RISPOSTA: IL MODO CORRETTO PER INTERPRETARE LA BIBBIA È NON INTERPRETARLA AFFATTO!


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La Bibbia è stata scritta per essere compresa e ubbidita e dovrebbe quindi essere letta come qualsiasi altro libro informativo e prescrittivo. Se Dio è davvero l’Autore della Bibbia, come i Cristiani hanno sempre creduto, allora è certamente ragionevole supporre che egli potesse dire ciò che intende!

La Bibbia fu scritta come rivelazione di Dio (non come un giallo, in qualche oscuro codice), per tutti gli uomini, di tutti i tempi e luoghi. È dunque fatta per essere compresa da tutti. Dio si servì di uomini comuni di diverse estrazioni sociali (soldati, pastori, pescatori, medici, esattori delle tasse, come pure re e sacerdoti) per scrivere i vari libri della Bibbia. Proprio così, ed è significativo che persone di ogni condizione sociale-ricchi e poveri, istruiti e poco colti, vecchi e giovani, di ogni razza e nazionalità-abbiano letto e amato, creduto e compreso la Bibbia, più di quanto abbiano fatto con qualsiasi altro libro che sia mai stato scritto.

Ciò non significa, naturalmente, che la Bibbia talvolta non utilizzi figure retoriche e licenze poetiche. Vi sono parabole e allegorie, visioni e simboli in tutta la Bibbia. Questo è vero anche per altri libri, ma ciò non ci impedisce di comprenderli, ammesso che siano stati concepiti per essere compresi. Gli autori usano tali figure COME espedienti per dare enfasi e rendere più chiaro ciò di cui parlano, non per creare confusione.

Ogni qualvolta un autore biblico utilizza il linguaggio figurato o poetico, lo rende evidente nel contesto e altrettanto evidente è la verità che intende comunicare attraverso la figura. Quando si utilizzano i simboli, questi sono chiariti e spiegati o nell’immediato contesto o nei passi correlati di altri punti della Bibbia. La miglior regola da seguire è prendere la Bibbia alla lettera a meno che il contesto richieda chiaramente un significato simbolico; se ciò è vero, allora il significato va ricercato nelle Scritture stesse, non ricorrendo alla scienza moderna o all’IMMAGINAZIONE personale o di “interpreti” di particolare talento, né a qualunque altra fonte.

Con la discussione condotta finora non si intende asserire che si possa pervenire a una comprensione approfondita della Bibbia sfogliandone le pagine in maniera rapida e superficiale. In quanto unica e infallibile Parola di Dio, essa è inesauribile, è una sconfinata miniera di preziose verità e perfetti disegni che nessuno arriverà mai a sondare completamente. Benché il messaggio fondamentale di ciascun versetto possa essere colto da chiunque lo studi e vi creda, quello stesso versetto continuerà a produrre nuovi tesori di benedizione e guida per sempre.

È vero, naturalmente, che molte persone trovano la Bibbia difficile da capire. Vi sono tre requisiti indispensabili per una buona comprensione della Bibbia:

(1) fede
(2) ubbidienza e
(3) studio.

Occorre innanzitutto accostarsi alla Bibbia COME alla vera Parola di Dio, se la si vuole realmente comprendere. Non spetta a noi pronunciarci sulla sua validità e veridicità. Sarà la Bibbia a giudicare chi legge, non chi legge a giudicare la Bibbia
OR SENZA FEDE è IMPOSSIBILE PIACERGLI; POICHÉ CHI S’ACCOSTA A DIO DEVE CREDERE CH’EGLI È, E CHE E IL RIMUNERATORE DI QUELLI CHE LO CERCANO. (Ebrei 11:6) Vi sono parecchie prove a dimostrazione dell’ispirazione divina della Bibbia, più di quante sarebbero sufficienti per soddisfare chiunque abbia un cuore aperto e un animo volenteroso e abbia abbastanza interesse da investigarla. Ma prima che si giunga realmente a comprendere e a ricevere il messaggio della Bibbia, si deve quantomeno essere disposti a credervi. Altrimenti, per quanto la si legga migliaia di volte, resterà un libro chiuso per chi la legge.
OR L’UOMO NATURALE NON RICEVE LE COSE DELLO SPIRITO DI DIO, PERCHÉ GLI SONO PAZZIA; E NON LE PUÒ CONOSCERE, PERCHÉ LE SI GIUDICANO SPIRITUALMENTE. (1Corinzi 2:14)

In secondo luogo, occorre ubbidire a quelle parti della Bibbia che si comprendono, per sperare di comprendere il resto. MA SIATE FACITORI DELLA PAROLA E NON SOLTANTO UDITORI, ILLUDENDO VOI STESSI. (Giacomo 1:22)
Il primo e più importante comandamento cui ubbidire, naturalmente, è di volgersi pentiti e con fede al Signore Gesù Cristo, ricevendolo come proprio Salvatore e Signore. Egli disse:
VOI INVESTIGATE LE SCRITTURE, PERCHÉ PENSATE AVER PER MEZZO D’ESSE VITA ETERNA, ED ESSE SON QUELLE CHE RENDON TESTIMONIANZA DI ME; EPPURE NON VOLETE VENIRE A ME PER AVER LA VITA!. (Giovanni 5:39,40)

Infine, occorre iniziare a studiare tutta la Bibbia e continuare a farlo quotidianamente, anno dopo anno, per tutta la vita.
STUDIATI DI PRESEN TAR TE STESSO APPROVATO DINANZI A DIO: OPERAIO CHE NON ABBIA AD ESSER CONFUSO, CHE TAGLI RETTAMENTE LA PAROLA DELLA VERITÀ. (2Timoteo 2:15)
Più la si studia (e, ovviamente, vi si crede e ubbidisce), più la si comprenderà e più la Bibbia acquisterà valore e certezza.
OGNI SCRITTURA È ISPIRATA DA DIO E UTILE AD INSEGNARE, A RIPRENDERE, A CORREGGERE, A EDUCARE ALLA GIUSTIZIA, AFINCHÉ L’UOMO DI DIO SIA COMPIUTO, APPIENO FORNITO PER OGNI OPERA BUONA. (2Timoteo 3:16,17)
La Bibbia è meravigliosamente unita in tutta la sua eterogeneità, perfettamente divina in tutta la sua umanità. Ogni parte getta luce su tutte le altre, cosicché se una viene compresa in modo giusto tutte le altre possono essere comprese almeno parzialmente. Non vi sono dunque limiti allo studio mirante a raggiungere una comprensione completa, anzi ogni momento di sincero studio della Bibbia ci porterà a intendere qualcosa e sarà del tempo investito proficuamente, che renderà benefici eterni.

GRAZIE PER AVER PRESO IL TEMPO DI LEGGERE!