L’ORIGINE PAGANA DELLA FESTA DI NATALE


Ecco perché non va santificata http://eresiechiesacattolica.blogspot.it/2013/12/lorigine-pagana-della-festa-di-natale.html Nell’Enciclopedia Cattolica troviamo che il Natale non era annoverato tra le festività dei primi cristiani. E non lo fu fino alla fine del IV secolo, quando la Chiesa di Roma cominciò ad osservare il 25 dicembre come il compleanno di Gesù. A partire dal V secolo AD, la Chiesa di Roma ordinò che la sua nascita fosse per sempre osservata il 25 dicembre. All’epoca di questo decreto, la Chiesa di Roma era ben consapevole che i culti religiosi pagani nel mondo romano e greco celebravano il pagano dio sole, Mithra, proprio in questo stesso giorno. Questa festività invernale era nota come la ‘nascita del sole’. Era anche noto nell’Impero Romano come Saturnalia (un altro nome per l’adorazione del sole). – Dizionario dell’Enciclopedia Cattolica, edizione 1941, voce: Natale: “Nei primissimi tempi della Chiesa non esisteva una festa del genere”. – Nuova Enciclopedia Cattolica, voce: Il Natale e il suo ciclo: “Per inspiegabile che sembri, la data di nascita di Cristo non è nota. I Vangeli non indicano né il giorno né il mese”. – Nuova Enciclopedia Cattolica: “Alla nascita di Cristo fu assegnata la data del solstizio invernale perché in quel giorno, in cui il sole inizia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitra celebravano il dies natalis Solis Invicti”. – Enciclopedia Americana, edizione 1944: “Il Natale … secondo molte fonti autorevoli, non veniva celebrato nei primi secoli della Chiesa cristiana, in quanto l’usanza cristiana in generale era quella di celebrare la morte delle persone più importanti, non il giorno della loro nascita … Una festa fu stabilita in memoria di questo evento [la nascita di Cristo] nel quarto secolo …Poiché il giorno esatto della nascita di Cristo non era noto, la Chiesa occidentale nel quinto secolo ordinò che la festa venisse celebrata per sempre nello stesso giorno dell’antica festa romana in onore della nascita del dio Sole”. – La New Schaff-Herzog Enciclopedia of Religious Knowledge, così si esprime, alla voce Natale: “Le feste pagane dei saturnalie della brumalia erano troppo radicate nel costume popolare per essere abolite dall’influenza del Cristianesimo … La festa pagana, con le sue baldorie e gozzoviglie, era talmente popolare che i Cristiani furono ben contenti di avere trovato una scusa per perpetuarne la celebrazione con pochi cambiamenti, sia nello spirito che nelle usanze … i Cristiani della Mesopotamia accusarono i loro fratelli occidentali d’idolatria, e di adorare il Sole, per avere adottata questa festa pagana”. – Enciclopedia Italiana Treccani, edizione 1949, Sansoni, vol. XXIV, pag 299: “I Padri dei primi secoli non sembrano aver conosciuto una festa della natività di Gesù Cristo … La festa del 25 dicembre sarebbe stata istituita per contrapporre una celebrazione cristiana a quella mitraica del dies natalis Solis Invicti [giorno natalizio dell’invincibile Sole], nel solstizio invernale”. ____ LA FESTA DI NATALE: PERCHÈ NON VA SANTIFICATA La dottrina dei teologi papisti > “Il natale è una festa di precetto da santificare. Buona cosa è fare il presepio per natale.” Tra le feste che la chiesa romana ordina di osservare vi è anche la festa di natale infatti essa, nel suo catechismo, è tra le cosiddette feste di precetto della Chiesa di cui essi devono ricordarsi per santificarla secondo il loro comandamento. Essa viene celebrata con tre messe di cui una a mezzanotte perché secondo la tradizione Gesù fu partorito da Maria in quell’ora. Alla festa del natale sono collegate molte consuetudini: una di queste è quella di fare il presepio. Esso consiste in una rappresentazione figurale fatta con statuette dell’evento della nascita di Gesù Cristo. Il catechismo cattolico riferisce l’origine del presepio in questi termini: ‘San Francesco d’Assisi aveva gran devozione al mistero del Natale del Salvatore. Si alzava spesso a mezzanotte per adorare Gesù nell’ora in cui fece la prima comparsa nel mondo. Più tardi, nel 1220, chiese ed ottenne dal papa, Onorio III, il permesso di fare il presepio durante la Messa della mezzanotte di Natale, e ciò in mezzo ad un bosco che era accanto al monastero di Greccio. Formò una specie di caverna con delle pietre, del muschio e rami d’alberi; vi pose una mangiatoia, v’introdusse anche un bue ed un giumento, e vi eresse l’altare per la celebrazione della Messa. Una gran folla di popolo accorse alla funzione illuminando la foresta con fiaccole. Più tardi si fece il presepio con le figurine, e dapprima nel napoletano verso il secolo XV, e poi in Sicilia ed in altre regioni d’Italia e dell’estero’ [1]. STORIA DEL NATALE Vediamo innanzi tutto come è nata questa festa. Originariamente la Chiesa non celebrava la nascita di Gesù. Col passare del tempo, tuttavia, i Cristiani d’Egitto cominciarono a considerare il 6 Gennaio come data della natività. L’usanza di celebrare la nascita di Gesù in quel giorno si andò diffondendo in tutto l’Oriente e risulta come data per acquisita all’inizio del IV secolo. Più o meno nella stessa epoca, la Chiesa d’Occidente, che non aveva mai riconosciuto il 6 Gennaio come il giorno della natività, assunse come data celebrativa il 25 Dicembre. Essa fu successivamente adottata anche dalla chiesa d’Oriente. Le ragioni che spinsero molti vescovi a spostare la festa di natale dal 6 Gennaio al 25 Dicembre furono le seguenti: in quel giorno secondo una consuetudine pagana del tempo veniva celebrato ‘il dio sole’, o meglio la nascita del sole al quale si accendevano dei fuochi in segno di festa, e siccome molti che si erano convertiti al Cristianesimo prendevano pure loro parte a questa festa perché identificavano il sole con Gesù Cristo perché in Malachia egli é chiamato “il sole della giustizia” (Mal. 4:2), quando essi si resero conto che gli stessi Cristiani avevano una certa inclinazione per questa festa, tennero consiglio e deliberarono che la natività di Cristo fosse solennizzata in quel giorno e la festa dell’epifania il 6 Gennaio [2]. CONFUTAZIONE La festa di natale non va celebrata perché sotto la grazia noi non siamo chiamati a celebrare delle feste; oltre tutto la festa di natale non solo si fonda su una data di nascita di Gesù inventata ma è pure di origine pagana Certamente la nascita di Gesù Cristo rappresenta uno dei più grandi avvenimenti della storia dell’umanità, questo è fuori di dubbio; però bisogna dire che di essa nella Scrittura non è menzionata né il giorno e né l’ora. Ma il fatto è che non solo non c’è scritto né il giorno e né l’ora in cui nacque, ma sia Matteo che Marco che Luca e Giovanni non danno sufficienti indizi per stabilire esattamente neppure il mese in cui egli nacque. Noi sappiamo che Gesù Cristo nacque sotto l’impero di Cesare Augusto perché Luca dice che fu Cesare Augusto a emanare il decreto secondo il quale si doveva fare il censimento di tutto l’impero (Giuseppe si trovava a Betleem con Maria quando ella partorì perché vi era andato a farsi registrare) (Luca 2:1-5); sappiamo anche che quando nacque Gesù regnava sulla Giudea Erode detto il grande (Matt. 2:1); sappiamo anche che nella stessa contrada dove nacque Gesù nella notte in cui egli venne al mondo vi erano dei pastori che stavano nei campi e facevano la guardia al loro gregge e che ad essi apparve un angelo del Signore per annunciare loro che in quel giorno era nato nella città di Davide un Salvatore, che era Cristo il Signore (Luca 2:8-14). Ma per ciò che concerne la data della sua nascita la Scrittura tace. Ora, ci deve pure essere una ragione per cui Dio non abbia, per mezzo del suo Spirito, sospinto nessuno a scrivere la data della nascita di Gesù Cristo; noi non vogliamo dire il motivo perché non lo conosciamo però vogliamo fare alcune considerazioni su di essa. – Essa di certo era conosciuta sia da Giuseppe che da Maria, che dai fratelli e dalle sorelle di Gesù; essa era di certo pure registrata all’anagrafe del tempo. Giacomo era il fratello del Signore ed era in grande considerazione nella Chiesa primitiva, e pur sapendo la data di nascita del Signore che secondo la carne era suo fratello maggiore non ritenne opportuno solennizzare il giorno della nascita di Gesù. – Nella Scrittura vi sono scritte tante date che si riferiscono sia a feste giudaiche che ad avvenimenti particolari avvenuti nella storia del popolo d’Israele; ne ricordiamo alcune: – la Pasqua secondo la legge doveva essere celebrata il quattordicesimo giorno del mese di Abib perché fu in quel giorno che il Signore trasse dall’Egitto il popolo d’Israele dopo una schiavitù secolare (Es. 12:1-14); – la festa della Pentecoste o delle primizie doveva essere celebrata sette settimane dopo la festa degli azzimi quindi il terzo giorno del terzo mese che corrispondeva al giorno in cui Dio scese in mezzo al fuoco sul monte Sinai e pronunziò il decalogo (Deut. 16:9-12; Es. 19:16); – la festa delle Capanne doveva essere celebrata il quindicesimo giorno del settimo mese per ricordare che gli Israeliti avevano dimorato in tende durante il loro pellegrinaggio nel deserto (Deut. 16:13-15; Lev. 23:34); – la festa delle Espiazioni doveva essere celebrata il decimo giorno del settimo mese; in quel giorno il sacerdote compiva l’espiazione dei suoi peccati e di quelli di tutto il popolo (Lev. 16:1-34); – il settimo giorno del quinto mese del diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia, fu il giorno in cui Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme ed arse la casa dell’Eterno e la casa del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme (2 Re 25:8,9); – il terzo giorno del mese di Adar del sesto anno del regno di Dario fu il giorno in cui la ricostruzione del tempio a Gerusalemme fu portata a termine (Es. 6:15); – il quinto giorno del quarto mese del quinto anno della cattività del re Joiakin la Parola dell’Eterno fu espressamente rivolta al sacerdote Ezechiele, figliuolo di Buzi, nel paese dei Caldei presso al fiume Kebar (Ez. 1:1-3); nel libro del profeta Ezechiele vi sono scritte molte altre date che si riferiscono ai giorni in cui Dio rivelò la sua parola al profeta. Queste sono alcune delle date scritte nella Parola di Dio; parrà strano, eppure fra le tante date registrate non c’è quella della nascita del Salvatore, ma questo non ci preoccupa e neppure ci turba perché sappiamo che “l’Eterno ha fatto ogni cosa per uno scopo” (Prov. 16:4), quindi siamo sicuri che anche questa volontaria omissione di questa data non è a caso. Ma come noi ben sappiamo, quello su cui tace la Parola di Dio è sempre fonte di speculazione per molti; e così, ecco che per le ragioni prima esposte gli uomini hanno pensato di prendere un giorno, nel quale poi veniva festeggiato il sole, per farlo diventare il giorno della nascita di Cristo. Riteniamo che non sia stato giusto da parte degli antichi prendere a proprio piacimento un giorno qualsiasi del calendario e affermare che in esso era nato Gesù, perché così essi hanno fatto credere la menzogna a moltitudini di persone. Ancora oggi molti sono convinti che Gesù sia nato il 25 Dicembre il che non può essere dimostrato in nessuna maniera! Badate che con questo non intendiamo dire che sia sbagliato ricordarsi della nascita di Gesù e di tutto quello che la Scrittura dice a riguardo; affatto, ma riteniamo che il ricordo di quel giorno non deve portare nessuno di noi ad inventarsi la data della natività di Gesù. La chiesa romana ordina di santificare il giorno di natale non facendo in essa nessuna opera servile e partecipando alle sue messe; noi invece come credenti non ci sentiamo obbligati per nulla a santificare quel giorno perché non è un giorno che è stato santificato da Dio ma un giorno fatto diventare santo da una tradizione che bisogna dire nel corso del tempo ha santificato e benedetto tante e tante pratiche pagane che sono contrarie all’insegnamento del Signore. _____ IL PRESEPIO È UNA FORMA DI IDOLATRIA E PERCIÒ NON VA FATTO Fare il presepio a molti potrà sembrare un segno di grande devozione verso il Salvatore, potrà sembrare bello quanto si vuole, ma sta di fatto che si oppone alla Scrittura perché implica la trasgressione del comando di Dio di non farsi immagini e sculture alcune. Per questa ragione questa usanza va rigettata. Diletti, ricordatevi pure della nascita di Gesù Cristo, ma fatelo spesso e non una volta all’anno, e fatelo nella semplicità del cuore vostro meditando su tutti quei passi della Scrittura che ne parlano. Se infatti lo Spirito Santo ha sospinto sia Matteo che Luca a scrivere diverse cose sulla nascita di Gesù è anche perché Dio ha voluto in questa maniera che noi suoi figliuoli mantenessimo vivo il ricordo di quegli eventi che hanno caratterizzato la sua nascita. Ma più che della sua nascita, diletti, ricordatevi della sua morte e della sua resurrezione avvenuta per la nostra giustificazione. E parlate di questi due eventi sia tra di voi che a coloro che non conoscono Dio, tra cui ci sono i Cattolici romani, affinché credendo in essi con tutto il loro cuore siano affrancati dal peccato. [1] Giuseppe Perardi, Nuovo Manuale del Catechista per l’insegnamento del catechismo della dottrina cristiana, Pubblicato per ordine di Pio X, XVII edizione rinnovata e in gran parte rifatta, Torino 1939, pag. 143-144 (il libro contiene l’Imprimatur). [2] Il termine italiano epifania deriva dal greco epiphaneia che significa ‘apparizione’ e che nel Nuovo Testamento è presente per esempio anche in questo passo: “..la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù avanti i secoli, ma che è stata ora manifestata coll’apparizione (epiphaneia) del Salvator nostro Cristo Gesù” (2 Tim. 1:9,10). Ecco in breve come ebbe origine la festa dell’epifania. Inizialmente i seguaci dello gnostico Basilide, vissuto nel II secolo, festeggiavano il battesimo di Cristo il 10 o il 6 gennaio. Essi però, facendo distinzione tra il Cristo e Gesù, sostenevano che il Cristo fosse apparso per la prima volta sulla terra al battesimo di Gesù. Per cui l’epifania (l’apparizione) di Cristo per loro coincideva con il battesimo di Gesù. Ma perché i Basilidiani scelsero di festeggiare questa festa proprio il 6 gennaio? Perché in Alessandria (Basilide era alessandrino) si festeggiava in quel giorno la nascita di Eone dalla vergine Kore e quel giorno era anche consacrato a Osiride. Così i seguaci di Basilide scelsero proprio quella data per proclamare davanti ai pagani che Cristo era il vero Essere divino apparso sulla terra. Col passare del tempo però andò a finire che la chiesa d’Oriente assunse dagli eretici, da lei combattuti, l’usanza di celebrare l’epifania, e così troviamo che essa nella prima metà del IV secolo celebrava l’epifania il 6 gennaio, collegando tra loro, in tale festa, il battesimo e la nascita di Cristo, e questo perché per la Chiesa – a differenza degli eretici denominati Gnostici – l’apparizione di Cristo sulla terra aveva avuto luogo alla nascita di Gesù; essendo Gesù il Cristo di Dio. Quindi anche l’origine dell’epifania affonda le radici nel paganesimo.

La Chiesa Locale (Foto Chiesa Macedone)


La Comunità locale è un idea di Dio.

Oggi esistono nel mondo quasi 4.000.000 di Chiese locali, sono come le cellule del Corpo di Cristo, sono il centro di smistamento della vita per il Popolo di Dio sparso nel mondo.

Essa è il luogo dove ogni cristiano può e deve crescere, lì il Signore fa crescere i ministeri, manifesta i doni dello Spirito e visita i credenti in maniera speciale.

In essa riceviamo i primi insegnamenti ed esercitiamo le priorità del nostro servizio.

Il Pastore, insieme a sua moglie, sono chiamati a curare la Chiesa locale ed i credenti sono chiamati a collaborare con il Pastore per il compimento della visione che Dio gli ha dato.

Dio parla alla Chiesa locale, le epistole del Nuovo Testamento ne sono una testimonianza, le sette lettere del libro finale della Bibbia, l’apocalisse, sono rivolte alle Chiese locali.

Indebolire le Chiese locali significherebbe indebolire l’intera Opera di Dio, anche le Missioni, ecco perchè credo fermamente che ogni Vero Missionario può e deve contribuire allo sviluppo delle Comunità Locali.

L’idea che solo le missioni servono allo sviluppo del Regno di Dio non è biblica, abbiamo bisogno, degli anziani di Chiesa, delle Scuole Domenicali, dei gruppi di adorazione, delle visite ai credenti malati, della riunione delle sorelle, della riunione dei giovani, del gruppo che opera tra i poveri e i disagiati e di molto altro che solo la Chiesa locale può generare.

Ecco perchè oggi mi recherò nella mia Chiesa locale con gioia, ringrazierò il Signore per essa, e scoprirò in maniera più profonda la verità della Parola che afferma : “Ecco quanto è bello e quanto è piacevole che i fratelli dimorino insieme nell’unità” Salmo 33: 1 .

La Parola di Dio ci esorta a “…non abbandonare la nostra comune adunanza…” e credo di poter dire che lo fà con giusta ragione.

Michele Mango

NON TUTTI SANNO CHE…


La notte in cui il Titanic affondò il 14 aprile 1912…1.528 persone andarono nelle acque gelide.Al tempo del disastro del Titanic, John Harper (Pastore Evangelico) aveva 39 anni, vedovo con una figlia di sei anni, Annie Jessie. Era in viaggio verso Chicago con sua figlia e sua sorella Jessie W. Leitch per andare a predicare alla Moody Church per diverse settimane, dov’era stato come ministro ospite l’autunno precedente. Quando la nave fu colpita da un iceberg la notte del 14 aprile 1912, sua figlia e sua sorella vennero imbarcate su una scialuppa di salvataggio, ma Harper rimase a bordo e e si lanciò poi in acqua una volta che la nave iniziò ad affondare. Alcuni sopravvissuti raccontarono che Harper predicò il messaggio del Vangelo fino alla fine (Predicando Atti 16:31), prima a bordo della nave che affondava e poi tra coloro che erano nell’acqua gelata, nella quale egli stesso poi morì:Il Pastore Harper predicò ad un giovane che si era arrampicato su un pezzo di detriti e gli chiese tra un respiro e l’altro:”Sei salvato?”, Il giovane rispose che non lo era.John Harper si tolse quindi il giubbotto di salvataggio, lo gettò sull’uomo e disse “Ecco allora, hai bisogno di questo più di me …” e nuotò via verso altre persone.Pochi minuti dopo il Pastore tornò a nuotare verso il giovane e riuscì a condurlo alla salvezza.Delle 1.528 persone che sono andate in acqua quella notte, sei sono state salvate dalle scialuppe di salvataggio. Uno di questi era questo giovane sui detriti.Quattro anni dopo, durante una riunione di sopravvissuti, questo giovane si alzò e in lacrime raccontò come John Harper lo aveva condotto a Cristo.Il Pastore Harper aveva provato a nuotare per aiutare altre persone, ma a causa del freddo intenso, era diventato troppo debole per nuotare. Le sue ultime parole prima di andare nelle acque gelide furono “Credi nel nome del Signore Gesù e sarai salvato”.Questo servitore di Dio fece ciò che doveva fare.🙏🙏🙏

ALGERIA: CONDANNA CONFERMATA PER 2 CRISTIANI


Due giorni fa, domenica 26 settembre, la corte d’appello algerina ha confermato il verdetto riguardante il pastore Rachid Seighir e il suo dipendente Nouh Hamimi: per entrambi una multa di 200.000 DZD (circa 1.250 euro) e una pena detentiva sospesa di un anno.

Chi sono i 2 cristiani?

Il pastore Rachid è responsabile di una chiesa locale nella città di Orano e titolare di un negozio di libri e articoli di cartoleria. È proprio lì che Nouh Hamimi lavora come commesso. Nel 2017 la polizia aveva fatto irruzione nel suo negozio trovando libri e pubblicazioni cristiane (comprese copie della Bibbia), oltre a macchinari per la stampa.

Il 27 febbraio scorso, a più di 3 anni da quel giorno, è stata imputata loro una condanna per proselitismo “poiché la libreria conteneva libri considerati una minaccia in grado agitare la fede dei musulmani”. La legge algerina che regola il culto non musulmano, infatti, criminalizza “la produzione, la conservazione o la diffusione di documenti stampati e audiovisivi che abbiano l’intento di minare la fede di un musulmano”.

Una situazione diffusa

La chiesa del pastore Rachid, insieme ad altre 2 comunità della provincia di Orano, è tra quelle di cui avevamo parlato in un articolo dello scorso 27 luglio e che si aggiungevano al lungo elenco di gruppi cristiani i cui edifici ecclesiastici erano stati posti sotto sequestro dalle autorità.

Alle 16 chiese già definitivamente chiuse in tutto il Paese, se ne potrebbero ora aggiungere altre 4. Queste ultime hanno infatti già ricevuto ordine di cessare le proprie attività.

I cristiani algerini chiedono urgente preghiera affinché la morsa anticristiana possa allentarsi e loro rimanere saldi in Gesù, nonostante le crescenti difficoltà.

SIRIA: DA FIGLIO DI UNO SCEICCO A FIGLIO DI DIO


Anwar*, ragazzo siriano di 25 anni, proviene da una ricca famiglia alawita molto religiosa. Suo padre, infatti, è uno sceicco e un rispettato leader islamico. È stato a motivo della sua conversione al cristianesimo che questo giovane ha sperimentato il rigetto sia della famiglia sia della comunità in cui vive.

Un giovane solitario ritrova la gioia

Anwar ha ricordi cupi della sua infanzia: “Non avevo molti amici e passavo ore davanti allo smartphone. Ero un ragazzo molto religioso e pregavo con mio padre cercando di imitare i suoi gesti”.

Un giorno, in preda a una crisi riguardo al suo futuro e senza più alcuna speranza, ha deciso di farla finita: “Non volevo più vivere”.

Dio, però, aveva un altro piano per la sua vita. Una ragazza cristiana ha condiviso con lui la speranza eterna offerta da Gesù.

All’inizio Anwar ha risposto con scetticismo, poi ha abbassato le difese e si è interessato sempre di più. Ha iniziato a pregare chiuso nella sua stanza, leggendo la Bibbia e seguendo una serie di incontri cristiani online. Poi, un giorno, la sua conversione a Cristo. Il rischio ora era reale, ma lui non voleva tornare sui suoi passi.

“Se avessero scoperto la verità, sarei stato in pericolo”, ha condiviso. “Potevo essere privato della mia eredità e ripudiato o perfino ucciso”.

E così è stato: quando la sua famiglia ha scoperto che Anwar frequentava una chiesa l’ha obbligato ad andarsene e abbandonare tutto ciò che aveva.

Un nuovo inizio

Nonostante il rifiuto della sua famiglia, Anwar ha trovato la forza di aggrapparsi completamente a Dio. Tramite il contatto con un amico cristiano, oggi questo giovane coraggioso lavora in uno dei nostri Centri di Speranza e frequenta una chiesa locale.

Quel giovane abbattuto e solitario ha lasciato il posto a una persona rinnovata, radiosa ed entusiasta:

Gesù è tutto per me: un fratello, un compagno, un amico. Gesù mi ha ridato la vita proprio quando volevo togliermela. In Lui ho trovato speranza per il futuro! A tutti coloro che stanno attraversando delle circostanze difficili voglio dire: abbiate coraggio e confidate nel Signore. Sì, ne vale davvero la pena!”

I Centri di Speranza di Porte Aperte in Siria e Iraq sono chiese o edifici ad esse connessi che mettono a disposizione i propri spazi per accogliere e distribuire cibo, medicine, beni di prima necessità o quanto di necessario per aiutare la comunità nel bisogno. Sul nostro sito puoi visitare la pagina dedicata e avere ulteriori dettagli riguardo ai Centri di Speranza e al nostro lavoro in Medio Oriente!

*pseudonimo

STA ACCADENDO ORA !!!!😭😭😭


“Ho ricevuto questa mattina un messaggio da una donna che ha legami con la Chiesa in Medio Oriente. È un messaggio che tutti i credenti devono ascoltare. Alcuni dei nostri fratelli in Afghanistan hanno preso la decisione di non scappare o nascondersi, ma di usare invece i giorni che hanno lasciato per andare di casa in casa a raccontare ad altri di Gesù. Sono molto consapevoli che questo accorcerà i loro giorni, ma continuano a bussare e le persone stanno accettando Gesù di Nazareth come loro Salvatore e Signore! Questo è il motivo per cui sentiamo dire che la Chiesa sta crescendo ogni giorno in un numero senza precedenti. Non c’è amore più grande di un uomo che dà la vita per un fratello. Per favore prega per i nostri fratelli e sorelle!”(questo è stato inviato da un amico ministro)Cristo ne ha parlato.Matteo: 24,7 Nazione contro nazione e regno contro regno. Ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi.Matteo: 24.8 Tutti questi sono l’inizio dei dolori del parto.Matteo: 24,9 “Allora sarete consegnati per essere perseguitati e messi a morte, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa mia.Matteo: 24.10 In quel tempo molti si allontaneranno dalla fede e si tradiranno e si odieranno a vicenda,Matteo: 24.11 e appariranno molti falsi profeti e sedurranno molte persone.Matteo: 24.12 A causa dell’aumento della malvagità, l’amore dei più si raffredderà,Matteo: 24.13 ma chi resisterà sino alla fine sarà salvo.

Il Vangelo clandestino in Medio Oriente!


La ragazza Ajmi con soli 10 anni, è stata guarita da Dio, dopo aver pregato per la guarigione di suo padre, ha potuto sperimentare un miracolo in entrambi.Questa ragazzina è stata adottata da una famiglia islamita che vive in Medio Oriente. Tuttavia, Dio l’ha guarita.Mentre Ajmi era a scuola, un nuovo insegnante che era musulmano e in seguito si convertì al Vangelo senza che le autorità se ne rendessero conto, proviene dalle Bibbie per il ministero del Medio Oriente. Questo missionario ha sempre iniziato la sua classe con una preghiera.Questo insegnante, evangelista e missionario, iniziò a predicare strategicamente il Vangelo ai suoi studenti, senza che gli altri insegnanti musulmani se ne accorgessero. Si è sempre concentrato su argomenti come; la vita, l’opera, la morte e la risurrezione di Gesù, la salvezza, ecc.Poi la ragazza cominciò ad essere curiosa e cominciò a pregare Gesù in segreto. Non lo faceva a parole, poiché era sordomuta, ma nel suo cuore e nella sua lingua.Ma la ragazza sapeva leggere, quindi l’evangelista le diede un opuscolo, dove parlava del Vangelo di Luca, invitandola a leggerlo ogni giorno.La curiosità era così grande che la ragazza ogni volta che non capiva qualcosa, si avvicinava al maestro per insegnarle. In questo modo la ragazza fu educata fino a diventare una discepola di Gesù.Anche il padre del piccolo Ajmi soffriva di una malattia, alla quale non riuscì a trovare una soluzione nelle moschee, né in medicina, né altrove, ma la stessa ragazza gli si avvicinò con le lingue dei segni e gli disse che Gesù può guarirti.Dopo che hanno iniziato a pregare, Dio ha fatto il miracolo in entrambi, la ragazza ha iniziato a parlare e l’uomo era libero da quella malattia. Non c’è niente di impossibile per Dio. Ciò fece sì che i genitori della ragazza riconoscessero e si arrendessero a Gesù.I genitori della ragazza e la stessa Ajmi si inginocchiarono subito e diedero gloria a Dio, lodando il Signore e dandogli grazia.L’insegnante ne approfittò e iniziò a guidarli e istruirli nelle vie del Signore. Al punto che chiesero di essere battezzati. Ora, questa famiglia convertita, evangelizza allo stesso modo agli altri la parola di Dio clandestinamente. La Gloria va a Dio! Amen! Ferrentino Francesco La Manna

COMMOVENTE! Iulian Urban 38anni · Dottore in Lombardia


lode 3

“Mai negli incubi più oscuri ho immaginato che avrei potuto vedere e vivere quello che sta succedendo qui nel nostro ospedale da tre settimane. L’incubo scorre, il fiume diventa sempre più grande. All’inizio ne arrivavano alcuni, poi decine e poi centinaia e ora non siamo più dottori ma siamo diventati sorter sul nastro e decidiamo chi deve vivere e chi dovrebbe essere mandato a casa a morire, anche se tutte queste persone hanno pagato le tasse italiane per tutta la vita.
Fino a due settimane fa, io e i miei colleghi eravamo atei; era normale perché siamo medici e abbiamo imparato che la scienza esclude la presenza di Dio.
Ho sempre riso dei miei genitori che andavano in chiesa.

Nove giorni fa un pastore di 75 anni venne da noi; Era un uomo gentile, aveva gravi problemi respiratori ma aveva una Bibbia con sé e ci ha impressionato che la leggeva ai morenti e li teneva per mano.
Eravamo tutti dottori stanchi, scoraggiati, psichicamente e fisicamente finiti, quando abbiamo avuto il tempo di ascoltarlo.
Ora dobbiamo ammettere: noi come umani abbiamo raggiunto i nostri limiti di più non possiamo fare e sempre più persone muoiono ogni giorno.
E siamo sfiniti, abbiamo due colleghi che sono morti e altri sono stati contagiati.
Ci siamo resi conto che dove finisce ciò che l’uomo può fare abbiamo bisogno di Dio e abbiamo iniziato a chiedere aiuto a Lui, quando abbiamo qualche minuto libero; Parliamo tra di noi e non possiamo credere che da feroci atei siamo adesso ogni giorno alla ricerca della nostra pace, chiedendo al Signore di aiutarci a resistere in modo che possiamo prenderci cura dei malati. Ieri è morto il pastore 75enne; che fino ad oggi, nonostante avessimo avuto oltre 120 morti in 3 settimane qui e fossimo tutti sfiniti, distrutti, era riuscito, malgrado le sue condizioni e le nostre difficoltà, a portarci una PACE che non speravamo più di trovare.

Il pastore è andato dal Signore e presto lo seguiremo anche noi se continua cosi.

Non sono a casa da 6 giorni, non so quando ho mangiato l’ultima volta, e mi rendo conto della mia inutilità su questa terra e voglio dedicare il mio ultimo respiro ad aiutare gli altri. Sono felice di essere tornato a Dio mentre sono circondato dalla sofferenza e dalla morte dei miei simili “.

Testimonianza raccolta da: Gianni Giardinelli 

Alla persecuzione si aggiunge il COVID-19-Siria


NELLA FOTO: Ragazzo siriano che gioca tra le rovine della città di Aleppo.

Le frontiere vengono chiuse, i cittadini incoraggiati a rimanere a casa e le chiese costrette a sospendere gli incontri. Mentre dai TG di tutto il mondo si susseguono centinaia di notizie sull’emergenza coronavirus, non vogliamo dimenticarci di coloro che, oltre alla minaccia dell’epidemia e senza l’accesso a strutture sanitarie adeguate, convivono quotidianamente con la persecuzione a motivo della propria fede in Gesù.
Di seguito un aggiornamento sulla situazione in 2 Paesi della World Watch List 2020, il report di Porte Aperte/Open Doors sulla persecuzione dei cristiani nel mondo.
Siria (posizione n.11 della WWL2020)
Nonostante il contagio del virus non sia al momento confermato in Siria, il popolo teme il peggio.
Elias*, cristiano locale e membro di un’organizzazione partner di Porte Aperte, spiega perché la Siria sia particolarmente vulnerabile in questo momento di grande instabilità: “Per anni sono stati tanti i siriani che non hanno potuto consumare cibo sano e per questo i medici evidenziano come le classiche malattie stagionali colpiscono molte persone. Un sistema immunitario basso rende più vulnerabili al contagio del virus, inoltre, la mancanza di accesso ad acqua potabile e a prodotti per l’igiene, l’inquinamento dell’aria dovuto ai generatori di corrente e l’alto numero di persone anziane, rende il nostro popolo a rischio.
A motivo della guerra, la maggior parte dei giovani ha lasciato il Paese e molti anziani hanno sviluppato disturbi cardiaci, diabete e problemi di pressione sanguigna”.
Secondo lo stesso Elias, la Siria non è pronta ad affrontare un’emergenza sanitaria di tale portata, a causa della mancanza di attrezzature adeguate e perché le cliniche e gli ospedali sono stati gravemente colpiti dalla guerra.
Corea del Nord (posizione n.1 della WWL2020)
“Il sistema sanitario del Paese è quasi inesistente”, ha condiviso con noi un cristiano locale, “gli ospedali funzionano a malapena, ci sono pochi medici e c’è un’enorme carenza di farmaci. Vengono acquistati medicinali senza etichetta al mercato nero, da persone che non hanno alcuna formazione medica. Molti nordcoreani hanno un sistema immunitario debole, la maggior parte di loro ha attraversato lunghi periodi di malnutrizione e, quindi, un’emergenza come quella del coronavirus sarebbe disastrosa per il Paese. La Corea del Nord non ha i mezzi per aiutare i suoi cittadini in caso di grave epidemia”.
Nonostante la Corea del Nord non abbia ufficialmente segnalato casi di COVID-19, secondo un rapporto del DailyNK sono circa 200 i militari che hanno perso la vita dopo aver mostrato sintomi simili a quelli del coronavirus. Un grande pericolo incombe sulla vita di molti cittadini nordcoreani.
Oltre alle reali difficoltà e ai pericoli a motivo della fede che quotidianamente raccontiamo esserci in questi Paesi, si aggiunge quindi la tensione per un virus che potrebbe mettere in ginocchio due realtà già allo stremo delle forze.
Come Porte Aperte/Open Doors desideriamo incoraggiare a pregare per questi Paesi, per i cristiani locali e per le condizioni di instabilità e incertezza quotidiana in cui vivono.
 
*pseudonimo

Notizie coronavirus-Gennaro Chiocca


Gennaro Chiocca 2

Ai ministri, ai pastori ed a tutti servi dell’Iddio vivente che siete nelle regioni della Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e non solo, interessate dalle ordinanze per diffusione del Codiv-19.

Carissimi conservi,
abbiamo sentito profondamente, essendo proprio noi della diaspora lodigiana l’epicentro del contagio del coronavirus, di dedicarvi un pensiero per incoraggiarvi in un momento così delicato e degno di attenzione. Vivendo gli eventi in prima persona ci sentiamo in “obbligo spirituale” di trasmettere a voi tutti la piena fiducia nel Signore.
Qui a LODI e dintorni mai avremmo pensato di dover rinunciare alle consuete riunioni di culto per motivi di carattere sanitario.
Noi che, insieme con voi, siamo portavoce autentici dell’ “ecco, quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme” con le meravigliose similitudini presentate dal salmista (l’olio profumato, la rugiada dell’ Ermon), ci siamo visti improvvisamente attoniti davanti alle porte chiuse delle nostre chiese, intese come locali strutturalmente esistenti.
Immersi tra notizie, statistiche, provvedimenti, ordinanze, misure precauzionali e decreti, siamo innanzitutto chiamati a non perdere di vista la validità del nostro mandato: la predicazione del Vangelo ai fini della salvezza delle anime perdute. “Nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza”. Non lasciamoci sgomentare dalla intrepida diffusione del virus, piuttosto indirizziamo continuamente i credenti che Dio ci dà grazia di curare a non distogliere lo sguardo da Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta.
Rivestitevi della completa armatura di Dio affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo (Ef 6:4).
Cerchiamo di usare i social networks non per alimentare quella che è stata definita in questi giorni “infodemia”, ma piuttosto serviamoci del progresso della tecnologia per veicolare la trasmissione del Vangelo in questi tempi di isolamento.
Condividiamo links esaminandoli alla luce della Parola e diffondiamoli soprattutto tra i non credenti affinché possano ravvedersi.
In questi tempi la Chiesa può e deve fare la differenza perché Gesù ci ha lasciati la Sua pace, quella vera!
La “fine del mondo” per noi non è la distruzione di ogni speranza, ma la certezza della vita eterna.
Perseverate nelle Sue opere con santità e giustizia, non permettiamo alla psicosi generale di “infestare “ la nostra anima che è stata lavata e preservata dal prezioso sangue di Gesù!
In quest’ottica allora si’ che un gruppo whatsapp comunitario potrà trasformarsi in un’adunanza virtuale “in emergenza” dove ciascuno, chi con un versetto, chi con una meditazione, chi con una richiesta di preghiera, manterrà viva quella fiamma che nessuna paura o malattia potranno spegnere.
La parola di Dio non può essere incatenata e non si può soggiogare a nessuna legge umana perché continuerà a propagarsi, con o senza di noi, fino agli estremi confini della terra in attesa del ritorno del nostro amato Signore.
Questi sono sì i segni degli ultimi tempi per vedere nuove ginocchia piegarsi, ma sono anche la prova evidente che i preparativi del matrimonio tra lo Sposo e la Sua chiesa stanno per essere ultimati.
Gioiamo dunque per questa meravigliosa certezza che Dio ha inciso nei nostri cuori da quando ci ha salvati!
Noi siamo parte integrante di quella discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si può contare (Eb 11:12).
“Beati voi che seminate in riva a tutte le acque” (dice Isaia al cap. 32:20) perché quando queste che adesso si ergono maestose e spumeggianti indietreggeranno davanti all’autorità di Gesù (sì, perché Lui ha il potere di sgridare i flutti tempestosi che sono poi costretti ad ubbidirGli) noteremo che , al ritirarsi delle onde, proprio su quelle rive ci saranno delle conchiglie preziose che si saranno “attaccate” alla sabbia per effetto della nostra predicazione.
Queste conchiglie nel libro dell’Esodo al capitolo 30 sono desiderate dal Signore insieme agli aromi profumati per creare un unico composto “salato (cioè che dà sapore), puro e santo” (v. 35).
Sia questa la vostra visione in questi tempi difficili in cui il Signore non mancherà di aprire i cieli per far scendere le sue piogge di benedizioni .

Siete nelle nostre preghiere mentre camminiamo in questo fuoco e non ne siamo bruciati.

I pastori ( e non solo )di “ADI- Come Tralci”
dalla zona lodigiana!