“Il giudice di tutta la terra non farà forse giustizia?” (Genesi‬ ‭18:25‬).


È incredibilmente meraviglioso ricevere giornalmente notizie da tutto il mondo riguardo migliaia di carcerati che accettano il Vangelo di Cristo con tutta la loro anima e con tutto il loro essere. “Divorano”, simbolicamente, le pagine della Parola di Dio giorno dopo giorno. Una volta in chiesa a Reggio Emilia portarono tre fratelli dal carcere. Ottennero una licenza per uscire dal carcere e ricevere il battesimo alle acque nel locale di culto. Due dei fratelli erano bianchi ed uno era di colore. Così, prima di scendere nelle acque battesimali testimoniarono della loro nuova vita in Cristo: restammo davvero stupiti da come conoscevano ogni versetto della Bibbia con estrema accuratezza. Testimoniavano e contemporaneamente predicavano messaggi edificanti per tutta la comune adunanza. Noi, lo dico a nostra vergogna, non eravamo all’altezza di poter competere con loro nella conoscenza della Sacra Scrittura! Mi sono chiesto: perché ci siamo trovati così spiazzati al confronto con loro riguardo la conoscenza della Bibbia? Certamente la risposta sta in quello che cercherò di trasmettervi con l’aiuto del Signore. Queste persone rigettate dalla società, dalle famiglie talvolta, avendo vissuto una vita di droghe, rapine, furti, violenze, omicidi facendo talvolta parte di bande che si danno all’occultismo per sentirsi più forti, era gente a cui non era mai passato per la testa che ci fosse un Dio Creatore e Salvatore che si interessasse a loro, per loro era un concetto inesistente, Dio per loro era lontano anni luce! Erano così peccatori, avevano commesso ogni sorta di peccato, che per loro non c’era altro che morte e basta. Ma poi avviene che qualcuno, un carcerato come loro, un evangelista, gli parla di un Gesù che può salvare il peggiore dei peccatori al mondo. Ecco che in ognuno di loro sorge una domanda “come può un Dio salvare un peccatore incallito come me?”… da lì si apre una breccia nel loro cuore a furia di sentirsi dire: “Gesù ti ama e vuole salvarti; accettalo nel tuo cuore”. E attraverso quella breccia lo Spirito Santo si fa strada nel loro cuore seminando la speranza nella loro anima… e poi quando avviene il miracolo della Salvezza nella loro vita, sanno essere più riconoscenti di noi “peccatori salvati per Grazia, ma in libertà”.Purtroppo molti “cristiani” non hanno fame della Parola e non la leggono, si accontentano solo del cibo che viene dato loro tramite i social: Facebook, Instagram, WhatsApp ecc., ma, per assurdo, dopo pochi mesi di conversione sono convinti di saperne più del pastore, degli anziani o di qualsiasi altro ministro! Molti giudicano con facilità la vita degli altri. Ci stimiamo saggi da noi, quasi come se avessimo avuto una qualche “virtù” da essere premiati con il dono della salvezza! Quasi arrivano al punto di dire: “Io la salvezza me la sono meritata”. Non pensiamo più come peccatori salvati per grazia, ma pensiamo che veniamo salvati per opere. Ci sentiamo autorizzati a puntare il dito e accusare Tizio e Caio e ci mettiamo al posto di Dio giudicando il nostro prossimo invece di amarlo! “Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”( Vangelo di Giovanni 13:14). “Era sorto fra i discepoli un problema di superiorità ed inferiorità: chi tra loro dovesse essere considerato il maggiore e chi il minore? Essi, continuando a ritenere il regno di Cristo un regno messianico, secondo l’attesa di Israele, e aspettandosi che Gesù presto avrebbe liberato la Palestina dal gioco straniero, tentavano di preparare “l’organigramma” del Suo futuro governo terreno, per cercare di ottenere i primi posti. Gesù dovette, perciò, riprenderli dicendo: “I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi non dev’essere così; anzi il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve” (Luca 22:25-27). Per spiegare praticamente il Suo insegnamento Gesù “…si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. Poi mise dell’acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli (…) Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: “Capite quello che vi ho fatto?” (Giovanni 13:4-5 e 12). L’esempio del quale egli parlava non è l’atto del lavare i piedi, infatti il Signore precisò “affinché anche voi facciate come v’ho fatto io”. Gesù non disse: “Affinché facciate quello che ho fatto io, ma come ho fatto io. Quindi Gesù non comandò di fare ciò che Egli ha fatto, vale a dire lavarsi i piedi gli uni con gli altri, ma di fare come Egli ha fatto, cioè di prestarsi vicendevolmente i doveri di carità ed umiltà” (Francesco Toppi). Se pensiamo di essere migliori di coloro che hanno vissuto una vita dissoluta, nei piaceri e nei vizi, allora non abbiamo compreso il Vangelo di Cristo. In questi giorni dove il diavolo mostra i suoi artigli, dove viviamo in un mondo quasi totalmente contaminato dal peccato; dove ci sono batteri che possono ucciderci; giorni cupi dove abbiamo visto tanti morti, tra cui alcuni attori, cantanti, comici e calciatori morire e ci paragoniamo a loro puntando il dito, è assolutamente sbagliato. Noi ci dobbiamo confrontare con Cristo Gesù e non pensare agli altri. Diceva il mio pastore. “Quando andremo in cielo vedremo tre cose: 1) se siamo salvati noi per primi (i salvati lo sanno che sono salvati o meno, ma avendo nelle nostre membra il peccato che facilmente ci avvolge, spesso dubitiamo. 2) Vedremo chi non pensavamo di vedere. 3) Non vedremo chi pensavamo di vedere.” Perché grande è il MISTERIO DELLA PIETÀ E IL MISTERO DI DIO! Come Dio vede il peccato e come lo vediamo noi. 1)Chi ruba o uccide o commette altri tipi di reati gravosi deve pagare con lunghi anni in un carcere. Per l’omicidio, in alcune nazioni c’è la pena capitale. Il famoso “occhio per occhio e dente per dente”. L’uomo che giudica la fine di un essere umano solo perché crede che la sua giustizia, la sua etica e morale siano più alte dell’assassino, dimostra di non avere Gesù nel cuore, anzi, di avere un cuore di pietra. Questa è una visione distorta dell’uomo che non conosce la Grazia di Dio. Gesù Cristo È VENUTO PER SALVARE CIÒ CHE ERA ED È PERDUTO, benché l’assassino reo di un terribile peccato come l’omicidio, la possibilità di salvezza Dio la da a tutti! Perfino uomini della SS tedesca si sono pentiti e Dio li ha salvati! Ho letto testimonianze di uomini e donne che hanno perso la vita in Stati dove vige la pena capitale ma in carcere avevano accettato Gesù Cristo nel loro cuore. In cielo gli angeli hanno fatto festa mentre gli uomini (tra cui anche i “cristiani”) sulla terra gridavano odio e vendetta. Non ci possiamo definire cristiani se abbiamo dentro di noi risentimento e rancore, per non dire odio per il prossimo. 2)Chi dice una bugia oppure fa della menzogna uno stile di vita (e ne conosco tanti), non viene sottoposto a nessuna disciplina o legge terrena. MA PER IL SIGNORE SI! Perché Dio richiede rettitudine e giustizia dall’uomo. In cielo non c’è una scala di peccati, più gravosi e meno gravosi. Le persone devono imparare a discernere la LEGGE DI DIO e la legge degli uomini! Certo che io una idea di tutti questi “artisti” morti in questo 2020 me la sono fatta di dove stanno adesso e me la tengo per me anche se leggo (nella mia mente) di loro cose negative! Ma io ho una mente limitata. Dio forse ha salvato nella Sua Onniscienza il ladrone sulla croce proprio perché farci capire che Lui anche all’ultima ora può salvare, anche se credo che la salvezza all’ultima ora sia cosa rara. Il mio caro amico e pastore Gennaro Chiocca, che stimo molto, fu invitato in Argentina qualche anno fa a predicare per sei sere ad un raduno di pastori argentini. Un onore per noi italiani e napoletani. Una Nazione come l’Argentina, grande 5 volte l’Italia, i pastori hanno invitato il nostro fratello e pastore di Lodi e San Giuliano Milanese a portare un messaggio di salvezza dall’altra parte del mondo. Ha predicato per 4 sere in una chiesa grandissima e altre 2 sere in un teatro (Io l’ho visto sul Web). Mi ha raccontato che nel pubblico c’era una delle sorelle di Maradona, Anna la prima di numerosi figli (vedi la foto in basso insieme a Gennaro Chiocca). Poi Gennaro è stato invitato a pregare a casa della sorella di Maradona per la salvezza della sua anima e dei suoi cari (compreso il calciatore). Chiocca non ha detto: “Ah, no! Non posso pregare mi dispiace, tuo fratello è stato questo e quello… ha fatto questo e quello” No! Gennaro, insieme ad altri pastori hanno pregato per la sorella, per tutta la famiglia Maradona compreso Diego. Vi sembra strano! Assolutamente no! Finché c’è vita, c’è speranza, anche per il più incallito dei peccatori!I due ladroni o briganti, è la parola più giusta, erano la peggiore razza umana come Barabba! Erano degni (secondo i romani) di fare una bruttissima fine! Appesi ad una croce, in agonia per ore e non ucciderli con un colpo alla testa! Dovevano soffrire, patire per ore la sofferenza… come il Nostro amato Signore Gesù Cristo, senza colpe, solo per salvare le nostre anime eterne! Nonostante tutto “Gesù diceva: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca‬ ‭23:34‬). I brigante erano pieno di peccati e di immortalità, ma Gesù salva uno di loro perché si pente nella sua ultima ora! Noi sappiamo della salvezza del brigante per mezzi di Giovanni apostolo. Perché gli tre Vangeli non lo dicono, anzi dicono che entrami i ladroni insultavano il Maestro! Così apre il cuore a Dio, tramite Cristo Suo Figlio, Dio lo vede perfetto come se non avesse mai peccato! Dalla culla alla tomba siamo chiamati ad arruolarci per il Comandante Gesù Cristo e combattere contro le forze del male. Lasciamo agli altri il loro giudicare come se fossero “Dio”. Speriamo che tutti possano giungere al ravvedimento e possono essere salvati. Anna Maradona non è ancora convertita ma ci sono fratelli che la seguono. Un nipote di Maradona ha dato il cuore a Gesù. Certo io non conosco le ultime ore di Sean Connery, le ultime ore di Gigi Proietti, di Maradona e proprio mentre scrivo un altro calciatore famoso è morto: Paolo Rossi 64 anni eroe del Mundial in Spagna. Mi sono fatto una mia idea e me la tengo per me, come già detto riguardo alla loro attuale posizione di dove si trovano le loro anime adesso; ma spero di sbagliarmi, anche perché questi non hanno mai testimoniato al mondo di avere accettato Gesù come loro Salvatore. Crediamo che molti nella storia dell’umanità siano salvati come il brigante e alla fine li troveremo in cielo. Ricordiamoci che solo CRISTO GESÙ sarà il GIUDICE dei vivi e dei morti! Non noi.Questo post non è indirizzato a quella donna o a quell’uomo! Il post è per tutti, ed io spero che possiate comprendere il mio messaggio. Messaggio di speranza e di ravvedimento. Evitiamo commenti giudiziosi, polemiche inutili altrimenti i messaggi verranno cancellati. È ricordiamoci:“Il giudice di tutta la terra non farà forse giustizia?” (Genesi‬ ‭18:25‬). Dio ci benedica! Amen!

IL VALORE DELLE LACRIME


Salmo 6: 4 Volgiti a me, o Eterno, libera l’anima mia; salvami, per amore della tua benignità. 5 Poiché nella morte non c’è memoria di te; chi ti celebrerà nello Sceol? 6 Io sono sfinito a forza di sospirare; ogni notte allago di pianto il mio letto e faccio scorrere le lacrime sul mio giaciglio. 7 Il mio occhio si strugge dal dolore e invecchia a motivo di tutti i miei nemici. Spuntò mai una lacrima dal tuo ciglio? Nessuno sprezzi le lacrime perch’esse sgorgano da una vita profonda dell’anima, quella vita tenera, sensibile, umana, protesa ad abbracciare compenetrata tutta l’umanità. Siano sante, benedette, le tue, anima afflitta… è se altri non le comprendono, “non sanno quel che fanno”… anche Gesù, difronte all’incredulità, “fremé nello spirito e pianse”. Le lacrime son perle, del firmamento stelle, son gocce di rugiada che innaffiano il creato; Profumo, di preghiere versate in duoli e pianti, Le lacrime dei santi… Apocalisse 8: 3 Poi venne un altro angelo che aveva un turibolo d’oro e si fermò presso l’altare; e gli furono dati molti profumi, affinché li aggiungesse alle preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era davanti al trono. 4 E il fumo dei profumi, offerti con le preghiere dei santi, salì dalla mano dell’angelo davanti a Dio. Ogni tuo gemito è simile al dolore della partoriente che sgravida vita al mondo che fine non ha! Un santo chiedeva a Dio il dono delle lacrime! Si piange ancora nelle chiese? Sii benedetto tu che piangi… perché la tristizia sarà mutata in letizia. Amen.

GRANDI MIRACOLI-TESTIMONIANZA MERAVIGLIOSA


NOTIZIA MERAVIGLIOSA:MENTRE SCRIVO SONO ANCORA INCREDULO E MERAVIGIATO COMMOSSO EBBENE AVEVAMO NELLA NOSTRA CHIESA UNA CARA SORELLA DI NOME ROSANNA DI TIVOLI, CONVERTITA INSIEME AL PAPA’ IL CARO ANTONIO ORA CON IL SIGNORE,RIPETO CONVERTITA FIN DAL 1991,EBBENE INSIEME AL PAPA’ HANNO FREQUENTATO LA COMUNITA’ PER TANTI ANNI PIENI DI AMORE,MA CIRCA 3 ANNI FA’ E PIU’ FU’ COLPITA DA VARI TUMORI IN VARIE PARTI ED AL PANCREAS,OPERATA MA QUANDO UN ANNO FA’ E’ VENUTA AL CULTO MOLTO PROVATA MI AVEVA CHIESTO CHE ALLA SUA PROSSIMA MORTE DI RECARMI A CASA PER TESTIMONIARE ALLA FAMIGLIA E PREGARE,LA FIGLIOLA MI CHIAMO’ DOPO QUALCHE GIORNO DICENDOMI CHE LA MAMMA ROSANNA AVEVA LE ORE CONTATE E DI PREPARARMI,MIO MALGRADO AVEVO PERSO TUTTI I TELEFONI E NON SAPEVO COME RINTRACCIARLA E A MIA VERGOGNA PENSATO ORMAI CHE ERA CON IL SIGNORE,MA QUESTA MATTINA AL CULTO LA VEDO ENTRARE VI DICO CARI CHE NON CREDEVO,NON MI CAPACITAVO CHE ERA LA CARA SORELLA ROSANNA IN BUONO STATO,RIPETO 6 TUMORI,EBBENE MI HA DETTO CHE I DOTTORI NON SI SANNO SPIEGARE COME E’ ANCORA IN VITA’ CON UN TUMORE ORA AL PANCREAS ATTIVO,SI’ QUESTO E’ INCREDIBILE ANCORA I DOTTORI GLI HANNO DETTO TU NON MORIRAI DI TUMORE C’E’ QUALCOSA IN TE DI INCREDIBILE,SI’ DIO E’ CON LEI,DEBBO DIRE COME INCORAGGIAMENTO CHE LA’ DOVE A NOSTRA VERGOGNA DIMENTICHIAMO,DIO NON DIMENTICA,QUESTO MIRACOLO E’ SOLO ALLA GLORIA DI DIO,ALLORA TERMINO EMOZIONATO FELICE ED ALTRO….. CONFIDIAMO SEMPRE NEL SIGNORE,A LUI SOLO SIA LA GLORIA PER SEMPRE🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏💥💥💥💥💥🌈🌈🌈🌈🌈❤️

VA, DILLO A GESU’


Matteo 11:28 Venite a Me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed IO vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il Mio giogo e imparate da Me, perché IO sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. 30 Perché il Mio giogo è dolce e il Mio peso è leggero!». Se il tuo cuore è nelle prove nelle pene e dolori, ti viene da piangere e non trovi pace … va, dillo a Gesù. In Lui, che ti legge il cuore e tutto comprende, perché come uomo quaggiù provò le pene più atroci, in Lui trovi perdono, pace e ristoro. Se hai duoli ed affanni che nessuno comprende, se passi per inganni e disinganni o pene tremende, nascondi il tuo duolo a tutti quaggiù, va dillo a Lui solo … va dillo a Gesù e troverai riposo nel corpo, nell’anima e nello spirito. Amen

Io sono la vera vite(Giovanni 15:1)COMUNIONE CON DIO


Fra le numerose colture presenti nei racconti biblici spicca, fin dai tempi remoti della Genesi, quella della vite. L’espressione di Cristo in questo brano ci illustra quelli che devono essere i rapporti fra Gesù, qui raffigurato come la vite, ed i fedeli, raffigurati dai tralci. In un mondo pieno di contraffazioni, di simulazioni e di imitazioni, Gesù indica Sé stesso come “vera vite”; in altri termini Egli si presenta come genuino, puro, reale e vero. In Lui non v’è finzione alcuna, la Bibbia Lo presenta come il vero Dio (cfr. II Tessalonicesi 1:9). Possano queste semplici parole incoraggiare una vera riflessione sull’autenticità di Cristo, sulla Sua reale identità. Gesù desidera avere con te un personale incontro, il Suo desiderio è quello di fare di te “un tralcio innestato” a Lui che è vera vite. Soltanto così potrai portare frutto alla gloria di Dio. Caro lettore arrenditi a Gesù, offriti interamente a Lui, rimani attaccato alla Sua fedele Parola, servi Cristo con zelo e riceverai in risposta alle tue azioni di fede abbondanti benedizioni.

NON PIU’ DOMANDE -TUTTO CHIARO


peppe 6Giovanni 16: 23 In quel giorno non mi farete più alcuna domanda. Giovanni 14:1 «Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. 3 E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi. Apocalisse 22: 2 E in mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trovava l’albero della vita, che fa dodici frutti e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni. 3 E qui non ci sarà alcuna maledizione; in essa sarà il trono di Dio e dell’Agnello e i suoi servi lo serviranno; 4 essi vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla loro fronte. 5 E qui non ci sarà più notte alcuna e non avranno bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà, ed essi regneranno nei secoli dei secoli. Quando saremo entrati in comunione perfetta con il Padre e saremo “ uno” con Lui, come lo è Gesù non vi sarà bisogno di rivolgere nessuna domanda al Signore perché tutto sarà chiaro. Allora saremo in uno stato di dipendenza completa e di fiducia assoluta con la volontà e scopi di Dio. Stai vivendo questa vita , ora? E se non è cosi, perché? Vi possono essere molti punti oscuri, che la tua mente non sa spiegarsi, ma non devono essere questi a interporsi fra il tuo cuore e Dio. “In quel giorno non mi farete più alcuna domanda” – non ne avrai bisogno, sei assolutamente certo che Dio risolverà ogni cosa secondo la Sua volontà. “Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me” ; quando queste parole saranno tradotte in realtà nel tuo cuore non ci sono più domande da rivolgere – tutto sarà chiaro ed ogni distanza, ogni separazione tra te e Dio e tolta via, perché Gesù ti ha fatto “ uno” con Lui. La tua vita si troverà a gustare pienamente i versi in Apocalisse 22 e non avrai bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio ti illuminerà, e questa realtà di vita raggiunta durerà nei secoli dei secoli. Amen

GESU’ E’ VERAMENTE RISORTO GLORIA A DIO


lode 3

Gesù Cristo ha affermato ripetutamente, strenuamente e chiaramente che sarebbe morto crocifisso ma che il terzo giorno sarebbe risuscitato, vincendo la morte come nessun altro prima di Lui era mai riuscito prima di allora e mai riuscirà. Ci sono molti versetti che attestano questa Sue dichiarazioni (cfr. Matteo 12:40 ; 27:63 ; Marco 9:31 ; 10:34 ; 14:58 ; Giovanni 2:19). Molti nel mondo negano la morte e la risurrezione di Gesù. Ma se ciò fosse vero allora ci troveremmo di fronte ad un miracolo ancora più grande della risurrezione. Voglio dire, Egli fu accusato ingiustamente, percosso dalla folla, flagellato dai Romani, inchiodato mani e piedi alla croce, crocifisso su di essa, è stato visto esalare il Suo ultimo respiro da molti che assistettero al Suo supplizio e per essere certi della Sua morte, un soldato gli ha forato il costato con una lancia. Quindi è morto veramente giusto? Una persona non può continuare a vivere con un buco nel cuore. Gesù Cristo è morto come un criminale. Ma nella Sua morte è stato con il ricco, proprio come profetizzò 700 anni prima il profeta Isaia: “Gli avevano assegnata la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato col ricco, perché non aveva commesso violenze né v’era stata frode nella sua bocca” (Isaia 53:9). Quindi ricapitolando, il Signore Gesù Cristo era un povero falegname senza dimora della Galilea, ma quando morì, un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, prese il Suo corpo e lo depose nella sua tomba. Ne consegue che tutti sapevano dove il corpo si trovasse. Non si trattava di un luogo sconosciuto. Il sepolcro aveva anche il sigillo di Roma e le guardie a sua sorveglianza. Ennesima dimostrazione che Gesù Cristo è stato veramente ucciso e in seguito seppellito. Ma subito pochi giorni dopo è risuscitato. È risuscitato per davvero. E in poche settimane o mesi i Cristiani hanno subito messo insieme un credo, una dichiarazione di fede che includeva la morte, la sepoltura e la risurrezione di Cristo. Questo credo è menzionato dall’apostolo Paolo nella sua epistola ai Corinzi: “Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai Dodici” (1 Corinzi 15:3-5). Il racconto degli eventi della risurrezione costituiscono un fatto storico e sono tutti verificabili. La Bibbia dice: “Ai quali anche, dopo ch’ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi veder da loro per quaranta giorni, e ragionando delle cose relative al regno di Dio” (Atti 1:3). Inoltre consideriamo anche le conseguenze che ci sono state subito dopo la risurrezione di Cristo e i cambiamenti che sono avvenuti nella vita degli apostoli e che possono essere spiegati soltanto in seguito ad un evento soprannaturale. Guardate ad esempio la trasformazione degli apostoli. Prima della morte di Gesù erano dei codardi e infatti al momento del Suo arresto fuggirono a gambe levate come pecore davanti ai leoni (cfr. Matteo 26:56 ; Marco 14:50). Pietro inoltre rinnegò per ben tre volte il Signore per paura di essere riconosciuto come uno dei Suoi discepoli (cfr. Matteo 26:69-75 ; Marco 14:66-72 ; Luca 22:54-62 ; Giovanni 18:15-18,25-27). Ma dopo la Sua risurrezione, iniziarono a predicare pubblicamente e coraggiosamente tutte le cose che il Maestro aveva loro insegnate, senza il timore di essere flagellati, messi in prigione o peggio ancora uccisi. Inoltre se avessero veramente mentito circa la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, quale vantaggio ne avrebbero mai potuto trarre, visto che sono stati perseguitati ferocemente dai Giudei disubbidienti e dal potere secolare? Una persona è disposta a morire per una menzogna? Le menzogne sono quelle che ci rendono famosi, popolari e ricchi. Gli apostoli non erano niente di tutto questo. Di conseguenza non abbiamo motivi validi per dubitare di tutto il racconto circa la vita, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.

La tomba di Gesù Cristo non è mai stata iscritta con nessun epitaffio, né è mai stata luogo di pellegrinaggio da parte dei credenti. Oggi vediamo le persone andare a rendere omaggio ai loro defunti e anche a personaggi famosi come Ronald Reagan, Elvis Presley, Kurt Cobain, o Jimmy Hendrix. Si portano bigliettini, fiori, cibo, si accendono candele, si versano lacrime e ci si ricorda di loro. Anche per strada si possono trovare, sui luoghi dove sono avvenuti incidenti mortali, delle lapidi o piccole croci, con fiori, immagini e altre cose. Ma tutto ciò non è avvenuto alla tomba di Gesù. Niente fiori, niente bigliettini, niente di niente. Perché? Perché non era lì (cfr. Matteo 28:6 ; Marco 16:6 ; Luca 24:6). Tu non vai a piangere davanti ad una tomba vuota, di una persona che è viva e vegeta!

Ora invece quanto alle prove storiche leggiamo un passaggio che lo storico Edwin Yamauchi definisce “probabilmente il riferimento più importante a Gesù al di fuori del Nuovo Testamento”.

Cornelio Tacito è comunemente riconosciuto come storico tra i più scrupolosi, come ci attesta anche l’antica testimonianza di Plinio il Giovane che ne loda la diligenza; Tacito si dedicò infatti con gran scrupolo alla raccolta di informazioni e notizie, utilizzando non solo fonti letterarie, ma anche documentarie. Per la sua posizione politica, egli aveva accesso agli acta senatus (i verbali delle sedute del senato romano) e agli acta diurna populi romani (gli atti governativi e le notizie su ciò che accadeva giorno per giorno).

Riportando la decisione dell’imperatore Nerone di riversare sui Cristiani la colpa dell’incendio che distrusse Roma nel 64 d.C., Tacito scrisse:

“Nerone si inventò dei colpevoli e sottomise a pene raffinatissime coloro che la plebaglia, detestandoli a causa delle loro nefandezze, denominava cristiani. Origine di questo nome era Christus, il quale sotto l’impero di Tiberio era stato condannato all’estrema condanna dal procuratore Ponzio Pilato” (Tacito, Annali XV, 44).

Cosa possiamo apprendere da questo antico (e piuttosto animoso) riferimento a Gesù e ai primi Cristiani? Notiamo, innanzi tutto, che Tacito riporta che il titolo di Cristiani deriva da una persona realmente esistita, chiamata Christus, il nome latino per Cristo. Di lui si dice che ha subìto “l’estrema condanna”, alludendo ovviamente al metodo romano di praticare l’esecuzione capitale mediante la crocifissione. Questi avvenimenti sono avvenuti “durante il regno di Tiberio” e per decisione di Ponzio Pilato. Ciò conferma le affermazioni del Vangelo sulle circostanze della morte di Gesù.

Tacito riporta anche le seguenti notizie sulla persecuzione verso i cristiani:

“Alla pena vi aggiunse lo scherno: alcuni ricoperti con pelli di belve furono lasciati sbranare dai cani, altri furono crocifissi, ad altri fu appiccato il fuoco in modo da servire d’illuminazione notturna, una volta che era terminato il giorno. Nerone aveva offerto i suoi giardini per lo spettacolo e dava giochi nel Circo, ove egli con la divisa di auriga si mescolava alla plebe oppure partecipava alle corse con il suo carro. . . . [I cristiani] erano annientati non per un bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di un individuo.”

Come Tacito, anche Svetonio (120 d.C.), scriba dell’imperatore Adriano, fa riferimento a Gesù ed i suoi seguaci nelle Epistole (X, 96). Nella “Vita di Claudio”, inoltre, egli scrive: “Claudio espulse i giudei da Roma, visto che sotto l’impulso d’un certo Christus non cessavano di agitarsi” (Claudius 25).

Altrettanto interessante, e davvero sorprendente, è un capitolo della stessa opera, conosciuto come “Testimonium Flavianum”, nel quale leggiamo (libro 18, capitolo 3, paragrafo 3):

“Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se è lecito chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d’altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani” (Giuseppe Flavio, Antichità XVIII, 63-64).

Si tratta di una descrizione giornalistica e storica della persona e delle opere di Gesù Cristo, tratta da una fonte non-cristiana ed extra-biblica. Insomma, un pagano conosceva la storia che gli stessi Vangeli ci hanno raccontato e descritto minuziosamente!

E la cosa più grandiosa e sensazionale è che sia i Romani che i Giudei non hanno mai negato la risurrezione di Cristo Gesù, ma si sono limitati a dire che il corpo era stato rubato dai Suoi discepoli (cfr. Matteo 28:11-15).

Gesù Cristo vive! Egli è il Vivente. Giovanni sull’isola di Patmos è testimone oculare dell’apparizione di Cristo risorto, che conferma tutto il racconto evangelico dei Suoi discepoli: “Non temere; io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma ecco son vivente per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades” (Apocalisse 1:17-18). Noi sappiamo che “Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più” (Romani 6:9). Egli ha sconfitto la morte è può benissimo dire “O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo?” (1 Corinzi 15:55). Gesù è arrivato dove altri leaders religiosi di fama mondiale non sono mai arrivati. Mosè, Maometto, Krishna, Confucio, Buddha, Gandhi, Zarathustra, Joseph Smith, Ellen G. White, Mary Baker Eddy, Charles T. Russell e William M. Branham sono tutti morti. Le loro tombe sono piene delle loro ossa putrefatte. Solo Cristo non è andato in corruzione, come predisse Davide per mezzo dello Spirito Santo: “poiché tu non abbandonerai l’anima mia in poter della morte, né permetterai che il tuo santo vegga la fossa” (Salmo 16:10).

A Cristo Gesù, che ha vinto la morte mediante la potenza della Sua risurrezione e ci ha salvati dai nostri peccati e giustificati per mezzo del Suo sangue prezioso, siano gli onori, le lodi e la gloria, nei secoli de’ secoli. Amen!

Gianluca Colucci

DIVENTARE CIBO


peppe 6Matteo 26:26 Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane e lo benedisse, lo ruppe e lo diede ai discepoli e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo». Diventare cibo come il nostro maestro, ( il Mio corpo è veramente cibo) ci impegna ad accettare il lavoro interiore dello Spirito Santo al fine di ripristinare la somiglianza con Lui. Per l’uomo religioso non è facile raggiungere tale meta, ma diventa tutto semplice e facile per il povero di spirito. Essere cibo o meglio diventare cibo – QUEL CIBO – è l’obbiettivo che lo Spirito Santo ci addita in questo tempo, procediamo uniti e sicuri certi che giorno dopo giorno ci avvicineremo a questa meta grazie al lavoro, svolto con amore e continuità, del caro Gesù; la nostra parte consiste nell’agevolare questo SUO lavoro interiore rinunciando gradatamente al nostro ego per il bene del prossimo. Il Fratello che Dio ci mette vicino è un Suo dono, sia sempre amato, servito, onorato e stimato come tale, chi tocca voi, diceva un antico profeta a nome di Dio, tocca la pupilla degli occhi miei. (Zaccaria 2:8 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti: «La sua gloria mi ha mandato alle nazioni che vi hanno depredato, perché chi tocca voi tocca la pupilla del suo occhio ). Sono certo che i semini del Regno germoglieranno e diverranno cibo per i bisognosi che il Signore ci mette vicino. Amen

IL CENTRO DEL NOSTRO ESSERE


“…Gesù cominciò prima di tutto a dire ai suoi discepoli: Guardatevi dal lievito de’ Farisei…” (Luca 12:1)

Meditazione di oggi

Un giorno un re volle riguardare i conti con i propri servitori. Gli fu presentato un servo che era debitore di diecimila talenti – una somma che nessuno avrebbe mai potuto pagare – e il re comandò che fosse venduto lui, la moglie, i figli e tutto ciò che possedeva. Il servo, gettatosi a terra, gli si prostrò davanti e implorò la sua pietà. Il re fu mosso a compassione, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito dalla presenza del sovrano, quel servo trovò uno dei suoi conservi che gli doveva cento denari: afferratolo, voleva strangolarlo, esigendo da lui il pagamento del suo debito. Invano quel conservo lo pregò di avere pazienza con lui, perché presto lo avrebbe pagato. L’altro non volle ascoltare: anzi, andò e lo fece imprigionare, finché avesse pagato il debito. Gli abitanti della città, veduto il fatto, ne furono molto rattristati, e andarono a riferire l’accaduto al re. Questi, indignato, lo fece chiamare e gli disse: “Malvagio servitore, io t’ho rimesso tutto quel debito, perché tu me ne supplicasti: non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, com’ebbi anch’io pietà di te?”. Il re, adirato, lo diede in mano agli aguzzini. A questo punto della vicenda, il Vangelo dice: “Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognun di voi non perdona di cuore al proprio fratello”. Non intendo fare del perdono che ho ricevuto l’unica base della mia liberazione personale. È assai più di questo, altrimenti, è meno di niente. Esso è la potenza di Dio, la quale mi spinge e mi sollecita ad essere simile a Dio. Sono stato perdonato perché io possa perdonare: ho ricevuto pietà affinché possa essere misericordioso con gli altri. La salvezza non è solo una via di scampo dall’inferno, ma anche, e soprattutto, dall’egoismo, dalla durezza del cuore e dalla mancanza di amore fraterno. Fate attenzione, e guardatevi dal lievito dei farisei! Qual è il rimedio? Non consiste nel dichiararsi colpevoli di ogni cosa e lamentarsi. Esiste un fariseismo che esalta il peggio di sé: quello della “creatura povera e mal ridotta”, che spende il proprio tempo a brontolare, a battere i pugni sul tavolo e a soffrire la fame. In questo modo intensifica la consapevolezza del proprio io, che si rafforza sempre più, nonostante ogni sforzo per vincerlo. Il solo rimedio è sfuggire al nostro io rifugiandoci in Gesù Cristo. Allora il Signore diventerà sempre più il centro del nostro essere, la parte migliore, nuova, che vive in noi.

QUANDO SENTI IL LEONE RUGGIRE


Quand’ero un giovane predicatore, non davo molto peso alla guerra spirituale.
Pensavo che chiunque camminasse in vittoria non avrebbe avuto alcun problema
contro il diavolo. Per me era solo un problema di resistergli. Ma presto
scoprii un leone ruggente piombare sulle mie debolezze  con tutta la sua forza
e mi sentii impotente nell’ingaggiare battaglia contro di lui.

Troppo spesso vedo il diavolo fare la stessa cosa ad altri cristiani sinceri.
Conosco tantissimi servi fedeli – gente pura di cuore, che cammina nella
grazia – sopraffatti da ondate demoniache di confusione e disperazione.

Tali cristiani possono lavorare diligentemente per il Signore per anni. Poi, un
giorno, Satana improvvisamente inietta pensieri accusatori nelle loro menti.
Subito sono schiacciati da problemi terribili – tentazioni inaspettate,
avarizia, depressione. Le loro prove sono così profonde, strane e misteriose
che questi santi non hanno idea da dove provengano.

Credo ci sia una sola spiegazione: i loro problemi sono un violento attacco
demoniaco. Volta dopo volta l’ho visto accadere a cristiani che crescono in
maniera sorprendente. All’apice della loro crescita spirituale, Satana mette
una vecchia seduzione sul loro cammino. Potrebbe trattarsi di un vecchio
desiderio, qualcosa che pensavano di aver vinto anni fa. Ma ora, dopo anni di
vittorie, si ritrovano a camminare su un filo, traballando sull’orlo di
un’indulgenza che potrebbe ricondurli a un terribile legame.

Ho sperimentato questa fiumana. E migliaia di cristiani vi sono intrappolati
proprio ora. Essi sono inondati da persecuzioni, attacchi fisici, oppressioni
mentali, feroci tentazioni dall’inferno, amici che si rivoltano contro di
loro come nemici. Satana ha determinato un assalto totale in questi ultimi
giorni volto a spazzarci via nella totale disperazione.

Come possiamo resistere alla potenza di Satana? Giovanni ci offre la risposta
in Apocalisse 12: “Ma essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e
per mezzo della parola della loro testimonianza” (verso 11). Quando senti il
leone ruggire – quando la fiumana si abbatte e ti senti sopraffatto – corri
nel luogo santissimo. Per fede, entra alla presenza stessa di Dio sul Suo trono,
perché l’Agnello ha aperto una via per te, attraverso il Suo sangue.

“Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del
sangue di Gesù, che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi
attraverso il velo, cioè la sua carne” (Ebrei 10:19-20).

 David Wilkerson