CON GLI ANNI CHE PASSANO


CON GLI ANNI CHE PASSANO, la vita dell’uomo si trasforma in “attimo fuggente”. Il Salmo 103, versi 15-16, dice: “I giorni dell’uomo son come l’erba, Egli fiorisce come il fiore del campo. il quale se un vento vi passa sopra, egli non è più. E il suo luogo non lo riconosce più”. Questo ci dà descrizione della brevità, della precarietà e del segnato limite della vita. Ci conforta il verso 14 il quale, afferma, che DIO conosce la nostra natura e tiene presente che siamo solo polvere. Rivelandoci che DIO, non si relaziona con noi sulla base della SUA Santità, in quel caso, non avremmo avuto scampo; ma abbassandosi fino a noi che siamo polvere. CRISTO, non ha fatto forse questo? I giorni difficili e bui, ci mostrano la nostra precarietà umana. Come un allarme che ci ricorda i nostri limiti. Questo fa si, che ci fermiamo un po’, per constatare e riflettere, sul vero senso della vita. Le grandi difficoltà, ci fanno capire che abbiamo bisogno di aiuto. Non quello terreno che ritornerebbe vulnerabile, ma un aiuto celestiale, che inizi dalle fondamenta della propria anima. Quell’aiuto che ci ristabilizzi da ogni nostra instabilità. Rendendoci uno spirito forte, capace di affrontare ogni feroce avversità che dilania la propria vita. Una cosa è certa; possiamo contare su DIO. GESU’ lo ha dimostrato in maniera pratica. EGLI non abbandona nessuno che va a LUI. Nelle avversità, forse le lacrime impediranno di vederlo. Ma sarà recepito dal cuore…. e quando le nuvole andranno via, riconosceremo, quanto DIO ci è stato vicino, per questo ora non vogliamo più lasciare la SUA mano. Si LUI scende fino a noi per toglierci da ogni momento buio e farci incamminare nella strada che varca i confini della pace, perchè è la strada che conduce nel “Regno dei Cieli” —- Davide Dilettoso —-

CON GLI ANNI CHE PASSANO, la vita dell'uomo si trasforma in "attimo fuggente". Il Salmo 103, versi 15-16,  dice: "I giorni dell'uomo son come l'erba, Egli fiorisce come il fiore del campo. il quale se un vento vi passa sopra, egli non è più. E il suo luogo non lo riconosce più". Questo ci dà  descrizione della brevità, della precarietà e del segnato limite della vita. Ci conforta il verso 14 il quale, afferma, che DIO conosce la nostra natura e tiene presente che siamo solo polvere. Rivelandoci che DIO, non si relaziona con noi sulla base della SUA Santità, in quel caso, non avremmo avuto scampo; ma abbassandosi fino a noi che siamo polvere. CRISTO, non ha fatto forse questo? I giorni difficili e bui, ci mostrano la nostra precarietà umana. Come un allarme che ci ricorda i nostri limiti. Questo fa si, che ci fermiamo un po', per constatare e riflettere, sul vero senso della vita. Le grandi difficoltà, ci fanno capire che abbiamo bisogno di aiuto. Non quello terreno che ritornerebbe vulnerabile, ma un aiuto celestiale, che inizi dalle fondamenta della propria anima. Quell'aiuto che ci ristabilizzi da ogni nostra instabilità. Rendendoci uno spirito forte, capace di affrontare ogni feroce avversità che dilania la propria  vita. Una cosa è certa;  possiamo contare su DIO. GESU' lo ha dimostrato in maniera pratica. EGLI non abbandona nessuno che va a LUI. Nelle avversità, forse le lacrime impediranno di vederlo. Ma sarà recepito dal cuore.... e quando le nuvole andranno via, riconosceremo, quanto DIO ci è stato vicino, per questo ora non vogliamo più lasciare la SUA mano. Si LUI scende fino a noi per toglierci da ogni momento buio e farci incamminare nella strada che varca i confini della pace, perchè è la strada che conduce nel "Regno dei Cieli"    ----  Davide Dilettoso ----
 
 

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