LIBERTA’ AGLI OPPRESSI


peppe 3Luca 4: 18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, 19 e per predicare l’anno accettevole del Signore». Isaia 53:1 Chi ha creduto alla nostra predicazione e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno? 2 Egli è venuto su davanti a lui come un ramoscello, come una radice da un arido suolo. Non aveva figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare. 3 Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. 5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. Le classi che vanno più facilmente a Gesù sono: “ poveri, quelli che hanno il cuore rotto, prigionieri, ciechi e oppressi “ . Gesù difatti dice che in Matteo 19:24 ; E ve lo ripeto: È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». I ricchi si sentono meritevoli di onore e gloria dagli uomini e da Dio illudendo se stessi. Gesù dice che è venuto per i malati non per i sani… quindi, Egli non è quel che cercavi tu? . Cara anima del Signore, non ti spaventi il tuo malessere, non ti avvilire per la tua povertà, non di scoraggiare per la tua prigionia, non smarrirti per la tua cecità… sei forse oppressa dai tanti dolori e disinganni? Gesù è il rimedio proprio per te, nessuno ti conosce come Lui; Egli è stato visto e definito da Isaia 53: “Uomo dei dolori”, tanto messo male che destava vergogna, da scuotere il capo: è stato afflitto, bastonato e disprezzato, ma proprio dalle Sue lividure noi siamo stati guariti. Anima cara, se anche tu nel passato ti sei vergognata di Lui preferendo l’amore, attenzioni e le cure degli uomini, questo non ti sia d’inciampo: vai fiduciosa senza remore, Egli ti conosce, ti ama e oggi ti vuol guarire e liberare da quella brutta condizione che ti trovi. E’ stato unto per ungerti e Benedetto per benedirti. Egli è il tuo Redentore che aspettavi senza saperlo. Gesù opera anche oggi, togliendo ogni forma di oppressione. Sii guarita da Gesù!!!. Amen.

TUTTO CIÒ CHE VUOLE È LA TUA FEDE


TUTTO CIÒ CHE VUOLE È LA TUA FEDE
by David Wilkerson

Dio non vuole la tua casa, la tua macchina, i tuoi mobili, i tuoi risparmi, i
tuoi beni. Tutto ciò che vuole p la tua fede – la tua fede ferma nella Sua
Parola. E questo è quello che potrebbe rappresentare ciò che altri, che
sembrano più spirituali, non hanno. Forse guardi un’altra persona come se
fosse più spirituale di te, ma quella persona forse sta lottando duramente per
mantenere un’apparenza di giustizia. Tuttavia, mentre Dio ti guarda, Egli
dichiara, “Ecco un uomo o una donna giusti”. Perché? Perché hai ammesso
la tua impotenza nel diventare giusto e hai confidato nel Signore affinché ti
desse la Sua giustizia.

Paolo ci dice che siamo considerati giusti agli occhi di Dio per lo stesso
motivo per cui lo fu Abrahamo. “Perciò anche questo gli fu [ad Abrahamo]
imputato a giustizia. Ora non per lui solo è scritto che questo gli fu
imputato, ma anche per noi ai quali sarà imputato, a noi che crediamo in colui
che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore” (Romani 4:22-24).

Forse affermi, “Io ci credo! Ho fede nel Dio che ha resuscitato Gesù”.
Però voglio porti delle domande: Credi che il Signore possa resuscitare il tuo
matrimonio travagliato? Credi che possa portare alla vita un parente
spiritualmente morto? Credi che Egli possa rialzarti dalla fossa di un vizio
debilitante? Credi che possa cancellare il tuo passato maledetto e restituirti
tutti gli anni sprecati?

Quando tutto sembra disperato – quando ti trovi in una situazione
impossibile, senza risorse e senza alcuna speranza davanti a te – credi che
Dio sarà il tuo Yahwheh Yirah, Colui che vede il tuo bisogno? Credi che Lui
sia impegnato a mantenere le Sue promesse per te e che, se solo una delle Sue
parole venisse meno, i cieli si scioglierebbero e l’universo crollerebbe?

“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano
senza avere annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, in
modo da dare il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà la mia
parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere
compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l’ho mandata”
(Isaia 55:10-11).

IL SUFFICIENTE IN OGNI COSA


IL SUFFICIENTE IN OGNI COSA
by David Wilkerson

Perché così tanti cristiani sperimentano debolezza, sentimenti di
disperazione e vuoto, come se non potessero più andare avanti? Perché non
possiedono la rivelazione che lo Spirito Santo diede a Paolo – la rivelazione
di tutta la provvidenza che Dio ha reso disponibile per coloro che la reclamano
per fede!

Rientri nella descrizione di Paolo di un servo esuberante – che ha tutto ciò
che gli serve e anche di più, in ogni momento, in ogni crisi? Hai dimostrato
ciò attingendo dalla banca del cielo?

Per diversi anni ho lavorato con Kathryn Kuhlman, un’evangelista americana.
Ho predicato con tutto il mio cuore ai suoi raduni mensili a Pittsburgh, in
Pennsylvania, e a Youngstown, nell’Ohio. Le riunioni si tenevano sia la
mattina che la sera e solitamente, alla fine della giornata, ero distrutto. Una
sera la sorella Kuhlman disse a me e Gwen, “Usciamo e prendiamo qualcosa da
mangiare”. Le dissi, “Mi dispiace – sono troppo stanco. Devo tornare in
albergo e dormire un po’”.

Mi guardò con aria interrogativa e mi chiese, “David, hai predicato sotto
l’unzione dello Spirito stasera?” Risposi, “Sai che è così. L’altare
era sempre pieno!”

La sorella Kuhlman disse tranquillamente, “Allora ti manca qualcosa. Se stai
ministrando sotto la potenza dello Spirito Santo, dovresti essere più forte
alla fine della riunione che all’inizio – perché Egli è uno Spirito che
ravviva! Puoi elevarti al di sopra della tua carne, perché per lo Spirito puoi
reclamare questa libertà”. Da quel momento ciò si dimostrò vero nel mio
ministero.

“Ora Dio è potente…affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa,
voi abbondiate per ogni buona opera” (2 Corinzi 9:8). Abbondiate qui
significa letteralmente, “Sempre-crescenti; avendo più alla fine che
all’inizio”. In altre parole, mentre la battaglia si surriscalda, la grazia
di Dio aumenta! Mentre la debolezza si abbatte su te, la Sua forza sopraggiunge
ancora più forte – se lo credi.

PIANTO DI LIBERAZIONE


 

 

Caro amico/a, hai mai pianto per i tuoi peccati nella tua vita?
Non ti è mai successo di aver pianto a causa dei tuoi peccati dal momento che è iniziata la tua età della ragione? 
Se non ti è mai successo, significa che non hai ancora preso coscienza della gravità dei tuoi peccati…Però c’è ancora tempo per farlo anche se tu avessi 90 anni..
Sì, piangi per i tuoi peccati e confessali a Dio, egli è pronto ad accoglierti e a perdonarti tutti i peccati.
Sarà per te un pianto di liberazione e la gioia di Dio inonderà il tuo cuore e rifletterà sul tuo viso per sempre

 

L’apostolo Giacomo scrisse:
” Siate afflitti, fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegria in tristezza! 
Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v’innalzerà. “
GIACOMO 4:9-10

Sì caro amico/a, Dio ti innalzerà come solo lui sa fare..

Giacomo scrisse:
” Perciò ogni uomo pio t’invochi mentre puoi essere trovato;
e qualora straripino le grandi acque,
esse, per certo, non giungeranno fino a lui.”
SALMO 32:6

Gesù disse anche:
” Beati voi che ora piangete, perché riderete.”
LUCA 6:21
Sì caro amico/a…è proprio così…
– Se ridi oggi…piangerai domani. –
– Ma se piangi oggi ….riderai domani –

Caro amico/a…
Non essere dunque orgoglioso davanti a Dio, ma piangi riconoscendo di averlo offeso, confessagli i tuoi peccati, e nel nome di Gesù Cristo lasciati da lui liberare e innalzare per l’eternità..

Dio ti benedica e ti porti ad una seria riflessione per il bene della tua eternità… 
Amen!

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A CHE SERVE SE UNO DICE: “IO HO LA FEDE!” E POI NON LO DIMOSTRA CON I FATTI?


 (Giacomo 2:14); “non contentatevi di ascoltare la parola di Dio; mettetela anche in pratica!” (Giacomo 1:22)

I CRISTIANI “NON PRATICANTI”

Chi si riconosce in tale definizione sostiene di riferirsi alla religione cristiana… ma senza adeguarsi a tradizioni e cerimonie di cui non capisce il senso e di cui a volte denuncia l’ipocrisia. Ma bisogna dare al termine “praticante” il giusto significato e non riferirlo all’osservanza di cerimonie religiose, feste, tradizioni, che nulla hanno a che fare con la vita cristiana. Il cristianesimo, se è autentico, deve essere vissuto dovunque e quotidianamente, e tradursi in un comportamento coerente nella propria famiglia o nel proprio luogo di lavoro. Il vero cristianesimo non è una mera accettazione di regole morali o di insegnamenti, ma una vita completamente nuova vissuta costantemente con il nostro Signore, Gesù Cristo. L’esistenza del cristiano è grandemente influenzata dalla sua relazione con Cristo. È un segno di riconoscenza verso il Signore che ha dato per lui la propria vita alla croce, che gli ha manifestato tanto amore per salvarlo dalla morte eterna. Per chi conosce il Signore Gesù come suo Salvatore e suo Signore, la sua fede gli dà una motivazione per tutta la vita, gli dà il desiderio di rispondere al suo amore, di vivere per lui e di assomigliargli. 
(Cit. paroledivita)

A CHE SERVE SE UNO DICE: "IO HO LA FEDE!" E POI NON LO DIMOSTRA CON I FATTI? (Giacomo 2:14); "non contentatevi di ascoltare la parola di Dio; mettetela anche in pratica!" (Giacomo 1:22) 

I CRISTIANI "NON PRATICANTI" 

Chi si riconosce in tale definizione sostiene di riferirsi alla religione cristiana... ma senza adeguarsi a tradizioni e cerimonie di cui non capisce il senso e di cui a volte denuncia l'ipocrisia. Ma bisogna dare al termine "praticante" il giusto significato e non riferirlo all'osservanza di cerimonie religiose, feste, tradizioni, che nulla hanno a che fare con la vita cristiana. Il cristianesimo, se è autentico, deve essere vissuto dovunque e quotidianamente, e tradursi in un comportamento coerente nella propria famiglia o nel proprio luogo di lavoro. Il vero cristianesimo non è una mera accettazione di regole morali o di insegnamenti, ma una vita completamente nuova vissuta costantemente con il nostro Signore, Gesù Cristo. L'esistenza del cristiano è grandemente influenzata dalla sua relazione con Cristo. È un segno di riconoscenza verso il Signore che ha dato per lui la propria vita alla croce, che gli ha manifestato tanto amore per salvarlo dalla morte eterna. Per chi conosce il Signore Gesù come suo Salvatore e suo Signore, la sua fede gli dà una motivazione per tutta la vita, gli dà il desiderio di rispondere al suo amore, di vivere per lui e di assomigliargli. 
(Cit. paroledivita)