3 METAFORE-pastore Giuseppe Tramentozzi


Questo versetto rappresenta la vita cristiana con tre metafore: un combattimento, una corsa, una costante.

È un combattimento perché c’è un nemico da sottomettere; dobbiamo, perciò, essere coraggiosi e fortificarci nel Signore perché la palma della vittoria é per chi vince.

È una corsa, perché c’è un traguardo da raggiungere; è doveroso quindi essere entusiasti e correre con perseveranza, poiché il premio della suprema vocazione e per quanti perseverano.

È una costante perché c’è una verità da custodire e noi dobbiamo essere fedeli fino alla fine, poiché c’è il “ben fatto” del Maestro che attende il servitore fedele.

Ognuna di queste metafore è reale, perché descrive un aspetto della vita cristiana, e, in un certo senso indipendente; tuttavia ciascuna è legata all’altra. Esse ci insegnano che essere cristiani richiede coraggio, speranza e fedeltà, e per questo, ci incoraggiano a spazzare via da noi ogni forma di pigrizia e superficialità. Ognuna implica impegno e tenacia che potremmo accostare a “sangue, sudore e fatica”. È possibile che questo possa far sorgere qualche perplessità nei più giovani, ma come, Gesù stesso non ha forse promesso: “Io vi darò riposo?” Paolo, tuttavia paragona la vita cristiana a un combattimento, a una corsa e a un impegno costante. Come conciliare quest’apparente contraddizione? Ci sono due tipi di riposo: quello che si gode quando il combattimento è finito e il traguardo raggiunto; e quello che si può assaporare durante la battaglia, quando la calma interiore e la quiete di Cristo possono essere nostre. Per quanto possa sembrare strano, nella vita cristiana è possibile trovare riposo anche quando infuria la tempesta. Essere rilassati e avere il cuore sereno durante le fatiche fa parte del combattimento; giungere al fine della corsa, con costanza cristiana, ci darà modo di gustare il luogo di riposo che bramiamo.

Dio ci benedica.

LA NOSTRA BANDIERA -pastore Giuseppe Tramentozzi


La Chiesa del Signore è impegnata in una battaglia contro le potestà delle tenebre. Sotto la guida di Satana, i poteri delle tenebre sferrano i loro attacchi contro la Chiesa nel suo insieme e verso i suoi membri singolarmente. L’esito di questo conflitto in realtà è già segnato, poiché il Capitano della nostra salvezza ha vinto l’intero esercito della malvagità. La perdurante resistenza al Suo Regno avviene soltanto per concessione divina e per uno scopo che sfugge il nostro raziocinio, ma questo fino al giorno in cui la battaglia cesserà definitivamente. Nel frattempo la lotta continua senza esclusione di colpi.

L’iniziativa, ad ogni buon conto, non è nelle mani delle potestà delle tenebre, ma in quelle del Regno della luce: la Chiesa del nostro Signore Gesù Cristo. Poiché noi non ignoriamo le macchinazioni di Satana, non dobbiamo farci intimorire, ma certamente ad avanzare in un mondo che appartiene a Cristo di diritto, conquistando altre anime per il Suo Regno. Ci è stata data una bandiera, intorno alla quale ci raduniamo e sotto la quale combattiamo. Essa porta il nome del Signore, poiché è Lui stesso che ci arruola per il conflitto, in vista della vittoria. La verità è dalla nostra parte e possiamo rallegrarci. Anche quando l’attacco è spaventoso, il nostro Capitano ci conduce alla vittoria e mette in fuga il nemico.

Pertanto, qualunque pensiero di sconfitta o di resa dev’ essere respinto. La battaglia appartiene al Signore. Dobbiamo guardare a Colui che guida le Sue truppe ed essere forti e valorosi. Disponiamo di un ottimo equipaggiamento, dobbiamo soltanto saperlo usare; abbiamo l’arma della preghiera, la spada dello Spirito e lo scudo della fede. Inoltre, partecipiamo a una campagna supportata da una corretta strategia e da risorse adeguate ma, più di ogni altra cosa, il Signore delle schiere, il Dio degli eserciti di Israele è nel nostro mezzo e ci guida. Proseguiamo con piena fiducia e, mentre avanziamo, eleviamo il nostro canto. In seguito raccoglieremo il bottino.