PREGA PER LA “SAPIENZA DALL’ALTO”-pastore Giuseppe Tramentozzi


Sembra che alcune persone fioriscano nei conflitti: prendono di mira gli altri, litigano, sono sempre in disaccordo, in poche parole, degli attacca briga. Combattono per il gusto di farlo, non perché credano veramente in una determinata causa. Si gettano a capofitto e combattono battaglie che non le riguardano. Queste persone appaiono sicure, ma prendono decisioni avventate, così gli altri imparano ad ignorarli e a non prenderli sul serio. Hanno bisogno di “vincere sempre” per stare bene con sè stessi. Nelle relazioni con gli altri, serve “sapienza dall’alto”�: quando avrai questa sapienza, non dovrai mettere tutti a tappeto per dimostrare la tua forza ed intelligenza. La vera autostima, compresa la fiducia

nella propria capacità di prendere le giuste decisioni, viene da dentro. “La saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia. Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace (Giacomo 3:17-18). Quando agisci secondo questi principi scritturali, saprai se una battaglia è degna o no della tua attenzione. Se mantieni fisso lo sguardo sul premio che Dio ti ha posto davanti, comprenderai che alcune cose semplicemente non meritano né la tua attenzione né il tuo tempo. Di conseguenza prenderai decisioni migliori per la tua vita e per le tue relazioni.

CONFIDARE IN DIO -pastore Giuseppe Tramentozzi


Il peso della vita, con le sue difficoltà, forse si avverte maggiormente con il passare del tempo, piuttosto che in gioventù. La salute cagionevole spesso rappresenta una questione logorante; il problema del sostentamento della propria famiglia diventa una fonte di preoccupazioni; una vita sempre più competitiva e i ritmi stessi che essa impone, sempre più accelerati fanno si che l’esistenza stessa perda la sua gioia. Ci possono essere problemi spirituali, carenze personali, preoccupazioni per gli altri, oppure una battaglia contro Satana, che cerca di deprimerci e di scoraggiarci. “O Signore, sono oppresso”; queste parole potrebbero sintetizzare lo stato d’animo che prevale in molte occasioni. Che cosa bisogna fare in queste situazioni?

Il rimedio proposto dalla Bibbia è quello di riguardare a Gesù e chiedere a Lui di assumere il nostro carico. Dobbiamo guardare con gli occhi con cui guardavano i servi orientali: la loro intera esistenza era vissuta in una totale dedizione ai loro padroni. Dobbiamo guardare in alto con fermezza e rendere noto direttamente a Dio il nostro disperato bisogno: “Odi il mio grido, o Dio, ascolta la mia preghiera”. Dobbiamo ricordare che il Signore, in precedenza, ha già prestato ascolto al nostro grido, come a quello di molti altri. Questo santo esercizio indirizzerà il nostro cuore e la nostra mente nella giusta direzione, distogliendoli da noi stessi e dalle circostanze in cui ci troviamo per rivolgerli lassù, all’Iddio che vuole farsene carico.

Non è di grande consolazione per noi ricordare che Colui che siede sul trono del Cielo ha sofferto subendo la tentazione, sedendosi stanco al pozzo, non avendo dove posare il capo, disprezzato e rifiutato dagli uomini? Abbiamo un Sommo Sacerdote il Quale è pienamente consapevole della nostra debolezza umana e che si è impegnato a fornirci la grazia necessaria per affrontare le situazioni di bisogno in cui ci dibattiamo. Egli, quando fu oppresso, affidò la Sua anima al Padre, che giudica rettamente; ora Egli chiede a noi di fare la medesima cosa. Portiamo senza indugio tutti i nostri pesi ai piedi del Signore, e scopriremo che un Dio comprensivo li porterà per noi.

NON OSPITARE PENSIERI SBAGLIATI-pastore Giuseppe Tramentozzi


“CUSTODISCI IL TUO CUORE PIÙ DI OGNI ALTRA COSA, POICHÉ DA ESSO PROVENGONO LE SORGENTI DELLA VITA”. PROVERBI 4:23

Quando satana vuole distruggerti, inizia piantando pensieri sbagliati nella tua mente. Gesù ha illustrato questa modalità quando disse: “Voi avete udito che fu detto: “Non commettere adulterio”. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:27-28). Prima di arrenderti concretamente al peccato, lo ospiti come fantasticheria. I pensieri cattivi non sono veramente tuoi fino a quando non permetti loro di “traslocare da te e sistemare l’arredamento secondo le loro necessità”. Lasciato incontrollato a divagare nella tua mente, un pensiero può attaccarsi a un episodio del tuo passato o ad una tua inclinazione del momento e nutrirsi di ciò, fino a crescere in te come un tumore. Paolo ci avverte: “Facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo” (2 Corinzi 10:5). E Salomone scrive: “Custodisci il tuo cuore… poiché da esso provengono le sorgenti della vita.” Non dare nemmeno un dito ai pensieri sbagliati o si prenderanno tutto il braccio. Sfrattali prima che indeboliscano la tua relazione con Cristo e ti lascino solo con il rimorso. Generalmente, quando puliamo casa nostra ci focalizziamo su dove gli altri possono vedere e controllare. Immagina quante cianfrusaglie mentali collezioniamo perché pensiamo che nessuno entri nella nostra testa ad esaminarne i pensieri. Ma Dio lo fa! Davide disse: “Signore, tu mi hai esaminato e mi conosci” (Salmo 139:1). Questo dovrebbe portarti a pregare così: “Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o Signore” (Salmo 19:14).

VITTORIA NELLA PREGHIERA-pastore Giuseppe Tramentozzi


Nato in esilio e coppiere del re Artaserse I, Neemia, sebbene conducesse una vita agiata, aveva sempre il cuore legato al pensiero di Gerusalemme devastata. Egli aveva un’alta concezione dell’opera di Dio e per questo motivo i suoi nemici tentarono di condurlo in un villaggio della Valle di Ono a circa 40 km a nord di Gerusalemme dove non avrebbe potuto difendersi, per poi ucciderlo, ma l’inganno non riuscì. Tentarono di esortarlo ad andarsene spargendo false voci di ribellioni che sarebbero giunte al Re di Persia, ma Neemia, con prudenza evitò tutte le insidie. Vista l’inutilità delle loro trame, i nemici di Neemia assoldarono, per i loro scopi, Noadia, falso profeta, che esortò Neemia a rifugiarsi nel tempio, luogo questo riservato esclusivamente ai sacerdoti, per salvarsi la vita. Tuttavia Neemia evitò anche questa ennesima insidia. Egli, infine, trovo la soluzione nella preghiera a Dio.

Ogni iniziativa per procedere e portare a compimento l’opera cominciata, ha bisogno del Suo aiuto. Infatti, Gesù ci ricorda: “Senza di me non potete fare nulla”. Neemia poteva dire come Paolo “Io sono in chi ho creduto” e “Io ho creduto, perciò ho parlato”. Egli poteva ben dire: “Vedete la mia fede, la mia costanza, il mio lavoro, le mura edificate, questa restaurazione della città; tutto questo è avvenuto per opera dell’Iddio in cui mi confido in preghiera”. La nostra vittoria, non dimentichiamolo, risiede ancora oggi nella potenza della preghiera. Soltanto quando, perfettamente consci dei nostri e degli altrui limiti, andremo a Dio lasciando nelle Sue mani le nostre ansie e le nostre preoccupazioni, Egli farà prosperare la nostra vita.

Riconosciamo il nostro bisogno di Lui ed eleviamo questa preghiera: “Ma ora, o Dio, fortificami!

RESISTI FINCHÉ NON ARRIVA LA TUA GIOIA -pastore Giuseppe Tramentozzi


Il dolore è una parte inevitabile della vita e della crescita; una parte benefica! Fermati e considera alcuni dei suoi benefici: 1. Ti consente di sapere quando c’è qualcosa che non va nel tuo corpo che deve essere risanata. 2. Ti costringe a riconoscere una condizione della quale non sapevi l’esistenza, che potrebbe potenzialmente costarti la vita. 3. Ti fa riorganizzare le tue priorità e i tuoi programmi e cercare aiuto. 4. Ti rende disponibile a sottoporti a un trattamento che potrebbe non essere piacevole, con la certezza che ti farà guarire. Comprendi l’idea? Per quanto strano possa sembrare, più temi e resisti al dolore, più aumenti l’effetto che ha su di te. Ciò a cui facciamo resistenza, persiste; più resistiamo al dolore, più aumentano gli effetti che il dolore ha su di te. Quando una donna incinta inizia il travaglio, il consiglio che generalmente riceve dai sanitari è di “rilassarsi”. Loro sanno che più combatterà il dolore, più questo diventerà forte e allungherà i tempi del parto. Quindi, quando provi dolore, non combatterlo. Attraversalo e permettigli di raggiungere il suo scopo. La Bibbia dice: “Considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, Perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti” (Giacomo 1: 2-4). Quindi la parola per te oggi è: impara a sopportare questa stagione di dolore, sapendo che Dio ti ha promesso gioia dall’altra parte!

Non dire: “Sono inutile per Dio”-pastore Giuseppe Tramentozzi


Non dire: “Sono inutile per Dio”, “in Chiesa non hanno bisogno di me”, “Dio non può assolutamente usarmi”. I tuoi doni vengono da Dio! Sei chiamato ad usare il tuo dono per benedire gli altri, far crescere la chiesa e mostrare il regno di Dio ad un mondo che osserva. “Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il carisma che ha ricevuto, lo metta al servizio degli altri. Se uno parla, lo faccia come si annunziano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio” (1 Pietro 2:10-11). Ogni cristiano è un ministro e ha un ministero. Il ministero della chiesa risulta dal ministero reciproco dei singoli credenti che esercitano i loro doni spirituali. E nella misura in cui non eserciti il tuo dono spirituale, ostacoli il ministero della chiesa. Poiché è lo Spirito Santo a decidere come distribuire i doni, non rimane spazio per gelosia o competitività. Paolo scrive: “Chi ti distingue dagli altri? [chiaramente, la risposta è Dio!] E che cosa possiedi che tu non abbia già ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti vanti come se tu non l’avessi ricevuto?” (1 Corinzi 4:7). Ognuno di noi è dotato in modo differente, con carismi diversi, e ognuno di noi è dotato in modo perfetto. Lo Spirito Santo, nella Sua divina saggezza, ha dato ad ognuno quel dono o quei doni particolari che ci consentiranno di contribuire nel modo più efficace al Corpo di Cristo. Quindi, inizia ad usare il tuo dono oggi stesso!

LA NOSTRA BANDIERA -pastore Giuseppe Tramentozzi


La Chiesa del Signore è impegnata in una battaglia contro le potestà delle tenebre. Sotto la guida di Satana, i poteri delle tenebre sferrano i loro attacchi contro la Chiesa nel suo insieme e verso i suoi membri singolarmente. L’esito di questo conflitto in realtà è già segnato, poiché il Capitano della nostra salvezza ha vinto l’intero esercito della malvagità. La perdurante resistenza al Suo Regno avviene soltanto per concessione divina e per uno scopo che sfugge il nostro raziocinio, ma questo fino al giorno in cui la battaglia cesserà definitivamente. Nel frattempo la lotta continua senza esclusione di colpi.

L’iniziativa, ad ogni buon conto, non è nelle mani delle potestà delle tenebre, ma in quelle del Regno della luce: la Chiesa del nostro Signore Gesù Cristo. Poiché noi non ignoriamo le macchinazioni di Satana, non dobbiamo farci intimorire, ma certamente ad avanzare in un mondo che appartiene a Cristo di diritto, conquistando altre anime per il Suo Regno. Ci è stata data una bandiera, intorno alla quale ci raduniamo e sotto la quale combattiamo. Essa porta il nome del Signore, poiché è Lui stesso che ci arruola per il conflitto, in vista della vittoria. La verità è dalla nostra parte e possiamo rallegrarci. Anche quando l’attacco è spaventoso, il nostro Capitano ci conduce alla vittoria e mette in fuga il nemico.

Pertanto, qualunque pensiero di sconfitta o di resa dev’ essere respinto. La battaglia appartiene al Signore. Dobbiamo guardare a Colui che guida le Sue truppe ed essere forti e valorosi. Disponiamo di un ottimo equipaggiamento, dobbiamo soltanto saperlo usare; abbiamo l’arma della preghiera, la spada dello Spirito e lo scudo della fede. Inoltre, partecipiamo a una campagna supportata da una corretta strategia e da risorse adeguate ma, più di ogni altra cosa, il Signore delle schiere, il Dio degli eserciti di Israele è nel nostro mezzo e ci guida. Proseguiamo con piena fiducia e, mentre avanziamo, eleviamo il nostro canto. In seguito raccoglieremo il bottino.

Proposti per l’anno nuovo- pastore Giuseppe Tramentozzi


“DIMENTICANDO LE COSE CHE STANNO DIETRO E PROTENDENDOMI VERSO QUELLE CHE STANNO DAVANTI.” Filippesi 3:13

Sii onesto: quanti propositi dello scorso anno hai mantenuto? Si dice: “La procrastinazione è il ladro del tempo”. Continuiamo a promettere che faremo meglio. Ma i “propositi” si mantengono solo quando si è “risoluti”. Questo significa avere una mente decisa. Qui di seguito sono elencate quattro soluzioni su cui riflettere quest’anno: 1) Prendi tempo per ciò che conta veramente. Alzati prima per leggere la tua Bibbia e per pregare prima di iniziare la giornata. Trova più tempo per la tua famiglia. Inizia a fare sport e a mangiare bene. Prenditi più cura del tuo corpo, che è il tempio di Dio (vedi 1 Corinzi 6:19). 2) Gestisci una cosa alla volta. Occuparsi di troppe cose allo stesso tempo diluisce la tua attenzione e rende più difficile portare a termine le cose. Quando inizi con troppo, finisci con troppo poco. Quindi, inizia dove sei e costruisci sui tuoi successi gestendo e mantenendo una cosa alla volta. 3) Inizia dal piccolo. Non cercare di ingoiare l’intero panino in un morso, i piccoli passi fanno parte del gioco. Parla di quello che farai invece di quello che non farai. Ad esempio, invece di dire: “Non sarò così critico”, prova a dire: “Oggi cercherò qualcosa di buono in tutti quelli che incontrerò” (vedi Filippesi 4: 😎. 4) Registra i tuoi progressi o le tue lacune. Non puoi gestire ciò che non puoi misurare. Fronteggiando la verità vedrai quanto sei andato lontano e su cosa hai ancora bisogno di lavorare. La Bibbia dice: “Occupati di queste cose e dedicati interamente ad esse perché il tuo progresso sia manifesto a tutti” (1 Timoteo 4:15).

PROMESSE CERTE E COMPLETE-pastore Giuseppe Tramentozzi


“Tutte le cose”… consideriamo insieme queste parole tratte dal versetto in esame. Le promesse e le dichiarazioni della Parola di Dio offrono la certezza più completa che nulla sfugge o è escluso dal piano di provvidenza del Padre Celeste per i Suoi figli. Questo significa che nulla di ciò che ci sia veramente necessario verrà a mancarci. Proprio così! Quanto promesso, include proprio ogni necessità materiale di cui abbiamo bisogno. Purtroppo, molti, (a volte è capitato anche a me) non fidando pienamente nella Parola, diventano ansiosi. Oggi, quanto a nostra disposizione è più che sufficiente, ma soltanto l’ombra di un possibile bisogno in futuro ci fa precipitare nell’ansia e nello sconforto. Temiamo che la vecchiaia trovandoci impreparati ci sorprenda nelle ristrettezze. Per questo, il Signore ci ammonisce esortandoci a ricercare il Suo regno e a preoccuparci di vivere giustamente al Suo cospetto, mentre Egli, da parte sua si farà carico delle nostre necessità, provvedendoci di più di quando faccia per i gigli dei campi e i passeri del cielo (Matteo 10:31). Dio non è un uomo che può mentire, e se ci ha fatto queste promesse possiamo essere più che certi della loro realizzazione. Nessuna persona o autorità può esprimersi con tanta sincerità e certezza, poiché i cambiamenti repentini nella vita di un individuo o di una nazione possono vanificare anche i migliori propositi. La garanzia che nulla ci verrà a mancare è data dall’amore di Dio che ha immollato il Figlio Suo per noi e, considerando la natura e il valore di questo dono, nessun altro di minor importanza potrà essere minimizzato. Il nostro compito non è di preoccuparci, ma di confidare e ubbidire al Signore. Dio stesso ha detto “…io non ti lascerò e non ti abbandonerò”(Ebrei 13:5). Che il nostro interesse non sia volto alla previsione delle nostre future condizioni quanto al preoccuparci di camminare con integrità davanti a Dio, cercando costantemente il Suo favore.

Dio ci benedica.

LO SPIRITO SANTO È IL TUO “CONSOLATORE“-pastore Giuseppe Tramentozzi


Gesù disse: “Il Consolatore, lo Spirito Santo… vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”. Quindi lo Spirito Santo ha queste due funzioni: 1. Ci insegna come camminare con Dio. 2. Ci ricorda di farlo ogni giorno. Come figli redenti di Dio, abbiamo costantemente bisogno di essere istruiti su come camminare con Lui, ricordarci le benedizioni che ci aspettano quando lo facciamo e i problemi che incontriamo quando invece non lo facciamo. Se hai cresciuto dei bambini, conosci la routine. Devono imparare l’alfabeto per poter leggere e scrivere e deve essere loro ricordato finché non lo padroneggiano. Bisogna insegnare loro a camminare, ma cadere centinaia di volte è normale, fa parte della crescita. La Bibbia insegna: “Il giusto cade sette volte e si rialza” (Proverbi 24:16). Così come non dirai mai a tuo figlio, “Scordatelo, non imparerai mai a camminare!”, nello stesso modo il Padre celeste non ti abbandonerà. A tuo figlio hai dovuto insegnare l’igiene personale e la pulizia. Ugualmente lo Spirito Santo ti ricorderà l’importanza di leggere la Parola di Dio ogni giorno. Gesù disse: “Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata” (Giovanni 15:3). E il salmista: “Come potrà il giovane [e l’anziano] rendere pura la sua via? Badando a essa… mediante la tua parola” (Salmi 119:9). Se sei saggio, inizierai ogni giornata pregando: “Spirito Santo, insegnami ciò che ho bisogno di sapere, e ricordamelo durante questo giorno”.