BUONA NOTIZIA PER TE-MLuisa


La vita, ogni giorno, ci presenta difficoltà, prove e paure che mettono a dura prova la nostra mente e la nostra fede.
Nessuno, anche quelli che ci amano, può comprendere la battaglia che viviamo dentro di noi con una certa intensità…
Sembra proprio che nessuno capisca appieno e, soprattutto. sembra che tutto sia ormai finito…
Ma ho una BUONA NOTIZIA PER TE, c’è Qualcuno, invece, che conosce la tua battaglia….
C’è Qualcuno che conosce ogni millimetro del tuo cuore…
C’è Qualcuno che ha provato sulla sua pelle ogni mia e tua difficoltà, perché insieme alla Sua vita su quella croce, ha portato anche i nostri mali…le mie e le tue sofferenze.
Gesù Cristo è Colui che ci conosce meglio di chiunque altro…
Gesù Cristo è Colui in cui possiamo confidare anche in mezzo alle difficoltà.
Gesù è il Signore e il CAPITANO DELLA NOSTRA VITA, in Lui, e solo per mezzo di Lui, avremo la vittoria!

Dio ti benedica MLuisa ❣

NO! ALL’ INCREDULITA’


nuovo peppeGiovanni 20: 24 Or Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore». Ma egli disse loro: «Se io non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi e la mia mano nel suo costato, io non crederò»… 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il dito e guarda le mie mani; stendi anche la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». 28 Allora Tommaso rispose e gli disse: «Signor mio e Dio mio!». Anche a noi, come a Tommaso, deve finire la battaglia della mente incredula che non vuole credere se non vede con gli occhi della carne, figura dei tanti Tommaso detto “Didimo” che interpretato significa: “Gemello”. Siamo gemelli di Tommaso, quando ci ostiniamo a non credere. Vorremmo credere, ma temiamo la delusione, rimanendo così in bilico, tormentando l’anima nostra. Però, di fronte all’evidenza, ci prostriamo piangendo e pentiti e come Tommaso diciamo: «Signor mio e Dio mio!» Cari oggi dobbiamo vincere questa battaglia, dobbiamo finirla con questa incredulità che rabbuia, intristisce l’anima facendoci galleggiare nel mare dei dubbi, privandoci di momenti gloriosi nel continuo frenare quei slanci di fede cui potremmo abbracciare Gesù e il mondo intero. Gesù, liberaci, guariscici e togli l’amaro dubbio, tu sai che vogliamo credere ed esclamare forte, in fine: “Signor mio è Dio mio!” Amen.

PREPARARSI ALLA BATTAGLIA by Gary Wilkerson


David Wilkerson  3I primi sei capitoli di Giosuè descrivono la gloriosa opera che Dio compì fra il Suo popolo quando entrò per la prima volta nella Terra Promessa. Israele era stato liberato dopo quattrocento anni di schiavitù e poi dovette vagare nel deserto per quarant’anni. Ma ora il popolo si trovava al confine con Canaan, la terra in cui scorreva latte e miele che Lui aveva promesso loro anni prima.

Così l’attraversarono – e cosa successe? Giosuè si rivolse immediatamente alla generazione più giovane di uomini e li appartò per Dio. La Scrittura usa il termine “circoncidere” per descrivere la loro preparazione, ma il significato più profondo è, “Essi furono preparati” (cfr. Giosuè 5:2-7).

Perché Giosuè fece questo? Ora che avevano attraversato il fiume Giordano, dovettero affrontare le spesse e impenetrabili mura di Gerico. Nel naturale, conquistare questo nemico sarebbe stato impossibile per gli inesperti israeliti. Eppure Dio stava dicendo loro, “Io vi ho benedetti con le Mie incredibili ricchezze in questi anni recenti, ma il vostro lavoro non è ancora finito”.

In che modo si prepararono gli israeliti per questa battaglia? Essi non affilarono le loro spade e non fecero scintillare le armature. Piuttosto, la preparazione ebbe luogo nei loro cuori. Dio comandò loro di circondare la città cantando canti, pregando e aspettando Lui. Infine, fece loro alzare le trombe e dare un unico squillo. In un istante, quelle potente mura crollarono.

Giosuè e i suoi uomini allora fecero prodezze, sconfiggendo i loro nemici, ereditando territori più vasti e vedendo vittorie come mai prima. In effetti, Giosuè fece qualcosa che nemmeno Mosè aveva fatto: sconfisse trentuno re, dieci volte di più di quelli sconfitti da Mosè. Credo questa sia un’immagine di quello che il Signore vuole fare nelle nostre vite. Egli vuole portare un miglioramento decuplicato; vuole spandere il Suo Spirito in modi sorprendenti! E vuole che crediamo che Egli voglia farlo. In breve, Egli vuole che abbiamo una fede esagerata.

“E Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, perché domani l’Eterno farà meraviglie in mezzo a voi»” (Giosuè 3:5).