Andate anche voi nella mia vigna.(Matteo 20) pastore Giuseppe Tramentozzi


Verso le cinque di sera usci ancora una volta e trovò altri uomini. Disse:
– Perché state qui tutto il giorno senza far niente?
‘E quelli risposero:
– Perché nessuno ci ha preso a giornata.
‘Allora disse:
– Andate anche voi nella mia vigna.(Matteo 20)

Noi,dice la Bibbia, non siamo retribuiti da Dio giustamente, ma ingiustamente, e questa è la nostra fortuna. Se fossimo retribuiti giustamente saremmo spacciati, nessuno di noi infatti, per quanto lavori, riesce a guadagnarsi la vita divina che il Signore vuole donarci. Più siamo consapevoli di questo, più assomigliamo agli operai dell’ultima ora, ossia a quelli che godono più di tutti gli altri perché ricevono una ricompensa che mai avrebbero sperato. Tutto l’impegno che mettiamo nel servire il Signore in pensieri e in opere, nella preghiera e nello studio, negli atti di amore verso Dio e verso il prossimo, assomiglia al lavoro di un’ora nel migliore dei casi, e nel lavoro di tutta una giornata in chi crede di meritare qualcosa presso Dio, infatti: gli ultimi saranno primi e i primi ultimi. Ma chi la comprende questa logica un po’ strana? Chi veramente si rallegra nel dire: “Io sono l’operaio dell’ultima ora, io sono veramente BENEDETTO!

DIO DI OGNI CONSOLAZIONE


“Consolazione” è una parola particolarmente dolce. Trasmette una sorta di armonia e di quiete a coloro che sono in difficoltà. E quante persone si trovano ogni giorno nella prova e hanno bisogno di essere consolate! Uomini e donne scaraventate nel dolore e nell’ angoscia. Non vi è famiglia che non sia toccata dalla sofferenza. Sono tante le persone schiave delle circostanze di una vita che si mostra sempre troppo difficile e dolorosa per loro. E quanti ancora nel mondo, sono affranti e soggiogati dalla povertà. Ma la parola di Dio dichiara: “Io sono colui che vi consola”. Molti pensano che la parola consolazione esprima una semplice condoglianza, che significhi stare accanto a chi soffre e piangere con lui, commiserandolo, ma senza compiere nulla per sollevarlo realmente. La consolazione di Dio non è una manifestazione di solidarietà così astratta e sentimentale; non si limita all’auspicio che una determinata situazione possa evolversi positivamente, né si riduce a formule di circostanza. L’ingorgo sentimentale che comprime il nostro cuore nel momento di esprimersi di fronte al dolore spesso non si risolve che in una serie di stereotipate frasi consolatorie. Ma il Signore non utilizza i nostri metodi; non siede mai al nostro fianco arrendendosi di fronte alle difficoltà. Egli viene per liberarci, per farci uscire dalla schiavitù, per renderci vittoriosi sulla prova e sulla sofferenza: è questo che produce vera consolazione. Nella consolazione biblica è sempre presente il concetto di forza. Nessuna catena è senza speranza sotto i cieli dell’amore divino. Le stelle splendono persino nella prigione più buia. Non c’è segreta in questo mondo nella quale non giunga ai reclusi il messaggio divino: “Io, io sono colui che vi consola”.

…..ed IO, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me”-MLuisa


Ben presto TUTTI riconosceranno in Gesù i il Messia, IL SALVATORE DEL MONDO, e la mia gioia diventerà perfetta, quando restando sola, vedrò le genti volgersi al Cristo. ❤️

…..ed IO, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me”

Ci stiamo avvicinando all’evento pasquale, la commemorazione della morte di Gesù e relativa Resurrezione. Importante ricordare il sacrifico del Signore che ci ha salvato dalla morte eterna, dato che tutti noi eravamo morti nei nostri peccati.
Le parole sopracitate non furono comprese, forse fraintese, infatti i suoi stessi discepoli pensarono che il loro maestro sarebbe stato “innalzato” su di un trono regale dal quale avrebbe “regnato” .
Forse pensarono a una corona e a uno scettro regale.
Proviamo ad immaginare la frustrazione quando queste parole si realizzarono in un modo così diverso da quello che avevano immaginato.
Effettivamente avvenne quello che Lui aveva predetto: FU INNALZATO, MA NON SU UN TRONO MA SU UNA CROCE.
Sul Suo capo fu veramente posta una corona….ma una corona di spine.
Pronunciò parole di vittoria ma….sul peccato e sulla morte.
Fu veramente innalzato “dalla terra” ma lo fu attraverso una croce.
Veramente attirò e attira tutti a Sé…con il Suo amore.
Si, ancora oggi, quella croce è un richiamo per tutti gli uomini.
Ancora oggi, quella morte sofferta per noi, quel prezzo pagato al nostro posto, attira e conquista ogni cuore.
Ancora oggi Gesù attira a SE, IL GIOVANE, IL VECCHIO, L’UOMO, LA DONNA, IL PICCOLO FANCIULLO.
Uomini potenti hanno cercato di attirare le folle con strategie umane, con l’oratoria, con la paura,con la manipolazione, con la seduzione, con la sottomissione, con la ricchezza, con la forza, con l’apparenza ma Lui NO, si è servito della sua umiltà e della sua purezza per attirare cuori rotti ed intaccati dal male e dal peccato.
Oggi, sussurra ancora a chi lo vuole ascoltare:” VIENI A ME!”
Se adesso nel tuo cuore avverti quella dolce voce piena d’amore e di grazia …non resistere…. lasciati attirare e lasciati condurre su un sentiero di santità e giustizia che ti porterà diritto al cielo.
Dio ti benedica ❤️MLuisa

MAESTRO INSEGNAMI!


*Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel Signore* (Proverbi 22:19)

Uno dei titoli attribuiti a Gesù da coloro che lo incontrarono nel Suo ministerio terreno, è stato “Rabbunì“, una parola ebraica che traduce “Maestro“. Nella comunità ebraica la figura del MAESTRO era un punto di riferimento, una sorta di istituzione spirituale e morale, un pedagogo a guida e a disposizione del popolo. Nei Vangeli troviamo gli scribi e i farisei, ma anche i dottori della legge che si rivolgono più volte ai discepoli di Gesù esordendo: “il vostro Maestro…… “. Gli stessi discepoli di Gesù si rivolgono a Lui, chiamandolo Maestro. Troviamo delle voci in mezzo al popolo come quella del “giovane ricco” che rivolgendosi a Gesù pone la famosa domanda: “MAESTRO cosa devo fare per ereditare il regno dei cieli” (Marco 10:17); Che dire di Iairo, il capo della sinagoga, che era andato a chiamare Gesù per la figlia gravemente ammalata e mentre egli parlava ancora, venne uno dalla casa a dirgli *tua figlia è morta; non disturbare più il Maestro* (Luca 8:49). Voglio dirvi con questo che uno dei fenomeni paralizzanti della crescita spirituale di un’anima è probabilmente quello di avere scelto molti maestri e non IL MAESTRO Gesù come personale mentore. Chi è impegnato ad istruire intorno alla legge e alla grazia deve saper indirizzare i propri discepoli a focalizzare il proprio sguardo sull’autentico Maestro Gesù, il Rabbunì. Da quando questa istruzione è stata omessa ai credenti, abbiamo assistito negli anni scandali, subito delusioni, profonde rotture e perfino per alcuni la perdita della loro fede. “Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel Signore”. Abbiamo bisogno proprio di questo tipo di insegnamento, che ci indirizza sempre prima all’autentico Maestro, il solo in grado di colmare ogni lacuna nelle nostre anime. Attenzione a quelli che amano chiamarsi “maestri”, perché nonostante i loro molteplici insegnamenti sulle varie forme della pietà essa risulterà apparente. Costoro saranno sempre incapaci di manifestare la potenza di Dio che trasforma il cuore e la mente. Leggo infatti che fu Gesù a guarire i dieci lebbrosi, i quali attirarono la Sua attenzione chiamandolo proprio cosi, *Gesù Maestro, abbi pietà di noi* (Luca 17:13). Solo con il Maestro Gesù riceviamo amorevole pietà e siamo altresì toccati dalla potenza di Dio che ci guarisce. Che dire di quel dottore della Legge che va da Gesù per interrogarlo chiamandolo “Maestro”. Costui mette alla prova il Maestro senza sapere che così facendo non fece altro che apparire agli altri un qualunque discepolo bisognoso di risposte! Con il Maestro Gesù il massimo titolo di preparazione che potremmo dichiarare di aver ottenuto è “DISCEPOLO di Gesù”. E per me questo è il massimo! Un vero discepolo riceve rivelazione, unzione, istruzione, sapienza, autorità e potenza semplicemente stando ai piedi del Maestro Gesù. E qui che io e te riceviamo consigli e insegnamenti, per farci conoscere cose certe, parole vere, affinché possiamo rispondere parole vere a chi ci interroga. È necessario ricominciare stando ai piedi di Gesù, perché alcuni hanno imparato ad avere troppa fiducia in loro stessi e nella propria istruzione, piuttosto che nel Maestro Gesù! *Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel Signore*.

Dio ci benedica, F.llo Giovanni Praticò

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Nel Salmo 94 al verso 19 leggiamo così:” Ero turbato da grandi preoccupazioni”-MLuisa


Nel Salmo 94 al verso 19 leggiamo così:” Ero turbato da grandi preoccupazioni”
In questi giorni stanno arrivando molte notifiche riguardo persone ammalate, in crisi, depresse, che si sentono sole ed abbandonate, e mi rendo conto che si fanno travolgere dall’ansietà. Ovviamente, essendo umani, proviamo dolore, paura, inquietudine, mancanza di pace…ma voglio dirti che, se continui a pensare alle circostanze negative, la tua mente diventerà un’incubatrice di continui pensieri negativi e distruttivi. Non ha detto forse Gesù – FATEVI ANIMO? –
Ricorda, non sono le circostanze, bensì i concetti su cui ti basi a produrre le tue emozioni. Infatti, se focalizzi la tua attenzione su qualche altra cosa, il problema piano, piano diventa più piccolo, e se sottometti i tuoi pensieri a Dio, voilà, il gioco è fatto, Dio calmerà il tuo cuore!

  • Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali, ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, distruggendo i ragionamenti e ogni baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo ogni intelligenza soggetta all’obbedienza al Cristo-
    ( 2 Corinzi 10: 4-5)
    L’ansia e la depressione non avranno più controllo su di te quando cedi il controllo della tua mente a Cristo. I grandi uomini di Dio, e le donne di Dio, hanno vinto le loro battaglie dichiarando parole di vita e non di morte sulla loro situazione. Non ascoltare più le vocine
    cattive ma lasciati influenzare dalla PACE DI DIO e da coloro che, pur avendone passate tante, sono pronte a sostenerti con una parola di conforto che proviene da un cuore calmo e ripieno della gioia del Signore, poiché – La parola buona rallegra il cuore –
    Le persone che cercano il Signore non saranno deluse, coloro che hanno abbracciato gli insegnamenti di Cristo porteranno frutto e coloro che confidano in Lui non saranno confuse.
    RICEVI nel nome di Gesù!
    Dio ti benedica ❤️MLuisa

UNA GUIDA CERTA


Non spetta all’uomo dirigere i propri passi lungo il cammino; la sua conoscenza è limitata, la sua sapienza è assolutamente inadeguata. Non conosciamo il futuro, né l’effetto che possono avere sugli altri le nostre azioni e le nostre decisioni. La natura umana molto spesso opera scelte che, in qualche modo, sono dettate dall’egoismo, pertanto non è sempre saggio confidare sul proprio discernimento. L’unico modo sicuro (e lo è davvero) è quello di affidarsi interamente al Signore. Egli non può deluderci, se noi evitiamo di privilegiare le nostre decisioni personali. Dobbiamo fare le nostre scelte, imboccare certe strade, ma devono essere fatte e prese con il sincero desiderio di non compiere la nostra volontà, ma piuttosto quella di Colui che ci ha salvati. Questo significa che in tutte le nostre vie, in ogni ambito e circostanza della vita, dovremmo riconoscere il Suo diritto a dirigerci. Questa è la sola via che garantisce sicurezza e che conduce alla benedizione.

Dio ha promesso di fornirci una guida certa, e ci ha insegnato la Sua volontà, dirigendoci in una maniera intima e personale. Coloro che si preoccupano soltanto di seguire la volontà di Dio non hanno bisogno di essere frenati continuamente, come un cavallo. Essi vengono condotti invece con gentilezza, come un bimbo, e sono loro risparmiati i dolori che colpiscono quanti scelgono la propria volontà e la direzione da dare alla propria vita. Quando nella difficoltà il messaggio di Dio li raggiunge, attraverso qualche canale per mostrare loro il giusto sentiero, il Signore stesso si dimostra una guida stabile.

La scelta è semplice ma chiara. Desideriamo prendere la nostra strada e camminare da soli o vogliamo vivere nel piano di Dio e godere della Sua compagnia? Ricordiamo però che questa scelta presuppone una profonda comunione con Lui.