” CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO “


Immagine

Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad un tratto le chiese: “Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?”.
La madre meditò qualche secondo, poi si chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo le palme rivolte verso l’alto, strinse forte una mano: la sabbia le sfuggì tra le dita, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.
Tenne invece ben aperta l’altra mano: la sabbia vi restò tutta.
Giorgio osservò stupito, poi esclamò: “Capisco”.

Signore, aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ti ringrazia con gioia,
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un’amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa’ che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.

frat.Mimmo

Dalla Psiche all’Anima: dalla testimonianza di uno psichiatra alla risposta della Parola di Dio


Immagine

Dalla Psiche all’Anima:
dalla testimonianza di uno psichiatra alla risposta della Parola di Dio

“Siamo stati traditi dalle industrie farmaceutiche” Di Daniel B.Fisher
Alimentata dalle scoperte durante “il decennio del cervello” degli anni Novanta, la prospettiva biologica sulla schizofrenia è diventata dominante, ma non senza critiche. In questo articolo, il dottor Daniel Fisher, biochimico e psichiatra ammalato di schizofrenia, sfida l’approccio biologico riduzionistico a questa malattia e le industrie farmaceutiche che sembrano suppurtarlo.

Sono guarito dalla schizofrenia. Se questa dichiarazione vi stupisce, se pensate che la schizofrenia sia una malattia cronica del cervello da cui non si può scappare, siete stati fuorviati da un’eccessiva preoccupazione culturale che imprigiona senza motivo milioni di persone sotto l’etichetta della malattia mentale.
Negli ultimi vent’anni, le industrie farmaceutiche sono diventate le maggiori sostenitrici della tesi che la malattia mentale sia un disturbo cerebrale e che le vittime debbano assumere farmaci per il resto della vita. E’ un intelligente strategia di vendita: se le persone credono che la malattia mentale sia puramente biologica, la tratteranno solo con una pillola. Le industrie farmaceutiche hanno virtualmente comprato la professione psichiatrica. Traggono profitto dai fondi per la ricerca, dalle pubblicazioni e dai dipartimenti di psichiatria. Non sorprende che molti ricercatori abbiamo concluso che solo i farmaci costituiscono il trattamento d’elezione per la malattia mentale. Malgrado recenti ricerche che mostrano l’utilità della psicoterapia nel trattamento della schizofrenia agli studenti di psichiatria viene ancora oggi detto “non puoi parlare con una malattia”. Questo è il motivo per cui gli psichiatri al giorno d’oggi, passano più tempo a prescrivere farmaci che a conoscere a fondo le persone che li assumono. 
Anche io ho usato il modello biologico della malattia mentale. Trentun anni fa, come biochimico specializzato all’Istituto Nazionale per la Ricerca Mentale, ho fatto ricerca e pubblicato articoli sui neurotrasmettitori, come la dopamina e la serotonina.
Poi mi fu diagnosticata la schizofrenia, e la mia esperienza mi insegnò che i nostri sentimenti e sogni non possono essere analizzati sotto un microscopio. Malgrado quello che molte persone presumono quando sentono parlare della mia guarigione, la diagnosi originaria non era errata e venne confermata da un equipe di sei psichiatri della marina militare dopo il mio ricovero di quattro mesi all’Ospedale Navale di Bethesda. Ero devastato dall’essere marchiato come schizofrenico. La mia vita sembrava finita. Sei anni dopo, nonostante le aspettative contrarie di tutti, ero guarito. Gli elementi più importanti della mia guarigione furono uno psicoterapeuta che credeva in me, il supporto della mia famiglia, amici incrollabili e un lavoro significativo. […] I farmaci erano uno strumento che usavo durante le crisi, ma non li assumo più da 25 anni. 
Non sono un anomalia, migliaia di persone sono guarite ma hanno paura di rivelare il proprio passato a causa dello stigma della malattia mentale. Il definitivo Studio Longitudinale del Vermont, condotto da Courtenay Harding, ha seguito 269 pazienti diagnosticati schizofrenici gravi alla fine degli anni cinquanta. Tre decenni dopo, i due terzi di loro stavano vivendo e funzionando autonomamente, la metà era completamente guarita e senza farmaci.
[…] Non è quello che si dice agli psichiatri, recentemente mi è stato ricordato sotto quale stretto controllo si svolge il loro tirocinio. Le industrie farmaceutiche controllano anche l’educazione pubblica. Le industrie farmaceutiche traggono vantaggi da gruppi di benintenzionati che supportano il modello biologico delle malattia mentali, dando a essi gran parte del supporto finanziario di cui hanno bisogno. 
So che ci sono persone che sentono di aver fatto tutto quello che potevano, di aver combattuto contro la malattia mentale senza alcun profitto, e noi capiamo il loro dolore. Tuttavia crediamo che la guarigione sia possibile per tutti, anche se ci può volere molto tempo per disfarsi di tutti i messaggi negativi derivati dai trattamenti passati. Possiamo offrire la speranza, con la nostra esperienza diretta. […] C’è bisogno di un cambiamento culturale che vada incontro alle persone, piuttosto che di pillole per alleviare questa forma di sofferenza umana.

Fonte: << The Washington Post >>, 19 agosto 2011; p. B03
Psicologia Clinica, J. Hansell-L.Damour; zanichelli 2014

Chi è il miglior specialista per la depressione?

Quanto suggerito è buono, opportuno, ma Gesù Cristo resta il vero aiuto del depresso. Solo Gesù può intervenire e guarire completamente ferite interiori, traumi, cattive abitudini, vite spezzate, insomma, liberare l’oppresso, il depresso. Egli disse “venite a me voi tutti che siete stanchi e carichi e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me. Perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre.”
Gesù è il buon samaritano pronto ad aiutare gli animi abbattuti e tristi. Ogni depresso che si abbandona a Lui sarà personalmente pulito e fasciato da Gesù. In seguito affidato alle cure della Chiesa. Di Gesù è scritto: “Lo spirito del Signore dell’Eterno è su di me, perché l’Eterno m’ha unto per recare una buona novella agli umili, mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività.”
Per i depressi di tutto il mondo c’è una promessa: “Diranno: venite, torniamo al Signore, perché egli ha strappato, ma ci guarirà, ha percosso, ma ci fascerà” Osea 6:1

Giuseppe Tramentozzi

Dalla Psiche all’Anima: dalla testimonianza di uno psichiatra alla risposta della Parola di Dio


Immagine

Dalla Psiche all’Anima:
dalla testimonianza di uno psichiatra alla risposta della Parola di Dio

“Siamo stati traditi dalle industrie farmaceutiche” Di Daniel B.Fisher
Alimentata dalle scoperte durante “il decennio del cervello” degli anni Novanta, la prospettiva biologica sulla schizofrenia è diventata dominante, ma non senza critiche. In questo articolo, il dottor Daniel Fisher, biochimico e psichiatra ammalato di schizofrenia, sfida l’approccio biologico riduzionistico a questa malattia e le industrie farmaceutiche che sembrano suppurtarlo.

Sono guarito dalla schizofrenia. Se questa dichiarazione vi stupisce, se pensate che la schizofrenia sia una malattia cronica del cervello da cui non si può scappare, siete stati fuorviati da un’eccessiva preoccupazione culturale che imprigiona senza motivo milioni di persone sotto l’etichetta della malattia mentale.
Negli ultimi vent’anni, le industrie farmaceutiche sono diventate le maggiori sostenitrici della tesi che la malattia mentale sia un disturbo cerebrale e che le vittime debbano assumere farmaci per il resto della vita. E’ un intelligente strategia di vendita: se le persone credono che la malattia mentale sia puramente biologica, la tratteranno solo con una pillola. Le industrie farmaceutiche hanno virtualmente comprato la professione psichiatrica. Traggono profitto dai fondi per la ricerca, dalle pubblicazioni e dai dipartimenti di psichiatria. Non sorprende che molti ricercatori abbiamo concluso che solo i farmaci costituiscono il trattamento d’elezione per la malattia mentale. Malgrado recenti ricerche che mostrano l’utilità della psicoterapia nel trattamento della schizofrenia agli studenti di psichiatria viene ancora oggi detto “non puoi parlare con una malattia”. Questo è il motivo per cui gli psichiatri al giorno d’oggi, passano più tempo a prescrivere farmaci che a conoscere a fondo le persone che li assumono. 
Anche io ho usato il modello biologico della malattia mentale. Trentun anni fa, come biochimico specializzato all’Istituto Nazionale per la Ricerca Mentale, ho fatto ricerca e pubblicato articoli sui neurotrasmettitori, come la dopamina e la serotonina.
Poi mi fu diagnosticata la schizofrenia, e la mia esperienza mi insegnò che i nostri sentimenti e sogni non possono essere analizzati sotto un microscopio. Malgrado quello che molte persone presumono quando sentono parlare della mia guarigione, la diagnosi originaria non era errata e venne confermata da un equipe di sei psichiatri della marina militare dopo il mio ricovero di quattro mesi all’Ospedale Navale di Bethesda. Ero devastato dall’essere marchiato come schizofrenico. La mia vita sembrava finita. Sei anni dopo, nonostante le aspettative contrarie di tutti, ero guarito. Gli elementi più importanti della mia guarigione furono uno psicoterapeuta che credeva in me, il supporto della mia famiglia, amici incrollabili e un lavoro significativo. […] I farmaci erano uno strumento che usavo durante le crisi, ma non li assumo più da 25 anni. 
Non sono un anomalia, migliaia di persone sono guarite ma hanno paura di rivelare il proprio passato a causa dello stigma della malattia mentale. Il definitivo Studio Longitudinale del Vermont, condotto da Courtenay Harding, ha seguito 269 pazienti diagnosticati schizofrenici gravi alla fine degli anni cinquanta. Tre decenni dopo, i due terzi di loro stavano vivendo e funzionando autonomamente, la metà era completamente guarita e senza farmaci.
[…] Non è quello che si dice agli psichiatri, recentemente mi è stato ricordato sotto quale stretto controllo si svolge il loro tirocinio. Le industrie farmaceutiche controllano anche l’educazione pubblica. Le industrie farmaceutiche traggono vantaggi da gruppi di benintenzionati che supportano il modello biologico delle malattia mentali, dando a essi gran parte del supporto finanziario di cui hanno bisogno. 
So che ci sono persone che sentono di aver fatto tutto quello che potevano, di aver combattuto contro la malattia mentale senza alcun profitto, e noi capiamo il loro dolore. Tuttavia crediamo che la guarigione sia possibile per tutti, anche se ci può volere molto tempo per disfarsi di tutti i messaggi negativi derivati dai trattamenti passati. Possiamo offrire la speranza, con la nostra esperienza diretta. […] C’è bisogno di un cambiamento culturale che vada incontro alle persone, piuttosto che di pillole per alleviare questa forma di sofferenza umana.

Fonte: << The Washington Post >>, 19 agosto 2011; p. B03
Psicologia Clinica, J. Hansell-L.Damour; zanichelli 2014

Chi è il miglior specialista per la depressione?

Quanto suggerito è buono, opportuno, ma Gesù Cristo resta il vero aiuto del depresso. Solo Gesù può intervenire e guarire completamente ferite interiori, traumi, cattive abitudini, vite spezzate, insomma, liberare l’oppresso, il depresso. Egli disse “venite a me voi tutti che siete stanchi e carichi e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me. Perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre.”
Gesù è il buon samaritano pronto ad aiutare gli animi abbattuti e tristi. Ogni depresso che si abbandona a Lui sarà personalmente pulito e fasciato da Gesù. In seguito affidato alle cure della Chiesa. Di Gesù è scritto: “Lo spirito del Signore dell’Eterno è su di me, perché l’Eterno m’ha unto per recare una buona novella agli umili, mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività.”
Per i depressi di tutto il mondo c’è una promessa: “Diranno: venite, torniamo al Signore, perché egli ha strappato, ma ci guarirà, ha percosso, ma ci fascerà” Osea 6:1

Giuseppe Tramentozzi

IMITATE LA LORO FEDE


Immagine

“Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunziato la parola di
Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro
fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:7-8).

Mi ritrovo spesso con le lacrime agli occhi quando medito su questo passaggio
ed i versi successivi. Mi rivolgo solennemente ad ogni genitore, pastore,
cristiano maturo e persona che occupi una posizione influente che sta leggendo
queste parole. Riesci a capire che questo passaggio dichiara che il popolo di
Dio deve essere in grado di vivere per fede e confidare in Dio anche nelle
prove e nelle difficoltà, nei nostri valori più profondi, passioni, reazioni,
decisioni e priorità, affinché (i nostri figli, famiglia, amici ed ogni anima
preziosa che il Signore mette sul suo cammino) possano letteralmente imitare la
nostra fede? Questo principio immutabile e fondamentale vuol dire che la mia
vita deve diventare una testimonianza, una proclamazione ed una prova
inconfutabile che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi ed in eterno.

Dio vuole che la mia fede e la mia fiducia in Lui portino chiunque stia
guardando alla mia vita, che forse sta andando alla deriva, a credere che Dio
è fedele. Dio non cambia mai e colui che ha fiducia in Lui non sarà mai
deluso! Dio vuole che i miei ed i tuoi figli testimonino ai loro amici che
hanno deciso di vivere per Dio dicendo: “è guardando a come mamma e papà
vivono la loro fede, giorno dopo giorno, attraverso le terribili tragedie e
prove della loro vita, attraverso ogni sofferenza e pressione che ho deciso di
vivere per Dio. La fede dei miei genitori mi ha dato prova che Dio è vivente
ed è lo stesso ieri oggi ed in eterno”.

Per ogni credente è di fondamentale importanza comprendere che possiede una
sfera d’influenza unica. Ognuno di noi può toccare o influenzare, come nessun
altro può, un’opera da completare o uno scopo da raggiungere. Caro lettore, il
popolo che Dio ha predestinato ad essere influenzato da te, l’eterno compito che
eri chiamato a realizzare, non potrà essere influenzato nemmeno dal più grande
uomo di Dio! È la tua fede che può produrre il frutto della fiducia in Dio
nella gente che ti circonda.

 Claude Houde

LA TOMBA ERA VUOTA…. LA MORTE, NON HA POTUTO TRATTENERE CRISTO!


Immagine

Quello che invece è malvagità, corruzione, falsità, ingiustizia, peccato; questa è la decadenza, che la morte trattiene con se; e Giuda ne seguì il suo corso, arrivando sino alla morte. Ma le fondamenta di CRISTO, sono: amore, lealtà, verità, giustizia, pace, e su di esse, EGLI, HA FONDATO LA VITA. Si guarda ai governi di questo mondo, aspettando la giustizia; ma i risultati sono sempre gli stessi, da secoli, da millenni. MA QUANDO SI GUARDA GESU’, si trovano tutti gli elementi che producono la VITA nell’uomo. Coraggio dunque, GESU’ ci ha insegnato la strada, per uscire dal sepolcro. EGLI ci conduce verso di SE e con SE. In LUI troviamo la VITA, e con LUI al fianco, la morte non trova più potere alcuno. Non c’è delusione quando si guarda GESU’; la speranza si accende, la fede si attiva, e lo spirito dell’uomo rivive; lasciando al mondo, quello che è del mondo, ma prendendo da CRISTO quello che ci conduce in cielo. CRISTO E’ RISORTO! Si, che risorga nel cuore di ogni uomo, per uscire dal sepolcro dei propri peccati e per uscire dal sepolcro di un mondo decaduto e corrotto – Perchè GESU’ CRISTO, con il SUO sacrificio: “…. ha distrutto la morte, ed ha prodotto in luce la vita e l’immortalità” (II Timoteo 1:10) —- Davide Dilettoso —-

COMBATTERE DAVANTI E DI DIETRO


Gli uomini di Giuda si voltarono indietro, ed eccoli costretti a combattere davanti e di dietro. Allora gridarono al Signore … (2Cronache 13:14)
Ti sei mai trovato nella condizione di Abiia? Circondato da nemici d’ogni lato, egli si trova costretto a combattere davanti e di dietro, su due fronti.
La battaglia, già di per sé, parla di difficoltà, ma quando i nemici moltiplicano e nuovi fronti si aprono, nessun’arma pare efficace, qualunque strategia diventa inutile, lo sconforto avanza, la sconfitta diventa certa.
Carissimo,
Stavi combattendo per un problema fisico o economico e lo scoraggiamento spirituale, la tentazione ti hanno attaccato sull’altro fronte?
Avevi serie difficoltà sul lavoro, a scuola e ora ecco aprirsi un fronte a casa, in famiglia?
Era già dura cercare di lasciarsi dietro un passato difficile (un fallimento, una delusione, un peccato?), quando il futuro davanti a te è diventato incerto, imprigionandoti in un presente insostenibile?
E magari come Abiia sei qui soltanto per aver scelto di combattere la battaglia giusta, per la giusta causa.
Eppure eccoti senza via di scampo!
Che cosa puoi fare in questa situazione?
Non hai tempo di rielaborare strategie, cercare alleati e non puoi permetterti di arrenderti, scendere a patti col nemico. Come puoi uscirne?
Non soltanto nel nostro episodio, ma in diverse occasioni, la Scrittura indica la via d’uscita per chi è circondato:“La strategia del grido”.
Il nostro testo continua così: “La gente di Giuda mandò un grido; e avvenne che, al grido della gente di Giuda, Dio sconfisse Geroboamo …” (v. 15).
La strategia del grido è quella che ti spinge a cercare il Signore, con fede, senza indugio. È l’invocazione sincera di chi vede il nemico attaccare sui due fronti, ma dice all’Eterno: “Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle …” (Salmo 139:5).
Oggi, mentre sei accerchiato, rivolgiti a Cristo. Egli, seppure circondato d’ogni lato, ha sconfitto il peccato, è rimasto fedele, ha vinto la morte. E ora dal Suo trono, solido e inattaccabile, soccorre tutti quelli che con fede gridano a Lui.
Quando sarai costretto a combattere “davanti e di dietro” prima di disperarti, di recriminare, di mollare… guarda meglio con gli “occhi della fede”, e potrai dire come Davide: “Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura? Se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; se infuriasse la battaglia contro di me, anche allora sarei fiducioso”(cfr. Salmo 27:1-3).
Amen?

Fatevi coraggio,io ho vinto il mondo

“quando ti senti debole allora sarai veramente forte” perché esperimenti la forza di Dio! (2Corinzi 12:10)


Tutti attraversiamo momenti difficili e la vita non è sempre una tranquilla passeggiata, anche se spesso siamo spinti a pensare che vita cristiana significhi liberazione da tutto ciò che causa afflizione. Può anche succedere che nell’esistenza di una persona o di una famiglia si stabilisca una certa calma se non addirittura la felicità. Le difficoltà si sono appianate, si è contenti del proprio lavoro, i figli sono sistemati e tutto scorre più o meno serenamente. E così anche noi siamo tentati di ripetere ciò che i tre discepoli di Gesù dichiararono nella quiete e nell’atmosfera esilarante del monte Tabor, dopo aver visto Gesù trasfigurato: “…è bello per noi stare qui con te, Signore, (c’è una pace celestiale) …facciamo tre tende… fermiamoci così per sempre.” Approfittare degli attimi di felicità che la vita ci offre, è tipico della natura umana. Qualche volta il Signore nei suoi piani lascia l’uomo per molto tempo o per sempre in questo “porto tranquillo” ma il fatto di essere cristiani non garantisce a nessuno il paradiso su questa terra. Se siamo figli di Dio, potrà capitarci di imbatterci in difficoltà e afflizioni ma Gesù ci ha detto di non sorprenderci: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo”. (Giovanni 16: 33) E’ una sua promessa, Egli non mente; ha promesso di aiutarci e lo farà, ha promesso che sarebbe restato con noi in “ogni tempo”, che non avrebbe mai permesso una prova più pesante di quanto le nostre forze possano sostenere, ma che nella prova ci avrebbe dato la forza per
superarla e ci avrebbe indicato la via d’uscita. Se ci lasciamo guidare dal Vangelo, se saremo disposti ad ascoltare la voce di Dio, allora affronteremo con più serenità tutte le difficoltà! Accanto a Gesù, per quanto grandi siano i problemi e gli affanni della vita, un credente si sente sicuro, esperimenta una felicità non falsa, passa dai sogni alla realtà, vive una gioia non passeggera, vede chiaramente un lembo di cielo sereno, in attesa del giorno radioso, quando tutto sarà perfetto nel mondo che verrà!

Fatevi coraggio,io ho vinto il mondo

LA ZIZZANIA…


Immagine

La zizzania è una pianta velenosa della famiglia delle graminacee. Quando è ancora allo stato d’erba col frumento è quasi impossibile distinguerla. La differenza diviene visibile quando crescono le spighe.

Così è delle cattive abitudini….delle amicizie ambigue….dei falsi buonismi.
All’inizio possono sembrarci innocui, ma con il passare del tempo la loro pericolosità emerge nettamente. Dobbiamo vigilare affinchè la nostra vita non sia travolta dalle zizzanie.

Il pericolo è accorgecene quando è ormai troppo tardi___Tanti, travolti da falsi ideali e grandi illusioni si sono incamminati lungo strade senza ritorno. La conseguenza è IL GIUDIZIO DIVINO.

Resistere, invece, anche in mezzo alle zizzanie è la manifestazione del VERO Credente. Colui che rimane saldo nella verità nonostante le avversità ne avrà GRAN PREMIO: verrà accolto con gioia nel Regno di DIO, il granaio del SIGNORE.

La sorte delle zizzanie è, invece, IL FUOCO ETERNO.
Essere pronti per il giorno della ”raccolta”, quando il nostro SIGNORE ci chiamerà dovrebbe essere l’obiettivo primario di ogni credente.

POSSA IL SIGNORE AIUTARCI A NON FARCI INFESTARE DALLE ZIZZANIE DI QUESTO MONDO E A RIMANERE SALDI NELLE SUE VIE!

Davide il salmista di Dio


Immagine

Iesse mandò a prenderlo: era giovane e con un bel colorito, due begli occhi e di piacevole aspetto. Il Signore disse a Samuele: ‘È lui: consacralo re’.E Samuele prese il recipiente di corno pieno d’olio e lo versò sulla testa di Davide per consacrarlo, di fronte ai suoi fratelli. Lo spirito del Signore scese su Davide e, da quel giorno, fu sempre con lui. Samuele infine tornò a Rama.

Ogni volta che leggo questa storia mi immedesimo sempre più ..La chiamata di Davide è riportata per tre volte nella Bibbia, secondo tre modalità diverse. La prima versione dei fatti la puoi leggere in 1 Sam 16, 1-13, ci dice che il vecchio Samuele è mandato ad ungere il più piccolo dei figli di Iesse, Dio non guarda l’apparenza, ma il cuore, e questo pastore adolescente suscita l’affetto di Dio. 
La seconda versione la trovi 1 Sam 16, 14-23, ci parla di un re esaurito, disturbato da uno spirito malvagio che solo Davide, attraverso la musica, riusciva a calmare.
La terza versione ci parla del giovane Davide che accetta la sfida dei Filistei e combatte contro il gigante Goliath. L’essenziale della storia, però, risiede nella provocazione del filisteo: Davide lotta insieme a Dio, non fa affidamento sulla sua abilità, ma conta sulla protezione dell’Altissimo…  ( Lo dobbiamo fare anche noi)
Quindi esistono diversi modi di chiamata. Dio chiama ogni uomo, ma non ogni uomo 
risponde alla sua chiamata e mai allo stesso modo. Il pastorello ha risposto, si è proposto ed è diventato il più grande re di Israele. Ogni uomo è chiamato a fare esperienza di Dio, ogni uomo è chiamato a scoprire ciò a cui Dio lo ha chiamato. 
MA come scoprire questa chiamata? 
Il più delle volte la scopriamo attraverso un cammino interiore di spiritualità e di preghiera, attraverso una crescita a partire dal silenzio e dalla meditazione della Parola che ci porta a scoprire il vero volto di Dio e quasi sempre in totale solitudine. Davide stava sempre nel deserto a pascolare il gregge di suo padre, sempre solo e lontano dai suoi fratelli. Dio che non guarda l’apparenza, ma alla sostanza, guarda a Davide, giovane pastore, che viene scelto a scapito dei fratelli più adatti al compito secondo il pensiero umano. 
Mi piace pensare che Dio mi conosce da sempre e valorizza ciò che forse non conosco e non riesco a vedere. Come il Battista che scopre di essere una “voce”; come Simone che scopre di essere “Pietra”,anche Davide scopre di non essere solo un pastorello ma una persona che ha in sé la forza per diventare un grande condottiero e un grande re. Davanti all’arroganza dei suoi fratelli, che lo disprezzarono apertamente, e le minacce di Goliath, il nostro Davide non si tira indietro, non ha paura ma, al contrario, butta il cuore al di là dell’ostacolo, perché lui sapeva in chi confidava. Quando parlava al re Saul, che disprezzò la sua giovane età e la sua inesperienza, egli mise in luce, ciò che affrontava giornalmente per salvare le sue pecore:orsi e leoni. 
Dio conosce il cuore consacrato a Lui e lo userà, rendendolo forte e vigoroso, e liberandolo da quelli che si sentono superiori.
Dio chiama …a noi la risposta! 

L.L.

ALLA SCUOLA DEL SIGNORE


Immagine

Alla scuola di Dio (Salmo 32:8; Colossesi 1:10)

Il credente entra alla scuola di Dio quando il Signore Gesù diventa il suo Salvatore, e vi resta fino alla fine della sua età scolare, vale a dire fino alla fine della sua vita terrena!

In questa scuola, l’insegnante è Gesù Cristo stesso.
Egli sa adattarsi al ritmo personale di ciascuno, di modo che tra il Maestro e l’allievo si instaura una relazione di fiducia, e si concretizzano delle valide motivazioni per progredire. Il libro di testo è la Bibbia.

Per mezzo di essa si impara ciò che Dio pensa degli uomini, l’interesse che ha per loro, ciò che ha già fatto e ciò che vuole fare in loro favore. Bisogna leggerla, memorizzarla, in modo da potervi fare riferimento in qualunque situazione. Ma vi sono anche dei corsi pratici: sono le situazioni della vita di ogni giorno in cui si applica ciò che si è imparato.

Dio non vuole solo delle teste piene di dottrina, ma anzitutto delle vite in accordo con quanto si è compreso. E’ la Sua grazia che ci insegna “a rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo” (Tito 2:12).

Talvolta vi sono degli esami, prove particolari che rivelano i progressi del cristiano. Il Signore vuole che li attraversiamo con Lui, per farci uscire più forti e più maturi. Infine, ci sarà il giorno delle premiazioni, nel cielo.
Nessuno sarà dimenticato.

Coloro che otterranno le ricompense maggiori non saranno necessariamente quelli che sapevano tutto; anzi, saranno quelli che avranno utilizzato con fedeltà e amore le capacità che Dio aveva dato loro per camminare in modo degno di Lui.

IL BUON SEME