Nel pregare oggi anche io perchè cessi la guerra Russia – Ucraina userò le parole della preghiera Biblica di Salomone che recitò il giorno della dedicazione del Tempio a Gerusalemme:


1Re 8:37-45. Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese,

nelle sue città, quando scoppierà qualsiasi flagello o epidemia, ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o da tutto il tuo popolo d’Israele, che riconoscerà la piaga del proprio cuore e stenderà le mani verso questa casa, TU esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona;

agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, TU, che conosci il cuore di ognuno; perché TU solo conosci il cuore di tutti i

figli degli uomini; e fa’ che essi ti temano tutto il tempo che vivranno nel paese che TU dèsti ai nostri padri.

Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a causa del tuo nome, perché si udrà parlare del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso, quando verrà a pregarti in questa casa, TU esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi

a questo straniero tutto quello che ti domanderà,

affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome

per temerti, come fa il tuo popolo Israele,

e sappiano che il tuo nome è invocato su questa

casa che io ho costruita!

Quando il tuo popolo partirà per far guerra al suo nemico, seguendo la via per la quale TU l’avrai mandato, se pregherà il SIGNORE, rivolto alla città che TU hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, esaudisci dal cielo le sue preghiere

e le sue suppliche, e rendigli giustizia.

PADRE SANTO, ONNIPOTENTE IDDIO, dissipa i popoli che si dilettano in guerre; confondi i loro disegni: E fa che tutti i cristiani che desiderano la pace, siano armati solo della TUA DIFESA, e siano preservati da tutti i pericoli, per glorificare solo TE; che sei il SOLO DONATORE DI OGNI VITTORIA; sul male, e sulla morte.Ti preghiamo e ti supplichiamo, non per la nostra giustizia, ma per i meriti del TUO AMATISSIMO FIGLIUOLO, per grazia nostro Redentore, Salvatore e SIGNORE. Amen, Amen e Amen.

Grazie SIGNORE perché hai Detto: In

(Giovanni 14:12-14)

quello che chiederete nel mio nome, lO farò; affinché il PADRE sia glorificato nel Figliuolo. Se mi chiederete qualche cosa

nel mio nome, IO la farò.

SIGNORE, non solo in tempo di epidemia e diguerra, ma fa che ogni giorno cerchiamo il TUO volto e veniamo a TE, perchè solo TU ci insegni: La via della Vita e ci guidi per il sentiero diritto, non farci mai deviare nè a destra, nè a sinistra

e fa che seguiamo sempre le TUE orme. Marco 1:15-17.

DIO vi benedica, tantissimo e vi conceda i desideri del SUO

e del vostro cuore.

Ricevete un cordialissimo Shalom di cuore sincero! N. B.

ALGERIA: CONDANNA CONFERMATA PER 2 CRISTIANI


Due giorni fa, domenica 26 settembre, la corte d’appello algerina ha confermato il verdetto riguardante il pastore Rachid Seighir e il suo dipendente Nouh Hamimi: per entrambi una multa di 200.000 DZD (circa 1.250 euro) e una pena detentiva sospesa di un anno.

Chi sono i 2 cristiani?

Il pastore Rachid è responsabile di una chiesa locale nella città di Orano e titolare di un negozio di libri e articoli di cartoleria. È proprio lì che Nouh Hamimi lavora come commesso. Nel 2017 la polizia aveva fatto irruzione nel suo negozio trovando libri e pubblicazioni cristiane (comprese copie della Bibbia), oltre a macchinari per la stampa.

Il 27 febbraio scorso, a più di 3 anni da quel giorno, è stata imputata loro una condanna per proselitismo “poiché la libreria conteneva libri considerati una minaccia in grado agitare la fede dei musulmani”. La legge algerina che regola il culto non musulmano, infatti, criminalizza “la produzione, la conservazione o la diffusione di documenti stampati e audiovisivi che abbiano l’intento di minare la fede di un musulmano”.

Una situazione diffusa

La chiesa del pastore Rachid, insieme ad altre 2 comunità della provincia di Orano, è tra quelle di cui avevamo parlato in un articolo dello scorso 27 luglio e che si aggiungevano al lungo elenco di gruppi cristiani i cui edifici ecclesiastici erano stati posti sotto sequestro dalle autorità.

Alle 16 chiese già definitivamente chiuse in tutto il Paese, se ne potrebbero ora aggiungere altre 4. Queste ultime hanno infatti già ricevuto ordine di cessare le proprie attività.

I cristiani algerini chiedono urgente preghiera affinché la morsa anticristiana possa allentarsi e loro rimanere saldi in Gesù, nonostante le crescenti difficoltà.

STA ACCADENDO ORA !!!!😭😭😭


“Ho ricevuto questa mattina un messaggio da una donna che ha legami con la Chiesa in Medio Oriente. È un messaggio che tutti i credenti devono ascoltare. Alcuni dei nostri fratelli in Afghanistan hanno preso la decisione di non scappare o nascondersi, ma di usare invece i giorni che hanno lasciato per andare di casa in casa a raccontare ad altri di Gesù. Sono molto consapevoli che questo accorcerà i loro giorni, ma continuano a bussare e le persone stanno accettando Gesù di Nazareth come loro Salvatore e Signore! Questo è il motivo per cui sentiamo dire che la Chiesa sta crescendo ogni giorno in un numero senza precedenti. Non c’è amore più grande di un uomo che dà la vita per un fratello. Per favore prega per i nostri fratelli e sorelle!”(questo è stato inviato da un amico ministro)Cristo ne ha parlato.Matteo: 24,7 Nazione contro nazione e regno contro regno. Ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi.Matteo: 24.8 Tutti questi sono l’inizio dei dolori del parto.Matteo: 24,9 “Allora sarete consegnati per essere perseguitati e messi a morte, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa mia.Matteo: 24.10 In quel tempo molti si allontaneranno dalla fede e si tradiranno e si odieranno a vicenda,Matteo: 24.11 e appariranno molti falsi profeti e sedurranno molte persone.Matteo: 24.12 A causa dell’aumento della malvagità, l’amore dei più si raffredderà,Matteo: 24.13 ma chi resisterà sino alla fine sarà salvo.

Il Vangelo clandestino in Medio Oriente!


La ragazza Ajmi con soli 10 anni, è stata guarita da Dio, dopo aver pregato per la guarigione di suo padre, ha potuto sperimentare un miracolo in entrambi.Questa ragazzina è stata adottata da una famiglia islamita che vive in Medio Oriente. Tuttavia, Dio l’ha guarita.Mentre Ajmi era a scuola, un nuovo insegnante che era musulmano e in seguito si convertì al Vangelo senza che le autorità se ne rendessero conto, proviene dalle Bibbie per il ministero del Medio Oriente. Questo missionario ha sempre iniziato la sua classe con una preghiera.Questo insegnante, evangelista e missionario, iniziò a predicare strategicamente il Vangelo ai suoi studenti, senza che gli altri insegnanti musulmani se ne accorgessero. Si è sempre concentrato su argomenti come; la vita, l’opera, la morte e la risurrezione di Gesù, la salvezza, ecc.Poi la ragazza cominciò ad essere curiosa e cominciò a pregare Gesù in segreto. Non lo faceva a parole, poiché era sordomuta, ma nel suo cuore e nella sua lingua.Ma la ragazza sapeva leggere, quindi l’evangelista le diede un opuscolo, dove parlava del Vangelo di Luca, invitandola a leggerlo ogni giorno.La curiosità era così grande che la ragazza ogni volta che non capiva qualcosa, si avvicinava al maestro per insegnarle. In questo modo la ragazza fu educata fino a diventare una discepola di Gesù.Anche il padre del piccolo Ajmi soffriva di una malattia, alla quale non riuscì a trovare una soluzione nelle moschee, né in medicina, né altrove, ma la stessa ragazza gli si avvicinò con le lingue dei segni e gli disse che Gesù può guarirti.Dopo che hanno iniziato a pregare, Dio ha fatto il miracolo in entrambi, la ragazza ha iniziato a parlare e l’uomo era libero da quella malattia. Non c’è niente di impossibile per Dio. Ciò fece sì che i genitori della ragazza riconoscessero e si arrendessero a Gesù.I genitori della ragazza e la stessa Ajmi si inginocchiarono subito e diedero gloria a Dio, lodando il Signore e dandogli grazia.L’insegnante ne approfittò e iniziò a guidarli e istruirli nelle vie del Signore. Al punto che chiesero di essere battezzati. Ora, questa famiglia convertita, evangelizza allo stesso modo agli altri la parola di Dio clandestinamente. La Gloria va a Dio! Amen! Ferrentino Francesco La Manna

EMERGENZA COVID-19 Importante!-Gennaro Chiocca


Gennaro Chiocca 2

Da lunedì 30 marzo, in collaborazione con la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana e le istituzioni comunali, provinciali e regionali, con la collaborazione dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera delle nostre zone, offriremo il nostro aiuto missionario, attraverso i sistemi del volontariato. Nello specifico accoglieremo e aiuteremo alcuni che per ora sono senza dimora, ma che sono a rischio di contagio e hanno bisogno di essere protetti dal pericolo delle
strade, seguendo il principio che tanto abbiamo letto tra gli slogan “Io resto a casa”.
Tutti grazie a Dio abbiamo una casa per poterci “difendere” da questo virus, quelli che sono in strada no. Come opera missionaria noi li aiuteremo a proteggersi dando loro ospitalità per 1-2 settimane mettendo a disposizione i nostri locali. Non potremo ospitare tanti, ma alcuni; questi pochi che ospiteremo saranno evangelizzati, curati, amati e portati al Signore.

Di questa attività si occuperanno i nostri dipartimenti missionari: “Come tralci”, “Beth-Shalom” Onlus> “72 ore per Cristo” > specializzata in emergenze sociali straordinarie come unità di crisi, “Progetto Amico”> associazione medici e odontoiatri evangelici italiani, già esperti in Africa.

Siamo felici di poter essere utili al Regno di Dio in un tempo difficile come questo. Ci raccomandiamo alle vostre meravigliose preghiere che salendo al Padre ci proteggeranno per la gloria di Dio.

Come tutti i progetti missionari che partono dalla nostra diaspora, anche questo porterà “un nome spirituale” perché la finalità evangelistica è quella prioritaria: BETH-CAMPO “per gli infelici privi di riparo”
Isaia 58:7 #iorestoacasa (=nella casa del Signore).

Molto presto insieme potremo raccontare le grandi e meravigliose opere del
Signore!

COMMOVENTE! Iulian Urban 38anni · Dottore in Lombardia


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“Mai negli incubi più oscuri ho immaginato che avrei potuto vedere e vivere quello che sta succedendo qui nel nostro ospedale da tre settimane. L’incubo scorre, il fiume diventa sempre più grande. All’inizio ne arrivavano alcuni, poi decine e poi centinaia e ora non siamo più dottori ma siamo diventati sorter sul nastro e decidiamo chi deve vivere e chi dovrebbe essere mandato a casa a morire, anche se tutte queste persone hanno pagato le tasse italiane per tutta la vita.
Fino a due settimane fa, io e i miei colleghi eravamo atei; era normale perché siamo medici e abbiamo imparato che la scienza esclude la presenza di Dio.
Ho sempre riso dei miei genitori che andavano in chiesa.

Nove giorni fa un pastore di 75 anni venne da noi; Era un uomo gentile, aveva gravi problemi respiratori ma aveva una Bibbia con sé e ci ha impressionato che la leggeva ai morenti e li teneva per mano.
Eravamo tutti dottori stanchi, scoraggiati, psichicamente e fisicamente finiti, quando abbiamo avuto il tempo di ascoltarlo.
Ora dobbiamo ammettere: noi come umani abbiamo raggiunto i nostri limiti di più non possiamo fare e sempre più persone muoiono ogni giorno.
E siamo sfiniti, abbiamo due colleghi che sono morti e altri sono stati contagiati.
Ci siamo resi conto che dove finisce ciò che l’uomo può fare abbiamo bisogno di Dio e abbiamo iniziato a chiedere aiuto a Lui, quando abbiamo qualche minuto libero; Parliamo tra di noi e non possiamo credere che da feroci atei siamo adesso ogni giorno alla ricerca della nostra pace, chiedendo al Signore di aiutarci a resistere in modo che possiamo prenderci cura dei malati. Ieri è morto il pastore 75enne; che fino ad oggi, nonostante avessimo avuto oltre 120 morti in 3 settimane qui e fossimo tutti sfiniti, distrutti, era riuscito, malgrado le sue condizioni e le nostre difficoltà, a portarci una PACE che non speravamo più di trovare.

Il pastore è andato dal Signore e presto lo seguiremo anche noi se continua cosi.

Non sono a casa da 6 giorni, non so quando ho mangiato l’ultima volta, e mi rendo conto della mia inutilità su questa terra e voglio dedicare il mio ultimo respiro ad aiutare gli altri. Sono felice di essere tornato a Dio mentre sono circondato dalla sofferenza e dalla morte dei miei simili “.

Testimonianza raccolta da: Gianni Giardinelli 

Alla persecuzione si aggiunge il COVID-19-Siria


NELLA FOTO: Ragazzo siriano che gioca tra le rovine della città di Aleppo.

Le frontiere vengono chiuse, i cittadini incoraggiati a rimanere a casa e le chiese costrette a sospendere gli incontri. Mentre dai TG di tutto il mondo si susseguono centinaia di notizie sull’emergenza coronavirus, non vogliamo dimenticarci di coloro che, oltre alla minaccia dell’epidemia e senza l’accesso a strutture sanitarie adeguate, convivono quotidianamente con la persecuzione a motivo della propria fede in Gesù.
Di seguito un aggiornamento sulla situazione in 2 Paesi della World Watch List 2020, il report di Porte Aperte/Open Doors sulla persecuzione dei cristiani nel mondo.
Siria (posizione n.11 della WWL2020)
Nonostante il contagio del virus non sia al momento confermato in Siria, il popolo teme il peggio.
Elias*, cristiano locale e membro di un’organizzazione partner di Porte Aperte, spiega perché la Siria sia particolarmente vulnerabile in questo momento di grande instabilità: “Per anni sono stati tanti i siriani che non hanno potuto consumare cibo sano e per questo i medici evidenziano come le classiche malattie stagionali colpiscono molte persone. Un sistema immunitario basso rende più vulnerabili al contagio del virus, inoltre, la mancanza di accesso ad acqua potabile e a prodotti per l’igiene, l’inquinamento dell’aria dovuto ai generatori di corrente e l’alto numero di persone anziane, rende il nostro popolo a rischio.
A motivo della guerra, la maggior parte dei giovani ha lasciato il Paese e molti anziani hanno sviluppato disturbi cardiaci, diabete e problemi di pressione sanguigna”.
Secondo lo stesso Elias, la Siria non è pronta ad affrontare un’emergenza sanitaria di tale portata, a causa della mancanza di attrezzature adeguate e perché le cliniche e gli ospedali sono stati gravemente colpiti dalla guerra.
Corea del Nord (posizione n.1 della WWL2020)
“Il sistema sanitario del Paese è quasi inesistente”, ha condiviso con noi un cristiano locale, “gli ospedali funzionano a malapena, ci sono pochi medici e c’è un’enorme carenza di farmaci. Vengono acquistati medicinali senza etichetta al mercato nero, da persone che non hanno alcuna formazione medica. Molti nordcoreani hanno un sistema immunitario debole, la maggior parte di loro ha attraversato lunghi periodi di malnutrizione e, quindi, un’emergenza come quella del coronavirus sarebbe disastrosa per il Paese. La Corea del Nord non ha i mezzi per aiutare i suoi cittadini in caso di grave epidemia”.
Nonostante la Corea del Nord non abbia ufficialmente segnalato casi di COVID-19, secondo un rapporto del DailyNK sono circa 200 i militari che hanno perso la vita dopo aver mostrato sintomi simili a quelli del coronavirus. Un grande pericolo incombe sulla vita di molti cittadini nordcoreani.
Oltre alle reali difficoltà e ai pericoli a motivo della fede che quotidianamente raccontiamo esserci in questi Paesi, si aggiunge quindi la tensione per un virus che potrebbe mettere in ginocchio due realtà già allo stremo delle forze.
Come Porte Aperte/Open Doors desideriamo incoraggiare a pregare per questi Paesi, per i cristiani locali e per le condizioni di instabilità e incertezza quotidiana in cui vivono.
 
*pseudonimo

Notizie coronavirus-Gennaro Chiocca


Gennaro Chiocca 2

Ai ministri, ai pastori ed a tutti servi dell’Iddio vivente che siete nelle regioni della Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e non solo, interessate dalle ordinanze per diffusione del Codiv-19.

Carissimi conservi,
abbiamo sentito profondamente, essendo proprio noi della diaspora lodigiana l’epicentro del contagio del coronavirus, di dedicarvi un pensiero per incoraggiarvi in un momento così delicato e degno di attenzione. Vivendo gli eventi in prima persona ci sentiamo in “obbligo spirituale” di trasmettere a voi tutti la piena fiducia nel Signore.
Qui a LODI e dintorni mai avremmo pensato di dover rinunciare alle consuete riunioni di culto per motivi di carattere sanitario.
Noi che, insieme con voi, siamo portavoce autentici dell’ “ecco, quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme” con le meravigliose similitudini presentate dal salmista (l’olio profumato, la rugiada dell’ Ermon), ci siamo visti improvvisamente attoniti davanti alle porte chiuse delle nostre chiese, intese come locali strutturalmente esistenti.
Immersi tra notizie, statistiche, provvedimenti, ordinanze, misure precauzionali e decreti, siamo innanzitutto chiamati a non perdere di vista la validità del nostro mandato: la predicazione del Vangelo ai fini della salvezza delle anime perdute. “Nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza”. Non lasciamoci sgomentare dalla intrepida diffusione del virus, piuttosto indirizziamo continuamente i credenti che Dio ci dà grazia di curare a non distogliere lo sguardo da Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta.
Rivestitevi della completa armatura di Dio affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo (Ef 6:4).
Cerchiamo di usare i social networks non per alimentare quella che è stata definita in questi giorni “infodemia”, ma piuttosto serviamoci del progresso della tecnologia per veicolare la trasmissione del Vangelo in questi tempi di isolamento.
Condividiamo links esaminandoli alla luce della Parola e diffondiamoli soprattutto tra i non credenti affinché possano ravvedersi.
In questi tempi la Chiesa può e deve fare la differenza perché Gesù ci ha lasciati la Sua pace, quella vera!
La “fine del mondo” per noi non è la distruzione di ogni speranza, ma la certezza della vita eterna.
Perseverate nelle Sue opere con santità e giustizia, non permettiamo alla psicosi generale di “infestare “ la nostra anima che è stata lavata e preservata dal prezioso sangue di Gesù!
In quest’ottica allora si’ che un gruppo whatsapp comunitario potrà trasformarsi in un’adunanza virtuale “in emergenza” dove ciascuno, chi con un versetto, chi con una meditazione, chi con una richiesta di preghiera, manterrà viva quella fiamma che nessuna paura o malattia potranno spegnere.
La parola di Dio non può essere incatenata e non si può soggiogare a nessuna legge umana perché continuerà a propagarsi, con o senza di noi, fino agli estremi confini della terra in attesa del ritorno del nostro amato Signore.
Questi sono sì i segni degli ultimi tempi per vedere nuove ginocchia piegarsi, ma sono anche la prova evidente che i preparativi del matrimonio tra lo Sposo e la Sua chiesa stanno per essere ultimati.
Gioiamo dunque per questa meravigliosa certezza che Dio ha inciso nei nostri cuori da quando ci ha salvati!
Noi siamo parte integrante di quella discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si può contare (Eb 11:12).
“Beati voi che seminate in riva a tutte le acque” (dice Isaia al cap. 32:20) perché quando queste che adesso si ergono maestose e spumeggianti indietreggeranno davanti all’autorità di Gesù (sì, perché Lui ha il potere di sgridare i flutti tempestosi che sono poi costretti ad ubbidirGli) noteremo che , al ritirarsi delle onde, proprio su quelle rive ci saranno delle conchiglie preziose che si saranno “attaccate” alla sabbia per effetto della nostra predicazione.
Queste conchiglie nel libro dell’Esodo al capitolo 30 sono desiderate dal Signore insieme agli aromi profumati per creare un unico composto “salato (cioè che dà sapore), puro e santo” (v. 35).
Sia questa la vostra visione in questi tempi difficili in cui il Signore non mancherà di aprire i cieli per far scendere le sue piogge di benedizioni .

Siete nelle nostre preghiere mentre camminiamo in questo fuoco e non ne siamo bruciati.

I pastori ( e non solo )di “ADI- Come Tralci”
dalla zona lodigiana!

CONGO- Strage di cristiani in Congo, uccise 36 persone a colpi di machete


Congo strage cristiani

Autori del massacro gli estremisti islamici della zona

Uccisi brutalmente a colpi di machete solo perché cristiani. È successo in Congo, nella regione di Beni, dove quattro villaggi sono stati razziati dalle Forze Democratiche Alleate, un gruppo ribelle islamista che ha le sue origini in Uganda e che attualmente risiede nella parte occidentale della regione congolese. 36 in tutto le vittime degli attacchi notturni ai villaggi, tra cui un pastore anglicano con la moglie.

Come riportato da Reuters, l’attacco principale ha avuto luogo a Manzingi, un villaggio a nord-ovest di Oicha, mentre il pastore è stato ucciso nel villaggio di Eringeti. «La vittima ha avuto la sfortuna di imbattersi, insieme a sua moglie, sulla stessa strada dei ribelli» – ha dichiarato in un comunicato Omar Kavota, rappresentante del gruppo per la difesa dei diritti soprannominato CEPADHO.

L’attentato non è il primo che si verifica ad opera del gruppo islamico, considerato il più attivo e violento della Repubblica Democratica del Congo negli ultimi due anni. Guidato da Musa Baluku, è noto che il gruppo ha commesso crimini come l’omicidio, lo stupro e il rapimento di donne e bambini, nonché la schiavitù e l’indottrinamento.

La regione di Beni ha subìto un’ondata di violenza dal 30 ottobre, quando le truppe congolesi hanno lanciato un’offensiva contro i ribelli. Un totale di 265 persone sono state uccise dalle Forze Democratiche Alleate da novembre, secondo il Kivu Security Tracker, un’iniziativa di ricerca che traccia i disordini nel Congo orientale.

A novembre 2019, gli attacchi del gruppo islamico hanno ucciso almeno 84 persone, tra cui uomini, donne e bambini. Più della metà delle vittime erano cristiani. A marzo, sei cristiani, tra cui un bambino di 9 anni, sarebbero stati uccisi quando le forze ribelli hanno attaccato il villaggio in gran parte cristiano di Kalau, vicino alla città di Beni. Inoltre 500 famiglie sono state costrette a fuggire dalle loro case. Nell’agosto 2016, invece, gli estremisti erano stati accusati di aver realizzato quello che è noto come il “massacro di Beni”, in cui almeno 64 persone sono state colpite a morte.

A dicembre, l’amministrazione Trump ha imposto sanzioni al capo del gruppo e ad altre cinque persone per aver commesso gravi violazioni dei diritti umani, tra cui stupri di massa, torture e omicidi.

Il pastore Gilbert Kambale, presidente dell’organizzazione della società civile della città di Beni, ha esortato la comunità internazionale a pregare Dio per la liberazione di Beni e del Congo. «Anche se la notte è lunga, il giorno sorgerà sicuramente», ha dichiarato all’organizzazione Porte Aperte.

ULTIME DALLA CINA 🇨🇳 Coronavirus!


lode 3

La commovente lettera ai pastori di Wuhan ai cristiani: “We Are This City’s Abraham And Jonah”
“Fissa gli occhi su Gesù”

DI CHRISTEL BERNS
30 gennaio 2020

Un pastore di Wuhan ha deciso di scrivere una lettera dopo aver ricevuto molte richieste da pastori stranieri e persone preoccupate per loro. Wuhan è nel mezzo dell’epidemia di coronavirus.

Tuttavia, il pastore di Wuhan ha scritto una lettera così potente piena di speranza e amore. L’ardente fede del pastore è chiaramente evidente. Le sue parole mostrano un uomo aggrappato alla parola di Dio nonostante la tragedia. È una lettera lunga ma commovente. E di conseguenza, migliaia sono stati incoraggiati e si sono uniti a loro in preghiera.

Il pastore ha inviato la lettera ai suoi fratelli e sorelle in Cristo. Ha scritto:
“Fratelli e sorelle, la pace sia con voi.
In questi giorni la polmonite di Wuhan [virus] è stata al centro dei miei pensieri e della mia vita. [Sto] sempre guardando le ultime notizie e pensando sempre a come la nostra famiglia e la chiesa dovrebbero affrontare questo.

Per quanto riguarda la famiglia, ho raccolto maschere e generi alimentari e mi sono avventurato fuori di casa il meno possibile. Quando mi sono avventurato in pubblico ho indossato una maschera, ma per il resto ho messo tutto nelle mani del Signore.

Per quanto riguarda la chiesa, la sicurezza della congregazione, un testimone fedele, la possibilità che i membri possano contrarre la malattia, è diventata una grande area di lotta. È sembrato subito evidente a tutti che stiamo affrontando una prova della nostra fede.

Fidarsi del Signore nella crisi di Wuhan

La situazione è così critica, eppure [noi] confidiamo nelle promesse del Signore, che i suoi pensieri verso di noi sono di pace, e non di male (Geremia 29:11), e che se permette un tempo di prove, non è per distruggerci, ma per stabilirci. Pertanto, i cristiani non devono solo soffrire con le persone di questa città, ma abbiamo la responsabilità di pregare per coloro che hanno paura in questa città e di portare loro la pace di Cristo.

In primo luogo, dobbiamo cercare la pace di Cristo che regni nei loro cuori (Ebrei 3:15). Cristo ci ha già dato la sua pace, ma la sua pace non è di allontanarci dal disastro e dalla morte, ma piuttosto di avere la pace in mezzo al disastro e alla morte, perché Cristo ha già superato queste cose (Giovanni 14:27, 16:33). Altrimenti non abbiamo creduto nel vangelo della pace (Efesini 6:15) e, con il mondo, saremmo terrorizzati dalla pestilenza e perderemmo la speranza di fronte alla morte.

Il principe della pace a Wuhan

Perché solo i cristiani hanno questa pace? A causa del peccato, gli umani soffrono le prove e le tribolazioni che li colpiscono, La Parola dice: i malvagi non hanno pace (Isaia 48:22). Eravamo tutti peccatori, ma Cristo, a causa della fede, ha preso la nostra pena e ci ha dato la sua pace. Pertanto Paolo dice, chi può presentare una denuncia contro gli eletti di Dio? È Dio che giustifica. (Romani 8:33). I cristiani possono affrontare il mondo con le stesse tribolazioni, ma tali tribolazioni non sono più una punizione, ma una nuova opportunità per avvicinarsi all’Onnipotente, per proclamare il Vangelo.

Avvicinarsi all’amore di Dio

E, come credeva fermamente Paolo, “chi ci separerà dall’amore di Cristo? Tribolazione, angoscia, persecuzione, carestia, nudità, pericolo o spada? . . . in tutte queste cose siamo più che conquistatori attraverso colui che ci ama. Perché sono sicuro che né la morte né la vita, né gli angeli né i governanti, né le cose presenti né le cose a venire, né i poteri, né l’altezza o la profondità, né qualsiasi altra cosa in tutta la creazione, saranno in grado di separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore ”(Romani 8: 35-39).

Allo stato attuale, la pestilenza di Wuhan non può separarci dall’amore di Cristo; questo amore è nel nostro Signore Gesù Cristo. Queste parole ci sono di grande conforto, siamo già diventati un solo corpo con Cristo. Abbiamo una parte nelle sue sofferenze e abbiamo una parte nella sua gloria, tutto ciò che Cristo è nostro e il nostro tutto è Cristo. Pertanto, Cristo è con noi mentre affrontiamo la pestilenza in questa città; la pestilenza non può farci del male. Se moriamo nella pestilenza, è un’opportunità per testimoniare Cristo, e ancora di più per entrare nella sua gloria.

Sii forte in mezzo alla tribolazione

Perciò, fratelli e sorelle, vi incoraggio a essere forti nell’amore di Cristo. Se sperimentiamo più profondamente la morte in questa pestilenza, comprendendo il Vangelo, possiamo sperimentare più profondamente l’amore di Cristo e avvicinarci sempre più a Dio. Nostro Signore Gesù attraverso la fede sperimentò un’impareggiabile sofferenza della morte, eppure Dio lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra. (Atti 2: 32-36)

Se nel leggere queste verità non hai ancora pace, ti incoraggio a leggere diligentemente le Scritture sopra citate e invito il Signore a darti intuizione fino a quando la pace di Cristo regna nel tuo cuore. Devi sapere che questo non è solo un disastro osservabile, ma ancora di più è una lotta spirituale. Dovresti prima condurre una battaglia per il tuo cuore, e in secondo luogo combattere per l’anima di questa città.

Abramo e Giona della città di Wuhan

Se Dio, a causa di un uomo giusto trattene il giudizio su Sodoma, o a causa di 120.000 che non conoscevano la mano sinistra dalla destra, trattennero la distruzione, che dire della città di Wuhan in cui viviamo? Siamo chiaramente i giusti in questa città, molto più di una sola persona giusta ci sono migliaia e migliaia di noi. Eppure, possiamo desiderare che Lot sia rattristato da tutti quelli di questa città (2 Pietro 2: 7) e come Abramo che ha pregato seriamente per Sodoma (Genesi 18: 23-33). Vedete, Giona con difficoltà proclamò il Vangelo a Ninive, e Ninive si pentì e fu salvata. Siamo Abramo e Giona di questa città. Dobbiamo pregare per la misericordia di Dio su questa città e portare la pace su questa città attraverso le nostre preghiere e testimonianze.

Credo che questo sia il comando di Dio che chiama quelli di noi che vivono a Wuhan. Dobbiamo cercare la pace per questa città, cercare la pace per coloro che sono affetti da questa malattia, cercare la pace per il personale medico che lotta in prima linea, cercare la pace per ogni funzionario governativo di ogni livello, cercare la pace per tutto il popolo di Wuhan ! E attraverso le reti online possiamo guidare e confortare i nostri amici e persone care con il Vangelo, ricordando loro che le nostre vite non sono nelle nostre mani e affidare le loro vite a Dio che è fedele e vero.

Fissa gli occhi su Gesù

Negli ultimi giorni ho ricevuto molte richieste da pastori stranieri. Loro e l’intera chiesa sono preoccupati per questa città, ancora di più per noi; e affrontando questa epidemia, cerca di servire la città con noi.

Pertanto, chiedo loro in particolare di rivolgere gli occhi su Gesù. E non preoccuparti del mio benessere, né essere agitato o impaurito, ma prega nel nome di Gesù. Le persone di buon cuore sono attraverso le loro azioni al servizio di questa città, in particolare il personale medico che sta rischiando la propria vita. Se riescono ad assumersi tali responsabilità mondane, come possiamo non assumerci più prontamente responsabilità spirituali! ”

Quindi il pastore ha concluso la sua lettera chiedendo a tutti di unirsi a loro in preghiera.

“Se non senti la responsabilità di pregare, chiedi al Signore un’anima amorevole, un cuore sinceramente orante; se non piangi, chiedi al Signore lacrime. Perché sicuramente sappiamo che solo attraverso la speranza della misericordia del Signore questa città sarà salvata ”.

Un pastore di Wuhan
23 gennaio 2020

Preghiamo per i nostri fratelli e sorelle in Cristo a Wuhan e tutte quelle sofferenze. Che Dio dia la sua forza e protezione ai medici che si prendono cura dei pazienti.