Israele é l’orologio della fine dei tempi.


Conoscere tutta la Storia del Popolo di Israele e le Profezie é importante per sapere a che punto ci troviamo nella Storia dell’Umanitá.
La Profezia delle Settanta Settimane del Profeta Daniele ci fa comprendere a che punto della Storia dell’Uomo ci troviamo oggi sia riguardo ad Israele che alle Nazioni tutte.
Noi sappiamo che a causa del rifiuto della Grazia del Messia GESÚ CRISTO, in Israele si é prodotto un induramento di cuore e cecitá spirituale che ha permesso che la Grazia fosse subito estesa a tutte le Nazioni del Mondo, ma sapete anche che alla chiusura della Dispensazione della CHIESA e della Grazia, questo velo sará rimosso ad Israele che riconosceranno CRISTO come Messia ed Evangelizzeranno il Mondo in tempi angosciosi.
Le Settanta Settimane del Profeta Daniele sono di Sette anni l’uno cioé un giorno corrisponde ad un anno e quindi in tutto sono 490 anni, meno i Sette del Regno dell’AntiCristo ed il Falso profeta che si devono ancora compiere, sono 483 anni che si sono giá compiuti riguardo alla Storia di Israele e la venuta di GESÚ CRISTO come da Profezia.
La Storia di Israele si é fermata ed é subentrata la Pienezza dei Gentili, che ha fermato la Storia di Israele a 483 anni.
La Pienezza dei Gentili e cioé la Dispensazione della CHIESA dura da 20 Secoli e sta per concludersi con il Risorgimento dell’Impero Romano, le famose dita dei piedi della Statua del Profeta Daniele corrisponde all’Unitá delle Nazioni d’Europa come sta avvenendo sotto i nostri occhi, e quindi con la fine della Pienezza dei Gentili ed il Rapimento della (SPOSA) la CHIESA di CRISTO la Storia riprenderá da Israele che tornerá a DIO e cioé a GESÚ CRISTO il Messia che hanno rigettato e fatto Crocifiggere dai Romani 20 Secoli fa.
Restano 7 anni da compiersi riguardo alle Settanta Settimane del Profeta Daniele in cui il Residuo di Israele i famosi 144.000 ne saranno protagonisti, (presumo sia un numero simbolico che parla di numero completo del Residuo di Israele), questo non significa che non continueranno a convertirsi altri Gentili ma sotto un periodo di tempo terribile persecuzione dell’AntiCristo chiamato la Grande Tribolazione, ed al termine di quei Sette anni di cui i piú furiosi si manifesteranno anche i Giudizi di DIO nella seconda trance di tre anni e mezzo quando l’AntiCristo si proclamerá DIO in Terra nel Tempio di Gerusalemme.
Durante quel Periodo la CHIESA di GESÚ CRISTO sará giá stata Rapita, (la SPOSA) riceverá le retribuzioni per le Opere fatte al Tribunale di CRISTO e poi Festeggerá le Nozze dell’Agnello con la presenza dei Santi del Vecchio Patto che saranno gli onorevoli invitati che poi si uniranno alla CHIESA del Nuovo Patto diventando cosí un Unico Popolo di DIO.
Alla fine della Grande Tribolazione GESÚ CRISTO Ritornerá sulla Terra con tutti i Suoi Santi per Governare per i famosi Mille anni con Verga di Ferro mettendo Ordine, Giustizia e Pace avendo gettato nello Stagno di Fuoco l’AntiCristo ed il Falso profeta e legato il loro Padre Satana per quei Mille anni.
Sappiamo che alla fine di quei Mille anni Satana sará nuovamente sciolto seducendo ancora gli abitanti Carnali della Terra che marceranno contro GESÚ ed i Suoi Santi per fargli guerra dopo che sono stati quieti per quei Mille anni, ed il SIGNORE li distruggerá interamente con il fuoco e poi distruggerá completamente la vecchia TERRA e ci saranno Nuovi CIELI e Nuova TERRA in Eterno,
ovviamente prima ci sará il GIUDIZIO UNIVERSALE per tutti i ribelli; Angeli, Demoni e tutti gli uomini eccetto coloro che hanno accolto la GRAZIA di DIO in CRISTO e saranno trovati SCRITTI nel LIBRO della VITA.
A DIO sia l’Onore, la Gloria e la Gratitudine in Eterno. Amen

666: Il marchio della bestia


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  1. 1. 666: IL MARCHIO DELLA BESTIA Sul marchio e sul numero della bestia circolano varie teorie, tra queste quella che va per la maggioranza è il microchip. Sono in molti a sostenere che presto verrà impiantato sottopelle, sulla fronte o sulla mano destra. In questo studio vedremo che la Bibbia non avvaloro per nulla questa teoria, anche se, crediamo che il microchip avrà un suo ruolo in questo scenario apocalittico, ma di certo non è questo il marchio della bestia. La Bibbia ci fornisce molti elementi utili per scoprire cosa sia il marchio. Andiamo ora a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle; solo dopo aver incastrato tutte le tessere avremo una visione d’insieme, e solo allora scopriremo la verità e sapremo cosa insegna realmente la Bibbia su questo argomento. Nel libro dell’ Apocalisse al capitolo 13, troviamo “due bestie” ed un “marchio”, il quale verrà imposto con la forza sulla mano destra e sulla fronte di alcune persone, dalla seconda bestia; il marchio però appartiene alla prima bestia. Ora, visto che siamo in presenza di immagini simboliche è bene capire per prima cosa chi è la “bestia” e cosa rappresenta, poiché solo allora comprenderemo il suo “marchio”; visto che questo segno distintivo è di sua proprietà e la contraddistingue. Come vedremo da questo studio il microchip non può appartenere alla bestia, poiché questo marchio corrisponde al nome della bestia o al numero del suo nome. Inoltre è interessante notare che entrambe le bestie ricevono potere ed autorità da un “dragone”, che tra poco vedremo chi è. La prima bestia di Apocalisse 13
  2. 2. Apocalisse 13: 1-3 E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia. E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità. E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia. La seconda bestia di Apocalisse 13 Apocalisse 13:11-12; 16,17 Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita…. Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome. Coloro che accetteranno il marchio della bestia simbolica periranno nel fuoco distruttore della morte definitiva.
  3. 3. Apocalisse 14:10-11 Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello. E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome». IN QUESTO STUDIO VEDREMO: A – Che cosa rappresenta la bestia simbolica? B – Che cosa rappresenta il numero della bestia simbolica? C – Che cos’è il marchio o sigillo? D – Che cos’è il marchio della bestia simbolica? E – Qual è l’ultimo appello di Dio? A – CHE COSA RAPPRESENTA LA BESTIA SIMBOLICA? 1. Che cosa rappresenta il simbolo della bestia? Nelle profezie, le bestie rappresentano poteri politici: regni, imperi, stati, principati, nazioni. Oppure rappresentano i loro relativi capi regnanti: re, imperatori, principi, capi di stato (vedere Daniele 7:15-17,23). Daniele 7: 17 “Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra; Dal contesto del capitolo e dal libro stesso oltre che dalla storia sappiamo che le quattro bestie che il profeta Daniele vide in visione sono: Babilonia (Leone alato), Medio Persia (Orso), Grecia (Leopardo con 4 teste), e Roma (Bestia mostruosa con 10 corna). Questa bestie simboliche sono un regno, uno stato.
  4. 4. La differenza tra Daniele ed Apocalisse sta nel fatto che Daniele vede un regno alla volta e sempre distinto da quello successivo, mentre nella visione di Giovanni questi regni sono conglobati in un’unica bestia con 7 teste, inoltre Giovanni mette l’enfasi dalla 5° fino alla 7° testa, che sono i regni a venire. Infine, l’Apostolo descrive la 7°testa che non è ancora presente sulla scena mondiale come la rinascita della 5°testa, la quale si ripresenterà con modalità simili, dove l’ultimo Impero mondiale sarà formato da 10 regni che saranno presieduti dall’Anticristo finale. Le dieci corna come le 10 dita della statua rappresentano 10 Regni o nazioni. 2. Chi è il dragone? Il dragone rappresenta Satana Apocalisse 12:9 Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli. In Apocalisse 13:2 è specificato che il dragone ossia Satana conferisce alla bestia la sua potenza, il suo trono e la sua autorità. Le 7 teste della bestia di Apocalisse 13 sono 7 periodi storici che si intrecciano con la storia del popolo di Dio e con le persecuzioni che Satana
  5. 5. attua attraverso alcuni Imperi e imperatori contro il popolo di Dio. Satana agisce mediante agenti umani. Quale agente umano rappresenta Satana in questo contesto storico? Siamo in pieno Impero Romano, la quarta testa della bestia è Roma imperiale che sta declinando, siamo verso la caduta dell’Impero Romano e la nascita dell’Europa, in questo contesto nasce la quinta testa che è quella che subirà una ferita a morte. Apocalisse 13: 3,4 E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia. E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?» 3. Perché il dragone perseguita la donna? Chi o cosa rappresenta la donna? Apocalisse 12:1-4 La donna e il dragone Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto. Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito. La donna nella profezia rappresenta la Chiesa o il popolo di Dio; il figlio, Gesù; colui che lo voleva divorare, cioè uccidere Gesù alla sua nascita fu Erode, il quale rappresentava l’Impero Romano. Infatti Erode cercò di uccidere Gesù mediante la strage degli innocenti, per conto dell’Impero Romano. Poi lo stesso Impero Romano crocifisse Gesù e perseguitò i Cristiani. Il dragone in questo periodo regna attraverso l’Impero Romano (quarta testa). Ma che cosa sono la potenza, il trono e la grande autorità, che Roma pagana diede allo stato rappresentato dalla bestia simbolica? – La potenza rappresenta il potere dell’Impero Romano che viene ereditato dalla bestia simbolica. – Il trono è la città capitale dell’Impero: Roma, il trono dei Cesari. – La grande autorità è un’autorità politico-religiosa
  6. 6. Vediamo ora il passaggio da Roma pagana (Impero Romano) a Roma Papale (Stato del Vaticana); come si è passati dalla quarta alla quinta testa . 4. Dove si trova il trono del dragone ? Apocalisse 2: 13 Io conosco le tue opere e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me neppure nei giorni in cui il mio fedele testimone Antipa fu ucciso tra di voi, là dove abita Satana. I testi di Apocalisse capitoli 2 e 3 narrano di sette lettere mandate a sette chiese, le quali rappresentano 7 fasi storico-profetiche che la Chiesa di Cristo ha dovuto e deve attraversare lungo i secoli. La prima lettere è indirizzata alla prima Chiesa che è Efeso, la quale rappresenta la Chiesa degli Apostoli; poi si passa a Smirne che copre il periodo dal 100 – al 313 d.C. e via discorrendo fino ai giorni nostri. Questo passo di Ap. 2:13 descrive la fase della Chiesa di Pergamo e si colloca tra il 313 e il 538 d.C. L’epoca in cui la Chiesa si unisce allo Stato La Chiesa di Pergamo rappresenta l’epoca in cui la Chiesa cristiana si unisce allo Stato Romano, sotto l’imperatore Costantino nel 313 d.C. e con Teodosio nel 380 d.C., che ha fatto del Cristianesimo la religione ufficiale dell’Impero Romano, mediante l’editto di Tessalonica. Dio condanna fortemente l’unione tra la Chiesa (religione) e lo Stato (politica), nella Sua Parola è detta: “fornicazione spirituale” ! Nel linguaggio profetico è d’uopo cambiare la realtà con un simbolo, per tanto in Apocalisse al posto della parola Chiesa troviamo un’altra parola che la descrive perfettamente, il simbolo usato è: “donna” (Ap. 12 e 17) ed anche la “sposa”, la quale deve esser fedele solo a Dio (lo “sposo o marito” simbolico è Cristo; vedi Matteo 25:1-13). Abbandonare Dio, per unirsi al potere temporale dell’Impero Romano, dal quale ricercare protezione e sostegno ed altro, viene descritto come un atto grave, ed è stato profetato come “fornicazione”, con annessa ira di Dio. “I re della terra hanno
  7. 7. fornicato con lei (chiesa) e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione” Apocalisse 17:2 Al tempo di Pergamo (periodo storico-profetico che va dal 313 al 538), si assiste allo sviluppo e consolidamento del papato in Roma. Il Papa nella Bibbia è chiamato anche come: “l’uomo del peccato” (poiché rappresenta l’istituzione religiosa che ha osato cambiare la Legge di Dio, alterando i 10 Comandamenti, come profetato in Daniele 7:25); ed anche “figlio di perdizione” poiché nato come “figlio” dall’unione di Stato e Chiesa “fornicazione spirituale ”, e porta in perdizione tutti coloro che accettano le tradizioni e gl’insegnamenti errati di questo potere politico pseudo- cristiano che contraddice la Bibbia (vedi 2 Tessalonicesi 2:1-4; Apocalisse 17:8, 11). Il trono di Satana Gesù Cristo dice alla chiesa di Pergamo: “Io conosco là dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana” Apocalisse 2:13. Quindi, Satana ha un “trono” qui in terra dal quale governa. Questo “trono” è menzionato anche in Apocalisse 13:2,4 “… il dragone (Satana) le diede la sua potenza, ed il suo trono e una grande autorità … e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia”, questo testo descrive il passaggio da Roma Imperiale a Roma “cristiana” con il Papato. Inoltre per capire meglio questo versetto è necessario conoscere qualche dettaglio storico. Nell’anno 133 a. C. il re Atalo III re di Pergamo, non avendo eredi, lasciò il suo regno alla repubblica di Roma. Sotto il Nota: Fu a Pergamo che per la prima volta un imperatore romano venne adorato come un dio, nel 29 a.C. In seguito fu eretto un tempio alla dea Roma e all’imperatore Augusto. Sono questi dei particolari significativi, atti ad illuminare il contenuto della lettera a Pergamo e il periodo storico rappresentato da questa Chiesa
  8. 8. controllo dell’Impero Romano, Pergamo (città storica) divenne capitale della provincia romana dell’Asia Minore. Per tanto Pergamo, divenne parte di questo impero e fu sottoposta a Roma, “dov’è il trono di Satana”. Ed è da questo “trono di Satana” (Roma) che la dottrina di Cristo si corrompe. Dall’unione della Chiesa con il paganesimo, la Chiesa comincia a declinare ed ingloba menzogne ed apostasie che mescolerà alla Verità. Com’è che avvenne il passaggio del titolo di pontefice maximus dai Cesari al Vescovo di Roma? Pergamo era una città pagana molto religiosa, piena di templi e divinità, l’idolatria era pratica comune ed è in questa città che si comincia a adorare l’imperatore romano, anche se le origini del culto imperiale vanno ricercate nel II secolo a.C., quando nacque il culto della dea Roma, personificazione del dominio imperiale dello Stato romano. In particolare fu Giulio Cesare a dar vita al culto dell’imperatore. Alla sua morte Giulio Cesare venne proclamato divus, equiparato quindi ad un dio, e venne istituito il suo culto. Quando Ottaviano venne proclamato Augusto, numerose città orientali chiesero di poterlo onorare, il culto dell’imperatore vivente era diffuso solo nell’oriente, per cui Augusto diede indicazioni precise: il suo culto doveva essere associato a quello della Dea Roma. Nonostante ciò, il suo culto venne distinto da quello di Roma, così che a Pergamo si praticava il culto dell’imperatore come un dio in terra. Con la caduta dell’Impero Romano, la venerazione o adorazione dell’Imperatore passa al Vescovo di Roma. Il culto imperiale, come tutti gli altri culti pagani, ebbero termine con l’editto di Tessalonica di Teodosio I. Da notare che gli imperatori erano figure religiose e venivano chiamati: pontefice massimo o pontifex maximus. Ed è in questo contesto storico che c’è la transazione da Roma pagana a Roma Papale, il “trono” del potere mondiale passa definitivamente dall’imperatore romano al Vescovo di Roma, con annesso titolo di Pontefice. In tutta la Bibbia è espressamente vietato adorare o venerare un altro essere umano che sia vivo o defunto, è detto: “essi, che hanno mutato la
  9. 9. verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito (o venerato) la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Romani 1: 25 . Persino lo stesso Pietro, che alcuni erroneamente lo definiscono il primo Papa, rifiuta ogni forma di venerazione o adorazione… “Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, anch’io sono uomo!” Atti 10:25-26 5. Cosa è la ferita mortale delle bestia? Apocalisse 13: 3 E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia. Roma Papale o Vaticana è uno stato politico-religioso, il quale succedette all’Impero Romano d’Occidentale e regnò incontrastato per 1.260 anni, esattamente come predetto nel testo di Apocalisse. Questo potere subisce una “ferita” da parte di Napoleone e una “guarigione” con Mussolini. Vediamo ora più distintamente come la profezia si è adempiuta nei dettagli. Abbiamo visto che Satana conferì il proprio potere a Roma pagana, e questa lo consegnò alla bestia simbolica (Papato), con il suo potere, la propria autorità ( Imperatore – Pontefice) e la propria capitale (Roma). Nel 538 d.C. il Papato viene riconosciuto come stato politico-religioso con sede a Roma, e da quel momento dominò incontrastato su tutta l’Europa esattamente per 1.260 anni, con le sue terribili scomuniche temute da tutti e la sua intol- leranza religiosa fece oltre 50 milioni di vittime in Europa. L’incredibile ascesa del Papato è tale che da nulla raggiunge l’apice dello splendore e impera incontrastato sull’Occidente per 1260 anni. Però, nel 1798 d.C., la Rivoluzione Francese le inflisse una dura sconfitta: il generale Bertier scese a Roma, per conto di Napoleone, il quale deporto il Papa ad Avignone come prigioniero. Facciamo il calcolo: dal 538 d.C. al 1798 d.C. sono 1.260 anni, esattamente come aveva predetto la profezia. Tuttavia, questo stato si riprese e acquistò nuovamente grande prestigio, esattamente come era stato predetto. Infatti, quando il Papa fu fatto prigioniero dal generale Bertier, il mondo intero pensò che il Papato fosse finito per sempre, invece l’11 febbraio 1929 Mussolini diede nuovamente potere alla Chiesa di Roma, mediante i Patti Lateranensi. Da allora il suo potere, sia pure su basi diverse da quello temporale, è andato crescendo al punto che oggi, pur essendo il più piccolo stato del mondo, è quello che gode di maggiore prestigio.
  10. 10. Apocalisse 13:5 “E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie; e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi”. Ma a quale bestemmia allude il testo? Anche Gesù fu accusato di bestemmia, ma cosa intende la Bibbia con questo? In ben due episodi Gesù fu accusato di bestemmia; la prima volta fu incolpato di bestemmia perché diceva di avere il potere di perdonare i peccati (Marco 2:5-7), mentre la seconda volta perché si dichiarava uguale a Dio (Giovanni 10:30,33). Gesù, essendo Dio, poteva perdonare i peccati e dire di essere Dio, mentre il Papa è un uomo come tutti e NON ha il potere di perdonare i peccati e meno che mai di essere Dio in terra come spesso dichiara di essere. Definirsi “Vicario di Cristo” è una bestemmia, poiché il Vicario di Cristo in terra è solo lo Spirito Santo, ma non solo si fa chiamare anche “Santo Padre” che sappiamo dalla bocca di Gesù Cristo che questo titolo è solo di Dio Padre e nessun uomo può farlo suo. Matteo 23:9 “Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli”. 2Tessalonicesi 2:4 “l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio”. Il Papato ha provato a cambiare la legge di Dio che è immutabile; ha soppresso il secondo comandamento, cambiato il quarto e diviso il decimo in due (basta confrontare i comandamenti contenuti in Esodo 20 con quelli del catechismo cattolico). “ Il papa ha così grande autorità e potere che può modificare, esporre, o interpretare anche leggi divine. […] Può modificare la legge divina, poiché il suo potere non è d’uomo, ma di Dio. ” (Lucius Ferraris, “Prompta Bibliotheca”, articolo “Papa” II vol. 6, pag. 29) “Domanda: Perché osserviamo la Domenica invece del Sabato? Risposta: Noi osserviamo la Domenica invece del Sabato, perché la Chiesa Cattolica ha trasferito la solennità dal Sabato alla Domenica.” (Peter Geiermann, “The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine”, St. Louis, B. Herder Book Co., 1957 ed., pag. 50) “La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dall’osservanza del Sabato alla Domenica ne è la prova.” (“The Catholic Record” , London, Ontario, Canada, 1° settembre 1923). 6. Durata del suo dominio Il versetto appena letto afferma che la bestia simbolica avrebbe avuto potere incontrastato su tutta l’Europa per 42 mesi. Facciamo il calcolo: 42
  11. 11. mesi X 30 (perché il mese ebraico era composto da 30 giorni) = 1.260 giorni. Però, nel simbolismo profetico, un giorno equivale a un anno (Ezechiele 4:6; Numeri 4:34). Quindi, dalla sua nascita, questo stato avrebbe avuto supre- mazia su tutta l’Europa per 1.260 anni.: “E le fu dato potestà di operare per quarantadue mesi” (v. 5). Questo tempo profetico si trova anche nel libro di Daniele, il quale descrive il dominio del piccolo corno, che è il Papato che sorge in mezzo alle 10 corna (Daniele 7- 8). Questo stessa porzione di tempo è calcolata in giorni, mesi ed anni. – 1260 giorni (cfr. Apocalisse 12:6) – 42 mesi (cfr. Apocalisse 13:5) – 3 ½ anni (cfr. Apocalisse 12:14 e Daniele 7:25) Nei capitoli di Apocalisse 12, 13 e 14, c’è il fulcro del libro stesso; in questi tre capitoli è descritta tutta la storia della terra. La visione di Giovanni parte dalla ribellione di Satana e di un terzo degli angeli in cielo, prima della creazione (Apocalisse 12) e arriva fino al ritorno di Gesù, culmine della storia (Apocalisse 14); in mezzo c’è la lotta di Satana contro il popolo di Dio nella storia (Apocalisse 12), la crisi finale del marchio della bestia (Apocalisse 13) e l’ultimo messaggio di avvertimento al mondo prima del ritorno di Gesù
  12. 12. (Apocalisse 14). Il centro attorno a cui ruota la crisi finale è il tema dell’adorazione: chi adorare? Dio o la bestia? 7. La bestia simbolica riceve l’adorazione Apocalisse 13: 4 E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?». Ci sono ben sette riferimenti alla falsa adorazione: > “ E adorarono il dragone… e adorarono la bestia” (v. 4) > “E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra” (v. 8) > “e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia” (v. 12) > “…e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine del la bestia fossero uccisi” (v. 15) > “Se uno adora la bestia e la sua immagine…” (v. 9) > “e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine” (v. 11) Essere adorato è il desiderio di Satana, fin dall’inizio della sua ribellione: “… sarò simile all’Altissimo” (Isaia 14:14). Voleva salire sul trono di Dio e ambiva a ricevere l’adorazione che spetta solo a Dio, il Creatore. Quando Satana tentò Gesù nel deserto, gli chiese di adorarlo: la creatura chiese di essere adorata dal suo Creatore ( Matteo 4:8-10)! Satana sa bene che nessuno lo adorerebbe consapevolmente, quindi si fa adorare per mezzo d’intermediari, in questo caso lo strumento nelle sue mani è la bestia di Ap 13: 1- 9. Scrivendo ai Tessalonicesi, l’apostolo Paolo aveva predetto l’apostasia della chiesa cristiana e l’avvento dell’Anticristo, il quale si sarebbe innalzato al di spora di Dio, proclamando di essere Dio (v. 4). Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, definì l’Anticristo come “il figlio della perdizione” (v. 3); troviamo questa espressione solo in un altro punto del Nuovo Testamento, nella preghiera sacerdotale di Gesù: “Io ho custodito coloro che Tu Mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura” (Giovanni 17:12). Gesù, pregando il Padre, stava parlando dei discepoli; il figlio della perdizione è Giuda Iscariota, il traditore, uno dei dodici discepoli; esteriormente era un seguace di Gesù, ma si rivelò uno strumento nelle mani di Satana. Paolo, chiamando l’Anticristo “il figlio della perdizione”, affermò che questo potere sarebbe stato un potere apparentemente cristiano! E così è: il Papato è un potere apparentemente cristiano. Satana si maschera dietro un potere esteriormente cristiano: egli, quindi, userà il Papato per ricevere
  13. 13. l’adorazione degli uomini! Quindi tirando le somme la prima bestia di Apocalisse 13 è il Papato… adesso vediamo qual è il suo marchio. B – CHE COSA RAPPRESENTA IL NUMERO DELLA BESTIA SIMBOLICA? 1. Decifriamo il numero della bestia Il numero corrispondente al nome della bestia simbolica, che è il Papato, ed è il 666. Apocalisse 13:18 Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei. Le possibili interpretazioni sono due, vediamole entrambe: Prima interpretazione Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo si riposò e lo santificò. I sei giorni creativi senza il settimo sarebbero stati il simbolo di incompletezza e imperfezione; mentre i sei giorni creativi comprensivi del settimo divengono il simbolo della pienezza e della perfezione. Su questa scia, nella Bibbia il numero sette acquista il significato di perfezione divina, mentre il sei diviene l’espressione dell’imperfezione umana. Il fatto poi che in questo caso il sei diventa 666 è un accrescitivo e rappresenta l’imperfezione per antonomasia: l’uomo che pretende di sostituirsi a Dio. È quello che avviene, come abbiamo visto, nel caso della bestia simbolica. Ed è per questo che il 666, dice il testo, è un numero di uomo. Seconda interpretazione Anche ai nostri giorni usiamo un numero corrispondente al proprio nome, che serve alle strutture dello stato per identificare la persona a cui appartiene: il numero fiscale. Nei tempi passati si faceva qualcosa di simile. Venivano usati i numeri romani, corrispondenti ad alcune lettere dell’alfabeto latino. Per esempio: V = 5; C = 100; L = 50. Come facevano per ottenere il numero corrispondente al nome? Sommando i numeri di tutte le lettere si otteneva il valore numerico del nome di una persona, e il totale rappresentava l’identità della persona stessa. Nel nostro caso non deve essere preso in considerazione il nome di un singolo papa, perché la profezia non si riferisce alle persone, ma all’istituzione. Per cui, dobbiamo prendere in considerazione il titolo
  14. 14. nobiliare comune a tutti i papi; e che rappresenta perciò l’istituzione del Papato. Il titolo nobiliare è: VICARIVS FILII DEI (ricordiamo che la “U” in latino si scrive come la “V”), che significa Vicario del Figlio di Dio, ossia di colui che fa le veci di Gesù, o colui che pretende di mettersi al posto di Dio. Cerchiamo, quindi, il valore numerico di questo titolo. V = 5 F= 0 D = 500 I = 1 I = 1 E = 0 C = 100 L = 50 I = 1 A = 0 I = 1 R = 0 I = 1 I = 1 V = 5 S = 0 112 + 53 + 501 = 666 C – CHE COS’È UN MARCHIO O SIGILLO? 1. A cosa serviva un sigillo o marchio nell’antichità? E’ bene sapere che gli antichi re sigillavano i propri editti, nei documenti o nelle leggi che emanavano erano impresse tre cose importanti che costituivano il sigillo: il nome, l’autorità, il dominio. Un esempio lo troviamo nell’antica Mesopotamia dove i sigilli erano realizzati in pietra o altro materiale e su di essi era inciso un disegno la cui impronta veniva impressa in rilievo che solitamente era d’argilla. Il sigillo garantiva l’identità della persona che aveva fatto un documento. I re usavano identificarsi citando il proprio nome, l’autorità e il dominio. Anche la Bibbia menziona questa pratica. Per esempio l’editto di Ciro con cui si permetteva al popolo d’Israele di lasciare Babilonia per tornare in
  15. 15. patria e ricostruire il tempio del loro Dio, si apriva così: “Così dice Ciro (il nome), re (la ragione per cui ha autorità) di Persia (il suo dominio)” (Esdra 1:2). Tale pratica di sigillare i documenti e cosa assai comune in moltissime cultura. I sigilli governativi sono usati per identificare leggi nazionali e dare valore ufficiale a documenti legali. Un tale sigillo, in rapporto al legislatore, indica: il nome, il titolo e il territorio sul quale egli esercita la sua autorità. Per esempio, il sigillo di uno dei re d’Italia, che appariva anche sulle monete, era il seguente: “Vittorio Emanuele III, re d’Italia” Questo sigillo conteneva i tre elementi costitutivi di un sigillo: – Nome: Vittorio Emanuele III – Titolo ( autorità): Re – Territorio: Italia 2. Il sigillo di Dio Per capire che cos’è il marchio della bestia simbolica, bisogna capire prima che cos’è il marchio di Dio, o, come lo chiama la Bibbia, il sigillo di Dio. Presentiamo due testi chiave che indicano come Dio, in qualità di suoi figli, ci offre il sigillo della sua protezione. Apocalisse 7:2,3 “Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non
  16. 16. danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio»”. Coloro che avranno accettato il sigillo di Dio, al ritorno di Gesù verranno condotti presso il trono di Dio e otterranno la vita eterna. Il sigillo simbolico di Dio è rappresentato da due elementi: uno in senso interiore, e uno in senso esteriore. I). Il sigillo di Dio interiore Efesini 4:30 “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”. Essere sigillati con lo Spirito Santo significa avere la certezza della salvezza, ma soprattutto indica che ci lasciamo plasmare e guidare dallo Spirito Santo per somigliare sempre di più a Gesù Cristo. Con questo sigillo riceviamo l’approvazione di Dio e la nostra appartenenza a lui. II°. Il sigillo di Dio esteriore La nostra ubbidienza allo Spirito Santo si manifesta con dei comportamenti esteriori ed uno stile di vita cristiana che riflette il carattere di Dio, il che ci porta inevitabilmente ad osservanza i Comandamenti, siamo naturalmente predisposto a fare la Sua volontà. Tale ubbidienza è soprattutto visibile nell’osservanza di tutti e 10 i Comandamenti, con particolare enfasi sul 4° che la cristianità in generale non osserva più. Qual è questo comandamento speciale, che diviene il sigillo esteriore di appartenenza a Dio ed è il simbolo della sua prote- zione? E’ il sabato o settimo giorno, sacro all’Eterno! Esodo 20:8-11 “Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; poiché in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il
  17. 17. settimo giorno; perciò il Signore ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato”. Ecco presenti i tre elementi di un sigillo: – Nome: Il Signore tuo Dio o l’Eterno – Titolo: Creatore – Territorio: il cielo e la terra Il Sabato, sigillo esteriore di Dio Che l’accettazione e l’osservanza del Sabato rappresenti il sigillo esteriore di Dio è affermato più chiaramente dal Creatore in persona. Ezechiele 20:20 “Santificate i miei sabati e siano essi un segno fra me e voi, dal quale si conosca che io sono il Signore, il vostro Dio”. La santificazione del Sabato è un segno dimostrante l’appartenenza a Dio. Infatti il sigillo di Dio viene simbolicamente applicato sulla fronte (Apocalisse 7:3), che rappresenta la mente, simbolo di accettazione volontaria. Così, quando noi decidiamo di seguire il Signore e accettiamo di mettere in pratica la Sua volontà, osservando tutti Comandamenti incluso il Sabato, riceviamo il sigillo di Dio. Deuteronomio 6:6-8 “Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi ”. La legge di Dio è un segno che è un marchio o sigillo; dove la FRONTE o mente, è il luogo dove meditarla e farla propria, mentre la MANO è l’azione che ne scaturisce dall’averla compresa. Allo stesso modo anche l’Anticristo imporrà la sua legge, ma con la forza e tutti dovranno sottostare ed agire sotto imposizione.
  18. 18. Che cosa rappresenta il sigillo, o il marchio, o il segno di Dio? Il Sabato è il sigillo di Dio. Che cos’è allora il marchio della bestia? D – CHE COS’È IL MARCHIO DELLA BESTIA SIMBOLICA? Apocalisse 13:16 “ Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte ”. 1. Il marchio della bestia simbolica Se il sigillo di Dio è il Sabato, il marchio della bestia deve essere la sua contraffazione. Infatti, la Chiesa Cattolica afferma che il cambiamento del Sabato con la domenica rappresenta il marchio dell’autorità papale. “Il Sabato, il giorno più glorioso della legge, è stato sostituito con la domenica. Questo cambiamento non è avvenuto in virtù dell’insegna- mento di Cristo, ma in virtù dell’autorità della Chiesa Cattolica” (G. D. Mansi, Sacrorum Conciliorum Nova et Amplissima Collectio, Vol. 33, p. 520). “La Chiesa Cattolica riconosce che il cambiamento del Sabato con la domenica è dovuto alla sua autorità, e rappresenta il marchio del suo potere religioso” (Cardinale James Gibbons: lettera al suo cancelliere C. E. Thomas del 28.10.1895). «La domenica è il nostro marchio d’autorità… La chiesa è al di sopra della Bibbia, e questo trasferimento dell’osservanza del giorno del Signore ne è la prova!» (Verbali Cattolici – 1° settembre 1923). Come abbiamo visto la bestia simbolica rappresenta il Papato (Apocalisse 13:1-9). Dalla Strong’s Concordance scopriamo che il sigillo descritto in Apocalisse 7:2 è tradotto dal greco sphragis (σφραγίς) che descrive un’impronta fatta nella cera o nell’argilla allo scopo di autenticazione. Il marchio di Apocalisse 14:9 è tradotto da charagma (χάραγμα), un marchio applicato da un’immagine incisa. Nel primo caso si vede la duttilità dell’essere plasmati e quindi sigillati (opera che compie lo S.Santo in noi), mentre nel secondo caso si vede la durezza di una cosa imposta. 2. Che cosa rappresenta invece l’immagine della bestia simbolica?
  19. 19. Se la prima bestia ha esercitato la sua autorità in Europa, diffondendo il cattolicesimo; la seconda bestia esercita la sua autorità dall’altra parte dell’oceano, terra nella quale si è diffuso il protestantesimo. Ricordiamo che il protestantesimo è nato in Europa, ma si è dovuto rifugiare in America a causa delle persecuzioni della Chiesa cattolica romana; però questo protestantesimo non è rimasto nella “sana dottrina”, si è corrotto ed è diventato apostata. La Bibbia descrive questo protestantesimo d’importazione, che non più in linea con la Bibbia ed i 10 Comandamenti come il Falso Profeta. Apocalisse 16:13 “E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane”.
  20. 20. Apocalisse 13:12-14 “Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini, e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita”. Il Falso Profeta istiga la gente a costituire un’immagine della prima bestia: il Protestantesimo, che diventa simile (immagine, fotografia) al Papato. Apocalisse 13: 15 “E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi”. Il processo di costituzione di quest’immagine passa attraverso quattro fasi: – viene formata (il Protestantesimo diviene simile al Cattolicesimo) – prende vita (la religione americana acquista potere politico) – parla (la religione americana acquista autorità legislativa) – perseguita (chiunque non si adegua alle imposizioni di questi poteri viene perseguitato ed eliminato fisicamente) Dio ci esorta a non conformarci a questi sistemi politico-religiosi, poiché solo così potremo ricevere il Suo sigillo e sfuggire dalla Sua ira. Purtroppo però l’immagine della bestia farà pressione perché tutti accettino il sigillo del Papato, detto il marchio della bestia. Apocalisse 13:16,17 “Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome”. L’immagine della bestia sollecita la gente ad accettare il marchio della bestia, cioè il suo nome o il numero del suo nome. Per comprendere meglio, decifriamo i simboli: – la bestia: il papato – il nome: la sua autorità
  21. 21. – il numero del suo nome: 666 che è Vicarius Filii Dei o Vicario del Figlio di Dio/Vice di Cristo / Colui che si mette al posto di Gesù. Adesso rileggiamo il testo con i simboli decifrati: “Il Protestantesimo apostata americano, divenuto simile al Cattolicesimo, solleciterà la gente ad accettare il marchio del Papato, che rappresenta la sua pretesa di autorità pari a quella di Gesù”. 3. Che cosa rappresenta il marchio della bestia? Quindi, se il Sabato è segno dell’autorità del Creatore e rappresenta il Suo sigillo, la domenica ne è la sua contraffazione, essendo il segno dell’autorità papale e rappresenta il marchio della bestia. Il Papato, infatti, afferma che il cambiamento del Sabato con la domenica rappresenta il marchio dell’autorità papale: “Il Sabato, il giorno più glorioso della legge, è stato sostituito con la domenica. Questo cambiamento non è avvenuto in virtù dell’inse- gnamento di Cristo, ma in virtù dell’autorità della Chiesa Cattolica” (G. D. Mansi, Sacrorum Conciliorum Nova et Amplissima Collectio, Vol. 33, p. 520).Il cardinale cattolico Giacomo Gibbons, più chiaramente, afferma: “La Chiesa Cattolica riconosce che il cambiamento del Sabato con la domenica è dovuto alla sua autorità, e rappresenta il marchio del suo potere religioso” (James Gibbons, in una lettera al suo cancelliere C. E. Thomas del 28.10.1895). Fu l’imperatore romano Costantino che nell’anno 321 emanò una legge che obbligava ad osservare un riposo nel “giorno del sole”, in tutto l’Impero Romano, ogni cittadino doveva cessare qualsiasi attività lavorativa nel “dies solis”. Trascorsero 62 anni, e l’imperatore romano Teodosio cambiò il nome da “dies solis” (giorno del sole) in “dies dominicus” (giorno del Signore / domenica), camuffando in questo modo il “giorno del sole” pagano con uno pseudocristiano.
  22. 22. Inoltre, in quel contesto di apostasia cristiana fanno la comparsa altre eresie come: • Uso delle candele di cera (320 d.C.). • Venerazione di angeli, santi, morti, ed uso di immagini votive (375 d.C.). • Uso di una “tavola” (altare) per il rito del sacrificio quotidiano (394 d.C.). • Si comincia a venerare Maria, come “Madre di Dio”… Concilio de Efeso (431 d.C.) • Uso di paramenti sacerdotali (500 d.C.) • E molto altro…ma tutte pratiche proibite nella Bibbia. Ecco perché coloro che accettano volontariamente il marchio della bestia piuttosto che il sigillo di Dio, saranno condannati. Apocalisse 14:9,10 “Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell’ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello»”. Il marchio della bestia (l’imposizione legale di osservare la domenica) avrà una realizzazione futura, di cui allo stato attuale constatiamo i segni. Nell’evoluzione della storia americana si hanno tracce di un lento e progressivo mutamento per ottenere una legge che obblighi l’osservanza della domenica. – 1890: vengono presentate proposte di leggi per rendere obbligatoria l’osservanza della domenica: ma non passano alla Camera, perché incostituzionali. – 1961: la Corte Suprema dichiara che simili leggi non sono inco- stituzionali.
  23. 23. – 1981: quasi tutti gli stati USA approvano leggi sull’obbligo di os- servanza della domenica, ma non operanti in maniera stretta. Ecco perché diventa perentorio per noi rimanere ubbidienti al Signore e accettare il sigillo di Dio e non il marchio della bestia che è la domenica come giorno del Signore. E- QUAL È L’ULTIMO APPELLO DI DIO? Apocalisse 18:1-4 “Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso». Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe…” Gesù dichiara: “Babilonia è decaduta, non è più la mia Chiesa! Per questo, uscite da essa, voi tutti che appartenete al mio popolo! Altrimenti, sarete considerati complici dei suoi peccati!” 1. Che cosa rappresenta Babilonia simbolica? Apocalisse 17:3 “Quindi egli mi trasportò in spirito in un deserto, e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e che aveva sette teste e dieci corna”. Giovanni vede in visione una serie di simboli, dicendo: “Seduta su una bestia, ho visto una prostituta vestita sontuosamente, il cui nome è Babilonia…” – Che cos’è la bestia su cui è seduta la donna? Il Papato.
  24. 24. – Che cos’è la prostituta? Come la vera chiesa è rappresentata da una donna fedele, così la donna infedele rappresenta la Chiesa falsa. – Perché viene anche chiamata Babilonia? Perché Babilonia deriva da Babele e vuol dire “Confusione”. Infatti, la falsa Chiesa proclama un miscuglio di verità e di menzogne: una confusione. Il primo elemento simbolico identificativo associato a Babilonia la grande è: Donna > Madre> Prostituta Ci sono molti passaggi nella Bibbia dove il termine “donna” è sinonimo del popolo di Dio o della chiesa. La Chiesa stessa nel nuovo testamento viene paragonata alla “Sposa” di Cristo. L’apostolo Paolo afferma: “Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine” (2Corinzi 11:2). La verginità è simbolo di purezza; Giovanni, però, vide una prostituta che rappresenta, quindi, una chiesa infedele a Dio. “Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice. […] e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto” (Apocalisse 17: 1,3). Osea 2:16; 19,20 In quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chia- merai: “Marito mio… Ti fidanzerò a me per l’eternità; sì, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni. Ti fidan- zerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno. Apocalisse 19:7 Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, per- ché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. Quando Dio vuole enfatizzare l’infedeltà o l’apostasia del Suo popolo usa un’immagine diversa della “donna”, la chiama “prostituta o adultera”. Il testo di Osea sopracitato dimostra esattamente questo. Al profeta Osea, viene ordinato di sposarsi una prostituta, una donna adultera, e così avvenne. Con questa immagine che è allegorica, Dio sta
  25. 25. parlando dell’infedeltà del Suo popolo verso i suoi statuti e comandamenti. Lo stesso linguaggio lo ritroviamo in Apocalisse dove si descrivere una Chiesa apostata, la quale si è allontanata dalla verità ed è corrotta dottrinalmente. Il termine “madre” è anch’esso simbolico, vuol dire che ha generato altre “figlie”, che sono anche loro delle Chiese apostate, come vedremo più avanti. Quindi la prima caratteristica è: una chiesa infedele! Apocalisse 17:4 “La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d’oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione”. I suoi colori ufficiali sono proprio la porpora e lo scarlatto. Altra caratteristica… questa chiesa ha accumulato grandi ricchezze. Nella Città del Vaticano trovano sede tre istituti finanziari: l’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell’Economia o Prefettura per gli Affari economici; e lo IOR. L’Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dei funzionari dello Stato. Fra i suoi compiti c’è anche quello di coniare moneta. Già nel 1998 l’Ue ha autorizzato l’Apsa ad emettere 670 mila euro l’anno.
  26. 26. Altra caratteristica… Una chiesa corrotta che si compromette sia spiritualmente che politicamente. La simbologia del “fornicare” vuol dire avere rapporti illeciti. Le sue dottrine non sono più quelle degli apostoli, ma sono dottrine deviate, apostate. Altra caratteristica… “E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù” (v. 6); questa chiesa ha perseguitato il vero popolo di Dio. Le persecuzioni, torture e la morte che questa chiesa a causato ne mondo ha numeri che fanno rabbrividire Riportiamo solo qualche esempio: Nel 782, 4.550 Sassoni vengono “cristianamente” decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico. Nel 1096, 800 ebrei vengono massacrati dai cattolici a Worms, in Germania ed altri 700 ebrei vengono massacrati a Magonza.
  27. 27. Nel 1191, 2.700 prigionieri di guerra musulmani sono cristianamente decapitati dai cristiani in Palestina. Nel 1208, 20.000 “eretici” catari vengono massacrati dai Crociati a Beziers in Francia. Nel 1219 altri 5.000 catari sono massacrati a Marmande, sempre in Francia. Nel 1391, 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna. Le Crociate: nella cosiddetta crociata dei pezzenti vi furono violenze inenarrabili che causarono la morte di migliaia di persone: venivano arrostiti allo spiedo perfino i bambini! Quando, nel corso della prima crociata, fu presa Gerusalemme nel 1099, furono trucidate dai sedicenti cristiani 60.000 persone, senza nessuna distinzione tra musulmani, ebrei, donne e bambini. Le violenze si ripetettero per tutte le altre Crociate. Ma la perla della storia della Chiesa fu l’istituzione della Santa Inquisizione (ancora oggi esistente con il nome di Congregazione per la Dottrina della fede) ufficialmente avvenuta in Spagna nel 1478, ma già operante in altri paesi europei, con altri nomi, da secoli prima. Forse il suo vero atto di nascita fu la Bolla di Papa Innocenzo IV con la quale nel 1252 si autorizzava l’uso della tortura contro chi fosse in disaccordo con la Dottrina della Chiesa Cattolica. Si calcola in varie centinaia di migliaia il numero delle persone bruciate vive sul rogo dalla Chiesa con le accuse più varie, dall’eresia alla stregoneria. Prima del rogo, le confessioni venivano estorte ai condannati con le torture più varie. La lista è molto più lunga. Altra caratteristica… “E la donna che hai visto è la grande città che regna sui re della terra” (v.18). È una chiesa potente “con la quale hanno fornicato i re della terra” (v.2); ha rapporti con il mondo politico ed esercita la sua autorità su di esso, poiché è anch’essa una potenza politica. Apocalisse 17:18 “E la donna (chiesa apostata) che hai visto è la grande città (Roma-Vaticano) che regna sui re della terra”. La chiesa cattolica contrae (accordi-alleanze) con i re della terra (capi di stato) e domina su di essi.
  28. 28. Perché è chiamata Babilonia la Grande? Apocalisse 17:5 Sulla sua fronte era scritto un nome: «Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra». La Chiesa Cattolica viene identificata con il nome di Babilonia. Questo nome è denso di significato nella Bibbia; troviamo le origini di Babilonia raccontate fin dalla Genesi. Babilonia, secoli più tardi, sarà nemica del popolo d’Israele, deportando gli abitanti del regno di Giuda e distruggendo Gerusalemme e il tempio di Salomone. Quale fu l’origine di Babilonia? Genesi 11:1-9 Gli abitanti della terra, appena tre generazioni dopo il diluvio, sotto la guida di Nimrod Genesi 10:8-10), costruirono la città di Babele. Il nome stesso di Nimrod significa “ribelle”. Dio confuse le lingue degli uomini per impedire loro di mettere in atto il loro piano; per questo motivo la città fu chiamata Babele. La radice della parola ebraica Bâbel significa confusione. Babele sorgeva nella pianura di Scinar, in Mesopotamia; queste sono le origini della città di Babilonia. Essa, nella Bibbia, è simbolo di: ➢ Ribellione contro la Parola di Dio: dopo il diluvio, Dio aveva ordinato a Noè e ai suoi figli: “Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra” (Genesi 9:1). Gli abitanti della terra costruirono la città di Babele “per non essere dispersi sulla faccia di tutta della terra” (v. 4), in contrasto con l’ordine di Dio di spargersi su tutta la faccia della terra. ➢ Orgoglio umano: “Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome” (v. 4); gli abitanti della terra
  29. 29. volevano farsi un nome, erano mossi dal loro orgoglio. Babilonia è l’immagine dell’uomo che vuole innalzare se stesso al di sopra di Dio. Nabucodonosor, re di Babilonia a cavallo tra il VI e il VII secolo a.C., guardando la città esclamò: “Non è questa la grande Babilonia, che io ho costruito come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?” (Daniele 4:30). ➢ Salvezza per opere: dopo il diluvio, Dio aveva promesso che non avrebbe più distrutto la terra per mezzo dell’acqua (cfr. Genesi 9:14-15); gli abitanti della terra volevano costruire una torre che arrivasse fino al cielo, perché evidentemente non si fidavano della promessa di Dio. La torre sarebbe stata la loro salvezza in caso di un altro diluvio e rappresenta il tentativo dell’uomo di salvare sé stesso con i propri mezzi. Ogni religione al di fuori del Cristianesimo insegna in qualche forma che l’uomo può guadagnarsi con i suoi sforzi l’accesso al cielo. ➢ Culto degli idoli: Babilonia era un regno pagano, dove si adoravano gli idoli (cfr. Geremia 50:2,51:47). Il secondo comandamento vieta l’adorazione delle immagini (cfr. Esodo 20:4-5). “Babilonia fu la sorgente prima dalla quale tutti questi sistemi idolatri sono sgorgati.” (“The Two Babylons”, pag. 12, Dr. Alexander Hislop) ➢ Culto degli antenati: in ogni religione pagana si credeva di poter comunicare con i morti. L’insegnamento dell’anima immortale presente in molte Chiese sia cattoliche che evangeliche arriva da molto lontano ed è anti-biblico. ➢ Culto del dio-sole: a Babilonia il sole era adorato; questo culto era praticato anche in Israele che aveva seguito le nazioni pagane intorno a lui. Il profeta Ezechiele vide in visione degli uomini adorare il sole nel tempio di Dio (cfr. Ezechiele 8:15-16). “Nell’antica Babilonia il sole era adorato da tempo immemorabile” (“The Worship of Nature”, Volume 1, pag. 529, Sir James Frazer) Che cosa aveva profetizzato Paolo che sarebbe accaduto alla chiesa cristiana? 2Tessalonicesi 2:3 L’apostolo Paolo predisse che sarebbe venuta un’apostasia nella chiesa cristiana; la parola greca significa letteralmente abbandono, divorzio. La chiesa avrebbe divorziato dal suo sposo, Gesù Cristo. L’apostasia della chiesa cristiana fu lenta e continua; alcuni eventi cruciali ebbero luogo nel
  30. 30. IV° secolo d.C., quando l’imperatore romano Costantino si convertì ufficialmente al Cristianesimo; esso divenne la religione ufficiale dell’impero che fino ad allora aveva perseguitato ferocemente i cristiani. Masse di pagani entrarono a far parte della chiesa cristiana e con loro, purtroppo, anche i loro riti e le loro credenze: “Il cristiane simo diventò nell’impero romano la religione di stato prendendo il posto del paganesimo … Il cristianesimo del Medio Evo può essere definito un Paganesimo battezzato.” (Church History, Century 2, Cap. 2, Sez. 7). Le verità della Parola di Dio furono sostituite dalle teorie umane, quali il culto alle immagini, l’immortalità dell’anima e la sacralità della domenica, il giorno pagano del dio sole: “Il sole era il più importante dio pagano. […] C’è in realtà qualcosa di reale, di principesco nel sole, che lo fa essere un emblema adatto a Gesù: il Sole di giustizia. Per cui la chiesa in questi paesi è come se avesse detto: «Mantenete il vecchio nome pagano. Resterà sacro e santo». E così la domenica pagana, dedicata a Balder, divenne la domenica cristiana, consacrata a Gesù.” (“The Catholic World”, marzo 1994, Padre O’Brien). Babilonia, la Chiesa Cattolica, è la “madre delle meretrici” (Apocalisse 17:5); se è la madre, significa che ha delle figlie. Le chiese protestanti hanno riscoperto alcune verità bibliche, ma continuano a ignorarne altre; non hanno rifiutato interamente gli insegnamenti di Babilonia come la domenica, l’immortalità dell’anima, l’inferno eterno… etc. , perciò sono parte di essa. “E gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della sua fornicazione” (Apocalisse 17:3); gli abitanti della terra sono come storditi dal vino di Babilonia che rappresenta i suoi falsi insegnamenti. Questo è il desiderio di Dio per tutti: “… conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32); “Santificali nella Tua verità; la Tua parola è verità” (Giovanni 17:17). Dio desidera che tutto ciò in cui crediamo venga dalla Sua Parola e non dalle tradizioni umane. L’antica Babilonia diceva in cuor suo: “Io sarò signora in perpetuo io non rimarrò vedova” (Isaia 47:7-8); non pensava al giudizio che la fece cadere repentinamente. Così la cristianità infedele non si preoccupa né dell’avvento di Cristo, né del giudizio cui va incontro e che deve cominciare proprio dalla casa di Dio. Allo stesso modo la Chiesa Cattolica romana, (Babilonia la grande) ripercorre le orme di quella antica affermando che:
  31. 31. Apocalisse 18:7 Nella misura che essa ha glorificato sé stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: “Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio”. Invece, il giudizio di Dio è già decretato ed è stata condannata alla rovina. Apocalisse 18:2 (Babilonia è decaduta, non è più la mia Chiesa!) Apocalisse 18: 1-5 Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso». Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Dio si rivolge a tutti i credenti sinceri che sono ancora in Babilonia, poiché Dio ha un popolo in Babilonia da salvare! Gesù disse: “Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ ovile; anche quelle Io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la Mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore” (Giovanni 10:16). Dio chiama il Suo popolo sparso nelle varie chiese a uscire da Babilonia, affinché entrino nel Suo ovile, nella vera Chiesa di Gesù Cristo che è sabatica. Cari amici e fratelli, Babilonia è caduta! Il Creatore dell’Universo non la riconosce più come la sua Chiesa. Egli vuole una Chiesa fedele alle Sue dottrine o insegnamenti, ed è per questa ragione che vi esorta ad uscire da Babilonia! Il Signore vi aspetta a braccia aperte nella Sua casa, nella Sua nuova Chiesa, la Chiesa del Rimanente! Il Signore si rivolge a tutti noi con un appello accorato e solenne: “Non accettate il marchio della bestia simbolica, né il numero del suo nome!”
  32. 32. 2Corinzi 6: 4-18 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo». Perciò «uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente». Cari amici e fratelli, rompete i ponti con Babilonia! Non tornate indietro ora che state avanzando sulla strada della verità. Non siate paurosi, pronti a ritirarvi di fronte alle difficoltà. Abbiate il coraggio della verità! Osservate tutti gl’insegnamenti contenuti nella Sua Parola, avendo cura di osservare tutti e 10 i Comandamenti di Dio incluso il Sabato; mettete in pratica la Sua volontà. Lasciatevi sospingere dall’amore di Dio, che vuole la vostra sal- vezza… Uscite da Babilonia! Fate dei piani per entrare nella vera Chiesa di Gesù Cristo.

LA CHIAVE INTERPRETATIVA DEI QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE


15723542_10207825947862525_4761208810325402631_oIn Apocalisse 6:1-8, quando l’Agnello apre i sigilli, appaiono quattro cavalieri: il primo cavalcava un cavallo bianco, e «aveva un arco e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori come vincitore e per vincere»; il secondo cavalcava un cavallo rosso e gli «fu dato di togliere la pace dalla terra, affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada»; il terzo cavalcava un cavallo nero e «aveva una bilancia in mano», indicando con questo una grande carestia; e il quarto cavalcava un cavallo giallastro «e…aveva nome la Morte, e dietro ad essa veniva l’Ades». Di questi quattro cavalieri viene detto che «fu loro data potestà sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la morte e mediante le fiere della terra».

 

  1. La chiave univoca

Gli attuali commentari del Libro dell’Apocalisse suppongono, normalmente, che la chiave per capire il libro sia scoprire una corrispondenza biunivoca tra le figure in esso presenti, e i personaggi reali della vita. La maggior parte dei commentari, tuttavia, considerano il secondo, il terzo e il quarto cavaliere non come figure reali ma come personificazioni di calamità. Ma che dire del primo cavaliere (il conquistatore sul cavallo bianco)? Perché la maggior parte dei commentari pensa che il primo cavaliere debba corrispondere a una diversa chiave interpretativa, cioè che esso rappresenti un reale personaggio storico? Facendo ciò si viola una delle più elementari regole esegetiche. L’ipotesi, credo, è sbagliata. L’interpretazione corretta dei quattro cavalieri si ha soltanto quando si considerano tutti e quattro i cavalieri come simboli di calamità. [In alternativa dovrebbero essere tutti e quattro dei personaggi reali].

Dovrebbe essere osservato che gli studiosi e i commentatori suppongono che il primo cavaliere faccia riferimento a un’importante figura storica. Benché essi siano divisi sull’identità precisa di questa figura, quasi tutti accettano uno di questi due punti di vista tra loro opposti: il cavaliere è Cristo oppure l’Anti-Cristo. Personalmente, argomenterò che il primo cavaliere non è una persona, bensì una calamità e come tale rappresenta lo “spirito dell’Anticristo”, cioè il suo modo di agire.

Come con tanti altri passi del Nuovo Testamento, la chiave corretta per comprendere Apocalisse 6:1-8 si trova prestando attenzione ad alcuni particolari del Vecchio Testamento. La chiave per capire il passo, credo, si trova in Geremia 15:2, come pure nella versione della Septuaginta di Ezecechiele 5:12 “un quarto di voi sarà consumato dalla morte e un quarto di voi perirà dalla fame in mezzo a te, e un quarto di voi sarà disperso a tutti i venti e un quarto di voi cadranno per il pugnale intorno a te, e la spada sarà sguainata contro di voi”. (La Septuaginta è una traduzione greca dell’Antico Testamento e veniva ampiamente utilizzata ai tempi del Nuovo Testamento). Geremia 15:2 legge:

«Se poi ti dovessero dire: “Dove andremo?”, dirai loro: Così dice l’Eterno: Alla morte i destinati alla morte, alla spada i destinati alla spada, alla fame i destinati alla fame, alla cattività i destinati alla cattività».

Da notare che le calamità riportate qui sono le stesse di quelle rappresentate dai quattro cavalieri dell’Apocalisse (sebbene l’ordine sia differente). La prima calamità di Geremia, la «morte», corrisponde al quarto cavaliere; la «spada» corrisponde al secondo cavaliere; la «fame» corrisponde al terzo cavaliere; e, poiché la dispersione geografica di un popolo conquistato costituisce l’aspetto permanente e quindi più dannoso di una sconfitta nazionale, sembrerebbe che la «cattività» sia la calamità rappresentata dal primo cavaliere. (Tra le altre cose, il colore bianco ha sempre indicato un conquistatore nel mondo antico. Questa è la ragione per cui il primo cavaliere e il Cristo vincitore di Apocalisse 19 cavalcano entrambi un cavallo bianco). La correlazione tra Geremia 15 e Apocalisse 6 conferma l’idea che il primo cavaliere non rappresenti una figura storica a sé stante, ma è piuttosto un simbolo di “prigionia”, una delle quattro grandi calamità che insieme implicano il caos totale.

 

  1. Coincidenze con il Covid 19

C’è da considerare alla luce degli odierni fatti riguardanti il Covid 19 una serie di “coincidenze” piuttosto particolari.

  1. Il cavaliere bianco aveva una corona. È vero che la corona era il simbolo del vincitore, ma è alquanto inquietante sapere che il Covid 19 è un “coronavirus”.
  2. Il colore del cavallo bianco. Un’altra coincidenza particolare è il colore del cavallo: bianco. Può indicare la purezza, ma nel caso di una calamità sarebbe un controsenso. Dobbiamo registrare che il colore che è predominante in questa pandemia è il bianco del personale sanitario, medici, infermieri e paramedici. Qualcuno ha anche fatto notare che il bianco in Cina è il colore del lutto, e il virus ha avuto origine in Cina.
  3. La messe è bianca. Un’altra interpretazione del colore bianco del primo cavaliere riporta alle parole di Gesù: “Alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura” (Giovanni 4:35). Potrebbe essere il momento della “Grande Raccolta” prima del ritorno del Signore.
  4. La cattività. Geremia indica la quarta pestilenza in una “prigionia”. Noi e altri 4 miliardi di persone siamo “costretti” nelle proprie case, impediti della “libertà di movimento”. È una vera e propria “cattività” cui sono costrette le nazioni. Bisogna anche considerare che il greco usa il termine νικῶν nikòn Può essere anche tradotto come conquistatore (colui che porta in cattività i prigionieri).
  5. Uno spirito che insemina. Un’altra coincidenza particolare la troviamo nella descrizione di Ezechiele: “Una terza parte di te morirà di peste, e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà per la spada attorno a te, e ne disperderò a tutti i venti l’altra terza parte, e sguainerò contro di essa la spada”. Anche nel caso di Ezechiele abbiamo tre cavalieri che sono praticamente identici a quelli di Apocalisse e uno che è diverso sia da Geremia sia dal Cavaliere Bianco di Apocalisse 6:2. Ezechiele descrive la “pestilenza” come una dispersione a tutti i venti. Una traduzione più letterale sarebbe: “inseminerò tutti gli spiriti (fiato, respiro) l’altra terza parte”. Potrebbe fare pensare al contagio “aereo” del coronavirus.

 

  1. Passi Paralleli

Dobbiamo notare che Apocalisse 6:1-8 è una descrizione degli ultimi tempi e per comprendere bene un passo biblico, una regola di corretta ermeneutica è quella, di paragonare due brani che descrivono lo stesso evento.

Facciamo un Parallelismo tra il capitolo 6 dell’Apocalisse e i Vangeli di Matteo e Luca (i capitoli che riguardano la fine dei tempi)…

 

1) Apocalisse 6:1, 2 “Poi, quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere”.

 

Matteo 24:4 “Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca. 5 Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: ‘Io sono il Cristo’. E ne sedurranno molti”.

 

2) Apocalisse 6:3, 4 “Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni». E venne fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada”.

 

Matteo 24:6, 7 “Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine.  Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno”.

 

3) Apocalisse 6:5,6 “Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi, che diceva: «Una misura di frumento per un denaro e tre misure d’orzo per un denaro, ma non danneggiare né l’olio né il vino»”.

 

Matteo 24:7 “…ci saranno carestie…”.

 

4) Apocalisse 6:7,8 “Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte; e gli veniva dietro l’Ades. Fu loro dato potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra”.

 

Luca 21: 11 “vi saranno… in vari luoghi pestilenze…”.

 

5) Apocalisse 6:9-11 “Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro”.

 

Matteo 24:9 “Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome”.

 

6) Apocalisse 6:12-17 “Guardai di nuovo quando l’Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?»”.

Matteo 24:29 “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate”.

 

Conclusioni:

Il cavallo bianco descritto non rappresenta Gesù, ma uno dei modi con cui l’anticristo porta le pestilenze nel mondo. Il fatto che sia il cavaliere di Apocalisse 6:2 e quello di 19 cavalcano entrambi un cavallo bianco è proprio relativo al fatto che lo spirito dell’Anticristo è in azione nel mondo. Perciò tutte e quattro i cavalieri rappresentano un aspetto e un modo di agire dell’Anticristo.

ad esempio nel capitolo 13 dell’Apocalisse si dice che la bestia ha 2 corna simili a quelle di un agnello… Nel capitolo 6 dell’apocalisse l’anticristo viene mostrato come un leader vincitore…. arriverà al potere per via diplomatica…

Infatti, Giovanni vide un cavaliere montare un cavallo bianco con un arco in mano senza frecce Apocalisse 6:2 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. Il bianco come l’arco privo di frecce è simbolo di pace (Ma è anche il simbolo dei “camici bianchi” cioè la medicina che la fa da padrona in questi tempi.

Questo cavaliere raggiungerà una posizione di potere: e gli fu data una corona apocalisse 6:2 e lo farà senza rumore: ossia senza l’uso delle armi

Daniele Cap.11 “Poi, al suo posto, sorgerà un uomo spregevole, a cui non spettava la dignità regale; verrà senza rumore e s’impadronirà del regno a forza di intrighi”. Il suo trionfo sarà diplomatico e apparirà come l’uomo desiderato da tutti, il liberatore dal caos in cui entrerà il mondo.

Agli occhi del mondo sarà l’uomo ideale. Ecco come verrà visto:

– Intelligente (Daniele 8:25)

– Eloquente (Daniele 7:11 / Apocalisse 13:5)

– Adulatore, lusingatore (Daniele 11:32)

– Lottatore (Apocalisse 13:4)

– Stratega e politico (Daniele 8:23; 11:21-23)

 

Inoltre quando in Apocalisse 6:2 si dice che egli usci vincendo per vincere ancora, in Daniele capitolo 11 versetto 23 per descrivere l’anticristo dice queste parole:

Nonostante gli accordi fatti, tradirà i suoi alleati; così affermerà il suo potere e sarà vittorioso, pur avendo poca gente”.

RISPOSTA: IL MODO CORRETTO PER INTERPRETARE LA BIBBIA È NON INTERPRETARLA AFFATTO!


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La Bibbia è stata scritta per essere compresa e ubbidita e dovrebbe quindi essere letta come qualsiasi altro libro informativo e prescrittivo. Se Dio è davvero l’Autore della Bibbia, come i Cristiani hanno sempre creduto, allora è certamente ragionevole supporre che egli potesse dire ciò che intende!

La Bibbia fu scritta come rivelazione di Dio (non come un giallo, in qualche oscuro codice), per tutti gli uomini, di tutti i tempi e luoghi. È dunque fatta per essere compresa da tutti. Dio si servì di uomini comuni di diverse estrazioni sociali (soldati, pastori, pescatori, medici, esattori delle tasse, come pure re e sacerdoti) per scrivere i vari libri della Bibbia. Proprio così, ed è significativo che persone di ogni condizione sociale-ricchi e poveri, istruiti e poco colti, vecchi e giovani, di ogni razza e nazionalità-abbiano letto e amato, creduto e compreso la Bibbia, più di quanto abbiano fatto con qualsiasi altro libro che sia mai stato scritto.

Ciò non significa, naturalmente, che la Bibbia talvolta non utilizzi figure retoriche e licenze poetiche. Vi sono parabole e allegorie, visioni e simboli in tutta la Bibbia. Questo è vero anche per altri libri, ma ciò non ci impedisce di comprenderli, ammesso che siano stati concepiti per essere compresi. Gli autori usano tali figure COME espedienti per dare enfasi e rendere più chiaro ciò di cui parlano, non per creare confusione.

Ogni qualvolta un autore biblico utilizza il linguaggio figurato o poetico, lo rende evidente nel contesto e altrettanto evidente è la verità che intende comunicare attraverso la figura. Quando si utilizzano i simboli, questi sono chiariti e spiegati o nell’immediato contesto o nei passi correlati di altri punti della Bibbia. La miglior regola da seguire è prendere la Bibbia alla lettera a meno che il contesto richieda chiaramente un significato simbolico; se ciò è vero, allora il significato va ricercato nelle Scritture stesse, non ricorrendo alla scienza moderna o all’IMMAGINAZIONE personale o di “interpreti” di particolare talento, né a qualunque altra fonte.

Con la discussione condotta finora non si intende asserire che si possa pervenire a una comprensione approfondita della Bibbia sfogliandone le pagine in maniera rapida e superficiale. In quanto unica e infallibile Parola di Dio, essa è inesauribile, è una sconfinata miniera di preziose verità e perfetti disegni che nessuno arriverà mai a sondare completamente. Benché il messaggio fondamentale di ciascun versetto possa essere colto da chiunque lo studi e vi creda, quello stesso versetto continuerà a produrre nuovi tesori di benedizione e guida per sempre.

È vero, naturalmente, che molte persone trovano la Bibbia difficile da capire. Vi sono tre requisiti indispensabili per una buona comprensione della Bibbia:

(1) fede
(2) ubbidienza e
(3) studio.

Occorre innanzitutto accostarsi alla Bibbia COME alla vera Parola di Dio, se la si vuole realmente comprendere. Non spetta a noi pronunciarci sulla sua validità e veridicità. Sarà la Bibbia a giudicare chi legge, non chi legge a giudicare la Bibbia
OR SENZA FEDE è IMPOSSIBILE PIACERGLI; POICHÉ CHI S’ACCOSTA A DIO DEVE CREDERE CH’EGLI È, E CHE E IL RIMUNERATORE DI QUELLI CHE LO CERCANO. (Ebrei 11:6) Vi sono parecchie prove a dimostrazione dell’ispirazione divina della Bibbia, più di quante sarebbero sufficienti per soddisfare chiunque abbia un cuore aperto e un animo volenteroso e abbia abbastanza interesse da investigarla. Ma prima che si giunga realmente a comprendere e a ricevere il messaggio della Bibbia, si deve quantomeno essere disposti a credervi. Altrimenti, per quanto la si legga migliaia di volte, resterà un libro chiuso per chi la legge.
OR L’UOMO NATURALE NON RICEVE LE COSE DELLO SPIRITO DI DIO, PERCHÉ GLI SONO PAZZIA; E NON LE PUÒ CONOSCERE, PERCHÉ LE SI GIUDICANO SPIRITUALMENTE. (1Corinzi 2:14)

In secondo luogo, occorre ubbidire a quelle parti della Bibbia che si comprendono, per sperare di comprendere il resto. MA SIATE FACITORI DELLA PAROLA E NON SOLTANTO UDITORI, ILLUDENDO VOI STESSI. (Giacomo 1:22)
Il primo e più importante comandamento cui ubbidire, naturalmente, è di volgersi pentiti e con fede al Signore Gesù Cristo, ricevendolo come proprio Salvatore e Signore. Egli disse:
VOI INVESTIGATE LE SCRITTURE, PERCHÉ PENSATE AVER PER MEZZO D’ESSE VITA ETERNA, ED ESSE SON QUELLE CHE RENDON TESTIMONIANZA DI ME; EPPURE NON VOLETE VENIRE A ME PER AVER LA VITA!. (Giovanni 5:39,40)

Infine, occorre iniziare a studiare tutta la Bibbia e continuare a farlo quotidianamente, anno dopo anno, per tutta la vita.
STUDIATI DI PRESEN TAR TE STESSO APPROVATO DINANZI A DIO: OPERAIO CHE NON ABBIA AD ESSER CONFUSO, CHE TAGLI RETTAMENTE LA PAROLA DELLA VERITÀ. (2Timoteo 2:15)
Più la si studia (e, ovviamente, vi si crede e ubbidisce), più la si comprenderà e più la Bibbia acquisterà valore e certezza.
OGNI SCRITTURA È ISPIRATA DA DIO E UTILE AD INSEGNARE, A RIPRENDERE, A CORREGGERE, A EDUCARE ALLA GIUSTIZIA, AFINCHÉ L’UOMO DI DIO SIA COMPIUTO, APPIENO FORNITO PER OGNI OPERA BUONA. (2Timoteo 3:16,17)
La Bibbia è meravigliosamente unita in tutta la sua eterogeneità, perfettamente divina in tutta la sua umanità. Ogni parte getta luce su tutte le altre, cosicché se una viene compresa in modo giusto tutte le altre possono essere comprese almeno parzialmente. Non vi sono dunque limiti allo studio mirante a raggiungere una comprensione completa, anzi ogni momento di sincero studio della Bibbia ci porterà a intendere qualcosa e sarà del tempo investito proficuamente, che renderà benefici eterni.

GRAZIE PER AVER PRESO IL TEMPO DI LEGGERE!

Cosa significa adorare?


 Come definiresti la parola “adorare”? A cosa la associ mentalmente? Al canto? Alla preghiera? Ma l’adorazione che vuole Dio è molto, molto di più… ed è un percorso che durerà per  tutta la vita!

Due domande circa l’adorazione

1) Cosa è “adorare”?

Come definiresti con una frase, o una parola, l’adorazione? Canto? Preghiera? Inginocchiarsi?
Ringraziamento a Dio?

2) A chi serve l’adorazione?

A Dio? Quali benefici Dio trae dalla mia adorazione? Quali benefici traggo io dall’adorazione?

In altre parole: chi è il cacciatore…e chi la preda? E’ Dio che sta cercando di me, o sono io che sto cercando lui?

Dove trovo le risposte?

Gesù ha detto questo:

“L’ora viene, anzi, è già venuta, in cui coloro che adorano sinceramente il Padre, lo faranno in spirito e verità. È questa l’adorazione che Dio cerca, perché Dio è spirito, e chi lo adora deve adorarlo in spirito e verità” (Giovanni 4:23-24 PV)

Dio CERCA chi lo adori. Ma non è un’attività che si risolve con un canto, una preghiera, un pensiero un paio di volte a settimana. Il cammino di un adoratore è un modo di vita. Riguarda lo scoprire il segreto dell’amicizia con Dio. Non riguarda tanto il fare qualcosa ma riguarda piuttosto essere qualcuno: non “fare” l’adorazione”, ma “essere” un adoratore.

Paolo dice questo:

“Vi esorto dunque fratelli, a ragione della misericordia di Dio ad offrire i vostri corpi a Lui in sacrificio vivente, santo, tale che Dio possa accettare con piacere. È questo il vero atto di adorazione. Non adattatevi alla mentalità e alle usanze di questo mondo, ma lasciatevi trasformare mediante il rinnovamento della vostra mente. Allora sarete in grado di determinare qual è la volontà di Dio, vale a dire ciò che a lui è buono, gradito e perfetto.” (Romani 12:1-2 PV)

Ognuno adora qualcosa

Ognuno adora qualcosa.  Perché l’adorazione è un’idea che Dio ha messo in noi, nel nostro DNA. Solo che non tutti adorano la medesima cosa.  Si può capire cosa adori ciascuno, semplicemente vedendo la maniera in cui vive: alcuni adorano idoli: il lavoro, lo sport, le auto, il fisico, la famiglia, una rock star.


Il problema è che le macchine si rompono, il fisico invecchia, il lavoro può non esserci, e le rock star passano di moda.

Ma noi vogliamo parlare dell’adorazione di qualcosa che non può né morire, né rompersi, né passare di moda; vogliamo parlare di adorare un Dio eterno, vivente, “colui che era che è che che sta per venire” dice Apocalisse.1:8

Cosa è “adorazione”?

L’adorazione è più del semplice cantare, o di qualsiasi altra attività religiosa

Adorare: composto dal latino “orare” = parlare + suffisso “ad” = a,  ovvero “parlare a qualcuno”. Se parliamo a qualcuno, è perché egli “vale”. Se adoro Dio, dunque, sto affermando che Dio “vale” per me
adorare è perciò “parlare a qualcuno che vale”.

Quanto vale  Dio per me?

Vi è mai capitato di scoprire un’amicizia importante solo quando l’amico (o l’amica) vi ha confessato quanto valevate per loro? Solo allora avete capito il valore dell’altro per voi, quando avete saputo che l’atro vi pensava, vi amava, vi cercava!

Allo stesso modo, per poter capire quanto valga Dio per me, la prima cosa che bisogna fare è capire quanto io valgo per Dio. La Bibbia afferma che:

“Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.” (1 Giovanni 4:19 PV)

Dio è colui che crea, fa sempre le cose per primo: è lui che inizia le cose, anche quando si tratta di relazioni: Adamo non ha desiderato di avere rapporto con Dio, ma Dio ha desiderato di creare Adamo per avere rapporto con lui. Adamo non ha cercato Dio dopo il suo peccato, ma Dio ha cercato Adamo nel posto dove si stava nascondendo.

Se non fosse stato Dio a cercare  di Adamo, e se non fosse stato Dio a cercare  di  me, e di te, nonostante tutti i miei peccati, l’adorazione mia e tua sarebbe assolutamente senza speranza, inutile; staremmo rivolgendoci a qualcuno che non ne vuole sapere di noi.

Per poter quindi scoprire quanto Dio valga per me, devo prima scoprire quanto io valga per lui: devo poter vedere me stesso con gli stessi occhi con cui mi sta guardando Dio. E Romani 12:1 afferma che Dio mi sta guardando “ a ragione della misericordia di Dio”. Lo sguardo di Dio su di me non è malevolo, ma misericordioso.

Perché Dio vuole la mia adorazione?

A questo punto però, mi viene da domandarmi: com’è che il creatore del mondo brama che io lo adori?
Non ha altro di meglio da fare che attendere che questo figlio irrequieto e disobbedente gli rivolga la parola? Il salmo 8dice:

“Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita,la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura?” (Salmo 8:3-4)
Pensa per un momento: perché Dio ci ama? Non ha senso! Dobbiamo però ricordarci che l’amore non è quello che Dio fa, ma , l’amore è quello che Dio E‘. E’ il suo carattere, è la sua natura. La Bibbia afferma che dio E‘ amore. Non importa quante volte lo abbiamo deluso, lui continua ad amarti, più di quanto tu possa immaginare!

Il figliol prodigo

In Luca 15 Gesù racconta la storia di un figlio che chiede al padre la sua parte di eredità in anticipo: è come se gli stesse dicendo :” mi piacerebbe tu fossi già morto”. E, incredibilmente il padre lo accontenta!Dopo aver dilapidato tutto, Gesù dice che il figlio “rientrato in se” capì che persino i servi più umili di suo padre stavano meglio di lui. Allora ritorna, elaborando lungo il cammino il discorso con cui farsi riprendere in casa come servo. Ma Gesù dice che, mentre si avvicinava a casa, “suo padre lo vide, e ne ebbe compassione, corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò”, dicendo: “questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato “  Gli mise scarpe nuove, lo vestì col vestito più bello, e gli diede l’anello che simboleggiava l’appartenenza alla famiglia. Gli rende dignità, identità, autorità

Il significato sbagliato di “prodigo”

Gesù non ha mai chiamato il figlio “prodigo” lungo tutta la storia. E in realtà “prodigo” in italiano non significava nemmeno “essere spendaccione”, sino a quando nel 1551 un tipografo francese,  durante un lungo viaggio in carrozza da Lione a Parigi, per ammazzare il tempo non decise di mettere i numeri e titoli.

“Prodigo”, in realtà, (dal latino “pro-agere”= spingere avanti”) significava “donare con molta larghezza, dare tutto se stesso per aiutare gli altri”. Se rileggiamo il brano alla luce di questa definizione, chi è il “prodigo”?  Il figlio o il padre? Non è certo il figlio, che è vero, ha fatto un bel po’ di casino. Lo è il padre, perché “dona con molta larghezza” e “da tutto se stesso per aiutare il figlio” che non se lo sarebbe proprio meritato.

Dio è così! Non importa quello che hai fatto, lui ti aspetta a braccia aperte se torni da lui. Lui ti conosce, ed è per questo che la Bibbia dice:

“Vedete, dunque, quanto ci ama Dio Padre: ci permette di essere chiamati suoi figli e lo siamo davvero!” (1 Giovanni 3:1)

Un mio amico pastore mi ha raccontato di aver assistito ad un padre che sollevava il suo figlio paralizzato e cieco durante un culto e gli cantava perché il figlio potesse sentire le sue braccia e sentire la sua voce. E il figlio, con uno sforzi immane, riuscì a sollevare un braccio solo per metterlo attorno al collo del priprio padre.

Penso che l’immagine di questo padre che canta affinché suo figlio disabile, incapace di vederlo, incapace di muoversi, ma solo capace di essere sostenuto e sfiorato, in qualche modo abbracciato, sia già stata descritta in un passo dell’Antico Testamento:

“ Il SIGNORE, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per causa tua; si acqueterà nel suo amore, esulterà, per causa tua, con canti di gioia” (Sofonia 3:17)
Pensi che quel padre non amasse il proprio figlio, solo perché era cieco e incapace di muoversi? Pensi che a quel padre non nutrisse interesse per il futuro di suo figlio? Non c’era nulla che il ragazzo potesse fare per poter guadagnare l’amore o il rispetto del padre. Ma agli occhi del padre quel figlio era una creatura perfetta, stupenda!

E con quegli stessi occhi che Dio ti guarda, e vede in te una persona stupenda! Dio ti ama senza curarsi dei tuoi problemi la tua e nonostante i tuoi limiti, le tue disobbedienze, i tuoi peccati. Non c’è nulla che puoi fare per guadagnarti il suo amore. Ma lui ti ama lo stesso, perché ha iniziato ad amarti dal principio, e Dio è un dio che non cambia. E’ un dio che  “esulterà, per causa tua, con canti di gioia”

Cosa farai?

Cosa farai, dunque, con un amore così? Come risponderai a questo amore stravagante, alla grazia e alla misericordia? Ci sono due modi:

  • con incredulità
  • o con gratitudine

Puoi rifiutarlo e andartene. Oppure puoi scegliere di restare, o di riconnettere la tua vita a Lui, mettere un braccio attorno al suo collo, e lasciare che lui esulti “per causa tua, con canti di gioia” e aggiungere la tua voce alla sua,  e vivere la tua vita stessa come un atto di adorazione,  non come un obbligo,  o temendo qualche sua ritorsione,  o provando a ripagarlo in qualche modo,  ma come una risposta di amore e gratitudine verso un Padre che ti ama così tanto.

Sappiamo che noi valiamo per Dio; valiamo così tanto che non ha esitato a far morire suo Figlio in Croce per noi. Non è morto per altri (per la terra, gli animali, gli angeli caduti), ma per noi. E noi siamo gli unici che possono adorarlo con un cuore redento, un cuore salvato.

Sappiamo che valiamo, e che abbiamo un padre “prodigo”, che dona con molta larghezza, che è pronto a dare tutto se stesso per aiutare i suoi figli”.

Quanto vale per te?

Eravamo partiti da due domande:

  • Cosa è adorare
  • A chi serve l’adorazione

Alla seconda ora sappiamo rispondere: non serve a Dio, ma serve a me  per agganciare la mia vita alla sua
per rammentarmi che  non solo sono suo figlio,  non solo ho ottenuto misericordia,  ma che Dio  “(esulta), per causa (mia), con canti di gioia”

Ma alla prima, devi rispondere tu.

Cosa farai, oltre cantare una canzone a Dio? Cosa farai, otre pregare una preghiera a Dio? Come farai a mettere il tuo braccio attorno al suo collo, per fargli sentire che, anche se sei disabile, paralizzato, e cieco, lo ami?

Chiedigli in preghiera di mostratelo, e lui te lo farà vedere. TI ha lasciato lo Spirito Santo per guidarti: lascia che sia lo Spirito a guidarti.  Forse già sai cosa ti sta chiamando a fare o a non fare, come atto di adorazione.

Sappi che lui è lì, davanti a te, e ti sorregge per poter esultare “per causa tua con canti di gioia!”

La Chiesa è iniziata nelle “case” e concluderà nelle “case”


 

Da alcuni anni assistiamo al proliferare di cristiani salvati e nati di nuovo che stanno abbandonando le denominazioni tradizionali per riunirsi in piccoli gruppi. Ormai non si contano più le migliaia di credenti che solo negli Stati Uniti stanno abbandonando le “Assemblies of God” per riunirsi nelle case. Stiamo parlando del fenomeno delle “chiese in casa”, anticamente chiamate domus ecclesiae ossia “chiese domestiche”.
Si tratta di un ritorno alle verità fondamentali della Parola di Dio che lo Spirito Santo sta compiendo in tutto il mondo: dalle chiese clandestine della Cina (mentre le chiese evangeliche e pentecostali colluse continuano a riunirsi in locali aperti al pubblico e controllate dal governo) a quelle dei Paesi arabi; dal sud America al nord America; dall’Europa all’Africa. Un fenomeno spontaneo, spirituale e senza alcuna organizzazione umana ma suscitato dallo Spirito Santo che sta attraversando tutto il pianeta. Prima di addentrarci, però, cerchiamo di capire cosa non sono le chiese in casa.

Cosa non sono le “chiese in casa”

Una chiesa in casa non è un semplice gruppo di preghiera o uno studio biblico e non è neanche una cellula, la quale appartiene ad una struttura piramidale con un pastore in cima e, quindi, contrario al Nuovo Testamento che parla sempre di conduzione collegiale (cfr. 1 Timoteo 4:14). A differenza delle congregazioni tradizionali che si trovano nel mondo occidentale — con un edificio, un pastore pagato, un coro, diversi programmi costosi e il culto principale della domenica —, le chiese in casa rappresentano una restaurazione della comunità e della missione cristiane originarie così come le troviamo nel Nuovo Testamento. Si tratta, insomma, di un ritorno alle origini della Chiesa fondata dal Signore Gesù Cristo. Infatti, le chiese in case sono chiese pienamente funzionanti in sé, con la libertà di prendere la cena del Signore, battezzare, celebrare matrimoni, funerali e anche esercitare la disciplina. Esse non sono guidate da ministri di culto ordinati da denominazioni religiose (spesso corrotte e colluse con la massoneria), ma da uomini chiamati dal Signore Gesù e detti “Anziani” (Atti 20:17 e 28; 14:23; Filippesi 1:1; 1 Timoteo 5:17; 1 Pietro 5:1, 2), i quali fungono da conduttori.
Così come leggiamo nel Nuovo Testamento, le chiese in casa sono singolarmente autonome e indipendenti non dipendendo da alcun organismo centrale così com’era alle origini della Chiesa del Nuovo Testamento. Questo costituisce un antidoto “naturale” contro l’infiltrazione della massoneria che vuole guidare le denominazioni da dietro le quinte controllando i loro leader (presidenti, segretari, consiglieri – peraltro tutte cariche inventati dagli uomini e del tutto inesistenti nel Nuovo Testamento). Infatti gli evangelici massoni o massonizzati detestano questa importante verità dell’ecclesiologia biblica e la combattono in tutti i modi perché impedisce loro di controllare i pastori e quindi i credenti. Inoltre, le chiese in casa sono un antidoto contro il dilagarsi di false dottrine oltre che adattarsi più facilmente durante i periodi di persecuzione, ma sono anche più vulnerabili alla cattiva teologia e al cattivo comportamento. Di conseguenza, le chiese in casa dovrebbero unirsi ad una rete di chiese, un network, per una reciproca protezione e per rendere conto a qualcuno. Insomma si tratta di un ritorno al Nuovo Testamento e, fatto non trascurabile, si noti che questo era il sistema delle prime chiese pentecostali in tutto il mondo, non solo in Italia, quando queste vivevano realmente la presenza e la potenza dello Spirito Santo.

Alla luce della Bibbia

La chiesa in casa è antica come il Nuovo Testamento stesso. Gesù ha scelto dodici per stare con Lui come discepoli i quali dopo sarebbero stati mandati come apostoli (Marco 3:13), modellando in modo efficace il tipo di intimità, interazione e mutua responsabilità possibile solo in un piccolo circolo di discepolato. Tutto il discorso di Gesù che leggiamo nei capitoli da 13 a 17 del Vangelo di Giovanni, nella famosa “ultima cena”, si svolse proprio in una casa. Non si svolse nel tempio che pure ancora esisteva, sebbene Dio fosse assente da quel tempio in quanto dimorava in Gesù (Col. 2:9), ma in una casa appunto.
Gli apostoli si sono trovati alla guida della chiesa di Gerusalemme con migliaia di persone che si incontravano principalmente nelle case private subito dopo la Pentecoste (cfr. Atti 2:46, 5:42, 12:12, 16:14-15, 20:20), a dimostrazione che non è vero che se si è in migliaia non ci si possa incontrare per le case.
Paolo apostolo ha scritto a gruppi di discepoli nell’Impero Romano, salutando per nome le persone che ospitavano le riunioni cristiane nelle loro case:
  • Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù, i quali hanno rischiato la vita per me; a loro non io soltanto sono grato, ma anche tutte le chiese delle nazioni. Salutate anche la chiesa che si riunisce in casa loro. Salutate il mio caro Epeneto, che è la primizia dell’Asia per Cristo (Romani 16:3-5).
  • Le chiese dell’Asia vi salutano. Aquila e Prisca, con la chiesa che è in casa loro, vi salutano molto nel Signore (1 Corinzi 16:19).
  • Salutate i fratelli che sono a Laodicea, Ninfa e la chiesa che è in casa sua (Colossesi 4:15).
  • Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, al caro Filemone, nostro collaboratore, alla sorella Apfia, ad Archippo, nostro compagno d’armi, e alla chiesa che si riunisce in casa tua (Filemone 1:2).
Peraltro, va ricordato che Gesù non disse mai ai discepoli di costruire locali di culto in cui avrebbero dovuto fermarsi per adorare. Lo ripetiamo: Mai! Anzi le sue affermazioni in riferimento al tempio furono tutt’altro che positive:
  • «Noi l’abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne ricostruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”» (Marco 14:58).
Egli parlava del tempio del Suo corpo (Giovanni 2:21) in cui dimora corporalmente tutta la pienezza della Deità (Colossesi 2:9). E sapete perché Gesù parlò in questo modo? Proprio perché con la Sua venuta, Egli ha portato il regno di Dio sulla terra (Matteo 12:28; Luca 12:32; 17:20-21; 22:29-30; Giovanni 1:14; Colossesi 1:13). Da quel momento in poi sono i credenti stessi il tempio di Dio (1 Corinzi 3:16; 6:19).
Perciò, che sia chiaro a tutti una volta per sempre, dalla venuta di Gesù in poi nessun tempio sulla terra è più la casa di Dio, perché la casa di Dio sono i credenti:
  • Cristo lo è come Figlio, sopra la Sua casa; e la Sua casa siamo noi se manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e la speranza di cui ci vantiamo (Ebrei 3:6).
  • Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo (1 Pietro 2:4-5).
Nemmeno gli apostoli insegnarono mai sulla costruzione di locali di culto ad imitazione dei templi religiosi pagani che erano covo di demòni. I primi Cristiani credevano, infatti, che dietro quelle divinità pagane si nascondessero dei demòni (cfr. F. Viola e G. Barna, “Pagan Christianity”, Tyndale House Publisher, pagg. 9-46; G. Rinaldi, “Cristianesimi nell’antichità”, pagg. 89, 273, 281).
Sia chiaro, quindi, che la costruzione di locali di culto è contraria alla Parola di Dio ed è un espediente creato dai demòni che si usano delle denominazioni massonizzate per impoverire i credenti e arricchire, appunto, le denominazioni in mano alle massonerie. Così, mentre ai credenti viene insegnato dai pulpiti a non farsi tesori sulla terra, le denominazioni accrescono le loro ricchezze con locali costosissimi, centri estivi, ecc. ecc. (cfr. Matteo 6:19).
Le case del primo secolo avevano la possibilità di accomodare al massimo 35 persone in modo confortevole (Del Birkey, “The House Church”, pag. 55). Questo ha aiutato a mantenere un ambiente di rapporti stretti negli incontri della chiesa originaria. Di conseguenza, tanti comandamenti neotestamentari cominciano ad aver senso solo in questo contesto, come:
  • le istruzioni di accettarsi a vicenda (Romani 15:7),
  • istruirsi l’un all’altro (Romani 15:14; Colossesi 3:13, 16),
  • incoraggiarsi a vicenda (1 Tessalonicesi 5:11; Ebrei 3:13),
  • perdonarsi a vicenda (Efesini 4:32),
  • confessare i peccati l’uno all’altro (Giacomo 5:16),
  • pregare l’uno per l’altro (Giacomo 5:16).
Tutti avevano delle capacità dategli da Dio (1 Corinzi 12:7-11) che utilizzavano per edificare gli altri: “Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o un’interpretazione, si faccia ogni cosa per l’edificazione” (1 Corinzi 14:23; vd. anche Colossesi 3:16; Efesini 5:19; Ebrei 10:24, 25).

Alla luce della storia

Questo tipo di incontro nelle case sembra aver persistito per parecchi anni, almeno fino agli inizi nel quarto secolo, quando l’Imperatore Costantino (circa 313 d.C.) cominciava a costruire degli edifici per le chiese. A quel punto gli incontri nelle case private venero marginalizzati ed eventualmente resi illegali con la scusa di evitare eresie e chi non si attenne venne considerato “scissionisti”. Erano solo scuse che consentiva al governo di allora di controllare le comunità cristiane. Sta di fatto che, allora cominciano a introdursi tanta false dottrine e inizia la paganizzazione della Cristianità. Stando a Peter Bunton, però, questo non fu la fine della storia (in “Cell Groups and House Churches e Wolfgang Simson in Houses that Change the World”).
Pertanto, è chiaro che i primi cristiani erano senza un tempio fisico (luogo sacro), senza una casta di uomini consacrati (un clero) e non possedevano oggetti sacri (reliquie e utensili per i rituali). Questo perché i credenti stessi sono il tempio di Dio (1 Corinzi 3:16; Efesini 2:22), e formano essi stessi la casa di Dio (Ebrei 3:6), tutta la fratellanza è un sacerdozio che serve Dio e gli uomini (1 Pietro 2:5) e il discepolo di Gesù Cristo adora Dio in Spirito e verità senza l’aiuto di riferimenti fisici nel mondo materiale (Giovanni 4:23, 24).
Per i primi trecento anni l’avversario di Dio ha cercato di sterminare i cristiani per mezzo della persecuzione violenta e le dottrine false. Con la “conversione” dell’imperatore Costantino ci fu un cambiamento di strategia: il mondo sotto il dominio del maligno avrebbe accolto la fede cristiana a condizione però che i cristiani accettassero un’impostazione essenzialmente pagana e, di conseguenza, un ritorno ad una religione che separa l’uomo da Dio.

Domus ecclesiae di “Dura Europos”.
Infatti, molte cose nel mondo evangelico non hanno riscontro biblico e provengono da credenze pagane. Costantino divenne imperatore nel 312 d.c. e dichiarò il cristianesimo “religione lecita”, mentre più tardi Teodosio (380 d.C.) andrà oltre dichiarando il Cristianesimo “religione di Stato”. Fino ad allora i credenti non avevano costruito edifici speciali di culto: erano sufficienti le case o edifici commerciali modificati per riunioni. Infatti, sebbene gli archeologi abbiano scoperto numerosi resti di sinagoghe dei primi secoli, l’unica scoperta di un “luogo di culto” cristiano prima del 250 d.c. è la “chiesa in casa” di Dura Europos, nell’attuale Siria.
Oggi, assistiamo a un ritorno alle origini. Un influsso massiccio in tutto il mondo di nuovi credenti salvati che vengono inseriti nel Corpo di Cristo dallo Spirito Santo attraverso le “chiese in casa”. Si calcola che solo Cina, Cambogia, Cuba, India e Vietnam hanno più di 100 milioni di persone coinvolti nelle chiese in casa. Altri luoghi come Corea, Singapore, Ecuador, El Salvador e Colombia vedono migliaia di persone entrare nel Regno di Dio tramite le chiese in casa (Joel Comiskey, “Home Cell Group Explosion”). I Nord Americani e gli Europei sono tra gli ultimi ad avere ricevuto questa illuminazione dello Spirito Santo e ad averla adottata, ma il fenomeno è in crescita in tutto il mondo mentre aumentano i membri che stanno abbandonando le denominazioni classiche.

Le attività di culto

Le chiese domestiche, sono chiese pienamente funzionanti in sé, con la libertà di prendere la cena del Signore, battezzare, celebrare matrimoni, funerali e anche esercitare la disciplina. Esse non sono guidate da ministri di culto ordinati da denominazioni religiose (spesso corrotte e colluse con la massoneria), ma da uomini chiamati dal Signore Gesù che possono essere apostoli, profeti, evangelisti, pastori o dottori della Parola (Efesini 4:11) e detti “Anziani” (Atti 20:17 e 28; 14:23; Filippesi 1:1; 1 Timoteo 5:17; 1 Pietro 5:1, 2), i quali fungono da conduttori dei santi che s’incontrano nelle case per la preghiera e l’adorazione, lo studio e la discussione della Bibbia, il discepolato e l’evangelizzazione, ed anche per mangiare insieme (gr. agàpe).
Le attività di culto consistono in sostanza in preghiere spontanee e personali, cantici (accompagnati o meno da strumenti musicali), lettura e/o studio della Bibbia in tutte le sue parti (dalla Genesi all’Apocalisse) tramite la tecnica della “somma delle scritture” (Salmo 119:160), senza quindi ricorrere a testi teologici o religiosi interpretativi. Quest’ultima caratteristica in conformità ad alcune delle più importanti indicazioni di Gesù su come fare per comprendere le sue parabole. In particolare quella dove indica che Dio preferisce rivelare il significato più profondo delle sue parole e la Sua volontà non a tutti indistintamente ma ad alcuni in particolare: In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli (Matteo 11:25).
Perciò è meglio affidarsi alla rivelazione e illuminazione dello Spirito Santo piuttosto che a trattati di teologia fuorvianti e spesso scritti da autori coinvolti con la massoneria e l’occulto.
Dio concede rivelazione a coloro che manifestano umiltà. Quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire (Giovanni 16:13)

Lezioni pratiche per la chiesa di oggi

1. Esempio della chiesa primitiva

Durante i suoi primi tre secoli, il cristianesimo fu una rete di piccoli cerchi di discepolato che si incontravano nelle case. Che questo fu un disegno deliberatamente iniziato da Cristo e propagato dagli apostoli è chiaro da una lettura piana e attenta del Nuovo Testamento.

2. Moltiplicazione

Grazie alla loro natura riproduttiva, le chiese in casa hanno la possibilità di crescere in modo esponenziale e di accomodare una mèsse che va oltre la capacità delle chiese tradizionali paganizzate che si riuniscono in costosi locali e basate su programmi umani.

3. Efficienza

Le chiese in casa sono naturali, semplici, economiche, riproducibili e facilmente adattabili a tutti i contesti, a dispetto della povertà, persecuzione o mancanza di questi ostacoli.

4. Egualitario

Dopo la Riforma, c’è stato un assunto principalmente teorico al principio biblico del sacerdozio di tutti i credenti. Con la loro natura partecipativa e interattiva, le chiese in casa sono capaci di liberare veramente i cosiddetti laici ad utilizzare i doni spirituali.

5. Entropia

Gruppi autonomi sono soggette a deviare dalla sana dottrina. Ne consegue che per mantenere la buona salute dottrinale ed etica, e prevenire l’instabilità (la dispersione o il protezionismo), le chiese in casa hanno bisogno di unirsi a delle reti relazionali di mutua responsabilità per la salute dell’intero Corpo di Cristo (1 Corinzi 12). E questo è il principio che troviamo in Atti capitolo 15.

Conclusione

In conclusione può risultare utile la visione di questo video dalla durata di pochi minuti dal titolo: “Cos’è il discepolato biblico?”
P.S. Torneremo su questa nota con ulteriori approfondimenti di carattere sia biblico sia storico.