METTI VIA IL RIGHELLO!-pastore Giuseppe Tramentozzi


Prima dell’ultima cena, i discepoli si dimenticarono di lavare i piedi di Gesù. Pessima figura! E dopo che Gesù spiegò che il pane e il vino erano simboli della Sua imminente crocifissione, loro iniziarono a discutere su chi sarebbe stato il più grande nel Regno. Pessima figura! Gesù sapeva anche che entro poche ore si sarebbero addormentati nel Giardino del Getsemani. Pessima figura! Sapeva che Pietro lo avrebbe rinnegato. Pessima figura! Come li valutò Gesù? Non lo fece! Gesù non classifica le persone. E nemmeno tu devi farlo. Troverai una pace meravigliosa nella tua anima quando smetterai di classificare le persone e inizierai ad amarle nonostante tutto. Invece di rimproverare i discepoli, Gesù si complimenta, li ricompensa, li promuove, e li pone in un ruolo di onore nel cielo.

Anche dopo essersi dimenticati di lavare i piedi a Gesù, Egli volle mangiare comunque la Pasqua con loro (cfr. Luca 22:15). Nutrito dal loro amore, disse, “Or voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io dispongo che vi sia dato un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola e sediate su troni” (Luca 22:28-30). Nella Sua notte più straziante Egli distribuì questi regali, e diede ai Suoi giovani discepoli più di quanto avesse mai dato a chiunque altro in termini di onore e gloria.

Ai Suoi occhi erano tutti meravigliosi. Non li valutò per le loro performance, ma per il loro amore che li motivò a rinunciare a tutto e a rimanere con Lui nel bene e nel male. Reimar Schultze afferma, “Non stabilire standard per te stesso. Può ucciderti. Come Gesù ha amato i Suoi discepoli allora, Egli li ama ora. Perciò smetti di preoccuparti inutilmente e di essere troppo pignolo con te stesso e con gli altri!”

COME MORTO-pastore Giuseppe Tramentozzi


Apocalisse 1:17 Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli mise la sua mano destra su di me, dicendomi: «Non temere! Io sono il primo e l’ultimo, 18 e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli, amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades. Se Gesù ti apparisse non rivestito delle caratteristiche che conosci, anche tu come Giovanni, cadresti ai suoi piedi come morto. Vi sono circostanze che Dio non può rivelarsi in altro modo che nella Sua maestà; la visione sarebbe così impressionante da suscitare quella speranza che sembrava svanita; solo Dio con la sua mano può farlo. Sei atterrato dallo spavento e sei caduto a terra come morto? Solo la mano destra di Gesù che ti tocca ti da tanta pace e forza da farti rialzare, quella mano che non giudica, non castiga ma ti aiuta, ti guarisce, ti sostiene, ti consola, ti rialza da qualsiasi condizione sei caduto. Quando Gesù ti tocca, nulla può farti paura. Egli si abbassa fino a te, discepolo insignificante, ti parla dicendoti: “Non temere” Il Suo amore è dolcezza ineffabile. Amen

GESU’ L’AMO’-pastore Giuseppe Tramentozzi


Marco 10:17 Ora, mentre stava per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro; e inginocchiatosi davanti a lui, gli chiese: «Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 18 E Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu conosci i comandamenti: “Non commettere adulterio. Non uccidere. Non rubare. Non dire falsa testimonianza. Non frodare. Onora tuo padre e tua madre”». 20 Ed egli, rispondendo, gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza». 21 Allora Gesù, fissandolo nel volto, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca; va’, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguimi». 22 Ma egli, rattristatosi per quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. Questa parola ci insegna ad applicare il giusto rapporto con la fratellanza e con il prossimo. È importante farlo perché essa ci esorta ad essere imitatori di Dio, cioè amare come Lui ama. Dio ama l’uomo ma non la sua inclinazione a peccare. Spesso noi, credendoci migliori degli altri, venendo a conoscenza di un fratello scivolato nel peccato, l’abbiamo condannato ed emarginato. Non siamo stati capaci, come Gesù, di odiare il suo peccato e le sue scelte, ed amare il peccatore. L’amore non è mai indifferenza o distacco, anche se deve riprendere e correggere; non è mai compromesso, ma è compatimento. Non è mai ignorare il peccato, far finta che non sia mai stato mai commesso e nemmeno ignorare chi l’ha commesso. L’amore al quale siamo chiamati deve essere simile a quello di Gesù. Egli amò quel giovane ricco. Certamente non amò la sua decisione, ma l’amò come uomo peccatore. Impariamo da Gesù ed amiamo come Lui ama. Amiamo le creature di questo mondo che sono schiave del peccato e lasciate in preda di satana. Facciamo loro sentire l’amore di Dio che è in noi affinché possano ravvedersi e salvarsi da questa tremenda schiavitù accettando Gesù come loro personale salvatore. L’amore vince, prevale, copre, è forte come la morte ed essa strapperà anime a satana portandole nella meravigliosa luce di Gesù Cristo facendole gustare la salvezza. Amen

VEDERE GESÙ INNALZATO-pastore Giuseppe Tramentozzi


Isaia 6: 1 Nell’anno della morte del re Uzziah, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto ed elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. 2 Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 3 L’uno gridava all’altro e diceva: «Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria». 4 Gli stipiti della porta furono scossi dalla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempì di fumo. 5 Allora io dissi: «Ahimé! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, l’Eterno degli eserciti». 6 Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall’altare. 7 Con esso mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato». 8 Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». Io risposi: «Eccomi, manda me!». Ma io ho visto il “RE” ! Chi mando? Manda me. Il nostro desiderio più ardente è, e deve essere quello di vedere Dio (Gesù) come nostro “RE”. Isaia aveva lo sguardo sul re Uzziah, un re potente e saggio, amato da tutto il popolo – ma inseguito si inorgoglì tanto che voleva fare anche il sacerdote – morendo Uzziah, Isaia vede il vero Re che sedeva sul trono, ma soprattutto al centro della chiesa, inoltre, gli occhi si devono distaccare dal visibile per vedere nell’invisibile, la gloria di Dio. Il nostro anelito è: “VOGLIAMO VEDERE GESÙ INNALZATO” ! Si deve comprendere che noi siamo figli di RE, ma, Per vedere il vero Re del cielo, (Gesù) innalzato nel tempio del nostro cuore, deve morire il vecchio re terreno, (l’io). Scaccia via l’ego dalla mia vita e Regna Tu Gesù nel mio cuore! Amen.

UNA GUIDA CERTA


Non spetta all’uomo dirigere i propri passi lungo il cammino; la sua conoscenza è limitata, la sua sapienza è assolutamente inadeguata. Non conosciamo il futuro, né l’effetto che possono avere sugli altri le nostre azioni e le nostre decisioni. La natura umana molto spesso opera scelte che, in qualche modo, sono dettate dall’egoismo, pertanto non è sempre saggio confidare sul proprio discernimento. L’unico modo sicuro (e lo è davvero) è quello di affidarsi interamente al Signore. Egli non può deluderci, se noi evitiamo di privilegiare le nostre decisioni personali. Dobbiamo fare le nostre scelte, imboccare certe strade, ma devono essere fatte e prese con il sincero desiderio di non compiere la nostra volontà, ma piuttosto quella di Colui che ci ha salvati. Questo significa che in tutte le nostre vie, in ogni ambito e circostanza della vita, dovremmo riconoscere il Suo diritto a dirigerci. Questa è la sola via che garantisce sicurezza e che conduce alla benedizione.

Dio ha promesso di fornirci una guida certa, e ci ha insegnato la Sua volontà, dirigendoci in una maniera intima e personale. Coloro che si preoccupano soltanto di seguire la volontà di Dio non hanno bisogno di essere frenati continuamente, come un cavallo. Essi vengono condotti invece con gentilezza, come un bimbo, e sono loro risparmiati i dolori che colpiscono quanti scelgono la propria volontà e la direzione da dare alla propria vita. Quando nella difficoltà il messaggio di Dio li raggiunge, attraverso qualche canale per mostrare loro il giusto sentiero, il Signore stesso si dimostra una guida stabile.

La scelta è semplice ma chiara. Desideriamo prendere la nostra strada e camminare da soli o vogliamo vivere nel piano di Dio e godere della Sua compagnia? Ricordiamo però che questa scelta presuppone una profonda comunione con Lui.

Dio disse: ” Sia luce!”E luce fu. Dio vide che luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. GEN. 1:3-4 MLuisa


Camminare al buio non è per niente gradevole, mi capitò, tempo fa, di fare questa esperienza. In tali circostanze è facile inciampare e si prova grande disagio.
Dio, ben sapendo questo, ha provveduto a donare la luce all’ uomo, affinché potesse muoversi senza rischi o pericoli.
Ma l’ uomo, a motivo del suo peccato, vive ancora nelle tenebre; il suo cuore è tenebre e per questo continua a fare il male a sé se stesso e agli altri. GESÙ afferma – Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.
Chi odia la luce, ama le tenebre, perché in esse si nascondono la malvagità e l’ empietà.
Chi ama la luce opera nella luce perché non fa il male ma il bene.Ricorda: tenebre e luce non possono convivere insieme, e se, ancora, la tua vita è coperta dalle tenebre, lascia che Gesù porti LUCE nel tuo cuore e così potrai abbandonare il peccato che ti avvolge come un mantello e ti fa inciampare.
La notte è avanzata e il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.” (Romani 13:12).
Gettiamo via da noi le opere delle tenebre! Esse non devono più far parte della nostra vita. Non dobbiamo essere compagni di chi cammina nelle tenebre.
Credo che ciascuno di noi possa impegnarsi a vivere in modo da essere vera luce per le persone intorno, parlando apertamente di Dio.
Come credenti, dobbiamo camminare nella luce, ovvero, secondo come è scritto, dobbiamo camminare di giorno. Solamente camminando nella luce eviteremo di cadere.

“ Gesù rispose: “Non vi sono forse dodici ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo
ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui”.” (Gv 11:9-10)
Scegli la LUCE, scegli GESÙ!
Dio ti benedica, MLuisa

Gesù… disse loro: I sani non hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento.(Luca 5:31-32)


Troverete certamente come trovo io, nella vostra buca delle lettere, dei prospetti allettanti, che annunciano che la sorte vi ha designati ad essere i fortunati proprietari di un regalo gratuito, che fate parte dei felici vincitori selezionati, ecc. Gli uni promettono la salute, gli altri la fortuna, il sapere, il successo. C’è solo da compilare un modulo e “il regalo è vostro”, la felicità vi è assicurata… Si è sempre stupiti nel vedere il successo ottenuto in seno alle folle dagli innumerevoli ciarlatani e mercanti di illusioni. Ahimè, le persone sono molto più refrattarie e diffidenti quando si tratta delle promesse di Dio. Spesso la grazia divina si urta con dei cuori induriti. Quante orecchie, aperte alle offerte menzognere degli uomini, diventano sorde agli accenti dell’Evangelo! Gli uni non hanno bisogno di Dio; il mondo basta loro. Gli altri, accecati dalle loro pretese, s’ingegnano in tutti i modi a costruirsi autonomamente la loro felicità. Eppure, il Signore Gesù annuncia a tutti una salvezza certa, e accordata già sulla terra, a tutti i credenti. Egli offre gratuitamente la vita eterna. Chi dunque l’afferra? Solo coloro che il mondo non riesce a soddisfare, che non riescono a trovare la pace della loro coscienza, che sono particolarmente provati e contrariati dalle circostanze di quaggiù. Chiamino dunque, e il Salvatore risponderà! Non cessino di gridare a Lui nella loro angoscia, e vedranno la salvezza di Dio! Il cuore di Dio è attento ai loro richiami e la sua mano è sempre pronta a soccorrerli.

Se non diventate come piccoli fanciulli, non entrerete nel Regno di Dio.-MLuisa


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Igrandi uomini, sapienti, come Nicodemo, non potevano parlare apertamente con Gesu’, personaggio ” scomodo, inopportuno, innovativo…”Ma costui non e’ il figlio del falegname…” dicevano con disprezzo… Il Signore non si fidava di loro, conosceva i loro cuori. Ancora oggi, Gesu’ cerca persone semplici, come bambini, disposti a seguirlo senza vergognarsi di Lui. Potresti anche incontrare Gesu’ nel buio ma poi lo dovrai riconoscere apertamente, poiche’ ogni ginocchio si pieghera’ ed ogni lingua confessera’ che Gesu’ e’ il Signore.

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GESÙ È L’AMICO PER ECCELLENZA.


Gesù, ci ricorda che Lui è nostro Amico, Egli è meraviglioso verso ciascuno di noi, l’immenso amore del Padre è sceso dal cielo, e si è manifestato dalla Gloria Eterna di Dio, per giungere fino in terra, “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in Terra agli uomini di buona volontà, perché questi sono coloro che il Padre gradisce e ricerca, veri adoratori in Spirito e Verità”. In ciascuno di noi, in chiunque accetta il Suo dolce invito, e si manifestata la rivelazione del Figlio di Dio, per mezzo del Suo Santo e Benedetto Spirito: che convince l”uomo, in quanto al peccato, al giudizio e alla giustizia; Gesù fa’ del bene, a tutti coloro, che lo riconoscono come l’Unigenito Figlio proceduto da Dio-Padre, e che il Padre ha riposto ogni Autorità in cielo e in Terra e riposa nelle Sue mani, Egli rivela il Padre, a chi lo accetta nel proprio cuore. È per Gesù, per la Sua immensa compassione per tutti gli uomini, che si è disposto e offerto, per la salvezza di tutta l’umanità, sapeva bene, tutto quello che avrebbe sofferto, pur di salvarci tutti, almeno quanti più possibile, che si disporranno al suo invito, per ricevere il Dono della Salvezza di Vita Eterna. Quindi alla fine la scelta e libera e personale. Possiamo ricevere molto di più, cioè la Sua Vita in noi. L’Opera della Salvezza è un pensiero incomprensibile per la mente umana. Ma Gesù è venuto per salvarci per mezzo della pazzia dell’annuncio DELL’EVANGELO della GRAZIA, per fare del bene a tutti coloro che si riconoscono peccatori, mancanti. Questo è il Suo progetto, per tutte le Sue creature, i suoi figli, e lo sarà ancora, fino a che il numero dei salvati, eletti e chiamati a santificazione non sarà al completo; quindi gridiamo e giubiliamo con forza che Lui ci ama, e dichiara che siamo suoi amici, Egli è il nostro Amico, per eccellenza, per sempre in eterno. Gesù, ha dato tutto di se per i suoi amici non si è risparmiato nulla, pur di farci comprendere e dimostrare praticamente tutto l’Amore del Padre riversato in Gesù per noi. Per mezzo di Lui, e solo attraverso di Lui, che si giunge al Padre, che se vorremmo essere veramente suoi amici, risponderemmo al Suo appello, alla Sua chiamata per fare la Volontà del Padre, che è quella di accettare “LUI” il Suo Amato Figlio nella nostra vita, e così facendo andremo dove ci vuole il Padre, per portare il frutto permanente dell’Amore che procede solo dal Padre. Se non sei ancora un figlio di Dio, e non hai ancora accettato Gesù come tuo personale Salvatore nel tuo cuore, vai a Lui con i migliori sentimenti e con parole che scaturiscano dal tuo cuore. Che la tua preghiera possa essere un continuo e instancabile rapporto di spontanea comunione con il Padre, che tu possa sempre dirgli, ti amo e voglio lodare, magnificare, adorare e benedire Te Padre per Gesù, e dire grazie del Tuo meraviglioso Amore per me, in Gesù Tuo Amatissimo Figlio, che hai donato per la nostra redenzione e salvezza; Egli è l’Emmanuele Dio in noi. Nessuno ha amore più grande di questo, di dare la propria vita per i suoi amici Giovanni 15:13.

LA PORTA STRETTA


“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!” (Matteo 7:13-14)Quando Gesù pronunziò queste parole probabilmente aveva pensato alle mura che circondavano la città di Gerusalemme, sulle quali erano aperte delle porte.Alcune erano molto ampie, spaziose e vi poteva passare molta gente, altre invece più strette, disagevoli, denominate addirittura “cruna di ago”, per le quali non era possibile che vi passassero i cammelli.E’ probabile che quando Gesù disse: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” (Matteo 19:24; Marco 10:25; Luca 18:25), abbia fatto allusione a questa porta.Gesù raccomanda ai discepoli Suoi di entrare per la porta stretta, perché “larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione”.La via e la porta che conducono alla perdizione ben possono identificarsi con la via che percorsero gli abitanti di Sodoma e Gomorra, che furono distrutti dal fuoco.E’ la via della ribellione al Signore.Anche il diluvio universale fu causato perché tutto il popolo, tranne Noè e la sua famiglia, seguiva questa via.E’ scritto in un libro sapienziale: “C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma la sua fine sfocia in vie di morte” (Proverbi 16:25).Un primo aspetto dunque della via larga è la via del peccato e della disubbidienza, simbolo della vita senza fede e senza ideale cristiano che porta alla perdizione.Ma vi è un’altra via percorsa da intere nazioni.E’ la via del cristianesimo di “moda”.Gesù disse ad un dottore di Gerusalemme: “Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio” (Giovanni 3:3), indicando a Nicodemo un fatto necessario che deve realizzarsi nel corso della nostra vita di fede: una rivoluzione che scarta i sistemi dell’uomo ed accetta quelli di Dio.Questa rivoluzione è detta dai teologi “conversione” o “nuova nascita” o “rigenerazione”.Ma sono veramente vissute queste cose, oppure il cristianesimo è un fatto di moda nei nostri tempi e non essere cristiani è uno scandalo?Forse pochi di noi ricordano il cristianesimo strano che Hitler volle imporre in Germania.Si volle identificare la dottrina di Gesù con la dottrina del nazismo e ciò allo scopo di dominare le masse.Si costituì la Chiesa Evangelica Tedesca.Ma contro questo tipo di Chiesa insorse la “Chiesa confessante” perseguitata e clandestina, la quale fece questa solenne dichiarazione: “Gesù Cristo, nel mondo in cui viene testimoniato dalla Sacra Scrittura, è l’unica Parola di Dio che noi dobbiamo ascoltare ed a cui dobbiamo fiducia ed obbedienza in vita ed in morte. Rigettiamo la falsa dottrina, secondo cui la Chiesa può e deve riconoscere come fonte di predicazione … altri avvenimenti, forze, figure e verità quali rivelazioni di Dio”.Molti furono imprigionati e chiusi in campi di concentramento.Il pastore Bonhoffer, mentre era in prigione, così diceva ad un suo compagno di prigionia: “Se mi trovassi a passare per una delle vie principali di Berlino e mi venisse incontro un pazzo alla guida di un’automobile che investe i passanti, quale sarebbe il mio compito di pastore? Seppellire i morti e curare i feriti, o cercare di fermare quel pazzo?”.Ed il pazzo nella mente del pastore Bonhoffer era Hitler che aveva trascinato la Germania alla guerra.Questo testimone di Cristo morì martire perché faceva parte della chiesa clandestina.La mattina del 9 aprile 1945 fu impiccato.Prima di salire al patibolo disse: “E’ la fine, ma per me è l’inizio della vita”.Il pastore Bonhoffer si era aggiunto ai martiri della Chiesa.Aveva seguito la via stretta della rinuncia e della croce, perché gli era data la possibilità di starsene in America, ma egli ritornò in Germania, perché qui il Signore lo chiamava.Questo esempio illustra bene il pensiero di Cristo: “Larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa … Stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano”.Queste parole devono mettere tutti i cristiani in guardia affinché si domandino continuamente come meglio possono servire Gesù.A ciascuno piace vivere secondo la legge e le cose che fanno i molti: vivere una vita tranquilla, con soli svaghi e divertimenti.Una vita cristiana regolata in questo senso non è conforme all’insegnamento di Gesù Cristo.Questa è la via larga!Gesù dice che bisogna imboccare la via stretta.E la via stretta è Lui stesso che dopo tre anni di ministero terreno si è trovato attorniato soltanto da poche donne ed un esiguo gruppo di discepoli.“Io sono la via” e non credo che torni troppo a nostro comodo seguire Lui che non è la via fiorita, ma la via che l’ha fatto essere l’uomo di dolori, vilipeso e sputato, coronato di spine e fatto morire su una croce.“Le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha neppure dove posare il capo” (Matteo 8:20).Essere discepoli di Gesù significa essere povero con Lui e come Lui ed accettare gli stessi ideali.Domandiamolo a tutte le genti della terra se siano disposte ad accettare con allegrezza questo insegnamento.Gesù si presenta in questo mondo come uno strano innovatore.Se a tutti piace passare per la porta larga, dove non sono previste difficoltà, Gesù viene a capovolgere i nostri pensieri e ci dice di entrare per la porta stretta e la via angusta.E’ la via della fede secondo cui l’uomo non può fare tutto ciò che vuole.E’ la via stretta della rinunzia, dell’osservanza dei precetti evangelici, del lasciare tutto e diventare “ultimo” per amore dei fratelli.Ricordiamoci però che il Regno dei cieli non è una conquista fatta da carne e sangue, ma un dono della Grazia.Pertanto continua sarà la nostra preghiera a Dio affinché ci sostenga nel nostro cammino.