ALZO LE MANI QUANDO NON HO FORZE


culto chiesa ADI Guidonia del 9 luglio 2014


TUTTO CIÒ CHE VUOLE È LA TUA FEDE


TUTTO CIÒ CHE VUOLE È LA TUA FEDE
by David Wilkerson

Dio non vuole la tua casa, la tua macchina, i tuoi mobili, i tuoi risparmi, i
tuoi beni. Tutto ciò che vuole p la tua fede – la tua fede ferma nella Sua
Parola. E questo è quello che potrebbe rappresentare ciò che altri, che
sembrano più spirituali, non hanno. Forse guardi un’altra persona come se
fosse più spirituale di te, ma quella persona forse sta lottando duramente per
mantenere un’apparenza di giustizia. Tuttavia, mentre Dio ti guarda, Egli
dichiara, “Ecco un uomo o una donna giusti”. Perché? Perché hai ammesso
la tua impotenza nel diventare giusto e hai confidato nel Signore affinché ti
desse la Sua giustizia.

Paolo ci dice che siamo considerati giusti agli occhi di Dio per lo stesso
motivo per cui lo fu Abrahamo. “Perciò anche questo gli fu [ad Abrahamo]
imputato a giustizia. Ora non per lui solo è scritto che questo gli fu
imputato, ma anche per noi ai quali sarà imputato, a noi che crediamo in colui
che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore” (Romani 4:22-24).

Forse affermi, “Io ci credo! Ho fede nel Dio che ha resuscitato Gesù”.
Però voglio porti delle domande: Credi che il Signore possa resuscitare il tuo
matrimonio travagliato? Credi che possa portare alla vita un parente
spiritualmente morto? Credi che Egli possa rialzarti dalla fossa di un vizio
debilitante? Credi che possa cancellare il tuo passato maledetto e restituirti
tutti gli anni sprecati?

Quando tutto sembra disperato – quando ti trovi in una situazione
impossibile, senza risorse e senza alcuna speranza davanti a te – credi che
Dio sarà il tuo Yahwheh Yirah, Colui che vede il tuo bisogno? Credi che Lui
sia impegnato a mantenere le Sue promesse per te e che, se solo una delle Sue
parole venisse meno, i cieli si scioglierebbero e l’universo crollerebbe?

“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano
senza avere annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, in
modo da dare il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà la mia
parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere
compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l’ho mandata”
(Isaia 55:10-11).

IL SUFFICIENTE IN OGNI COSA


IL SUFFICIENTE IN OGNI COSA
by David Wilkerson

Perché così tanti cristiani sperimentano debolezza, sentimenti di
disperazione e vuoto, come se non potessero più andare avanti? Perché non
possiedono la rivelazione che lo Spirito Santo diede a Paolo – la rivelazione
di tutta la provvidenza che Dio ha reso disponibile per coloro che la reclamano
per fede!

Rientri nella descrizione di Paolo di un servo esuberante – che ha tutto ciò
che gli serve e anche di più, in ogni momento, in ogni crisi? Hai dimostrato
ciò attingendo dalla banca del cielo?

Per diversi anni ho lavorato con Kathryn Kuhlman, un’evangelista americana.
Ho predicato con tutto il mio cuore ai suoi raduni mensili a Pittsburgh, in
Pennsylvania, e a Youngstown, nell’Ohio. Le riunioni si tenevano sia la
mattina che la sera e solitamente, alla fine della giornata, ero distrutto. Una
sera la sorella Kuhlman disse a me e Gwen, “Usciamo e prendiamo qualcosa da
mangiare”. Le dissi, “Mi dispiace – sono troppo stanco. Devo tornare in
albergo e dormire un po’”.

Mi guardò con aria interrogativa e mi chiese, “David, hai predicato sotto
l’unzione dello Spirito stasera?” Risposi, “Sai che è così. L’altare
era sempre pieno!”

La sorella Kuhlman disse tranquillamente, “Allora ti manca qualcosa. Se stai
ministrando sotto la potenza dello Spirito Santo, dovresti essere più forte
alla fine della riunione che all’inizio – perché Egli è uno Spirito che
ravviva! Puoi elevarti al di sopra della tua carne, perché per lo Spirito puoi
reclamare questa libertà”. Da quel momento ciò si dimostrò vero nel mio
ministero.

“Ora Dio è potente…affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa,
voi abbondiate per ogni buona opera” (2 Corinzi 9:8). Abbondiate qui
significa letteralmente, “Sempre-crescenti; avendo più alla fine che
all’inizio”. In altre parole, mentre la battaglia si surriscalda, la grazia
di Dio aumenta! Mentre la debolezza si abbatte su te, la Sua forza sopraggiunge
ancora più forte – se lo credi.

LODARE DIO PER LA SUA BONTÀ


LODARE DIO PER LA SUA BONTÀ
by David Wilkerson

“Mediterò sul glorioso splendore della tua maestà e sulle tue meravigliose
opere. Essi parleranno della potenza delle tue tremende opere, e io racconterò
la tua grandezza. Essi proclameranno il ricordo della tua grande bontà e
canteranno con gioia la tua giustizia” (Salmo 145:5-7). Il termine tremende
utilizzato qui significa che i Suoi atti sono talmente grandi da causare
stupore e tremore.

Non possiamo negare che Dio richieda di lodarlo in tutta la Sua eccellenza, ma
siamo chiamati soprattutto a lodarlo per la Sua bontà.

Nota che il salmista insiste sull’abbondanza della lode nel ricordare la
bontà del Padre. Era normale per Davide cantare queste lodi come espressioni
sontuose, come a far sgorgare la lode come acqua che scorre da una fonte.

Nel Salmo 107:8-9, Davide scrive, “Celebrino l’Eterno per la sua benignità e
per le sue meraviglie in favore dei figli degli uomini. Poiché egli ha saziato
l’anima assetata e ha ricolmato di beni l’anima affamata”.

Tale verità del lodare Dio per la Sua bontà passata ha colpito una corda del
mio cuore e sono stato mosso a fare come Davide. Siamo chiamati a celebrare la
Sua bontà!

Amato, guarda indietro, al passato, e ricorda quanto il Signore è stato buono
con te. Medita sulle Sue compassioni che non vengono mai meno nel sostenerti.
Io trovo diletto nel lodare Dio per ogni cosa, ma soprattutto per la Sua
bontà. Non solo per la Sua bontà passata, ma per quella che vedo
quotidianamente – il bene che vedo tutt’intorno a me nel presente.

“Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia
vita; e io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni” (Salmo 23:6).

CONOSCERE LA SUA VOCE


CONOSCERE LA SUA VOCE
by David Wilkerson

“Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono”
(Giovanni 10:27).

Coloro che davvero conoscono Dio hanno imparato a riconoscere la Sua voce al di
sopra di tutte le altre. Egli vuole che tu sia assolutamente convinto che Lui
desideri parlarti – dirti cose che non hai mai visto o sentito prima.

Credo che siano richieste tre cose da coloro che desiderano udire la voce di
Dio:

  * Una certezza incrollabile che Dio voglia parlarti. Devi essere pienamente
persuaso e convinto di ciò. Infatti, Egli è un Dio che parla – e vuole che
tu conosca la Sua voce per poter fare la Sua volontà. Ciò che Dio ti dirà
non andrà mai al di là dei confini della Scrittura.
  * Tempo di qualità e tranquillità. Devi essere disposto a chiuderti in una
stanza con Dio e lasciare che ogni altra voce svanisca. Sì, Dio ci parla
durante tutta la giornata. Ma ogni volta che ha voluto edificare qualcosa di
significativo nella mia vita, la Sua voce è giunta solo dopo che ho azzittito
ogni altra voce, tranne la Sua.
  * Chiedi in fede. Noi non otteniamo nulla da Dio (incluso l’udire la Sua
voce) se non crediamo veramente che Egli sia in grado di comunicare a noi la
Sua mente – renderci capaci di comprendere la Sua perfetta volontà!

Dio non è un burlone! Egli non permetterà che il nemico t’inganni. Quando
Dio parla, segue la pace e Satana non può contraffare quella pace!

“Ma chi entra per la porta è il pastore delle pecore. A lui apre il
portinaio; le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per
nome e le conduce fuori. E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a
loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Non seguiranno
però alcun estraneo, ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la
voce degli estranei” (Giovanni 10:2-5).

CONTENTI DI TROPPO POCO!


CONTENTI DI TROPPO POCO!
by David Wilkerson

Dio ha così tanto da volerti dare. Il Suo desiderio è quello di “aprire le
cateratte del cielo e riversare su di voi tanta benedizione, che non avrete
spazio sufficiente ove riporla” (Malachia 3:10). Egli è lì in un deposito
pieno e dice, “Io sono un Dio generoso – ma così pochi ricevono da Me. Non
lasciano che io sia Dio per loro!”

Certo, dobbiamo ringraziare Dio per tutto ciò che già ha fatto e ci ha
donato. Tuttavia, non dobbiamo essere contenti di quanto pensiamo sia tanto!
Molti cristiani sono soddisfatti di sedere in una chiesa ed essere benedetti
dalla presenza di Dio. Tali persone non sono niente  di più che delle
“spugne soddisfatte” che assorbono tutto – ma limitano Dio nella loro
vita, quando invece Lui vuole ungerle per il servizio.

Quando i discepoli si meravigliavano dei miracoli di Cristo, Gesù rispose,
“Dio ha un’opera ancora maggiore per voi!” La maggior parte di noi sono
come i discepoli. Vediamo un miracolo e siamo contenti di parlarne per il resto
della nostra vita. Tuttavia, se davvero conoscessimo Dio e lasciassimo che Lui
sia Dio per noi, Gli chiederemmo molto di più.

  * Raggiungeremmo i luoghi celesti per fede, credendo che Dio possa rimuovere
i leader corrotti nelle agenzie locali, statali e federali. Abbatteremmo
principati e potestà, come ha detto Dio!
  * Crederemmo che Dio ci aiuterà a saturare la nostra città dell’evangelo
di Gesù Cristo. Prenderemmo una posizione di fede contro ogni arma fabbricata
contro di noi, e distruggeremmo le fortezze sataniche nelle nostre famiglie e
nelle nostre chiese.

La nostra visione sarebbe illimitata. Crederemmo che Dio possa compiere cose
ancora maggiori per il Suo regno!

“Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare
smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, a lui sia la gloria
nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli”
(Efesini 3:20-21).

IL BACIO DEL PADRE



IL BACIO DEL PADRE
by David Wilkerson

V’è una grande benedizione che diventa nostra quando ci viene concesso di
sedere nei luoghi celesti. Qual è questa benedizione? È il privilegio
dell’accettazione: “Egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo
Figlio” (Efesini 1:6). L’uso che Paolo fa del termine accettato, utilizzato
nella versione inglese (ndt), in questo verso viene tradotto come, “Dio ci ha
grandemente favoriti. Noi siamo molto speciali per Lui perché, in Cristo,
troviamo il nostro posto”.

Poiché Dio ha accettato il sacrificio di Cristo, ora Egli vede un solo uomo
– Cristo – e coloro che sono a Lui legati per fede. La nostra carne è
morta agli occhi di Dio. In che modo? Gesù s’è sbarazzato della nostra
vecchia natura alla croce, quindi ora, quando Dio ci guarda, Egli vede soltanto
Cristo. In cambio, dobbiamo imparare a vederci come Dio ci vede. Ciò significa
non concentrarci solo sui nostri peccato e le nostre debolezze, ma sulla
vittoria che Cristo ha ottenuto per noi alla croce.

La parabola del figlio prodigo (Luca 15:11-31) fornisce un’illustrazione
potente dell’accettazione che giunge quanto riceviamo una posizione celeste
in Cristo. Conosci la storia: un giovane prese la propria eredità dal padre e
la sperperò in una vita peccaminosa. Poi, una volta arrivato alla bancarotta
– moralmente, emotivamente e fisicamente – il figlio pensò al padre e si
convinse di aver perso ogni favore al suo cospetto.

La Scrittura ci dice che questo giovane spezzato era pieno di dolore per il suo
peccato e gridò, “Sono indegno. Ho peccato contro cielo”. Ma poi il figlio
prodigo si disse, “Mi leverò e andrò da mio padre” (verso 18). Nel fare
ciò, stava esercitando la sua benedizione di libero accesso. Riesci a capire
cosa significhi? Il figlio prodigo si era convertito dal suo peccato e
ritornava alla porta aperta che il padre gli aveva promesso. Stava camminando
nel ravvedimento e si stava appropriando del libero accesso.
Che cosa accadde al figlio prodigo? “Mentre era ancora lontano, suo padre lo
vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò” (Luca
15:20). Che scena meravigliosa. Il figlio peccatore era stato perdonato,
abbracciato e amato dal padre, senza alcuna ira o condanna. Quando ricevette il
bacio del padre, seppe di essere stato accettato.

SII RIPIENO DI SPIRITO SANTO!


SII RIPIENO DI SPIRITO SANTO!
by David Wilkerson

Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, lo Spirito Santo scendeva sulle
persone nei modi più insoliti. Costoro iniziavano a lodarlo – in nuove
lingue, mentre lo Spirito Santo prendeva il controllo assoluto!

Alla Pentecoste Egli scese con un vento forte e impetuoso. Cadde il fuoco!
Quando lo Spirito Santo scende, ogni cosa viene scossa. “E, dopo che ebbero
pregato, il luogo dove erano radunati tremò; e furono tutti ripieni di Spirito
Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza” (Atti 4:31).

Giovanni Battista predicò, “Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è
più forte di me, al quale io non sono neppure degno di sciogliere il legaccio
dei sandali; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco” (Luca
3:16).

Amato, la Bibbia parla molto chiaramente: quando Gesù viene a te, Egli
desidera battezzarti con lo Spirito Santo e col fuoco! Lo Spirito Santo porta
fuoco – un amore ardente e consumante per Gesù. Perché così tanti credenti
sono caldi un minuto e freddi quello dopo, mai veramente arresi, mai
soddisfatti? Forse perché si rifiutano di permettere a Gesù di battezzarli
con lo Spirito Santo?

“E quando sarà venuto [lo Spirito Santo], egli convincerà il mondo di
peccato” (Giovanni 16:8). Può essere che questi credenti non siano convinti
perché lo Spirito Santo non è stato ancora invitato a prendere il Suo
legittimo posto in loro? Egli è il filo a piombo di Dio. Qualsiasi cosa non
sia all’altezza di Cristo, Egli la rivela – e ci convince e ci fortifica
per essere conformi alla Sua Parola! In effetti, Egli diviene il nostro
Consolatore in questo, perché, mentre ci convince di peccato, Egli ci
fortifica per abbandonarlo. Questa è vera consolazione!

Lo Spirito Santo non ti farà mai fare niente di stupido, ma potrebbe scendere
su di te in un modo tale che i peccatori penseranno che sei ubriaco. Egli non
è benvenuto in molte chiese perché Lo si considera troppo rumoroso, troppo
sconvolgente, troppo imprevedibile!

SANTA DISPERAZIONE


SANTA DISPERAZIONE
by Carter Conlon

Te ed io viviamo in ciò che io chiamo “l’ora della santa disperazione”.

La nostra società sta degenerando molto rapidamente e si verificano crimini
terribili così spesso che ormai ci siamo abituati a tutto questo. L’anormale
sta diventando normale; ciò che è male sta diventando bene. Se ti guardi
intorno forse ti chiederai, “come posso adattarmi ai tempi? Cosa può fare
Dio attraverso la mia vita? E poiché sono queste le mie preghiere e so anche
che esse sono nella Sua volontà, se Lui ha intenzione di operare, perché non
mi ha ancora risposto?

Per affrontare alcune di queste domande, diamo uno sguardo al passato quando in
un altro periodo della storia giunse su una nazione un periodo di disperazione.
In Primo Samuele si parla di una stagione in cui mancava una parola chiara o
una visione. Il sacerdote che si supponeva rappresentasse Dio era profondamente
compromesso (leggere 1 Samuele 2:22-24, 3:1). Il carattere di Dio, lo scopo ed
il pensiero erano nascosti alla gente, lasciandoli così senza risposte alle
domande dei loro cuori: “cosa sta accadendo alla nostra società? Dove stiamo
andando?”

Questa situazione era molto simile ai giorni che stiamo vivendo oggi, giorni in
cui sembra che la presenza di Dio—il Suo potere ed il Suo aiuto, che abbiamo
conosciuto attraverso la storia—sia improvvisamente svanito. Sembra che i
nemici di Dio stiano prevalendo, imponendoci quando possiamo pregare, cosa
possiamo insegnare ai nostri bambini, cos’è giusto e cos’è sbagliato. E come
risultato, un profondo grido si comincia a formare nel cuore della gente.

Il salmo 107 parla di queste stagioni di santa disperazione che si sono
verificate nella storia. Il salmista descrive la gente che andava errando,
affamata e senza forze. Fu un periodo segnato dall’insensata manipolazione
della verità di Dio. Ma è in questi momenti di disperazione che tutta la
popolazione comincia a gridare a Dio, così come sta per succedere ai giorni
nostri. C’è un grido che si eleva in questa generazione—un grido che non
necessariamente viene udito dall’orecchio naturale, ma che l’orecchio di Dio
può sentire. Come successe al tempo di Mosè, quando disse: “Ho udito il
grido del Mio popolo e sono sceso per liberarlo” (leggere Esodo 3:7-8). In
altre parole, Io ho udito i loro lamenti di disperazione. Oggi il Signore è in
grado di udire il grido di coloro ai quali sono stati infranti i sogni, il grido
dei genitori che hanno visto i loro figli perdersi, il grido di coloro che si
chiedono: “cosa ci sta succedendo?”

“Ho certamente visto l’afflizione del mio popolo… e ho udito il suo
grido” (Esodo 3:7).