiamo, e che abbiamo un padre “prodigo”, che dona con molta larghezza, che è pronto a dare tutto se stesso per aiutare i suoi figli”.

Quanto vale per te?

Eravamo partiti da due domande:

  • Cosa è adorare
  • A chi serve l’adorazione

Alla seconda ora sappiamo rispondere: non serve a Dio, ma serve a me  per agganciare la mia vita alla sua
per rammentarmi che  non solo sono suo figlio,  non solo ho ottenuto misericordia,  ma che Dio  “(esulta), per causa (mia), con canti di gioia”

Ma alla prima, devi rispondere tu.

Cosa farai, oltre cantare una canzone a Dio? Cosa farai, otre pregare una preghiera a Dio? Come farai a mettere il tuo braccio attorno al suo collo, per fargli sentire che, anche se sei disabile, paralizzato, e cieco, lo ami?

Chiedigli in preghiera di mostratelo, e lui te lo farà vedere. TI ha lasciato lo Spirito Santo per guidarti: lascia che sia lo Spirito a guidarti.  Forse già sai cosa ti sta chiamando a fare o a non fare, come atto di adorazione.

Sappi che lui è lì, davanti a te, e ti sorregge per poter esultare “per causa tua con canti di gioia!”

ASCOLTATE E FATE ASCOLTARE-LISTEN-RADIO EVANGELO INTERNAZIONALE IN TUTTO IL MONDO


COMUNICATO URGENTE LE NOSTRE RADIO NON SONO PIU’ ASCOLTATE NEGLI STATI UNITI ED IN MOLTE PARTI DEL MONDO,vi diamo qui’un link alternativo per ascoltare RADIO EVANGELO INTERNAZIONALE-NEL MONDO TOTALE..LINK..https://www.radionomy.com/en/radio/radioevangelointernazionale
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Il tumore cerebrale incurabile scompare da una bambina dopo la preghiera


 

Il tumore cerebrale incurabile scompare da una bambina dopo la preghiera.

USA – Il tumore maligno del cervello di una bambina, miracolosamente scomparso dopo la preghiera di familiari e amici, un fatto che ha sorpreso i medici e il personale di un ospedale del Texas.

A Roxli Doss, 11 anni, è stato diagnosticato un raro tumore cerebrale inoperabile chiamato glioma pontino diffuso, o DIPG, che misteriosamente è scomparso senza lasciare traccia, riferisce CBN.

Ora i medici non hanno trovato tracce del tumore nel cervello della ragazza , quindi non possono fornire una spiegazione scientifica di come questa ” malattia devastante ” sia scomparsa.

“Quando ho visto gli accertamenti di  Roxli, ero sconcertato, è davvero incredibile “ha detto il dottor Ospedale Dell Virginia Harrod per bambini” Il tumore era scomparso, questo è davvero insolito ” ha detto.

I parenti della ragazza  hanno una spiegazione per questi risultati: essi hanno chiesto e fatto una catena di preghiera per la vita della bambina.

Gena e Scott Doss, che erano quasi certi di perdere la loro figlia per la malattia mortale,  ora sono felici e grati a Dio . Dal momento in cui alla figlia è stata diagnosticata questa malattia, la coppia di genitori, disperati,  ha fatto l’unica cosa che sapeva fare: pregare per un miracolo .

“E ce l’ abbiamo fatta”, ha detto Gena a una fonte di notizie.

” Lode a Dio. Grazie a Lui abbiamo ottenuto tutto questo , ” ha detto Scott, il padre della bambina, mettendo in chiaro che lui e sua moglie rendono principalmente  grazie a Dio per la guarigione miracolosa della loro figlia .

” Crediamo che  la nostra famiglia ha ricevuto questo miracolo della guarigione di Roxli da Dio”, ha confermato la mamma della bambina.

I genitori hanno detto che i dottori hanno controllato le loro scansioni per confermare i risultati. In questo momento, stanno osservando il caso da vicino e continueranno a sottoporre la bambina ad altri trattamenti solo come misura precauzionale.

Nelcuoredigesu.it

Testimonianza di Gianna Jessen Io sono la voce dell’aborto!


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Questa drammatica testimonianza vorrei che la potessero leggere anche le femministe radicali che vogliono l’aborto. Ogni persona che sta per accingersi ad abortire e quei politici che appoggiano tale pratica assassina .

Sono stata adottata, i miei genitori biologici, alla mia nascita, avevano entrambi 17 anni. Lei era al sesto mese e mezzo quando si rivolse a Planned Parenthood, il più grande ente abortista al mondo. Le consigliarono un aborto salino tardivo, che consiste nell’iniezione di una soluzione salina nel grembo della madre che corrode il bambino che viene partorito morto nelle successive 24 ore. Tuttavia, con grande stupore da parte di tutti, non sono arrivata morta, ma viva: il 16 aprile 1977, nella clinica abortista della contea di Los Angeles: una cosa magnifica sul perfetto tempismo del mio arrivo è stata che il medico abortista non era ancora in servizio, così non ha potuto terminare il suo progetto sulla mia vita, cioè la mia morte. So di parlare in un edificio del governo, amo il vostro paese quanto il mio, e so che in questo tempo è politicamente MOLTO scorretto nominare Gesù Cristo in un luogo pubblico, metterLo in mezzo, in questo tipo di riunioni, il Suo nome può causare ad alcuni un tremendo disagio. Ma io non sono sopravvissuta per mettere le persone a loro agio. Sono sopravvissuta per agitare un po’ le acque, e mi piace molto farlo! Sono stata partorita viva l’ho già detto, ma dopo 18 ore sarei dovuta diventare cieca, ustionata, morta e invece no; una bellissima rivincita è che il medico abortista dovette firmare il mio certificato di nascita, così conosco il suo nome. Chiunque esamina le mie carte può leggere: “nata per aborto salino”. Ah!!! Non hanno vinto! Ho fatto qualche ricerca su colui che tentò di abortirmi, ha la più grande catena di cliniche degli Stati Uniti, rendono 70 milioni di dollari l’anno. Lessi una sua intervista anni fa:
“Ho abortito più di un milione di bambini, per me è una passione”. Vi dico questo perché siamo in un’interessante battaglia. Che lo sappiamo o no, è in corso una battaglia tra la vita e la morte. Tu da che parte stai? Un’infermiera chiamò un’ambulanza, mi portarono in ospedale ed è un altro miracolo: la pratica comune allora, e fino al 2002 nel mio paese era di sopprimere i sopravvissuti all’aborto per strangolamento o soffocamento o lasciandoli morire o buttandoli via. Ma il 5 agosto 2002, il presidente Bush, ha firmato la legge di “Protezione dei nati vivi”, perché questo non accada più. Vedete, noi facciamo sul serio, io spero di essere odiata prima di finire questa vita, così quando sarò presso Dio, saprò che cosa vuol dire essere odiati. Lui, Cristo, venne odiato e, anche se non mi fa piacere, so di essere già odiata perché io proclamo la vita. Io dico: “non mi avete avuta”, l’Olocausto silenzioso con me non ha vinto; la mia missione fra l’altro è questa: di infondere umanità in un dibattito che abbiamo settorializzato, messo sugli scaffali, lo abbiamo chiamato “una questione”, abbiamo rimosso i sentimenti, ci siamo induriti, è questo che volete? quando siete disposti a sopportare, a rischiare per proclamare la verità, nell’amore e nella grazia e farvi avanti, disposti almeno a farvi odiare? o forse il problema siete voi? o io?

Mi misero in una prima casa di accoglienza dove decisero che non gli piacevo. Non so come si possa non adorarmi a prima vista! Che strani! Sono stata odiata fin dal concepimento da così tanti, e amata da tanti di più, ma più di tutti da Dio! Sono stata la Sua bambina e la bambina di Dio non si tocca! Sulla mia fronte è scritto: “trattami bene perché mio padre è il padrone del mondo!” Da quella casa mi spostarono in un’altra, una casa bellissima: la casa di Penny. Avevo 17 mesi, 14 chili di peso morto, è quello che io chiamo il dono della paralisi cerebrale per la mancanza di ossigeno al cervello mentre lottavo per sopravvivere, mi vedo obbligata a dire questo se l’aborto riguarda solo i diritti della donna come la mettiamo con i miei diritti? Nessuna femminista radicale manifestava per i miei diritti quel giorno. La mia vita veniva soppressa nel nome dei diritti della donna. Io non soffrirei di paralisi cerebrale se non fossi sopravvissuta. Quando sento il ragionamento orribile e disgustoso che dovremmo abortire i bambini a rischio di disabilità, oh, il mio cuore si riempie di orrore. Ci sono cose che possiamo imparare solo dai più deboli tra di noi, se li sopprimete siete voi a rimetterci. Il Signore ha cura di loro ma voi soffrirete per sempre. Quale arroganza! è stato un tema a lungo sostenuto in questo nostro mondo: che il forte dovrebbe dominare sul debole. Stabilire chi vive e chi muore. Non vedete tanta arroganza in questo? Non potete nemmeno far battere il vostro cuore. Tutto il potere che credete di avere non lo possedete affatto, è la misericordia di Dio che vi sostiene anche quando lo odiate. La gente diceva alla mia Penny: “Gianna non sarà mai nulla”, molto incoraggiante, ma lei decise di ignorarli e lavorare con me tre volte al giorno, tanto che riuscivo a sollevare la testa. Per farla breve: a tre anni e mezzo camminavo con il deambulatore e i tutori. Ora sto in piedi – zoppico un pochino – senza deambulatore e senza tutori e, a volte cado elegantemente mentre altre volte inelegantemente, dipende, ma è tutto alla gloria di Dio.
Sono più debole di molti di voi ma questo mio discorso è un prezzo da pagare per appiccare il fuoco al mondo come sto facendo ed offrire speranza. Nella nostra incomprensione di come vanno le cose ci sfugge di quanto può essere bella la sofferenza; non è che me la andrei a cercare, ma quando arriva ci dimentichiamo che Dio ha il controllo, e Lui è capace di rendere belle le cose più miserabili.

Ho incontrato la mia madre biologica, l’ho perdonata, sono cristiana. È una donna distrutta. Venne a mio incontro due anni fa, si alzò e disse: “ciao, sono tua madre”. Fu un giorno difficile ma mentre sopportavo la situazione (gli scappa un sorriso), voi pensate che io sia stupida, ma io stavo lì e pensavo: “io non ti appartengo”, io sono di Cristo sono la Sua bambina, sono una principessa, qualunque cosa tu dica nella tua amarezza, nella tua rabbia non è un peso per me, non lo porterò, mi dicevo questo dentro. Avete un’opportunità… vorrei parlare agli uomini in sala, fare una cosa che non si fa mai: uomini, voi siete fatti per la grandezza, voi siete fatti per alzarvi ed essere uomini, siete fatti per difendere donne e bambini, non per farvi da parte e voltare la testa quando sapete che è in corso un omicidio, non siete fatti per usare la donna e poi abbandonarla e non fatelo. Siete fatti per essere gentili, grandi, aggraziati, forti per prendere posizione, quindi ascoltatemi: sono stufa di fare il vostro lavoro. Donne, voi non siete fatte per essere abusate, non siete fatte per stare lì ed ignorare il vostro valore, meritate che si combatta per voi, sempre. È il vostro momento: che tipo di persone volete essere? immagino straordinari e ne sarete certamente all’altezza.
Ai politici in sala, soprattutto uomini: siete fatti per la grandezza, quindi mettete da parte la politica, siete fatti per difendere il bene e la giustizia. Questa ragazza vi dice: è il vostro momento: che uomo vuoi essere? un uomo preoccupato solo per la tua gloria o un uomo preoccupato della gloria di Dio?
Voglio finire con questo: alcuni potrebbero essere seccati dal mio parlare di Dio. Ma come posso andarmene zoppicando per il mondo e non dare il mio cuore e mente e spirito e forza al Cristo che mi ha dato la vita? se pensate che sia sciocca è solo un gioiello in più per la mia corona; il mio unico scopo della vita è far sorridere Dio. Spero di aver detto qualcosa di sensato perché mi è venuto dal cuore. Dio vi benedica e vi protegga.
Gianna Jessen