Nigeria, decapitato Andimi. I cristiani sono carne da macello per gli islamisti


Andimi-Can-Boko-Haram

La morte del reverendo, le ossa fratturate del seminarista, il massacro dei ragazzi di Gora-Gan. Boko Haram e fulani versano il sangue dei fedeli in tutto il paese

Aveva chiesto a sua moglie di prepararsi ad essere paziente e di avere cura dei loro figli se non fosse riuscito a rivederli, «non piangete, non preoccupatevi, siate sempre grati a Dio per tutto». Così Lawan Andimi, guida locale della Christian Association of Nigeria (Can), nel filmato girato dai suoi rapitori, diffuso tra gli altri dal giornalista Ahmad Salkida. Ieri il reporter ha diramato l’atroce notizia: «Il reverendo Andimi è stato decapitato ieri pomeriggio (20 gennaio, ndr), il video della sua spaventosa esecuzione con quella di un soldato è stato diffuso alle 14:42. Mi sono assicurato che la famiglia, le autorità e la chiesa fossero debitamente informate prima che la notizia fosse diffusa al pubblico questa mattina».

L’ESECUZIONE DEL REVERENDO ANDIMI

Andimi era scomparso a Michika, nello stato di Adamawa, il 3 gennaio scorso, durante l’ultimo di una serie di attacchi sferrati da Boko Haram dalla foresta Sambisa, roccaforte dei jihadisti, contro le comunità confinanti. Dopo aver confermato di essere stato rapito e di essere stato trattato con riguardo dai rapitori, nel suo accorato appello il reverendo si era rivolto a famigliari e amici, pregandoli di essere forti e di confidare nella volontà di Dio, e ai colleghi della Can e al governatore Ahmadu Umoru Fintri, chiedendo loro di intervenire al più presto per il suo rilascio. Alla durissima esortazione rivolta dalla Christian Association of Nigeria al governo federale per salvare tutti i cristiani ostaggio di Boko Haram e dello Stato islamico (il reverendo Samson Ayokunle, presidente Can, aveva definito il rapimento di Andimi come l’ultima prova della violenta e sistematica persecuzione in atto nei confronti dei cristiani della Nigeria), il presidente Muhammadu Buhari aveva risposto: «Non vedere i terroristi per quello che sono significa fare esattamente ciò che vogliono, dividere i nigeriani».

Nigeria. 11.500 cristiani uccisi, un milione e 300 mila sfollati, 13 mila chiese distrutte


Nigeria cristiani uccisi

Circa 11.500 cristiani uccisi, un milione e trecentomila sfollati, 13 mila chiese abbandonate o distrutte. Sono gli impressionanti numeri contenuti in una relazione presentata a New York all’Onu da monsignor Joseph Bagobiri, vescovo di Kafanchan, Nigeria, e che fanno riferimento al periodo 2006-2014. Una carneficina intollerabile; è per questo che il vescovo ha fatto appello alle forze internazionali a non girare la testa da un’altra parte, ma a farsi carico dell’emergenza umanitaria.
Nel documento, intitolato “L’impatto della violenza persistente sulla Chiesa nel nord della Nigeria”, il vescovo ha messo in rilievo che a provocare la maggior parte dei disastri sia stata la famigerata setta jihadista Boko Haram e che gli stati più colpiti siano stati quelli di Adamawa, Borno, Kano e Yobe. Da lì, i fuggiaschi si sono rifugiati negli stati centrali di Plateau, Nassarawa, Benue, Taraba e la parte meridionale di Kaduna.

Ma le brutte notizie non finiscono qui, perché anche in questa fascia di stati si sono recentemente verificate violenze, questa volta ad opera dei pastori Fulani: «Questa – ha detto Bagobiri – è una palese invasione straniera di terre ancestrali dei cristiani e di altri comunità minoritarie. In queste aree, i pastori Fulani terrorizzano incessantemente diverse comunità, cancellandone alcune, e in posti come Agatu nello Stato di Benue e Gwantu e Manchok in quello di Kaduna, questi attacchi hanno assunto il carattere del genocidio, con 150-300 persone uccise in una notte».

Foto Ansa

NIGERIA: emergenza cibo per gli sfollati


 Nel nord della Nigeria circa 2,5 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa del pericolo dell’estremismo islamico. Oggi sopravvivono in condizioni disastrose come sfollate in campi spesso improvvisati. Trattandosi il nord della Nigeria di una zona profondamente islamizzata (12 stati hanno implementato la legge islamica) e dove l’influenza dell’estremismo è elevatissima (per via della presenza del gruppo terroristico Boko Haram, famoso per le stragi, gli attentati e i rapimenti di ragazze come nel caso di Chibok), i cristiani subiscono persecuzione e pesanti discriminazioni persino all’interno dei campi per sfollati: questo li forza a scappare persino dai campi e a creare campi improvvisati dove assai pochi aiuti giungono. Il proposito di Porte Aperte/Open Doors è quello di raggiungere questi cristiani emarginati ed isolati, per distribuire loro cibo, vestiti e coperte, beni di prima necessità indispensabili per sopravvivere, senza i quali l’esodo in altri paesi (compresi quelli europei) diviene l’unica alternativa praticabile.

Un esempio del nostro lavoro è quanto abbiamo fatto a Maiduguri, zona sotto influenza degli estremisti islamici e dove alcuni campi raccolgono famiglie con bambini in condizioni di estrema povertà. In quell’area siamo riusciti a distribuire pacchi di aiuti a 3.000 famiglie (circa 15.000 famiglie), necessari per affrontare la fame

 

Nigeria: la comunità internazionale ignora le violenze


resizeDuro attacco del presidente della Convenzione battista nigeriana in riferimento agli attacchi di Boko Haram. Intanto Boko Haram sconfina in Camerun con rapimenti di bambini.

Fa sentire con forza la propria voce Samson Ayokunle, presidente della Convenzione Battista nigeriana (Nbc), la più grande organizzazione africana membro dell’Alleanza battista mondiale (Bwa) che conta 3,5 milioni di fedeli e circa 10.000 chiese, che ha criticato la comunità internazionale di ignorare la violenza terroristica e gli attentati avvenuti nel Paese dell’Africa occidentale.

«Sono addolorato per l’atteggiamento della comunità internazionale verso l’enorme distruzione in corso in Nigeria», ha detto Ayokunle alla Bwa. «La serietà con cui essa è intervenuta nel caso degli attacchi dell’Is in Siria e in Iraq, o con il problema dei talebani in Afghanistan, non è stata dimostrata nel caso della Nigeria».

Ayokunle ha accusato la comunità mondiale di svalutare la vita dei nigeriani. «Non importa al resto del mondo se Boko Haram continua a uccidere centinaia di persone ogni settimana? Sono queste persone meno umane di coloro che vengono uccisi in altri luoghi dove si è intervenuti direttamente? La mia gente viene uccisa come gli animali e il mondo intero rimane a guardare».

Ayokunle ha aggiunto che «i principali obiettivi di questi attacchi sono i cristiani prima e poi qualsiasi altra persona che si oppone loro. In ogni città in cui arrivano, vengono prima uccisi i cristiani, poi distrutte tutte le chiese, risparmiando le moschee. La Chiesa sta subendo una grave persecuzione». Anche i battisti sono stati direttamente colpiti. «Nessuna chiesa cristiana è rimasta in piedi a Mubi, dove più di 2.000 battisti sono fuggiti attraverso il Camerun quando Boko Haram ha attaccato».

Ayokunle ha riferito che gli edifici battisti, inclusi gli uffici della segreteria della Fellowship Baptist Conference della Nbc, sono stati bruciati a Mubi, e la casa del presidente della Conferenza è stata vandalizzata. Il presidente della Conferenza e i pastori battisti sono fuggiti nella città di Jos nello stato di Plateau, altra regione che è stata attaccata da Boko Haram. «Il nostro Liceo battista a Mubi è stato chiuso mentre il seminario battista per pastori in un’altra città vicina, Gombi, è stato chiuso a tempo indeterminato».

Ayokunle ha ringraziato il sostegno ricevuto attraverso le preghiere dei battisti e di altri cristiani e chiede un contributo finanziario per aiutare coloro che sono stati sfollati a causa degli attacchi terroristici.

Continuano anche gli sconfinamenti dei terroristi nelle nazioni più prossime: è notizia di queste ore il blitz nel villaggio di Tourou, nel nord del Camerun. Sono state date alle fiamme un’ottantina di case, ma soprattutto sono state rapite altre 80 persone, e di queste 50 sono bambini di età compresa fra i 10 e i 12 anni, in quello che è il più grande sequestro nella storia del paese, che va ad aggiungersi al rapimento delle 200 liceali nigeriane ormai la scorsa primavera. Nei giorni scorsi Amnesty International aveva documentato con immagini satellitari lo sconvolgente attacco della città di Baga costato la vita ad almeno due mila persone. I presidenti di Ciad e Camerun stanno inviando contingenti al confine con la Nigeria, ma le forze appaiono troppo scarse per contrastare la follia omicida dei fondamentalisti.

Marta D’Auria

Tratto da: http://www.riforma.it/

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