MIRACOLI ANCORA IN QUESTI TEMPI,GESU’ E’ LO STESSO


Quattro anni fa mi diagnosticarono il tumore ad un rene avrei potuto abbattermi, deprimermi dichiararmi sconfitto ma per fede prima ancora che il Signore decretasse la mia guarigione, pronunciai queste parole di fede a tutti i conoscenti e amici virtuali di Fb. Carissimi fratelli e sorelle oggi il Signore mi ha dato questa Meravigliosa Testimonianza.Mi diagnosticarono un tumore al rene, riflettevo che ogni essere umano ha delle battaglie da affrontare quotidianamente. Che tu sia uomo o donna, adolescente o anziano, impiegato o dirigente d’impresa, poco importa: oggi, in questo momento, stai affrontando una sfida. O ti stai preparando per affrontarla. Quando si parla di problemi e ostacoli, spesso le persone sono influenzate da due approcci estremi e opposti, ma entrambi errati: alcuni pensano che la vita sia una continua sofferenza per la quale non valga la pena lottare, altri invece pensano che tutto sia semplice e che non ci sia bisogno di combattere per ottenere ciò che si vuole. Non c’è niente di più sbagliato! Questo vale anche e soprattutto nella vita di un cristiano. Chissà quante volte ci siamo chiesti “Signore, perché capita tutto a me? Ringrazio il Signore di appartenere ad una Chiesa che fa della Guerra Spirituale il suo principale fondamento; faccio proprio le parole Deuteronomio 31: 6,8Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà. Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo! Cari fratelli e sorelle vi comunico che ero molto sereno il Signore mi trasmise una serenità interiore che non avrei minimamente immaginato. Siamo soldati di Cristo equipaggiati con la sua completa armatura spirituale Efesini 6:10-18 la nostra guerra contro il maligno non è fatta di scaramucce, di una timida difesa ma ai potenti attacchi dell’Avversario il Credente risponde con contrattacchi mirati e Potenti atti a ridicolizzare la sua opera. Mi operano il 10 dicembre 2017 .il Signore come ha sempre operato nella mia vita opererà con prodigi e segni e miracoli quindi ho riposto tutto nell’opera del Dio dell’Impossibile certo che le mie e le vostre preghiere di lode contribuiscano alla Vittoria.

Pastore Gennaro Chiocca e il tumore


Chiocca lei ha un tumore, le restano solo tre mesi di vita!Dio non rimane in debito con nessuno. Quello che tu farai per il Signore ti sarà contraccambiato in modo tale da non fartene rendere conto; non c’è perdita nel Signore. Qualsiasi cosa tu farai col Signore, per il Signore con la tua vita, avrai sempre da guadagnarci.Nel 2007 mi sono ammalato in maniera molto problematica. Una sera tornando da un raduno, avevo un terribile mal di testa. Si trattava di una strana emicrania e pensai di mettermi a letto e provare a riposare. Mi svegliai il giorno dopo. Mi alzai e corsi in bagno e d’impulso cominciai a vomitare: vomitai sangue. Cominciai a chiedermi come mai mi stesse accadendo una cosa del genere e non avevo il coraggio nemmeno di parlarne a mia moglie pur sapendo che avrei dovuto farlo. La chiamai e le raccontai il tutto.Ci recammo immediatamente al posto di pronto soccorso più vicino. Al pronto soccorso di Lodi o di Milano bisogna attendere molto: sei, sette e pure otto ore. Quando finalmente arrivò il mio turno, l’addetta alla prima informazione mi chiese le ragioni della mia presenza lì ed io, le spiegai quanto mi era accaduto. Dopo un’accurata visita, mi fecero sedere in attesa del medico che mi voleva parlare.Il medico arrivò e cominciò a chiedermi se fossi sposato e se avevo figli. Impaziente, lo pregai di dirmi subito quello che aveva da dirmi e lui, guardandomi negli occhi e invogliato dalle mie parole mi consigliò di ricoverarmi: mi disse che avevo sì e no tre mesi di vita. Dalle analisi era emersa la presenza di un tumore al polmone sinistro. Gli risposi che non potevo farmi ricoverare perché ero troppo impegnato in quei giorni in quanto le chiese di Lodi e San Giuliano Milanese avrebbero promosso una settimana di preghiera.In cuor mio, intanto, pensavo al tempo che avevo davanti: tre mesi. Pensavo che se fossi entrato in ospedale, non ne sarei uscito vivo, avrebbero cominciato a tormentarmi con visite e medicinali e non avrei avuto nemmeno la possibilità di salutare i miei fratelli. Pertanto, rifiutai il ricovero e mi recai subito a Lodi nella chiesa: radunai i consiglieri, li abbracciai tutti e rivelai loro la mia condizione. Ci riabbracciammo e commossi cominciammo a piangere.Poi, corsi all’altra chiesa, quella di San Giuliano Milanese. Anche lì, incontrai tutti gli anziani e raccontai loro la mia terribile esperienza. Dopo aver ottemperato a questi doverosi impegni, il giorno dopo andai a ricoverarmi.Cominciai a chiedermi che fine avevano fatto tutte le promesse che il Signore aveva fatto per me, il mio futuro, i miei figli. Che fine avevano fatto i progetti per me e la mia famiglia? Tutto sarebbe finito in tre mesi?I dottori mi sottoposero ad alcune analisi per cercare di capire la natura del male che avevo. Contavano di potermi dire qualcosa in più quando avrebbero avuto a disposizione gli esiti dei vari laboratori. Intanto, iniziai a pregare e mentre pregavo piangevo. In quella sala d’attesa, ho sentito le tenebre scendere e Satana entrare. Si accostò a me e mi disse: – Hai visto che fine hai fatto? Questo è il tuo Dio, ieri lo hai predicato al raduno. Tu farai una brutta fine! Hai visto le promesse? Non sono vere: lascerai i tuoi figli ancora piccoli, tua moglie ancora giovane –Cominciai a pregare fra le lacrime chiedendo al Signore come fosse possibile tutto quello che mi stava capitando. Credetemi, non avevo paura di morire bensì, mi intristiva il dover ammettere che quello che Dio mi aveva promesso, non si concretizzasse. Mia moglie ed io, avevamo dato tutta la vita al Signore e mi sembrava ingeneroso quanto stava accadendo.Insistevo con forza e convinzione nella mia preghiera perché mi tormentava il fatto di aver sentito la presenza di Satana che addirittura osava bisbigliarmi frasi tremende nel peggior momento della mia vita. E fu proprio durante una di queste intense preghiere che sentii d’improvviso le tenebre squarciarsi, rompersi, dileguarsi e una presenza divina scendere dal cielo, Gesù, il Figlio di Dio, il Risorto; mi raggiunse in quella sala per dirmi semplicemente: – Tu non morirai, perché sei già morto quando IO ti ho salvato; chiunque mi conosce ha vita eterna perché passa dalla morte alla vita –Improvvisamente quella stanza divenne cielo, un cielo glorioso, festante, mentre aspettavo ancora la risposta degli esami ospedalieri. Ero gioioso, parlavo in lingue celestiali, lodavo il Signore e per me, in quel momento, null’altro aveva importanza.L’arrivo del medico mi riportò alla realtà, una realtà che però si presentò in tutt’altra forma. – Ho una bella notizia” – disse il medico – non è un tumore, Chiocca, lei non morirà più! Rimasi quasi deluso e il dottore se ne accorse e mi chiese se fossi contento di quell’esito. Gli spiegai che lo ero eccome, solo che io già lo sapevo che non avevo nulla di preoccupante perché me lo aveva detto Dio.Appena dimesso dall’ospedale, mi recai ad incontrare i fratelli e gli anziani. Fra questi, vi era uno che, quando rivelai del mio male, ebbe quasi a rallegrarsi, come se sapesse qualcosa e non volesse rivelarlo. E la prima domenica che predicai, citai il Salmo 118. Non morirò più, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore. E più lo gridavo e più guardavo quell’anziano: “Non morirò… non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore. E sono tornato più forte di prima, perché ho conosciuto il mondo spirituale avverso che è stato sconfitto, annientato dalla potenza del Salvatore”. Forse tu sarai oppresso ma stasera l’inferno ha i minuti contati nella tua vita. Perché mentre l’inferno asserraglia attorno, Lo Spirito dell’Eterno metterà in fuga il nemico nella tua vita. Non morirai, c’è un futuro, Dio Lo ha programmato; ci sono giorni migliori nella tua vita che dovrai vivere all’insegna della benedizione di Dio.E così mi ripresi del tutto, andai al primo raduno dei pastori, felice, rinato e correvo. Incontrai due giovani pastori (gli amici di Giobbe) che quando mi videro mi dissero “sei ancora vivo?”. Uno di questi due pastori mi prese sotto il braccio e mi disse: – Voglio darti un consiglio. Vedi noi siamo come le candele, più bruciamo e più ci consumiamo, devi andare più piano, con calma, tu hai una famiglia, io ti sto dando un consiglio –Sembrava il diavolo, non vi spaventate, il diavolo usa anche i pastori ogni tanto. “Siamo come le candele, più fai, più bruci e più si riduce la tua vita”. Gli risposi: – Ti ringrazio del consiglio, veramente bello, ma io sono una candela diversa. Tu sei come una candela da soprammobile, sai quelle belle, colorate, adornate, che non si usano mai e stanno nelle vetrine. Io invece sono il mozzicone quello lì che è nel cassetto che tu prendi quando manca la luce. Io sono il mozzicone, mi consumerò prima di te, forse morirò prima di te, ma in cielo, nessuno potrà rimproverarmi di non aver illuminato. Preferisco spegnere, spendere la ma vita per il Vangelo e consumarmi per questa causa, entrare in cielo, con i santi che mi accolgono e una voce che mi dice: “Bene hai fatto mio servitore, quel poco che dovevi fare lo hai fatto”.Gennaro Chiocca

La testimonianza di Maria di Guidonia Montecelio-Roma


Ciao, mi chiamo Maria, sono di Guidonia (Roma) e la mia testimonianza parte da lontano: un carcinoma al seno scoperto nel 2015, riconosciuto, curato e guarito del tutto, grazie alle migliori circostanze possibili, in ogni tempo, luogo e persona. Per completare queste cure secondo i protocolli clinici, mi sono sottoposta ai controlli ogni 6 mesi all’ ospedale di Tivoli (Roma). All’appuntamento di febbraio 2019 sono arrivata con il braccio destro gonfio e dolente. Mi ha visitata un medico davvero scrupoloso che, nonostante i dubbi, ha deciso di approfondire le indagini ed ha così individuato sotto l’ascella, un linfoma (diagnosi: linfoma di Hodgkin nella forma più grave). I tempi seguenti sono stati davvero pesanti, perché i medici avevano deciso di sottopormi alla chemioterapia, che questa volta mi ha lasciata con 28 kg in meno e l’assenza completa per la prima volta nella mia vita, di appetito. Mia figlia e mio genero mi hanno aiutata in ogni modo. Sono stati e sono un sostegno impagabile. Nel periodo di maggior malessere, mi sono sentita coccolata come una bimbetta nella culla, ed era così che il Signore mi difendeva dalla gravità del male che avevo (il suo nome tecnico lo ricordo bene: linfoma a grandi cellule, aggressivo e proliferante, accompagnato come se non fosse bastato, da lesioni alle ossa). Prima di venire a conoscenza della malattia io e la mia famiglia ci eravamo trasferiti a Caserta. Gli spostamenti Caserta- Roma ed il bisogno di assistenza che avevo e che impegnavano tutti i miei cari, rendevano ogni visita e ricovero difficoltosi. Vista la situazione, mio genero Pietro chiese aiuto a Dio e durante una preghiera sentì che avremmo dovuto spostarci a Udine. Lui e mia figlia sono venuti qui diverse volte per cercare un’abitazione che andasse bene per noi, e proprio durante il primo giorno a Udine, Pietro ha portato un curriculum in un’azienda. Nello stesso pomeriggio lo hanno chiamato. Hanno anche cercato una Chiesa e si sono sentiti guidati fino al Gospel Center di Campoformido. Il Pastore Maurizio Longo li ha accolti subito, ha pregato per loro, per la mia guarigione e per la semplificazione di tutto il trasferimento. Da quel momento tutto ha iniziato ad andare per il verso giusto ed è nata la certezza che qui avrei ricevuto la mia guarigione. Siamo partiti e, nonostante la distanza importante, nell’auto con i miei cari mi sono riposata, non ho sentito dolore né disagio. Anzi…il Pastore Maurizio dichiarò, pregando, che, entrando in Friuli Venezia Giulia, avrei avuto un segno. Così è stato, il giorno in cui varcammo il confine tra il Veneto e il Friuli, mi sono rivolta a mia figlia e le ho detto che mi era venuta fame. Lei e Pietro si sono guardati e hanno cercato il primo posto dove fermarsi per mangiare. Quando sono arrivata all’Ospedale di Udine ero molto grave (con un linfoma al 4° stadio). Qui ho trovato medici ed infermieri accoglienti e gentili. Mi sono sentita curata e seguita, e anche le ultime 6 dosi di chemioterapia fatte qui, contrariamente alle mie aspettative, non mi hanno portato né nausea né i fastidi tipici della chemio. Confesso che provavo gioia quando sapevo di dover andare in Ospedale, perché in questo modo Fabiana ed io potevamo parlare di Gesù a tutti, anche a pazienti con i quali tutt’ora sono rimasta in contatto. Passato questo periodo, ho fatto un’ultima PET. Ne ho un ricordo molto vivido, perché entrando nello studio dell’ospedale, il medico mi ha detto: “Signora, la sua PET è bianca come la neve. Lei è stata molto brava e la sua malattia era molto difficile da curare. Molto probabilmente la sua fede l’ha aiutata”. Uno dei linfomi sotto l’ascella misurava più di 8 cm. Ora tutto era sparito, perfino le lesioni alle ossa. Ogni tanto le voci degli altri diventano le mie voci interne che mi propongono il dubbio (sono guarita grazie alla chemio). Ma io sono certa che nella mia vita ho ricevuto dei miracoli, fatti di cose terrene, è vero, ma tutte messe nell’ordine giusto e al momento giusto per il lieto fine. Dio si usa degli uomini per operare, dando loro sapienza, conoscenza e intelligenza. Sarebbe bastata una distrazione durante la diagnosi, oppure non riuscire nel trasferimento, non trovare il lavoro, la casa. Ogni cosa invece è andata bene. Ringrazio il Signore per tutte queste benedizioni ed auguro ad ogni persona che sta leggendo, che possa sperimentare questa mia pace e sicurezza di essere protetta in ogni situazione. Con tanto affetto, Maria.

Il tumore cerebrale incurabile scompare da una bambina dopo la preghiera


 

Il tumore cerebrale incurabile scompare da una bambina dopo la preghiera.

USA – Il tumore maligno del cervello di una bambina, miracolosamente scomparso dopo la preghiera di familiari e amici, un fatto che ha sorpreso i medici e il personale di un ospedale del Texas.

A Roxli Doss, 11 anni, è stato diagnosticato un raro tumore cerebrale inoperabile chiamato glioma pontino diffuso, o DIPG, che misteriosamente è scomparso senza lasciare traccia, riferisce CBN.

Ora i medici non hanno trovato tracce del tumore nel cervello della ragazza , quindi non possono fornire una spiegazione scientifica di come questa ” malattia devastante ” sia scomparsa.

“Quando ho visto gli accertamenti di  Roxli, ero sconcertato, è davvero incredibile “ha detto il dottor Ospedale Dell Virginia Harrod per bambini” Il tumore era scomparso, questo è davvero insolito ” ha detto.

I parenti della ragazza  hanno una spiegazione per questi risultati: essi hanno chiesto e fatto una catena di preghiera per la vita della bambina.

Gena e Scott Doss, che erano quasi certi di perdere la loro figlia per la malattia mortale,  ora sono felici e grati a Dio . Dal momento in cui alla figlia è stata diagnosticata questa malattia, la coppia di genitori, disperati,  ha fatto l’unica cosa che sapeva fare: pregare per un miracolo .

“E ce l’ abbiamo fatta”, ha detto Gena a una fonte di notizie.

” Lode a Dio. Grazie a Lui abbiamo ottenuto tutto questo , ” ha detto Scott, il padre della bambina, mettendo in chiaro che lui e sua moglie rendono principalmente  grazie a Dio per la guarigione miracolosa della loro figlia .

” Crediamo che  la nostra famiglia ha ricevuto questo miracolo della guarigione di Roxli da Dio”, ha confermato la mamma della bambina.

I genitori hanno detto che i dottori hanno controllato le loro scansioni per confermare i risultati. In questo momento, stanno osservando il caso da vicino e continueranno a sottoporre la bambina ad altri trattamenti solo come misura precauzionale.

Nelcuoredigesu.it