Davide il salmista di Dio


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Iesse mandò a prenderlo: era giovane e con un bel colorito, due begli occhi e di piacevole aspetto. Il Signore disse a Samuele: ‘È lui: consacralo re’.E Samuele prese il recipiente di corno pieno d’olio e lo versò sulla testa di Davide per consacrarlo, di fronte ai suoi fratelli. Lo spirito del Signore scese su Davide e, da quel giorno, fu sempre con lui. Samuele infine tornò a Rama.

Ogni volta che leggo questa storia mi immedesimo sempre più ..La chiamata di Davide è riportata per tre volte nella Bibbia, secondo tre modalità diverse. La prima versione dei fatti la puoi leggere in 1 Sam 16, 1-13, ci dice che il vecchio Samuele è mandato ad ungere il più piccolo dei figli di Iesse, Dio non guarda l’apparenza, ma il cuore, e questo pastore adolescente suscita l’affetto di Dio. 
La seconda versione la trovi 1 Sam 16, 14-23, ci parla di un re esaurito, disturbato da uno spirito malvagio che solo Davide, attraverso la musica, riusciva a calmare.
La terza versione ci parla del giovane Davide che accetta la sfida dei Filistei e combatte contro il gigante Goliath. L’essenziale della storia, però, risiede nella provocazione del filisteo: Davide lotta insieme a Dio, non fa affidamento sulla sua abilità, ma conta sulla protezione dell’Altissimo…  ( Lo dobbiamo fare anche noi)
Quindi esistono diversi modi di chiamata. Dio chiama ogni uomo, ma non ogni uomo 
risponde alla sua chiamata e mai allo stesso modo. Il pastorello ha risposto, si è proposto ed è diventato il più grande re di Israele. Ogni uomo è chiamato a fare esperienza di Dio, ogni uomo è chiamato a scoprire ciò a cui Dio lo ha chiamato. 
MA come scoprire questa chiamata? 
Il più delle volte la scopriamo attraverso un cammino interiore di spiritualità e di preghiera, attraverso una crescita a partire dal silenzio e dalla meditazione della Parola che ci porta a scoprire il vero volto di Dio e quasi sempre in totale solitudine. Davide stava sempre nel deserto a pascolare il gregge di suo padre, sempre solo e lontano dai suoi fratelli. Dio che non guarda l’apparenza, ma alla sostanza, guarda a Davide, giovane pastore, che viene scelto a scapito dei fratelli più adatti al compito secondo il pensiero umano. 
Mi piace pensare che Dio mi conosce da sempre e valorizza ciò che forse non conosco e non riesco a vedere. Come il Battista che scopre di essere una “voce”; come Simone che scopre di essere “Pietra”,anche Davide scopre di non essere solo un pastorello ma una persona che ha in sé la forza per diventare un grande condottiero e un grande re. Davanti all’arroganza dei suoi fratelli, che lo disprezzarono apertamente, e le minacce di Goliath, il nostro Davide non si tira indietro, non ha paura ma, al contrario, butta il cuore al di là dell’ostacolo, perché lui sapeva in chi confidava. Quando parlava al re Saul, che disprezzò la sua giovane età e la sua inesperienza, egli mise in luce, ciò che affrontava giornalmente per salvare le sue pecore:orsi e leoni. 
Dio conosce il cuore consacrato a Lui e lo userà, rendendolo forte e vigoroso, e liberandolo da quelli che si sentono superiori.
Dio chiama …a noi la risposta! 

L.L.