Io sono stato trasformato perché quella sera Gesù abbracciò me! La Testimonianza di Alessio Di Chiara


Dio è Grande. Sapete perché Dio fa grandi cose? Sapete perché Dio è Grande? Un Dio Grande può fare solo grandi cose!Mi presento e la prima cosa che voglio dire e che sono un figlio di Dio! Tu puoi essere un ingegnere, un attore, un calciatore ma non c’è carica più alta dell’essere un figlio di Dio. Per me questo è motivo d’orgoglio e di vanto.Mi chiamo Alessio Di Chiara e ho 28 anni, sono missionario a tempo pieno, da diversi anni in giro per l’Italia per eventi evangelistici. Pregate per me perché Dio non mi sta portando di Chiesa in Chiesa dove è molto è facile parlare di Gesù, ma mi sta portando nelle scuole, nelle carceri, nelle piazze e in altri posti difficili, ma grazie a Dio molti ragazzi stanno facendo entrare Gesù nel loro cuore. Da piccolo, mai nessuno mi ha detto di pregare, leggere la Bibbia o andare in chiesa. Tutte queste cose non esistevano perché mio padre non pregava e mia madre non leggeva la Bibbia. I miei genitori la domenica andavano dappertutto, tranne che in Chiesa, loro non erano credenti ma c’era una cosa che mi ripetevano sempre: “Alessio Dio esiste, e se tu ti comporti male Lui ti vede e ti punisce”. Questa era l’unica cosa da sapere su Dio, che Dio era presente e che guardava chi si comportava male per punirlo. Dicevano così perché ero molto ribelle ed ingestibile; mi portavano al catechismo da buona tradizione, ma i catechisti si lamentavano con i miei genitori per il mio comportamento e mi ritenevano non idoneo a fare la prima comunione. Per loro non ero ancora pronto per seguire Gesù. I miei genitori mi portavano al centro estivo spirituale, ma anche lì ci furono le stesse lamentele. I monitori, addirittura, restituirono i soldi ai miei genitori, pur di non farmi tornare e mi etichettarono come “troppo diverso”. Come dice il detto: quando si è piccoli ci sono problemi piccoli e quando si è grandi ci sono problemi grandi. Così è stata la mia vita. I miei genitori mi portarono da diversi psicologi perché volevano sapere come mai fossi così ribelle. Alle medie fui sospeso varie volte, per risse, atti vandalici, comportamenti scorretti contro i ragazzi di classe e anche contro gli insegnanti. In prima superiore ebbi tre diverse sospensioni di 15 giorni ognuna, per un totale di 45 giorni di sospensione e poi fui espulso, con conseguente bocciatura. Qualche anno dopo feci il passo più lungo della gamba: mi arrestarono. Diventai fascista e razzista, mi arrestarono per violazione di proprietà privata e furto. Il colmo di questa storia e che mio padre è un poliziotto. Potete capire quale caos si creò in famiglia. Mio padre disse chiaramente che non poteva permettersi di avere un figlio delinquente, mi rinnegò come figlio e mi chiese di non chiamarlo più papà, promettendomi che all’età di 18 anni mi avrebbe cacciato di casa. La notizia si sparse in tutto il quartiere e anche in tutta Italia grazie al TGCom, Studio Aperto e i TG regionali. Un giorno iniziai a comprendere di essere un completo fallimento e, non sapendo come sarebbe andato il processo, iniziai ad avere paura per il mio futuro. Cominciai a pensare che ci fosse un colpevole per tutto questo, qualcuno che aveva architettato tutta questa situazione e trovai in Dio il nemico principale della mia vita. Lo incolpavo per ogni situazione e iniziai una metamorfosi così profonda che le persone iniziarono a chiamarmi “il diavolo”. Non ero più Alessio, ma ero il diavolo del mio quartiere. Un giorno cominciai ad arrabbiarmi con Dio e andai in una chiesa cattolica, salii sul pulpito, spinsi il prete e dal microfono cominciai a bestemmiare e a dire cose anti-cristiane. Non andai con nessun passamontagna, nessuna maschera per coprirmi il viso, andai a volto scoperto perché volevo che tutti vedessero colui che diceva quelle cose di Gesù. Il mio scopo, il mio obbiettivo, il mio sogno era far comprendere a tutti i cattolici la verità: “Non è vero che Gesù è buono, non è vero che Gesù è un Dio di grazia e di misericordia. Sono tutte bugie che raccontano i credenti; in verità Dio esiste, ma è un Dio malvagio, cattivo e si disinteressa delle nostre vite”. Questo era la mia chiamata ed il mio unico scopo. A quel punto, il prete della mia zona andò da tutti quelli del quartiere per dire loro di non far uscire i loro figli con me, perché ormai ero senza speranza. Lui mi conosceva da piccolo e per lui ero nato per morire cattivo perché per lui ero stato concepito dal diavolo. Questa era la mia situazione e questa era la mia storia. Un giorno un mio coetaneo mi disse: “Alessio io so quello che tu hai fatto e anche se non ci conosciamo conosco le tue opere perché tutto il quartiere parla di te, ma proprio per questo motivo voglio dirti una cosa: Dio vuole parlare con te, vieni nella nostra chiesa evangelica e vedrai che Dio ti parlerà!” Incredulo gli risposi: “Con me?! Ma sei sicuro di sapere quello che io ho fatto? Io rischio il carcere, i miei mi hanno rinnegato come figlio, ho picchiato ragazzi, persone con problemi. Un mio coetaneo aveva tentato il suicido a causa delle mie violenze. Anche indirettamente stavo per togliere la vita ad una persona. Tu sei sicuro che Dio ha voglia di parlare con me?” Non ci potevo credere che veramente Dio era disposto a parlare con me! Quel giorno decisi di accettare il suo invito in chiesa, andai con un mio amico, volevo fare caos, volevo fare guerra a Dio, ma prima di tutto cominciai a prendere in giro le persone, bestemmiando il nome di Dio. A me non importava del luogo o delle persone che mi circondavano, perché la mia missione era fare guerra a Dio e a tutti coloro che credevano in Lui. Però un giorno, un predicatore cominciò a parlare della mia vita, era come se mi conoscesse, eppure non l’avevo mai visto. Quando fece l’appello della salvezza andai avanti per la prima volta e dissi: “Se veramente tu mi ami, se veramente tu mi vuoi, allora abbracciami questa sera altrimenti continuerò a farti guerra. Se stasera tu mi abbraccerai io ti seguirò!” Quel giorno pregarono per me e io cominciai a piangere e per la prima volta mi sentii amato e perdonato dal Signore Gesù. Non mi vergognavo di piangere a dirotto, nonostante avessi sempre considerato deboli quelli che piangevano. Gesù quella sera mi fece sentire le Sue braccia che mi abbracciavano e una pace immensa entrò dentro di me! Da allora lo seguo ogni giorno della mia vita. Dio esiste ed è buono, non è malvagio come credevo. Oggi molti dicono che io sono cambiato perché ho abbracciato una fede. Non è vero, io sono stato trasformato perché quella sera Gesù abbracciò me! A Dio sia la gloria! Amen! Ferrentino Francesco La Manna

La testimonianza di Maria di Guidonia Montecelio-Roma


Ciao, mi chiamo Maria, sono di Guidonia (Roma) e la mia testimonianza parte da lontano: un carcinoma al seno scoperto nel 2015, riconosciuto, curato e guarito del tutto, grazie alle migliori circostanze possibili, in ogni tempo, luogo e persona. Per completare queste cure secondo i protocolli clinici, mi sono sottoposta ai controlli ogni 6 mesi all’ ospedale di Tivoli (Roma). All’appuntamento di febbraio 2019 sono arrivata con il braccio destro gonfio e dolente. Mi ha visitata un medico davvero scrupoloso che, nonostante i dubbi, ha deciso di approfondire le indagini ed ha così individuato sotto l’ascella, un linfoma (diagnosi: linfoma di Hodgkin nella forma più grave). I tempi seguenti sono stati davvero pesanti, perché i medici avevano deciso di sottopormi alla chemioterapia, che questa volta mi ha lasciata con 28 kg in meno e l’assenza completa per la prima volta nella mia vita, di appetito. Mia figlia e mio genero mi hanno aiutata in ogni modo. Sono stati e sono un sostegno impagabile. Nel periodo di maggior malessere, mi sono sentita coccolata come una bimbetta nella culla, ed era così che il Signore mi difendeva dalla gravità del male che avevo (il suo nome tecnico lo ricordo bene: linfoma a grandi cellule, aggressivo e proliferante, accompagnato come se non fosse bastato, da lesioni alle ossa). Prima di venire a conoscenza della malattia io e la mia famiglia ci eravamo trasferiti a Caserta. Gli spostamenti Caserta- Roma ed il bisogno di assistenza che avevo e che impegnavano tutti i miei cari, rendevano ogni visita e ricovero difficoltosi. Vista la situazione, mio genero Pietro chiese aiuto a Dio e durante una preghiera sentì che avremmo dovuto spostarci a Udine. Lui e mia figlia sono venuti qui diverse volte per cercare un’abitazione che andasse bene per noi, e proprio durante il primo giorno a Udine, Pietro ha portato un curriculum in un’azienda. Nello stesso pomeriggio lo hanno chiamato. Hanno anche cercato una Chiesa e si sono sentiti guidati fino al Gospel Center di Campoformido. Il Pastore Maurizio Longo li ha accolti subito, ha pregato per loro, per la mia guarigione e per la semplificazione di tutto il trasferimento. Da quel momento tutto ha iniziato ad andare per il verso giusto ed è nata la certezza che qui avrei ricevuto la mia guarigione. Siamo partiti e, nonostante la distanza importante, nell’auto con i miei cari mi sono riposata, non ho sentito dolore né disagio. Anzi…il Pastore Maurizio dichiarò, pregando, che, entrando in Friuli Venezia Giulia, avrei avuto un segno. Così è stato, il giorno in cui varcammo il confine tra il Veneto e il Friuli, mi sono rivolta a mia figlia e le ho detto che mi era venuta fame. Lei e Pietro si sono guardati e hanno cercato il primo posto dove fermarsi per mangiare. Quando sono arrivata all’Ospedale di Udine ero molto grave (con un linfoma al 4° stadio). Qui ho trovato medici ed infermieri accoglienti e gentili. Mi sono sentita curata e seguita, e anche le ultime 6 dosi di chemioterapia fatte qui, contrariamente alle mie aspettative, non mi hanno portato né nausea né i fastidi tipici della chemio. Confesso che provavo gioia quando sapevo di dover andare in Ospedale, perché in questo modo Fabiana ed io potevamo parlare di Gesù a tutti, anche a pazienti con i quali tutt’ora sono rimasta in contatto. Passato questo periodo, ho fatto un’ultima PET. Ne ho un ricordo molto vivido, perché entrando nello studio dell’ospedale, il medico mi ha detto: “Signora, la sua PET è bianca come la neve. Lei è stata molto brava e la sua malattia era molto difficile da curare. Molto probabilmente la sua fede l’ha aiutata”. Uno dei linfomi sotto l’ascella misurava più di 8 cm. Ora tutto era sparito, perfino le lesioni alle ossa. Ogni tanto le voci degli altri diventano le mie voci interne che mi propongono il dubbio (sono guarita grazie alla chemio). Ma io sono certa che nella mia vita ho ricevuto dei miracoli, fatti di cose terrene, è vero, ma tutte messe nell’ordine giusto e al momento giusto per il lieto fine. Dio si usa degli uomini per operare, dando loro sapienza, conoscenza e intelligenza. Sarebbe bastata una distrazione durante la diagnosi, oppure non riuscire nel trasferimento, non trovare il lavoro, la casa. Ogni cosa invece è andata bene. Ringrazio il Signore per tutte queste benedizioni ed auguro ad ogni persona che sta leggendo, che possa sperimentare questa mia pace e sicurezza di essere protetta in ogni situazione. Con tanto affetto, Maria.

LO SPIRITO DI CRISTO È IN NOI E IL SOFFIO DELL’ONNIPOTENTE CI GUIDAI!


Giobbe 33: 3 Le mie parole vengono da un cuore retto, le mie labbra proferiranno pura conoscenza. 4 Lo Spirito di Dio mi ha fatto e il soffio dell’Onnipotente mi dà la vita. 5 Se puoi, rispondimi; preparati pure a difendere le tue posizioni. 6 Ecco, io sono uguale a te davanti a Dio; anch’io sono stato formato dall’argilla. 7 Ecco, nessuna paura di me ti dovrebbe spaventare, e la mia mano non graverà su di te Lo spirito che è dentro di me mi stimola. Giobbe 33:4 Lo Spirito di Dio mi ha fatto e il soffio dell’Onnipotente mi dà la vita. Giobbe 27: finché ci sarà in me un soffio di vita e il soffio di Dio nelle mie narici. Giobbe 32: 8 Ma nell’uomo c’è uno spirito, ed è il soffio dell’Onnipotente che gli dà intelligenza. Anima cara, sollevati, incoraggiati e prendi forza senza mai dimenticare che in te c’è lo Spirito di Dio Onnipotente e il Suo soffio (alito) è in te! Anima bella, respingi le insinuazioni del maligno, accusatore e detrattore delle virtù più belle che Dio ti ha dato; sia in azione in te lo Spirito di Dio il quale risveglia l’intelligenza (saggezza) spirituale allertando tutte le facoltà positive innumerevoli che Dio TI fornì! Spirito Santo soffia in noi! Amen.

PROTEGGI LA TUA MENTE


Paolo scrive: “Temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate”. La tentazione inizia sempre nella mente e per proteggerla occorre dimorare nella Parola di Dio. Fu satana a mettere in mente a Eva di mangiare il frutto proibito. Eva non se ne stava lì a ragionare su come disobbedire a Dio. Perciò ricorda quando sei tentato: non è Dio che ti sta parlando. La nuova natura che ricevi da Dio non ragiona così. Il diavolo ti studia come un allenatore studia i video delle partite della squadra avversaria. In questo modo, conosce i tuoi punti deboli e quali tentazioni hanno più presa su di te. Quante volte hai detto: “prometto di non farlo mai più”? Eppure, l’hai fatto di nuovo. Perché satana sa che cosa funziona con te. Non sentirti, però, scoraggiato e senza speranza. La Bibbia assicura: “Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare” (1 Corinzi 10:13). L’avversario prima di colpire, aspetta che tu abbia abbassato la guardia, ma Dio provvede sempre una “via di uscita”. Per ogni tentazione che affronterai, Dio ha una porta aperta. Ciò significa che se anche non sarai esente dalle tentazioni, potrai comunque vincerle. E quando satana scopre che le sue tattiche non funzionano più, dirige le sue attenzioni altrove.

“NON DOVEVI ANCHE TU AVER PIETÀ…?” MATTEO 18:33


Gesù disse: “Perciò il Regno dei Cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno che era debitore di diecimila talenti. E poiché quello non aveva i mezzi per pagare, il suo signore comandò che fosse venduto lui con la moglie e i figli e tutto quanto aveva, e che il debito fosse pagato. Perciò il servo, gettatosi a terra, gli si prostrò davanti, dicendo: “Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto”. Il signore di quel servo, mosso a compassione, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Ma quel servo, uscito, trovò uno dei suoi conservi che gli doveva cento denari; e, afferratolo, lo strangolava, dicendo: “Paga quello che devi!” Perciò il conservo, gettatosi a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me, e ti pagherò”. Ma l’altro non volle; anzi andò e lo fece imprigionare, finché avesse pagato il debito. I suoi conservi, veduto il fatto, ne furono molto rattristati e andarono a riferire al loro signore tutto l’accaduto. Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché tu me ne supplicasti; non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?” E il suo signore, adirato, lo diede in mano degli aguzzini fino a quando non avesse pagato tutto quello che gli doveva. Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello” (Matteo 18:23-35). Se in te alberga il risentimento e rifiuti di perdonare qualcuno, leggi di nuovo questa storia. È la Parola per te oggi!

Genitori, le preghiere per i vostri figli NON sono vane!


Mia madre aveva pregato molto perché fossi un vero cristiano. Tuttavia, fin dai primi anni della mia vita di studente, rifiutavo il cristianesimo; arrivai al punto di vendere, per comprarmi degli alcolici la Bibbia che mia madre mi aveva donato..Quel libro mi dava veramente fastidio. La mia vita senza Dio fece di me un uomo dai costumi dissoluti, anche se ero stimato per le mie qualità professionali.Quando divenni medico ospedaliero, vidi ogni tipo di disgrazia. Un giorno fu portato nel mio ambulatorio un muratore, vittima di un incidente sul lavoro. Il suo stato era disperato ed egli ne era cosciente. Ma l’avvicinarsi della morte non lo preoccupava affatto. Fui profondamente colpito dall’espressione felice sul suo viso.Dopo la sua morte, poiché non aveva famiglia, furono esaminati in mia presenza i pochi effetti contenuti nella sua borsa. Tra le altre cose si trovava una Bibbia. Quale fu la mia sorpresa quando riconobbi che era quella che mi aveva dato mia madre! La aprii: vi era segnato il mio nome come pure un versetto scritto da lei. Chiesi ed ottenni che il libro mi fosse assegnato. L’ultimo proprietario l’aveva certamente letta molto, a giudicare dai numerosi versetti sottolineati. Ero sconvolto. Dio mi cercava. Rispondeva alle preghiere di mia madre. Non ebbi requie fino al momento in cui accettai Gesù come mio personale Salvatore. Dio benedica ogni mamma che prega per i propri figli.Più Valore Alla Vita