MAESTRO INSEGNAMI!


*Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel Signore* (Proverbi 22:19)

Uno dei titoli attribuiti a Gesù da coloro che lo incontrarono nel Suo ministerio terreno, è stato “Rabbunì“, una parola ebraica che traduce “Maestro“. Nella comunità ebraica la figura del MAESTRO era un punto di riferimento, una sorta di istituzione spirituale e morale, un pedagogo a guida e a disposizione del popolo. Nei Vangeli troviamo gli scribi e i farisei, ma anche i dottori della legge che si rivolgono più volte ai discepoli di Gesù esordendo: “il vostro Maestro…… “. Gli stessi discepoli di Gesù si rivolgono a Lui, chiamandolo Maestro. Troviamo delle voci in mezzo al popolo come quella del “giovane ricco” che rivolgendosi a Gesù pone la famosa domanda: “MAESTRO cosa devo fare per ereditare il regno dei cieli” (Marco 10:17); Che dire di Iairo, il capo della sinagoga, che era andato a chiamare Gesù per la figlia gravemente ammalata e mentre egli parlava ancora, venne uno dalla casa a dirgli *tua figlia è morta; non disturbare più il Maestro* (Luca 8:49). Voglio dirvi con questo che uno dei fenomeni paralizzanti della crescita spirituale di un’anima è probabilmente quello di avere scelto molti maestri e non IL MAESTRO Gesù come personale mentore. Chi è impegnato ad istruire intorno alla legge e alla grazia deve saper indirizzare i propri discepoli a focalizzare il proprio sguardo sull’autentico Maestro Gesù, il Rabbunì. Da quando questa istruzione è stata omessa ai credenti, abbiamo assistito negli anni scandali, subito delusioni, profonde rotture e perfino per alcuni la perdita della loro fede. “Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel Signore”. Abbiamo bisogno proprio di questo tipo di insegnamento, che ci indirizza sempre prima all’autentico Maestro, il solo in grado di colmare ogni lacuna nelle nostre anime. Attenzione a quelli che amano chiamarsi “maestri”, perché nonostante i loro molteplici insegnamenti sulle varie forme della pietà essa risulterà apparente. Costoro saranno sempre incapaci di manifestare la potenza di Dio che trasforma il cuore e la mente. Leggo infatti che fu Gesù a guarire i dieci lebbrosi, i quali attirarono la Sua attenzione chiamandolo proprio cosi, *Gesù Maestro, abbi pietà di noi* (Luca 17:13). Solo con il Maestro Gesù riceviamo amorevole pietà e siamo altresì toccati dalla potenza di Dio che ci guarisce. Che dire di quel dottore della Legge che va da Gesù per interrogarlo chiamandolo “Maestro”. Costui mette alla prova il Maestro senza sapere che così facendo non fece altro che apparire agli altri un qualunque discepolo bisognoso di risposte! Con il Maestro Gesù il massimo titolo di preparazione che potremmo dichiarare di aver ottenuto è “DISCEPOLO di Gesù”. E per me questo è il massimo! Un vero discepolo riceve rivelazione, unzione, istruzione, sapienza, autorità e potenza semplicemente stando ai piedi del Maestro Gesù. E qui che io e te riceviamo consigli e insegnamenti, per farci conoscere cose certe, parole vere, affinché possiamo rispondere parole vere a chi ci interroga. È necessario ricominciare stando ai piedi di Gesù, perché alcuni hanno imparato ad avere troppa fiducia in loro stessi e nella propria istruzione, piuttosto che nel Maestro Gesù! *Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel Signore*.

Dio ci benedica, F.llo Giovanni Praticò

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